- Birra, borse termiche e panini
- Sarete anche attori di Hollywood, ma sembrate una famigliola a Ferragosto
- Ci volle parecchio per autoconvincermi a non
correre dietro al bronzo. Alla fine, era grande, maggiorenne, sano,
intelligente. Non c’era nessuno oltre noi, in quella microscopica baia, perciò
niente rapimenti. E esclusi a forza la possibilità che potesse essere
annegato.
- Perciò uscii dall’acqua dopo poco, stendendomi
nuovamente sull’asciugamano. Misi di nuovo le cuffiette, lasciando perdere Keira
e Orli che tubavano e Dominic che era steso sul suo asciugamano in stato
vegetativo.
- Non so quanto tempo passò prima che una voce mi
facesse saltare.
- “Posso?”
- Reprimendo l’istinto di urlare: AMORE SEI
TORNATO DA ME!, lo guardai e annuii, inspirando profondamente. Si accomodò
accanto a me, con una birra aperta in mano. Me la offrì e io accettai. Se
proprio insisti.
- “Se non ti fa schifo, ovviamente” fece lui.
- Per poco non gli scoppiai a ridere in faccia.
Io? Schifo? Lui? Che barzelletta! Molto simpatico!
- Presi un sorso e gliela restituii. Lui mi imitò
e io mi costrinsi a non guardarlo. Se fosse passato Edward, non so chi avrei
seguito.
- Abbassai la testa, concentrandomi sul mio
costume. Le perline blu erano molto interessanti…
- “Allora? Che mi dici?”
- A parte
SPOSAMI, TI AMO, VORREI FARTI COSE CHE NON SI POSSONO NEANCHE
DIRE?
- “Non so. Che vuoi che ti dica? Mi trovo in una
situazione strana, del tutto inaspettata, con un gruppo di soggetti –senza
offesa- un po’ particolari, e non mi riferisco alla fama”.
- Lui sorrise e fissò il mare.
- “E a parte questo? Sei l’unica con cui possa
avere un dialogo sensato, in questo momento. Perciò, hai tutta la mia
attenzione”
- “Oh, molto gentile!” feci, fintamente offesa.
“Va bene… mmm, direi che sono una demente di 32 anni, demente da 32 anni. Sono
nata in Italia, genitori inglesi trasferiti lì. Poi ci siamo spostati. Ma torno
spesso a Firenze e a Roma, ci sono molti miei amici”
- “E’ bella, l’Italia?”
- “Non ci sei mai stato?” chiesi, incredula,
spalancato gli occhi.
- “Be’, sì. In realtà sì, ho visto il Red Carpet
del festival di Venezia. Conta?” chiese lui, pensieroso.
- Presi la birra dalle sue mani, facendo un
sorso. “Direi proprio di no. Accidenti, devi andarci. Per forza. Cioè, ne hai la
possibilità, no? Vai. È il paese più bello del mondo, per un
turista”.
- Lui rise.
- “Se me lo raccomandi così calorosamente, lo
farò. Ma solo se mi fai da guida”.
- Oddei.
- “C-certo, perché no?”
- Probabilmente si era accorto di quello che
aveva provocato in me, perché sorrise e distolse lo sguardo, puntandolo sui
nostri 3 amici cretini, che erano di nuovo in acqua.
- “Aaaah, mi sento così vecchia!” sospirai,
sorridendo. Lui si voltò verso di me.
- “Tu? E io che sono allora, una reliquia del
pleistocene?”
- “L’hai detto tu, non io”
- “Touché”
- E rise. E risi anch’io, perché quella risata mi
stordì.
- “Seriamente, spiegami questa affermazione” fece
lui, dopo un po’.
- Sospirai.
- “Ti sembrerà strano, lo so. Ma vedo loro” e
indicai Orlando, Keira e Dominic. “Be’, Keira e Dominic sono effettivamente più
giovani, di un bel po’. E Orlando… boh, Orlando è Orlando. Ha la sindrome di
Peter Pan” e qui rise di nuovo “e lui non vale, come metro”.
- “Ti ricordo che tu, Keira e Dominic vi portate
meno di dieci anni. Io e te, che sei la più vecchia, ce ne portiamo… mmm… un bel
po’. Come mi dovrei sentire, io?”
- Aveva un tono a metà tra lo scherzoso e
l’irritato.
- “Già. Già”.
- Abbassai la testa e mi alzai, andando a
prendere una birra.
