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Autore: ClosingEyes_    12/05/2016    1 recensioni
I sogni possono rilevare parti di noi che non conosciamo, cose che non ricordiamo ci vengono in mente senza motivo.
Rin sognerà una persona particolare e con l'aiuto di Kagome scoprirà chi è.
Tante avventure l'aspettano, e presto si troverà davanti ad una scelta.
Spero di avervi incuriosito :)
Buona Lettura :D
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un'avventura del genere, credevo che una volta tornata a casa potessi rilassarmi sul letto o potermi fare un bagno caldo per scacciare tutti i pensieri negativi dalla mia testa.

Il tempo di farmi scivolare il kimono dalle spalle, sentì un fetore di demone provenire dal salone principale del palazzo.

Incredibile, la trasformazione ha i suoi vantaggi, ma purtroppo in quel momento, capendo di chi fosse quella puzza insistente, un senso di rabbia mi pervase il petto e sentivo pulsare gli artigli pronti a fare una probabile strage.

Raccogliendo quella poca calma e autocontrollo rimasto, alzai il kimono da terra e mi rivestì, stringendo bene l'obi alla vita.

Con un finto sorriso chiusi la porta della camera e scesi le scale, attenta a non inciampare, considerato che nonostante la trasformazione, sono rimasta la solita sbadata.

Sentivo delle voci troppo familiari farsi sempre più vicine: mi fermai all'angolo fra le scale e il salone, stavo cercando solo di guadagnare tempo per evitare di sbranare Kagura davanti a tutti.

Esattamente, proprio la mia migliore nemica era venuta a farmi visita, chissà con quale pretesto se non quello di fare la gatta morta fra le braccia di mio marito o, meglio, quasi marito.

Per fortuna sentì , fra tante voci infuriate, una voce calma e sensuale, ma non era assolutamente Sesshomaru.

-Rin, esci fuori che sento chiaramente che stai la dietro!- disse quello che poteva sembrare il padre di Sesshomaru.

Cosa era, una riunione di famiglia!?

Quasi guidata da un istinto di seguire quel consiglio spassionato, uscì da dietro l'angolo con il mento all'insù come il capo.

Guardavo schifata Kagura, mi sembrava un essere inferiore rispetto alla mia figura, mi faceva dannatamente pena con quei occhi da finta buona, avrei tanto voluto ridarle il colpo che ha dato a me, dopo tutto un'altra cicatrice la devo proprio a lei.

-Ma guarda guarda, l'umana che è diventata demone, che sorpresa.- disse Kagura incrociando le braccia al petto e guardandomi con aria di sfida.

No Kagura, non ti conviene guardarmi così, ho troppa voglia di ucciderti.

-Ma guarda invece chi si fa viva, una lurida sgualdrina che vuole fare pena al mio principe, tzè mi fai venire i brividi dallo schifo..- dissi scendendo le scale lentamente, dovevo dosare la rabbia.

Sotto gli occhi stupiti di tutti, compreso il padre di Sesshomaru, mi avvicinai a lei, ad un centimetro da quella pelle che puzzava di terra e ossa, e prendendole il mento con la forza, la costrinsi a guardarmi negli occhi.

Era stupita da tanto coraggio, le si leggeva negli occhi, il tuo terrore di tornare nel mondo dei morti era talmente evidente che mi sarebbe bastato un colpo per ucciderla.

-Rin adesso basta..- disse improvvisamente Sesshomaru, stupendomi.

-Tu difendi questo morto che cammina, cosa ti succede Sesshomaru, come mai tanta compassione per i morti?- dissi non smettendo di guardare Kagura.

-Rin può portarci da Naraku, ti prego ascoltalo..- disse Kagome con una voce supplichevole.

Pregata dalla mia migliore amica e costretta dal mio fidanzato, che cosa ridicola.

Malavogliatamente lasciai il mento di Kagura, osservando il suo corpo scosso accasciarsi a terra.

-Non vi capisco!- dissi semplicemente osservandola ancora un po.

I suoi occhi erano spalancati e sentivo il fetore della sua paura inondare la stanza, che fastidio.

