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Autore: Astarte92    09/04/2009    9 recensioni
-Come saprai, sono poche le cose che possono uccidere un vampiro. Io sono una di queste.- (nda: questa frase non comparirà mai nella storia, ma diciamo che la riassume bene, quindi perdonatemi la licenza poetica!)E se Bella non fosse così normale come sembra? Se fosse un tantino, ma solo un tantino più pericolosa? Qualcosa da cui perfino i vampiri farebbero meglio a guardarsi le spalle?Rivisitazione di Twilight con le mie modifiche, nata dall'esasperazione di vedere Bella sempre debole e indifesa. Spero che vi piaccia!! Non completa, si ferma al capitolo 10. Sorry!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sangue ed acqua

Ciao... ah che bello... la primavera... gli uccellini che cinguettano... ora sono pure iniziate le vacanze ed indovinate un po? Faccio appena in tempo ad uscire da scuola che mi metto a letto con la febbre. Sfigata! A voi però va bene perché avrò mooolto tempo per scrivere...
Ringrazio le sei recensioniste che si sono rivelate inaspettatamente entusiaste e pure i 15 nuovi preferitisti. Mi sembra così ancora così strano tutto il successo che ho riscosso! Non che non mi faccia piacere, sia chiaro, ma ho sempre l'impressione che avrei dovuto fare di meglio. C'era così tanto da dire in quel capitolo, ma non riuscivo a trovare le parole per esprimermi... E' stato davvero deprimente constatare quanto fossi inadatta a scriverlo. Ma ora passiamo a questo capitolo, dove finalmente comincerete a saperne di più su cosa diavolo è Bella. So che avrebbe avuto più senso riprendere da dove mi ero interrotta, ma che volete che vi dica? Sono partita da quando Bella ha già spiegato ad Edward cos'è, ma dont'worry and be happy: nel dialogo salteranno fuori tutte le caratteristiche principali, solo saranno sparpagliate e lasciate in sospeso. Alla fine, potreste anche pensare, e a ragione, che la mia idea sia totalmente priva di senso, ma invece sappiate che ha radici nella mitologia (non classica, però). Si accettano scommesse, in attesa del prossimo capitolo (o quello dopo ancora, non lo so) in cui mi degnerò di fornirvi una spiegazione esauriente e dettagliata.
Buona lettura!


Troppo bello per essere vero
-Lo sai che stiamo facendo uno sbaglio, vero?-
Detto così, sembrava molto stupido, ma avevo un disperato bisogno di saperla consapevole di ciò che voleva fare. Cercai il suo sguardo, che si rivelò più risoluto di quanto osassi sperare.
-Basta, Edward.- mi zittì un po' bruscamente. -Io ti amo e... anche tu, stando a quanto affermi.-
-Hai ancora dubbi? Dopo tutto quello che è successo?- la rimproverai con dolcezza, stringendole delicatamente la mano bianca che, da una mezz'ora a quella parte, giravo e rigiravo instancabilmente fra le mie.
Lei chinò un poco il capo, con le guance in fiamme. -E' che... mi sembra ancora tutto così irreale.- confessò infine, esitante. -Già prima pensavo di star sognando, mentre era tutto vero; ora magari è l'esatto opposto. Non riesco ad accettare di poterti meritare.-
Mi ci volle un po' più del normale a comprendere quell'ultima frase e la sua monumentale insensatezza. Il mio cervello si riempì all'istante di immagini di me nell'atto di uccidere e di lei, nella sua cucina d'un giallo stinto, intento a preparare una torta per fare una sorpresa a suo padre. Quella ragazza, la persona più vicina al mio ideale di disinteressata bontà che avessi mai avuto la fortuna d'incontrare, temeva di non essere degna di me.
-Sai che questa è una colossale sciocchezza?-
Per una frazione di secondo, lei alzò lo sguardo fino al mio e parve sul punto di dire qualcosa, ma si limitò a scuotere la testa con le guance in fiamme. Qualcosa nell'intensità del suo rossore o nel modo in cui teneva chino il capo mi suggerii che qualunque fosse la cosa su cui aveva deciso di tacere la imbarazzava ed era perciò più di una semplice contestazione alla mia accusa. Con la punta delle dita, le sollevai il mento e la costrinsi a fissarmi negli occhi. -Cosa stavi per dire?- le alitai in volto, involontariamente (o forse no...) seducente.
