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Autore: Tessie_chan    12/05/2016    1 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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E adesso bisogna andare.
Sì, bisognava andare via. Ormai era trascorsa quasi una settimana, e il giorno prima Aithusa aveva ricevuto la notizia che la Brigata aveva lasciato York Shin City per tornare ad Avalon, e seppellire i compagni morti.
Non c'era più motivo di restare lì: dovevano andarsene, prima che i Ragni tornassero a cercarli.
Killua aveva provato a chiamarla molte volte, ma Aithusa non aveva mai risposto, anzi, ad un certo punto aveva distrutto il telefono, pur di non sentirlo più squillare. Masahiro aveva sospirato rassegnato, si era alzato ed era uscito; due ore dopo era tornato con un cellulare nuovo per lei collegato a un nuovo numero, che non poteva essere rintracciato.
La ragazza aveva preso una decisione: ora sapeva dove sarebbero andati a vivere. Tuttavia non ne aveva ancora parlato con Masahiro: voleva farlo il più tardi possibile, perchè era consapevole che il fratello non l'avrebbe mai approvata.
Ma prima di fare qualsiasi altra cosa, c'era un'altra questione da risolvere: era necessario trovare un modo per celare la propria presenza alla Brigata.
Per ovviare a questo, Aithusa aveva chiamato la zia Selina, e le aveva chiesto di riunire tutti i Maghi di cui era amica, o che erano stati amici di Concorda, perchè doveva chiedere loro un favore. Un paio di giorni dopo Selina l'aveva richiamata, per avvisarla che c'erano circa una trentina di Maghi che la aspettavano, e Aithusa era partita per Avalon, lasciando Masahiro con la promessa che sarebbe tornata entro un paio di giorni.
Sulla soglia della grande casa dei Duchannes Aithusa aveva trovato ad aspettarla Nex, che l'aveva abbracciata forte senza dire una parola e l'aveva condotta dentro; come aveva detto Selina, un nutrito gruppo di Maghi la stava aspettando, impazienti di sapere cosa potesse volere da loro Aithusa Duchannes.
E ora Aithusa stava in piedi davanti a loro, pregando mentalmente di riuscire a convincerli ad aiutarla nella propria missione suicida. ( perchè era una missione suicida! )
La giovane aveva salutato tutti con grande rispetto e gentilezza, ringraziandoli per essersi mobilitati per lei così in fretta. Uno di loro si era fatto avanti e aveva parlato a nome di tutti:
<< Aithusa, non dovete ringraziarci. Siamo venuti perchè tutti noi avevamo una grande ammirazione per vostra madre, che era la più coraggiosa di tutti noi, ed era una donna straordinariamente leale. Se possiamo essere di qualche utilità a sua figlia, non esiteremo neanche un istante a fare tutto ciò che sarà necessario. >>
<< Vi ringrazio, dal profondo del mio cuore. Ora ascoltate: in questo momento la mia vita si trova in grande pericolo, perchè mi sono fatta nemica il peggior nemico che Avalon abbia mai avuto: il Ragno. Ho ucciso tre dei suoi membri, e ora gli altri mi cercano per vendicarsi. >>
Un mormorio sconcertato percorse la stanza: davvero quella Maga così giovane era riuscita a compiere un'impresa simile?
Nex le prese la mano << Tess! Perchè non mi chiamato prima, se eri in pericolo? Ti avrei protetta a costo della mia vita! >> le mormorò all'orecchio.
<< Lo so, cugino, ed è proprio per questo che non ti ho chiamato. Non preoccuparti, poi ti racconterò meglio tutto. >> O quasi. Della profezia era decisa a non farne parola con nessuno, e non voleva rivelare loro neanche le proprie intenzioni: Dio solo sapeva come avrebbero potuto reagire.
<< Nex, zia Selina, potreste lasciarmi da sola con questi Maghi? >>
Nex e Selina la guardarono con espressione incredula, e Aithusa sospirò << Per favore! >>
Alla fine madre e figlio uscirono dalla stanza, con grande sollievo della ragazza.