-Kagura ora dicci dove si trova Naraku, prima che Rin ti uccida..- disse Inuyasha, sentendo il mio stato d'animo turbato dalla sua presenza.

Ma c'era ancora qualcosa che non mi convinceva: da demoni, dovrebbero percepire l'odore di Naraku, perchè mai farcelo dire da una come lei, che poteva soffiarmi Sesshomaru da sotto al naso ora che ero incinta e anche trasformata.

A cosa volevano arrivare tutti quanti, a farmi diventare pazza sicuro.

Vidi il padre di Sesshomaru turbato quanto me, dunque mi avvicinai a lui e da li non mi mossi; vidi Sesshomaru richiedere la mia presenza accanto a lui, ma rifiutai altamente questa sua specie di invito, poteva anche stare da solo.

-Rin smettila di fare così, neanche io sono d'accordo con la scelta di mio figlio a voler chiamare Kagura..- disse Taisho per tranquillizzarmi, ma le sue parole ebbero una svolta diversa sul mio umore.

Dunque ricapitolando: non solo questa Kagura mi ha fatto snervare, ma è venuta qui per ordine di Sesshomaru, il che non si è per nulla preoccupato di avvisarmi.

Ottimo, erano morti entrambi.

-Mh..- dissi senza esprimere altro della mia disapprovazione.

Vidi Kagura avvicinarsi a Sesshomaru e porgergli le mani, andiamo che teatrino è mai questo, adesso ci mancava solo che si inginocchiava.

Vidi Sesshomaru prendere le mani di Kagura fra le sue e chiudere gli occhi, conentrandosi su quel contatto.

Dovevo rilassarmi, Rin rilassati..

-Naraku è a Sud, è lì che dobbiamo cercarlo..- disse Sesshomaru tenendo gli occhi serrati- Ha innalzato una barriera, per questo non riusciamo a percepirlo-

Vidi Kagura sorridere a quel contatto, adesso era anche contenta quella sgualdrina.

Sentivo il veleno scendermi negli artigli e presto avrei fatto una pozza di sangue a terra, il sangue di Kagura.

Sentì però qualcosa nel mio ventre trasmettermi un senso di calma e pace, probabilmente anche mio figlio era scosso da tanto nervosismo della mamma.

Dolcemente portai la mia mano sul grembo e sentì come se il mio bambino mi stesse dando la sua flebile manina.

Chiusi gli occhi e mi beai di tanta dolcezza, forse era l'unica cosa buona al momento.

Quando riaprì gli occhi era tutto finito, Kagura si era allontanata da Sesshomaru e ritornò composta al suo posto.

-Sesshomaru, hai generato un mezzodemone, non provavi odio verso questi esseri?- disse improvvisamente Kagura , guardandomi di sottecchi.

Ora è morta.

-Questi non sono affari che ti riguardano..- disse Sesshomaru non curandosi delle sue parole.

Solo questo sa dire?Che non sono affari suoi, fantastico. Dove è finito il principe ghiacciolo che fulmina tutti con un solo sguardo e uccide chiunque sia indisponente nei suoi confronti.

-Chissà che odore avrà, come sarà il suo sangue..- disse Kagura leccandosi le labbra.

-Di certo non vivrai abbastanza a lungo da saperlo!- dissi e senza ragionare mi avventai su di lei, cacciando gli artigli.

Potevo sentir fluire un forte potere demoniaco nel mio corpo e i miei occhie erano diventati rossi dalla rabbia; come osava anche solo pensare di uccidere mio figlio, lurida donna sarebbe morta in quella stanza, in quel momento, il mio orgoglio lo richiedeva.

Vidi Sesshomaru catapultarsi verso di me e tirandomi indietro.

Con una forza assurda, buttai Sesshomaru lontano da me e sentì le zanne farsi spazio fra le mie labbra, lacerandomi la pelle.

-Rin!!!- disse Kagome lanciandosi addosso a me.

Improvvisamente fui purificata in un secondo, nonostante la trasformazione, Kagome riusciva a gestire bene il sangue demoniaco, dopo tutto Inuyasha non era un demone completo, aveva solo una parte demoniaca.