Bella s'irrigidì un poco e i suoi occhi s'incupirono; eppure, quando aprì bocca per rispondermi, scoprii con meravigliata ed esultante soddisfazione che faticava ad articolare parole intellegibili. -Niente.- biascicò, deglutendo rumorosamente. Notai che l'altra sua mano era stretta talmente forte al lenzuolo da bloccarle la circolazione nelle nocche, ma non interpretai la sua rigidità come un segno di rifiuto, o perlomeno, non come uno volontario. Poco prima, mi aveva spiegato che doveva essere un meccanismo di difesa istintivo.
-Isabella...- la blandii, riducendo la distanza fra i nostri nasi ad un soffio. -Hai altri motivi per dubitare del mio amore?-
-Avevi detto di non riuscire a leggermi nel pensiero!- sussurrò, più sensuale, suo malgrado, che arrabbiata.
Era così sbagliato sentirsi trionfante per la facilità con cui si abbandonava a me? Definitivamente si, eppure non riuscivo a fare a meno di estasiarmi davanti alla prova del fatto che ricambiava i miei sentimenti. E la cosa peggiore era che la mia coscienza ormai veniva mandata a quel paese dalla maggior parte del mio essere, sia ragionevole che irrazionale. Nonostante tutto quello che credevo sulla nostra eterna immobilità, stavo cambiando. In peggio.
-Infatti non ne sono in grado, anche se mi piacerebbe molto. Ora esigo una risposta.- Prevenii un suo tuffo in avanti, verso le mie labbra, ritraendomi all'ultimo. Stavo diventando bravo a prevedere le sue mosse, anche se la sua velocità non mancava di sorprendermi. Le rivolsi un sorrisetto beffardo. -Non avrai mica pensato di chiudermi la bocca con un bacio? Non sono ancora così cretino.
Lei si morse le labbra -Non te lo dico. Fa troppo schifo.- borbottò riottosamente.
-Cosa fa troppo schifo?- domandai, agitatissimo.  Doveva essere qualcosa a mio riguardo, uno dei tanti scherzi della natura che erano proprii della mia razza. -E' colpa mia? E' qualcosa che non va in me?- ripresi prima di potermi mordere la lingua. Lei alzò lo sguardo nel mio, con un misto di spaesamento e senso di colpa. -No, no! E' mio lo schifo, non tuo.- biascicò, ansiosa di rassicurarmi. Il mio scetticismo doveva essere palese, perché dopo qualche attimo riprese controvoglia -E va bene, ma poi non ti lamentare- fece un respiro profondo, passandosi una mano fra i capelli scompigliati e si schiarì la gola
-Emaniamo dei feromoni per attrarre gli uomini.- confessò, evitando accuratamente il mio sguardo, con le gote imporporate. Io restai per un attimo interdetto, incerto sul significato di quella frase ambigua. -In che senso?- mi azzardai a chiederle, al che lei scattò senza alcun preavviso. -Oh, piantala di fare il santerellino, Edward! Sto parlando di feromoni e di uomini o se vogliamo essere pignoli esponenti del sesso maschile. Cosa credi che intenda?-
-Va bene, ho colto l'eufemismo. Posso chiedertene la ragione? Cioè...- mi affrettai a continuare, notando che Bella, forse pensando che stessi alludendo ad una sua responsabilità di qualche tipo, sembrava intenzionata ad interrompermi. -noi vampiri affasciniamo gli umani per toglier loro lucidità, e poi non facciamo tanta distinzione fra i sessi, anche se suppongo che le loro preferenze sessuali c'entrino. Perché ci riuscite pure voi? E perché solo con i maschi?-
Lei arrossì ancora di più, se possibile. -Per la riproduzione. Prima che voi ci sterminaste, vivevamo a stretto contatto con la natura, nelle paludi o vicino ai fiumi, lontano dagli umani, a cui ci rivolgevamo solo per... l'unione sessuale. Probabilmente, che loro si arrendessero in un niente faceva comodo.-
-E non potevate riprodurvi fra di voi?-
-Un po' difficile, visto che siamo solo femmine.-
-Ah.-
-Gli embrioni di sesso maschile che si formano nel nostro utero vengono abortiti dopo pochi giorni dal concepimento. Sono solo delle supposizioni, ma può darsi che sia un modo per non estraniarci troppo dalla razza umana; così, con tre quarti del nostro patrimonio genetico umani, non finiamo per formare una specie a se stante. E' grazie a questo che alcune sono riuscite a scampare alla vostra caccia, nascondendosi fra la popolazione.-
-Come sai tutte queste cose?- Ero un po' stupito dalla scientificità della sua spiegazione: sembrava mi stesse ripetendo la lezione del giorno. Forse aveva un libro sulla sua razza, che dovevo assolutamente leggere.