<< Vi assicuro che è la pura verità. E' per questo che vi ho chiamati. Ho bisogno del vostro aiuto. >> riprese Aithusa, e tirò fuori una antica pergamena che fino a quel momento aveva tenuto nascosta dietro la schiena << Non sono una vigliacca, non ho intenzione di fuggire dalle mie responsabilità. Ho intenzione di finire ciò che ho cominciato, cioè distruggere la Brigata dell'Illusione. >> la ragazza si interruppe, per dare il tempo agli altri di esprimere il loro disaccordo e la loro preoccupazione << Mi dispiace, ma non riuscirete a farmi cambiare idea, ormai ho deciso. Però, come dicevo prima, il vostro aiuto potrebbe fare la differenza tra la mia vita e la mia morte. >> Aithusa aprì la pergamena e la sistemò su un tavolo, intorno al quale tutti si radunarono << Questo incantesimo è estremamente antico e potente, e richiede la magia di diversi Maghi per essere realizzato. E' un incantesimo di Protezione, che permette alla persona che ne subisce gli effetti di essere completamente irrintracciabile qualsiasi tipo di magia venga usata, e completamente al sicuro da qualsiasi incantesimo distruttivo a lunga distanza, come ad esempio le bambole vodoo, e dovrebbe avere una durata di circa cinque anni. >> Aithusa osservò uno per uno tutti i Maghi << Quello che chiedo è che voi facciate questo incantesimo a me. Con la protezione di questo sortilegio, potrei essere al sicuro per alcuni anni, che potrei sfruttare per allenarmi e studiare per diventare più forte, e diventare Maestra di Arti Magiche, per poter essere un giorno pronta a concludere ciò che ho cominciato. >>
I Maghi si guardavano confusi e preoccupati << Perciò siete davvero decisa a perseguire il vostro obbiettivo? Non c'è proprio alcun modo di farvi ritornare sulla vostra decisione? >>
<< No, mi dispiace. Non mi tirerò indietro, non dopo tutto quello che ho fatto. >> E dopo tutto quello che hai perso, le mormorò la vocina nella testa.
Nella stanza cadde un silenzio da brividi. Tutti erano profondamente turbati. La ragazza cercava di fare finta di niente, ma non era facile ignorare la paura palpabile che c'era nella stanza.
<< D'accordo. Se davvero siete decisa a distruggere la Brigata, noi vi proteggeremo con la nostra magia, fino a quando non sarete pronta. >>
Aithusa sentì il sollievo invaderla << Grazie. >> mormorò, piena di gratitudine.
<< Seguiteci, giovane Maga. >>.
Aithusa li seguì fuori dalla casa, sul retro.
I Maghi si misero subito al lavoro, e cominciarono a tracciare per terra due cerchi concentrici, disegnando tra l'uno e l'altro simboli di diverso significato: "Protezione", "Corpo", "Mente", "Spirito", e all'interno degli spazi tra i segni già disegnati, disegnarono in ordine anche i simboli degli elementi: Aria - Fuoco - Acqua - Terra. Infine al centro tracciarono il simbolo dell'elemento Spirito. 
Aithusa si sistemò proprio su questo, e i Maghi si misero in cerchio intorno a lei e le puntarono una mano aperta contro, mentre uno di loro apriva la pergamena e declamava:
<< Grandi Spiriti, antichi Guardiani della Terra, noi invochiamo il vostro aiuto! Proteggete questa giovane donna da ora! Per la legge del ritorno tutto il male che le verrà fatto tornerà indietro al mittente senza danneggiarla!  Il male al di fuori è arginato, per il potere dell'Aria, del Fuoco, della Acqua, della Terra, e dello Spirito! Da oggi, per una durata di cinque anni, la nostra magia la protegge dall'odio e dalla vendetta altrui! Lo vogliamo! >>
La terra tremò, scossa da una grande ondata di potere, e il cerchio si illuminò: Aithusa percepì una strana sensazione, come se una grande e pesante coperta la avvolgesse, nascondendola al mondo intero, e un forte calore le bruciò sulla nuca. Aithusa gridò e cadde a terra, mentre dietro il collo le compariva, impresso a fuoco, uno strano Simbolo che ricordava uno scudo.
L'incantesimo era concluso. Aithusa era al sicuro.
***
Aithusa guardava Kurapika che dormiva con gli occhi lucidi, preparandosi a dirgli addio.
Dopo che l'incantesimo era stato lanciato, i Maghi avevano salutato Aithusa e se n'erano andati, con la promessa che, se mai la ragazza avesse avuto bisogno di aiuto, loro sarebbero accorsi immediatamente. La ragazza li aveva ringraziati calorosamente, e aveva promesso che avrebbe fatto del proprio meglio per non deludere le loro aspettative.