- Quando tornai, Johnny mi guardò dritta negli
occhi, facendomi tremare.
- “Sei arrabbiata?”
- E qui, Cecilia tossisce e inizia a
sputacchiare la birra che aveva in bocca. Certo, alla fine poteva anche essere
una prevenzione all’alcolismo, visto che iniziare a bere già dalle 11 di mattina
è un chiaro sintomo di alcolismo precoce, almeno secondo me; ma, luce dei miei
occhi, tu oggi mi vuoi proprio far crepare!
- “Che- che… eh?”
- Sììì, viva l’inglese!
- “Sei arrabbiata?” ripetè lui, con
un’espressione che non capii.
- “Io?”
- “Tu”
- Azz, che conversazione
impegnata!
- “No, io… perché?”
- Lui alzò le spalle e distolse –finalmente- lo
sguardo da me. Sentii i polmoni tornare a funzionare e le mani smisero di
tremarmi. Meno male che a 32 anni si dovrebbe essere più sicuri di se… Sì, come
no!
- “Mah, non so. Prima ti sei fatta
strana”.
- Ah, l’aveva notato. Scossi la mano, sorridendo
come una scema.
- “Nooooo, figurati!” ridacchiai
nervosamente.
- Ovviamente non se la bevve.
- “Lascia fare l’attore a m-”
- SBAM!
- Pallonata in testa a Mr Depp -per fortuna era
leggera-.
- E Mr Depp si girò verso di me, con espressione
truce, prima di voltarsi verso il baby-club dietro di noi.
- “Pardon” rise Orlando “Colpa
mia”.
- “Non avevamo dubbi”
- “In eff-” sbarrai gli occhi. ‘Avevamo?’ Noi. Io
più lui. Me e lui. Cecilia e Johnny. Johnny e Cecilia. Respira, Cee,
respira!
- “Match a beach volley. Ci
state?”
- 6:18 PM
- Mi buttai con grazia elefantesca sul sedile
della macchina di Orlando. Certo, all’inizio l’idea era di vedere il tramonto
sul mare, una cosa dolce e romantica. Ma una giornata del genere aveva messo KO
me, Johnny e Dominic. E sinceramente nessuno di noi aveva voglia di vedere i
veri piccioncini che tubavano. Perciò li avevamo trascinati alla macchina senza
tante cerimonie, con la minaccia che ce ne saremmo andati senza di loro –con il
suv, però-.
- Per fortuna avevano capito che non era il caso
di controbattere, dopo una giornata tale.
- Una giornata… assurda, ripeto. E io ero stata
assurda. Riprendendo dal match di beach volley, fui in uno stato di trance;
giocavo senza ragionare più di tanto.
- Be’, la conversazione con Johnnino Deppino mi
aveva destabilizzata e il sole non aveva aiutato e la stanchezza neppure. Così
risalii in macchina in versione zombie.
- Non mi feci grandi problemi nel appoggiarmi
allo schienale, calarmi gli occhiali da sole sugli occhi e chiudere quelle
beneamate palpebre, ignorando le chiacchiere dei miei amici.
Ma ovviamente Miss Keira non poteva lasciarmi dormire. - “Cecilia!” esclamò, sbalordita “hai ancora
sonno?”
- “Sissignora” mugugnai. Non sono sicura di aver
udito una risata sommessa dal sedile anteriore. Comunque lasciai correre, non
avevo proprio la forza di mettermi a discutere.
- “Benedetta ragazza” mormorò Keira, esasperata
“dormi più tu di un ghiro… Orlando in confronto a te soffre
d’insonnia”
- Keira non si era resa conto che con
quell’uscita aveva mandato il mio pisolino a farsi benedire. Agimmo in sincronia
perfetta che neanche a prepararla sarebbe riuscita bene quella
cosa.
- Io e Dominic ci guardammo, spalancando gli
occhi; Johnny si era voltato in un lampo verso la povera ignara ragazza e poi
aveva guardato Orlando, che si era messo gli occhiali da sole e canticchiava,
improvvisamente sordo.
- Poi ci eravamo guardati, tutti e tre, e avevamo
spostato lo sguardo su Keira, sorridendo maliziosi.
- “Be’?” chiese lei, confusa “che
c’è?”
- Io e Dominic ci avvicinammo, con un ghigno
degno dello Stregatto.