-Kagura vattene, ora!- disse Inuyasha avvicinandosi a lei.

Kagura non proferì parola, era di nuovo scossa da brividi di paura: scappò via come il vento, con la coda fra le gambe da codarda.

Ripresi la calma e mi guardai intorno: Kagome era abbracciata a me spaventata e Sesshomaru si stata avvicinando verso di me.

Dolcemente staccai Kagome dal mio petto e affrontai lo sguardo adirato di Sesshomaru.

-Mi hai mancato di rispetto davanti al nemico..- disse Sesshomaru infuriato.

-E tu mi hai mancato di rispetto convocandolo qui- dissi sfidandolo.

-Nel mio palazzo non sono ammessi simili atteggiamenti, mettitelo bene in testa- disse Sesshomaru voltandosi e dandomi le spalle.

-Sei stato un incosciente Sesshomaru, se hai deciso di sposarmi dovresti condividere con me tutto..- dissi pronta a scoppiare in lacrime.

-Non sono affari che ti riguardano, questa non è la tua battaglia, hai rischiato troppo .- disse Sesshomaru allontanandosi da me, lasciandomi al centro di quella stanza che mai mi è sembrata così vuota.

Avrei voluto vivere da semplice umana e non dover essere ora immortale, se questo era il destino che mi aspettava, ovvero di sottomissione, probabilmente non avrei accettato di passare in questo mondo per sempre, avrei continuato a fare il medico e forse avrei trovato un'altra strada per essere felice.

Il mio orgoglio era ferito come d'altronde i miei sentimenti nei suoi confronti, odiavo l'idea che potesse e volesse proteggere un demone come Kagura, solo perchè quando ancora non ero in grado di distinguere quando due persone si amavano, lui provava dei sentimenti repressi per lei.

C'era solo un modo per richiamare la sua attenzione davanti a tutti quanti.

-Io me ne vado, Signor Sesshomaru..- dissi ferma nella mia voce.

Ecco, i suoi passi si fermarono e potevo percepire il suo respiro farsi flebile, quasi impercettibile; dunque era così che doveva finire, dovevo riusare la forma di cortesia e scappare dalla verità, cioè che sarei restata legata a lui per il resto della mia vita.

Da lui nessuna parola, se non un ringhio di disapprovazione e di rabbia.

-Rin dai non dire così..- disse Kagome cercando di calmare le acque tempestose.

-O me o lei Sesshomaru, il passato buttatelo alle spalle!- dissi sopprimendo le lacrime che per nessun motivo dovevano uscirmi dagli occhi.

Mi stupì che la risposta non arrivò subito alle mie orecchie o, meglio, mi arrivò ma non era quello che volevo sentire.

-Ora ho scelto te, ma i demoni non dimenticano..- disse Sesshomaru- Comunque tu resti-

-E chi me lo impone ?- dissi strafottente, avanti dillo Sesshomaru.

-Tuo marito.- disse prima di scomparire nel buio del corridoio.

Sotto gli occhi sbalorditi di tutti, non riuscì a tenere così tanta tensione nella mia testa, le mie gambe erano di formaggino e presto sarei scivolata a terra dalla stanchezza.

Non era facile tenere un testa a testa con Sesshomaru, era decisamente troppo difficile non saltargli addosso e dargli un bacio per chiedere scusa solo per aggiustare la situazione.

Ammettere di aver torto quando invece avevo ragione, l'avrei fatto solo perchè sono innamorata di Sesshomaru.

La testa girava troppo forte, mi sembrava di essere su una ruota panoramica, avevo le vertigini e presto sarei finita con il corpo per terra.

Misi le mani sul grembo, almeno nella caduta avre “protetto” in parte mio figlio, ma il tempo di sospirare e sentivo il terreno mancarmi sotto i piedi.

Due forti braccia mi presero prima che anche un mio solo capello potesse toccare terra, ma proprio non riuscivo a svegliarmi, era come se fossi talmente stanca da non sorreggere neanche il peso delle mie palpebre.