-Hai presente mia zia Nicole? Te ne ho fatto cenno a biologia... Vabbè, è normale che te ne sia dimenticato.-
-Nicole Sanders, sorella di tua madre, studia biologia al Massachusetts Istitute, le vuoi molto bene,... C'è altro?-
-Come hai fatto a ricordartelo?-
-Come avrei mai potuto dimenticare la nostra ultima lezione assieme?- le risposi, con voce più bassa di quanto intendessi.
Bella sgranò gli occhi, sorpresa, e, per la prima volta in vita mia, la vidi sciogliersi come tutte le umane erano solite fare in mia presenza. E, inaspettatamente, scoprii che era meraviglioso. Mi lasciai cullare dal verde liquido dei suoi occhi come dall'acqua di un lago e, mio malgrado, persi pure io lucidità. Quando sentii la sua mano, finora docile fra le mie, ricambiare la mia stretta per la prima volta, me la portai all'altezza delle labbra e le baciai una per una le dita affusolate. Giunto al mignolo, alzai lo sguardo e la trovai inclinata verso di me, con gli occhi spiritati e fissi sulle mie labbra; e quando cercò con avidità la mia bocca, non gliela negai un'altra volta.
L'eccitazione che un suo bacio mi dava era e probabilmente sarebbe rimasta per l'eternità, la più potente che avessi mai provato. Fin troppo potente: la verità era che mi terrorizzava. Per parlarle ero stato costretto a riprendere l'inalazione del suo irresistibile profumo, ma già dopo qualche boccata avevo scoperto di poter resistere: dopo mezz'ora in sua compagnia, avevo imparato a domare discretamente i miei impulsi omicidi, finché rimaneva a distanza di sicurezza. Ma le sue labbra che aderivano completamente alle mie, la sua lingua bollente che mi esplorava con voracità la bocca, senza timore di stuzzicare gentilmente i miei canini, quasi a mo' di sfida...
Mi venne in mente che sarebbe bastato un minimo movimento perché la sua lingua, davvero troppo audace, si tagliasse con i miei denti, e a quel punto non mi si sarebbe nemmeno potuto incolpare del suo suicidio. Non era colpa mia se tentava intenzionalmente di riversare il proprio sangue nella mia gola riarsa, no di certo...
Con uno scatto brusco, mi ritrassi, boccheggiando per lo sforzo. Bella fece per seguire il mio movimento, ma io la bloccai fermamente per i polsi e le imposi la distanza di sicurezza. Dopo qualche secondo, vidi un lampo di comprensione nei suoi occhi languidi, mentre saettavano verso i miei, neri come la pece. -Scusami.- cercai di dire, ma quello che mi uscì sembrava molto di più ad un ringhio. Deglutii il veleno in eccesso e le rivolsi un sorriso triste, a denti stretti. -Ancora sicura di voler stare con un vampiro?- le sussurrai, con molta più paura di quanta ne dessi a vedere.
La sua espressione di addolorata gravità lasciò il posto ad un'intenerita esasperazione. -Al cento per cento, Edward. Piantala di metterlo in dubbio, tanto non cambio idea.-
Se non fossi stato intento ad impormi di NON baciarla, probabilmente le sarei saltato addosso. Quasi mi avesse letto nel pensiero, s'inclinò leggermente nella mia direzione e socchiuse le labbra, in un'involontaria provocazione.
-Anche tu però hai ancora dei dubbi, o sbaglio? Alla fine, non s'è capito cosa c'entri il discorso che mi hai fatto con quello che provo per te.- Con uno sforzo immenso, riuscii a tirare indietro il capo e a trovare un argomento con cui distrarre entrambi. O perlomeno distrasse lei; io continuavo a rievocare il calore della sua lingua a contatto con il gelo della mia, ma lei subito si fece un po' più rosea e tornò in se. -Beh... dicevo che emano dei feromoni per attrarre gli uomini. Non so se funzionino anche su di voi, può anche darsi di no, visto che per richiamarvi basta il profumo del nostro sangue, ma...-
-Che intendi dire?-
-Per cosa?-
-Che per richiamarci basta il vostro sangue.-
-Credo che te ne sarai accorto, no? Il nostro odore dovrebbe essere particolarmente invitante per voi, per distogliere la vostra attenzione dagli umani. Siamo come delle esche.-
Mi si formò un fastidioso groppo in gola, ma non ci feci caso. Questa era la conferma di tutte le inquiete supposizioni che avevo fatto da quando l'avevo sentita dichiarare che mi amava, nonostante quello che ero. -Cioè, mi stai dicendo che sai di essere una preda molto più che allettante per me ed eppure vuoi rimanermi accanto?- Quella ragazza non aveva l'istinto di sopravvivenza.