- “E tu quando hai visto quanto dorme Orli?”
chiesi, sbattendo le ciglia.
- “Già, quand’è che avete dormito insieme, tu e
OB?” rincarò Dominic, che in quanto a bastardaggine quasi mi teneva testa.
- Keira sembrava più rossa del naso di Patch
Adams.
- “I-io… non ho detto… non volevo dire… avete
capito male…”
- “Abbiamo capito male, Cecilia?” chiese Dominic,
guardandomi. Alzai le spalle, scuotendo la testa.
- “Non so… tu che ne dici, Johnny?” chiesi,
casualmente, a Mr Universo.
- “Non chiedete a me… io penso di aver sentito
male… Orlando, tu che ne dici?”
- “Ma lui dirà che abbiamo capito male”
puntualizzai, sospirando, cercando di trattenere le risate.
“Andiamo a farci visitare” fece Dom, annuendo. - “Smettetela, cretini!” fece Keira, ancora di un
colore catarifrangente.
- “Cee, Dom, smettetela, non vedete che la
mettete in imbarazzo? …”
- Cee…
- Mi ha chiamata Cee!
- Cee!
Come lo pronuncia bene!
Perché non lo pronunciano tutti così bene?! - “Cee!”
- “EH?”
- “Oh!”
“Che?” - “Oooohohohohoooooohohohoooooh!”
- Silenzio.
- So che questa sembrava una scena da manicomio…
e in effetti lo era, soprattutto perché Dominic si era messo a fare il verso di
Tarzan.
- “Tarzaminic?” chiamai, a bassa voce. Nessuno fiatava.
- "Eh?"
- "Dominic?"
- “Sì?”
- “Ma che ti sei fumato?”
- “E’ Orlando che mi taglia male la roba” fece
lui, scuotendo la testa.
“Aaaah” - Udii Johnny scoppiare a ridere, seguito a ruota
da Dom e da me. Orlando cercava di trattenersi. Keira era
indignata.
- “Non fare quella faccia, Keira!” fece Johnny,
osservandola dallo specchietto retrovisore.
“Siete dei caproni” rispose lei, offesa. “Cecilia, tu caprona! Meno male che siamo arrivati!” - Mi resi conto solo in quel momento che eravamo
davanti a casa mia. Il sole, nonostante stesse sparendo, illuminava ancora il cielo di
luce tenue.
Sospirai e scesi dalla macchina. - Se ero un po’ triste perché lasciavo Johnny e
perché, tutto sommato, mi ero divertita, ero anche sollevata: niente più
figuracce.
- “Ragazzi, grazie per la bella giornata,
veramente. Ci sentiamo presto” li liquidai con quelle poche parole, sperando di
scamparmela.
- Ma cinque anni al liceo, a stretto contatto con
Orli, mi avevano insegnato ad aspettarmi tutto da lui.
- Infatti spense la macchina e cominciarono a
scendere.
- Vidi che scendevano e prendevano alcune borse
dal cofano.
- “R-ragazzi?”
- “Sì?”
- “Che-che… v-v-che stareste facendo?” biascicai,
temendo il peggio.
- Ti prego, ti prego, no, no, ora se ne vanno,
per favore…
- “Ti portiamo a cena fuori”
- Uuuuff, scampata. Non pensavano di fermarsi per
la notte.
- “Aaah” annuii, cercando di mostrarmi
illuminata. E perché state portando quelle borse verso casa
mia?”
- Dominic mi cinse la vita con un braccio e si
avviò verso la porta di casa.
- “Ti portiamo a cena fuori… sul terrazzo di casa
tua… capita la battuta?”
- Il mio cervello registrò prima la battuta
terribile, poi l’informazione.
- “Monaghan, questa battuta faceva schifo… neanche a La Sai L’Ultima… e dire che… ACENAFUORIDOVE?”
- ~Imploro perdono per il ritardo imperdonabile con il quale oso postare. Mi dispiace tantissimo, ma la maledetta ispirazione aveva deciso di farsi un viaggetto, quindi per un bel po' sono rimasta a secco di idee.
- Spero mi perdoniate.
- E spero scusiate anche il capitolo breve. Come vi ho detto in precedenza, gli altri capitoli erano già scritti, questi li devo scrivere io a mano a mano, quindi...
- E, già che ci sono, perdonate gli errori ortografici, di punteggiatura o altro. Mi spiace, ma è tardi e non ho una gran voglia di ricontrollare^^ Quando troverò correggerò.