Dopodichè non aveva neanche avuto il tempo di rientrare in casa, che il cugino e la zia le erano piombati addosso furibondi, gridandole che erano profondamente delusi dal fatto che lei non aveva voluto fossero presenti, che non era questo l'atteggiamento che una ragazza avrebbe dovuto avere nei confronti della propria famiglia, e che era stato davvero crudele da parte sua non volerli rendere partecipi. Aithusa si era profusa in scuse, e aveva raccontato loro del litigio che aveva avuto con Kurapika e ciò che in seguito aveva fatto il ragazzo, ma era stata irremovibile: non avrebbe rivelato cosa avevano fatto i Maghi per lei, nè tanto meno cosa aveva detto loro dopo che i parenti erano usciti dalla stanza.
Nex e Selina a quel punto si erano arrabbiati ancora di più, e avevano telefonato a Masahiro: il ragazzo però non si era lasciato scappare una parola, e aveva risposto che se Aithusa non voleva dire loro anche il resto della storia, sicuramente aveva le sue buone ragioni.
Nex e Selina l'avevano presa malissimo, e Aithusa era dispiaciuta per loro, ma non era pentita: per loro era meglio non sapere.
Qualche ora dopo aveva fatto per andarsene, ma aveva avuto una bruttissima sorpresa: la zia e il cugino la stavano aspettando nell'ingresso, con una montagna di valige e un'espressione molto determinata.
<< Posso sapere che sta succedendo? >> aveva chiesto, infastidita.
<< E' semplice, cugina. Io e la mamma abbiamo deciso di venire con te, e trasferirci sulla Terra! >>
Aithusa era rimasta a bocca aperta, e aveva cominciato a farfugliare << Ma co-come, cosa..? >>
<< Proprio così! Tu non vuoi dirci cosa sta succedendo, tutto quello che sappiamo è che sei in pericolo, e non abbiamo intenzione di lasciarti da sola! Perciò, visto che non vuoi dirci nulla, non abbiamo altra scelta che seguirti! >> aveva dichiarato zia Selina con voce autoritaria che non ammetteva repliche.
<< Sentite, non fate sciocchezze, d'accordo? Io sto benone, ve lo assicuro, sono in una botte di ferro, credetemi! Non dovete venire con me! >>
<< Perchè, Tess? C'è un motivo preciso che ci impedisce di seguirti di cui non vuoi parlarci? >> aveva chiesto Nex indagatore. 
Aithusa aveva ricominciato a balbettare, alla disperata ricerca di una scusa, ma le era venuto in mente niente.
E così, prima ancora di avere la possibilità di protestare, si era ritrovata sulla Terra, nel rifugio, insieme agli altri due Maghi.
<< Incantesimo di teletrasporto? >>
<< Esatto! Non sapevo lo conoscessi! >> aveva risposto Selina, ammirata.
<< Infatti non lo conosco! >> aveva brontolato Aithusa, ed si era avviata verso la porta.
<< Adesso dove vai? >> le aveva gridato Nex.
<< Devo fare una cosa. Torno presto. >> aveva risposto la Maga.
E adesso era lì, che guardava il fratello, addolorata. Non aveva voluto svegliarlo, perchè non avrebbe mai avuto il coraggio di guardarlo in faccia, dopo quello che aveva scoperto sulla tragedia dei Kuruta. 

Eccoti qui, onii-chan. Mi fa uno strano effetto chiamarti così, adesso, dopo tutto quello che è successo. Non ho nemmeno il coraggio di svegliarti.
La verità è che avevi ragione tu. Sono una codarda, una codarda che racconta menzogne ai propri cari, che si allea con i propri nemici naturali pur di raggiungere i propri scopi, e che sceglie sempre di scappare quando le cose si fanno troppo complicate.
Non riesco più a essere arrabbiata con te, dopo aver saputo la verità. O meglio, sono arrabbiata, ma non ho più la forza di odiarti per quello che hai fatto. Come potrei, quando io per prima ho causato così tanto dolore e così tanta morte?
Il dolore della tua perdita mi tormenta ancora, e so che lo farà per sempre. Ancora adesso non posso fare a meno di chiedermi: dove ho sbagliato, in cosa ho mancato? Quand'è che ci siamo allontanati, quand'è che siamo diventati incapaci di parlare e di capirci?
Questo è addio, temo. Non credo che ci rivedremo, perchè non penso di poter sopravvivere a tutto questo. Ma, anche se ci riuscissi, non avrei mai il coraggio di tornare da te, e tu hai detto chiaramente che non mi vuoi più vicina a te. 
Vorrei tanto poterti augurare tutta la felicità del mondo. Ma a che servirebbe? Non potrai mai trovare la felicità fin quando seguirai la tua attuale strada, e so che nel profondo anche tu ne sei consapevole.
Perciò tutto ciò che posso fare è augurarti di trovare un po' di pace, almeno tu. Io non potrò mai avere pace, non finchè tutta questa storia non sarà finita, e probabilmente neanche dopo.