Il bambino mi stava portando via una buona parte delle mie forze, forse anche perchè lui è un demone completo.

 

 

Mi svegliai circondata da voci, chi urlava e chi cercava di calmare le acque.

Potevo solo percepire le urla di Kagome e la calma di Inuyasha.

-Tuo fratello è uno stupido! Deve assolutamente chiedere scusa a Rin!- disse Kagome urlando contro Inuyasha.

-Secondo te a me ascolta?Tzè ha visto Rin così e manco si è impietosito!- disse Inuyasha sospirando rumorosamente.

-Zitto che Rin ci sente!-

-Troppo tardi..- dissi con le lacrime agli occhi.

Ecco che tutto stava tornando grigio.

 

 

 

 

 

 

 

-Sesshomaru, figlio mio, cosa ti preoccupa così tanto?- disse Inu No Taisho.

-Padre, credevo che potessimo governare terre e guerre senza preoccuparci delle conseguenze, invece adesso tutto mi sembra così astio..- disse Sesshomaru osservando fuori.

-Sesshomaru, noi siamo la stirpe dei Demoni Cane, attualmente i più forti nella zona, cosa ti preoccupa sul serio?- disse Taisho incalzando.

-Nulla mi angoscia al di fuori di questo..- disse Sesshomaru mentendo.

-Hai qualcosa da proteggere, Sesshomaru?- disse Taisho ricondando al figlio i suoi doveri.

-Ancora con questa storia, padre?Non mi faccio rallentare da simili sciocchezze!- disse Sesshomaru con un tono un po infastidito.

-E quindi mi vorresti dire che Rin si protegge da sola?- disse Taisho scuotendo la testa.

Rin, la sua Rin, è vero doveva proteggerla, anzi erano in due ad essere protetti, anche il bambino.

L'aveva trattata male e le aveva mancato di rispetto lo sapeva bene, ma era necessario sapere dove si nascondesse il nemico, Naraku doveva morire una volta e per sempre.

Ancora si ricordava di quando la sua Rin stava rischiando di morire per mano di Kohaku, quell'insulso umano governato dal potere di Naraku.

Non sarebbe più morta, lui l'avrebbe protetta per sempre.

Per proteggerla, doveva tenerla al sicuro, quindi non avrebbe partecipato alla battaglia contro Naraku.

-Rin non verrà con noi a Sud.- disse lapidario Sesshomaru.

-Tu lo sai che Rin non sarà d'accordo..- disse Taisho prevedendo la reazione di quella testa calda.

-Se la farà piacere.- disse Sesshomaru- Non può mettere in rischio la sua vita e quella del bambino-

-Sesshomaru forse temi di divetare padre a breve?-chiese Taisho.

Temeva di diventare padre?Forse si, avrebbe amato il figlio come Rin desiderava? E come si spiegava il fatto che fosse un demone completo, dopo tutto Rin era umana quando lo hanno concepito.

-Padre, come è possibile che mio figlio è un demone completo?- disse Sesshomaru.

-Figlio mio, non è detto che debbano essere tutti mezzi demoni, ti è andata bene- disse Taisho incrociando le braccia.

-Che parole insulse e prive di tatto..- disse Sesshomaru sedendosi al tavolo reale e poggiando le dita sulle tempie.

-Non è forse il caso che tu vada a trovare Rin?- disse Taisho allontanandosi da lui.

Sapeva che doveva farlo, doveva sforzarsi di chiedere scusa a lei, la sua donna, sua moglie che presto avrebbe dato alla luce il suo primo futuro erede.

Si alzò dalla sedia con la testa che pulsava leggermente, non riusciva a sostenere tutto quello stress dentro casa, poteva percepirlo a chilometri di distanza.

Poteva anche percepire le lacrime di Rin che, in quel momento, le stavano solcando le guance

 

 

-Inuyasha sei un cretino!- disse Kagome infuriata con il suo fidanzato.

Guardavo la scena divertita, con le lacrime agli occhi, di Kagome che urlava contro Inuyasha e quest'ultimo cadere rumorosamente a terra, schiantato a quattro di bastoni.