- Sono di Pescara e qui siamo in piena emergenza terremoto. Cioè, qui non si corrono pericoli, perchè la zona è sicura. Ma le scosse le sentiamo tutte e sinceramente ogni tanto mi prendo una paralisi -Dod, per favore, non ti agitare, darling-. Domani vado a fare volontariato per i terremotati de L'Aquila, ma desideravo lasciarvi questo aggiornamento, oggi che l'ispireiscion è tornata dalle sue ferie -si spera che non parta più-.
- Che dire? Ringrazio enormemente coloro che hanno letto.
- Ho nel cuore quei poveri pazzi che hanno messo questa storia tra i loro preferiti, quali:
- Alexandraleon
- Alice Brendon Cullen
- Black Pearl
- Cassandra 287
- Clitty
- Doddola93
- Dogma
- Elvi92
- Miky 483
- Ramona37
- Summer89
- Thiliol
- E ringrazio infinitamente coloro che hanno avuto la bontà di recensire questo scempio XD
- Elvi92: carissima, sei davvero gentile. Due minuti fa ho letto la tua richiesta di aggiornamento e così eccomi, pronta per te :) Non è che ho da fare, cioè, in teoria sì. Ma è la mia dannata inspirescion, come ho scritto prima, che si prende le ferie senza preavviso. Spero che questo capitolo ti piaccia.
- Ramona37: grazie mille, sei molto gentile. E non sai quanto sia contenta di leggere che il mio modo di scrivere ti piace. Spero di non deluderti con questo capitolo.
- Criceto Mannaro: una parola: grazie. Davvero. Penso che tu mi abbia fatto un grande regalo. Scrivendomi una recensione così lunga, immagino che tu abbia perso un sacco di tempo.
- Ti ringrazio davvero, perchè hai avuto la pazienza di prendere e correggere tutto.
- Hai proprio ragione, per la punteggiatura sono negata. E ti assicuro che rivedrò un po' tutti i capitoli -inspirescion permettendo-.
- Non voglio contraddirti, ma vorrei farti presente che molte delle cose che tu mi hai segnalato sono mie scelte. Non voglio, però, stare a pntualizzare ogni cosa. Ti ringrazio infinitamente, comunque.
- Cecilia: cara Cee, hai visto di quali delirii sono capace, via mail? Ormai inizi ad abituarti, credo. E non mi pare che i tuoi siano peggio dei miei. Che assurdità che siamo, io dico.
- Sono davvero contenta che la mia Cecilia ti piaccia, sai che detto da te è un gran complimento. Spero di riuscire a portarti onore, anche se ne dubito =)
- Grazie mille per i preferiti, cara. E non studiare troppo, che già sei brava... -almeno, da quanto mi hai detto...-
- Un abbraccio forte.
- Daiana: tesoro mio, non so più che dirti, veramente. Lo sai che sei importantissima, che ti voglio un bene dell'anima e tutto. E stasera ho pianto un sacco di volte, durante la nostra conversazione MSN.
- Ma mi piace leggere una tua recensione, davvero. Mi riempie di gioia e di orgoglio, tanto quanto mi riempie di incredulità. E le tue recensioni vanno benissimo così, non ti ci impegnare troppo. T'adoro, Ammourr.
- Nando: nandino! Già, in effetti allora era un altro il mio bronzo di riace... per fortuna che ora sono rinsavita! E ho ampliato i miei orizzonti. Sperando che ti sia piaciuto anche questo capitolo.
- Thiliol: meno male, comunque, perchè mi sento ripetere spesso che sono troppo pretenziosa quando leggo una storia. E, scusa, ma il mitico JRR merita tutto il rispetto, perciò fai bene a rompere.
- Spero di non deludere le tue aspettative.
- Sara: oh, cara, ma davvero ti ho fatto ridere così tanto? Mi commuovo, se mi dici così! Sono troppo felice. Comunque, cercherò di non scatenare la tua ira.
- Hai visto? Adone ha fatto la sua ricomparsa in scena. Orli e Dom... be', loro sono Loro. E Keira... in questo capitolo l'ho fatta andare un po' in cascetta. Be', Cecilia si doveva pur vendicare, alla veneranda età di 32 anni!
- Non sai quanto sono contenta di leggere le tue recensioni sempre più che positive. Grazie mille, Sarè. Un bacione.
- Federica