-E, sebbene io ti abbia detto poco fa che sono in grado di emettere ultrasuoni capaci di bruciarti il cervello, tu te ne stai lì a preoccuparti per me?-
-Non è la stessa cosa.- borbottai. -Tu non hai il bisogno fisico di farmi del male. Sai dominarti.-
-Fossi in te, non sarei così sicura. Te l'ho detto, se cadessi nel panico potrei anche non rispondere più delle mie azioni. Potrei renderti simile ad un vegetale, farti perdere te stesso. Corri un pericolo molto più grande di quanto pensi.-
-Ma pur sempre inferiore al tuo.- ribattei ostinato.
-Davvero? Se mai ti capitasse di perdere il controllo ed attaccarmi,  potrei sempre schivarti. E se anche tu riuscissi a cogliermi di sorpresa e bevessi il mio sangue, moriresti nell'arco di pochi minuti per avvelenamento. Visto? Alla fin fine, hai molte più probabilità tu di rimetterci, a stare con me.-
Avevo la netta sensazione che mi stesse fregando con i suoi sofismi, sorvolando su dei punti essenziali (tipo che, nella peggiore delle prospettive, la responsabilità sarebbe stata solo mia), ma non mi diedi la pena di trovarli tutti ed esporglieli. C'era troppo da dire, su entrambi: se ci lasciavamo trascinare fuori tema, rischiavamo di non ritornarvi più, e quello che stavamo affrontando m'interessava molto. -D'accordo, illuditi pure, se ti va. Ora continua: perchè la storia dei feromoni dovrebbe farti dubitare di me più del fatto che sono un vampiro?-
-L'odore che emaniamo è fatto apposta per far desiderare agli uomini il nostro corpo, solo il nostro corpo. Le mie antenate nomadi non avevano interesse a legarsi sentimentalmente ad un'altra persona, anzi, l'ultima cosa che volevano era un marito che cercasse di accaparrare dei diritti su di loro. Un maschio in età riproduttiva da noi vuole esclusivamente sesso. In breve, non possiamo essere veramente amate da uomini. Quello che mi chiedo è se tu sia più umano che vampiro.-
-In somma, hai paura che io voglia solo usarti.-
-No, no! Non voglio dire che tu lo stia facendo intenzionalmente, ma che forse la cosa è ad un livello inconscio, che...-
-Isabella, guardami.- Lei obbedì prontamente, fissandomi con aria penetrante. Non c'era alcun bisogno di sforzarsi tanto per leggermi: ero troppo stanco di segreti e bugie per trovare ancora la forza di dissimulare, troppo ferito dalla superficialità che attribuiva al mio sentimento per voler rischiare di non essere creduto. -Non dirò di non desiderarti, perchè sarebbe falso e non più alcuna intenzione di mentirti, ma quello che provo per te è molto più profondo; mettiamola così, l'attrazione fisica ne è un riflesso. Pensa che all'inizio ero talmente cieco da non accorgermi della tua bellezza, da trovarti ordinaria. Come se tu potessi esserlo, sotto qualunque aspetto! C'è così tanto da scoprire e da amare in te, Bella, che fermarsi all'aspetto esteriore sarebbe di una stupidità colossale. Non riesco a credere che tu possa davvero pensarlo.-  
I suoi occhi scintillavano di lacrime represse. Mi accarezzava con lo sguardo come se fossi stato qualcosa di prezioso, come se fosse stata lei ad essere baciata dalla fortuna, e non il contrario.
-Hai indubbiamente uno straordinario talento con le parole.- sussurrò, la voce rotta dall'emozione.
-Devo dedurne che mi credi?-
-Chi potrebbe restare indifferente ad un discorso del genere?-
-Forse qualcuno con un anima meno buona della tua.-
Lei scosse la testa ed arrossì impercettibilmente. -Ne dubito.-
Cadde il silenzio, ma il suo rossore non accennava a scomparire. -Che c'è?- domandai alla fine, per toglierla dall'imbarazzo, qualunque esso fosse.
-Niente, niente.- principiò lei, agitata.
-Sicura?-
Bella abbassò gli occhi sulle sue mani, intrecciate alle mie, e fece un respiro profondo. -Posso... posso abbracciarti?-
Tutto il suo disagio era unicamente dovuto a questo? Al timore che potessi non gradire lo stringerla fra le braccia? -Tutte le volte che vuoi, Isabella.-
Anche tutta la vita, se voleva.

Allora, che ne dite? Aspetto i vostri pareri e mi raccomando, aspettate prima di darmi della pazza con una fantasia sfrenata!
Bacio
Darcy

  
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