Piangevo, già come al solito stavo piangendo.

Non riuscivo a scorgere in quel buio pesto, una piccola luce di speranza che le cose andassero meglio.

Dovevo essere felice, finalmente ero madre, presto avrei visto mio figlio, cioè tra 9 mesi, ma la gioia di poter finalmente vivere in prima persona quello che facevo tutti i giorni, mi faceva stare bene e sarei stata meglio se Sesshomaru avesse condiviso con me questo miracolo.

-Kagome ma la vuoi finire?!?! Maledizione!Hai i tuoi sbalzi di umore e te la prendi con me!- disse Inuyasha implorando pietà.

La porta della camera di Kagome si aprì improvvisamente e la figura che sbucò dal buio corridoio mi fece fare un sussulto al cuore.

Sesshomaru era venuto da me, chissà per dirmi cosa , quale altra strigliata mi aspettava in quelle condizioni, non ero in grado di sopportare nulla, neanche un semplice stupida.

-Che diamine è tutto questo baccano?- disse guardandoci curioso con una mano sulla fronte.

-Ha iniziato Kagome dicendomi che dovevo dir...-

-A CUCCIA!-

Non resistì e risi di nuovo, quella scena è stata la migliore di tutta quell'ora passata a subirmi un teatrino di litigate.

Sesshomaru mi guardò ma non sembrava arrabbiato, anzi era quasi divertito anche lui.

-Rin andiamo..- disse Sesshomaru avvicinandosi al letto e prendendomi dolcemente in braccio.

Non protestai, dopotutto mi faceva comodo non camminare, ero così stanca che mi sarei fatta un'altra dormita, ma probabilmente non avrei potuto.

Lasciammo Kagome e Inuyasha a litigare, questo lo sapevano fare bene.

 

 

Sesshomaru mi guardava curioso, come se io fossi una creatura mistica; mi osservava ogni centimetro di pelle, scrutava i miei occhi come se ci fosse qualcosa di diverso.

Entrammo in camera e, senza lasciami un secondo, si sedette sul letto con me in braccio, tenendomi ben stretta al suo petto.

Poggiò il suo mento sulla mia testa e potevo sentire i suoi polmoni espandersi nel sentire il mio profumo, un po diverso grazie alla trasformazione.

-Rin sei cambiata tantissimo..- disse Sesshomaru senza smettere di abbracciarmi.

-Lo devo al tuo sangue e a quello del bambino..- dissi stringendomi ancora di più a lui.

-I tuoi occhi sono diversi..- disse Sesshomaru d'un tratto, spostando la sua visuale sul mio viso arrossato e felice.

Quell'oro colato era diventato un tutt'uno con i miei occhi color cioccolato, la mia pelle era diventata più bianca e s'intravedeva qualche segno violaceo sul braccio.

Le mie unghie ormai erano diventati artigli velenosi, capaci di uccidere chiunque si mettesse sul mio cammino.

-Se continui a fissarmi mi fai arrossire lo sai.- dissi senza distogliere lo sguardo dal suo.

Ormai eravamo talmente vicini che le nostre labbra si sfioravano; era una dolce tortura, il solo pensiero di poterle assaporare mi provocava piacere assoluto.

-Non smetterò mai di farlo..- disse Sesshomaru .

Azzerò la distanza fra di noi e mi diede un bacio, dolce e casto, che lentamente si trasformò in qualcosa di più, travolgente e passionale.

Lo spinsi all'indietro e lo feci stendere completamente sul letto e lentamente le mie mani si intrufolarono sotto alla sua camicia, sentendo i suoi muscoli prerompenti e forti contro la mia mano piccola e delicata.

Come al solito, al principe dei demoni non si comanda, dunque capovolse la situazione, mettendosi sopra di me e sciogliendomi in un batter di ciglia l'obi.

-Ti ostini a volermi comandare..- disse Sesshomaru baciandomi il collo.

-Non sono così facile da sottomettere, Sesshomaru...- dissi strappandogi la camicia con una forza che non credevo di possedere.

Sesshomaru al mio gesto sussultò, sbalordito da tanta forza che prima sicuro non avrei avuto, e questo lo eccitò ancora di più.