Non ti dimenticherò mai, mio dolce fratello; e quando ti penserò, ricorderò il ragazzo gentile, premuroso e serio che sei stato. Non voglio pensare a te come ad un assassino.
Addio, mio amato Kurai. Spero che un giorno capirai i tuoi errori, e sarai capace di perdonare te stesso. Forse quel giorno potrai perdonare anche me.  
Addio, ti voglio bene, nonostante tutto.

***
Aithusa tornò dagli altri solo qualche ora dopo, cercando di autoconvincersi che non era successo niente, che non doveva piangere.
Entrò in casa e andò spedita nella stanza del fratello << Sbrigati, Hiro! Partiamo tra dieci minuti! >>
<< E dove andiamo? >> aveva chiesto il ragazzo, mentre trafelato raccoglieva la propria roba. 
<< Ho deciso. Andiamo a Rusko! >> annunciò Aithusa con voce decisa, senza tanti giri di parole.
Ovviamente la reazione fu indescrivibile:  Masahiro protestò fortemente, ricordandole che il loro regno era andato completamente distrutto, che il castello era in rovina, e che lì non viveva più nessuno. 
<< Lo so! E' per questo che è perfetto! Nessuno penserebbe mai di venire a cercarci lì! E poi intorno al regno ci sono ancora gli antichi incantesimi di protezione di nostra madre! Lì saremo al sicuro! >>
Masahiro protestò ancora, rammentandole che non erano più tornati in quel luogo perchè era sempre stato fonte di grande sofferenza per loro; inoltre, dove sarebbero andati a vivere? Quel posto ormai era desertico!
<< Rusko è stata distrutta da un incantesimo oscuro! Con il mio potere Nen posso far tornare tutto come era prima, ricostruire il regno! >>
Masahiro non era ancora convinto, e Aithusa a quel punto perse la pazienza << BASTA! NE HO ABBASTANZA DI TUTTI VOI, CHE NON SAPETE FARE ALTRO CHE LAMENTARVI! IO VADO A RUSKO, VOI POTETE VENIRE O RESTARE, FATE COME VOLETE! >> gridò ormai esasperata, ed uscì di casa.
Non aveva fatto nemmeno dieci passi che Masahiro, Nex e Selina l'avevano raggiunta << Va bene, hai vinto! Andiamo! >> disse Selina, e dieci secondi dopo, grazie a un altro incantesimo di teletrasporto, si erano ritrovati nel regno.
Era lì, di nuovo a casa, finalmente.
Aithusa si guardò intorno con le lacrime agli occhi: tutto era distrutto, gli alberi, le case, le strade...
Il castello.
Aithusa corse dentro, ignorando le grida del fratello. Percorse barcollando lunghi corridoi, attraversò saloni in rovina, scavalcò macerie, fino a quando non giunse nella sala del trono, completamente distrutta e oltraggiata.
Come si poteva essere così cattivi? Come si poteva portare una simile devastazione?
La ragazza ripensò a tutti i momenti felici trascorsi in quel castello: gli allenamenti con i genitori, le lezioni di canto e danza con la madre, i giochi con i fratelli, il tempo trascorso in famiglia, la musica che risuonava a ogni ora tra quelle mura....
Il dolore e la rabbia le serravano il petto in una morsa, e Aithusa percepì la propria aura Nen espandersi in maniera incredibile, come se si stesse nutrendo delle sue emozioni, mentre le lacrime le rigavano il volto.
<< Mamma, papà, mi sentite? Non dovete preoccuparvi, perchè io non permetterò mai più che accada una tragedia simile! Io ricostruirò tutto, rimetterò in piedi il nostro castello e il nostro regno, e nessuno dimenticherà mai il nostro popolo o voi, finchè io avrò vita, lo giuro! >>.
Il Nen della principessa si diffuse in tutto il castello, riparando e ricostruendo, si sparse in tutto il regno, e ogni cosa tornò splendida come un tempo era stata, mentre la ragazza scivolava sul pavimento, esausta e rigida per il dolore.
Masahiro la raggiunse e si inginocchiò al suo fianco << Non ci credo.. tutto è tornato come prima, tutto è tornato a posto! >>
<< Ed è solo l'inizio, te lo assicuro. >> mormorò Aithusa, prima di perdere i sensi.
Avrebbe compiuto la sua Missione, e avrebbe realizzato il suo Destino, e i suoi genitori non sarebbero morti invano. Aithusa non aveva più dubbi, e non aveva più paura.
   
 
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