Mi tolse anche il kimono, lanciandolo chissà in quale angolo della stanza; era troppo tempo che non facevamo l'amore così, uniti con le nostre anime e con i nostri corpi.

Stregata da un demone superiore e adesso avrei avuto anche un figlio da lui, cosa posso mai desiderare di meglio, ho già tutto.

-Rin, ti amo...-

Se dico che in quel momento non me lo aspettavo proprio, sono seria.

Era troppo tempo che non me lo sentivo dire in quel modo così dolce e tenero, è stato il regalo più bello che potessi mai ricevere in quella giornata.

Ecco la mia luce nel buio, ecco la mia speranza.

Lui era la mia ancora dove potevo aggrapparmi quando stavo per cadere e sapevo che mi sarebbe stato vicino per tutta la vita.

Lo strinsi di più a me, quel contatto mi era mancato troppo, avevo bisogno di sentirmi sua ancora una volta, avevo bisogno di sentire le sue mani sul mio corpo.

Ad ogni suo tocco la mia schiena si incurvava, avvicinandomi sempre di più al suo corpo, fino a che non sentì le sue mani salire lungo l'interno coscia.

I brividi percorrevano la mia schiena e sentivo il piacere e la goduria di quel tatto dolce e sensuale sulla mia pelle.

Dopotutto sapevamo entrambi che fino al terzo/quarto mese, potevamo ancora avere un rapporto, non creava nessun danno al feto.

Era una semplice tortura, girava intorno alla mia intimità, dandomi baci caldi e lasciandomi segni sulla pelle.

Tutto in un secondo: entrò in me e un sospiro di gioia uscì dalla mia bocca.

Era tanto che non facevamo l'amore, era tanto che non sentivo le sue spinte dentro di me, era tanto che non sentivo le sue mani sul mio seno , era da tanto che nn avevo lui.

Le spinte prima dolci e poi più forti mi fecero andare all'unisono con i suoi movimenti, mi aggrappavo alle sue forti spalle, sentendo la contrazione dei suoi muscoli sotto le mie dita.

Maledizione quanto era bello, mi veniva voglia di sbatterlo ovunque ogni volta che lo guardavo, il suo camminare fiero davanti a me, come in ospedale, i suoi sguardi così penetranti, come la prima volta che lo incontrai, il suo viso così delicato eppure così dannatamente perfetto.

La prima volta ancora me la ricordo, su quel lettino nel suo studio, dove il mondo era isolato all'esterno e un probabile codice blu che ci costringeva a separarci.

Era un via vai di emozioni ogni volta che lo sfioravo, che lui mi guardava oppure che io distrattamente gli cadevo praticamente addosso perchè non sono capace di stare due secondi ferma in piedi senza cadere.

Mi prendeva in giro, sempre per questa cosa, ma mi sorrideva tutte le volte e ancora mi baciava, mi baciava così dolcemente che non sembrava lui.

Immersa nei ricordi potevo vedere i suoi occhi che mi guardavano quasi compiaciuti di farmi godere così tanto, ma probabilmente lui mi poteva leggere nel pensiero e sapeva cosa stavo ricordando.

Mi mancano quei momenti, in ospedale, quando tra un paziente ed un altro, ci scappava un bacio.

Ho vissuto 10 anni della mia vita senza di lui, costruendomi un futuro nuovo con le mie sole forze, come lui mi aveva insegnato fino a quando avevo 15 anni.

Ho vissuto la mia adolescenza superando non so quanti problemi di bullismo, perchè ero diversa dalle solite ragazze tipo che giravano per la scuola facendosi notare, insomma le prime donne.

Ma ero sicura e lo sono tutt'ora, che lui è sempre stato con me , non sono nei miei sogni, ma anche nella realtà, quando credevo di non potercela fare e invece sono andata avanti fino a diventare medico con due specializzazioni.

Lui c'è sempre stato ma io non sono mai riuscita a vederlo del tutto.

Un sospiro, due sospiri, sembra come quando il paziente cerca di sopravvivere all'annegamento, oppure quando ormai sa che è tutto finito.

Un sospiro, la mia voce usciva smorzata dal piacere.

Due sospiri, le mie labbra schiuse nelle sue .

Tre sospiri, ecco l'orgasmo.

Lui è il mio sospiro, lui è la mia aria.

Lui mi ha salvato dall'annegamento.

Si poggiò su di me ormai esausto, stanco anche lui di quella giornata così frenetica e stressante, dopotutto ancora non si era ripreso del tutto dall'episodio della sacerdotessa del Monte Hatami.

Sapevo che presto sarebbe partito di nuovo, chissà per andare dove, alla ricerca di Naraku e sapevo che avrebbe fatto di tutto pur di non portarmi.

Come biasimarlo? Adesso ho le mie responsabilità da madre.

-Rin..- mi chiamò dolcemente menter accarezzavo i suoi capelli morbidi.

-Dimmi Sesshomaru..- dissi

-Pensi troppo...- disse prima di iniziare a ridere.

-Scusami è che mi vengono in mente tante cose, così tanti ricordi..- dissi ridendo anche io.

Non proferì parola, si strinse ancora di più a me, come fa un koala quando si stringe ad un albero.

-Rin lo sai che non ti porterò con me da Naraku?- disse Sesshomar spostandosi e mettendosi di lato affianco a me.

Certo che lo sapevo, come potevo non saperlo, sarebbe stato rischioso e lui non si sarebbe mai perdonato di perdermi di nuovo.

-Lo so, ma promettimi che starai attento, non voglio che nostro figlio cresca senza di te..- dissi abbracciandolo e delle lacrime mi solcarono il viso.

-Hai dubbi che il Grande Demone Cane possa essere battuto da un cumulo di ossa e terra?- disse Sesshomaru fiero come suo solito.

-Ah no Signor Sesshomaru, mi perdoni di tanta assurdità!- dissi ridendo e prendendolo in giro, era troppo facile.

-Ah si ora mi prendi anche in giro?Ti faccio vedere io!- disse Sesshomaru vendicativo.

Mi fece il solletico, sapendo quanto lo soffrissi, e le mie risate si espansero per tutto il palazzo, chiedendo pietà più di una volta.

Maledizione sapeva benissimo come farmi sorridere, non c'erano dubbi, era follemente innamorato di me come io lo ero di lui.

-Pietà, pietà!- chiesi mettendo le mani in faccia a lui per spostarlo.

Sesshomaru si fermò e cominciò a baciarmi le mani, prendendole delicatamente e portandole al suo petto, all'altezza del cuore.

-Rin lo senti questo?- disse guardandomi serio.

-Si lo sento bene se no saresti morto.- dissi sorridendogli, ero brava a smontare i momenti dolci.

-Questo prima era di ghiaccio, tu ora lo hai sciolto..- disse Sesshomaru e lentamente si avvicinò alle mie labbra baciandomi di nuovo.

-Quando partirai?- dissi titubante.

-Quando questo coso che hai nella pancia sarà nato, non ti lascio da sola..- disse Sesshomaru indicando il mio ventre con un dito.

-Questo “coso” che dici tu è tuo figlio!- dissi incrociando le braccia.

-Muoviti a nascere che se no tua mamma nel vestito da sposa non ci entra..- disse Sesshomaru iniziando a ridere.

-Ma come ti permetti!! Maledetto!- dissi ridendo e arrabbiandomi con lui.

Non lo avevo mai visto sorridere, almeno da quando ne ho memoria, ma adesso lui sorride quasi sempre, è proprio cambiato.

Adesso ha anche il senso dell'umorismo, tzè , idiota.

 

Si, è proprio un idiota.

 

 

 

Eccomi quaaaaa, perdonate il ritardooooo!

Mannaggia non c'è mai un po di pace per la piccola Rin!

Sesshomaru resterà con lei per vedere il piccolo nascere!

Quale sarà il suo nome? Andrà tutto bene durante la maternità?

Chi lo sa!

Al prossimo capitoloooooo

Baci Baci

Closingeyes_

   
 
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