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Autore: Fabio Ardi    12/05/2016    0 recensioni
Alla fine il responsabile ci saluta, ci augura buon week-end e sorridendo ci dice 'Ci vediamo lunedì!'
Ovviamente non mi sarei fatto più vivo in quel posto, non era il tipo di lavoro che cercavo, sono uno difficile per quanto riguarda il lavoro, ma alla fine quando trovo quello giusto, ci rimango, finché non sono loro a licenziarmi perché faccio lo stronzo con il capo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Bondage
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Era sabato sera. Finalmente avrei rivisto i miei amici e saremmo andati a bere qualcosa insieme. Invece no, mi vidi soltanto con il mio migliore amico, Nick e un’altra amica, Laura, che ogni tanto spariva per andare chissà dove, ma solitamente tornava dopo una decina di minuti, quindi non ci facevamo mai problemi al riguardo. Nick è un tipo ok, simpatico, gli piace bere, è per questo che siamo migliori amici, ogni sbronza che ho avuto, lui era presente, qualche volta lo era lui e io lo aiutavo a tornare a casa e viceversa. Ma la maggior parte delle volte lo eravamo entrambi, e finivamo con qualcuno che ci aiutava a tornare a casa perché da soli saremmo finiti in qualche altro posto a bere ancora. Lui era il tipo che ci andava piano per ubriacarsi, si scolava prima un paio di birre doppio malto, poi qualche drink come un Angelo Azzurro o Sex on the Beach, e infine qualche cicchetto di tequila o vodka. Io invece ero sempre quello che si ubriacava prima, ordinavo sempre mezzo litro di vino e me lo finivo da solo, e alla fine andavo anche io di vodka o tequila. Quella sera non c’era nessuno al pub, poca gente. Io e Nick ci sedemmo ad un tavolino, io ordinai il mio solito calice di vino e lui la sua birra, Laura arrivò al tavolino, e ci presentò due amiche. Erano due tipe carine, ma sembravano troppo sofisticate per essere da una botta e via. Finimmo di bere, mi girava la testa, mi recai al bancone e ordinai due giri di vodka al caramello al nostro tavolo. I bicchieri arrivarono al tavolo, buttai giù il mio e guardai una delle due ragazze, “Vuoi scopare?”, le chiesi. Iniziò a ridere, sapeva che ero ubriaco, ma lei non lo era, non beveva. “Allora, vuoi scopare?”, dissi. “No”, disse ridendo. “Ma cosa cazzo fai? Non puoi chiederglielo cosi”, disse Nick, ridemmo tutti quanti, loro ridevano per noi due che eravamo malandati, e noi due ridevamo perché eravamo ubriachi e sapevamo che stavamo facendo delle figure di merda con gente che non beveva. Nick ordinò il suo Sex on the beach, lo finì, io ero mezzo addormentato sul tavolo. Mi scosse un braccio, e ci alzammo, non c’era nessuno di quelli che erano al tavolo con noi. Brutti stronzi pensai. Ci lasciate ubriachi qui? E ora come cazzo saremmo dovuti tornare a casa? Uscimmo dal locale da soli, la strada da fare era lunga, a piedi, alle tre del mattino. Cazzo. Ci incamminammo, non riuscivo a guardare né dritto e né in basso, ma guardavo dritto per non cadere o sbattere a qualche palo. Nick era poco più dietro di me, camminava più lentamente, lui guardava in basso invece, non so come facesse. Parlavamo di chi ci saremmo scopati delle ragazze che c’erano al locale, e nel frattempo tutte le luci per strada sembravano muoversi, anche la strada, sembrava una girandola, ruotava tutto in senso orario. Provai a guardare il cielo, riabbassai subito la testa, sembrava che sarei caduto all’indietro guardando il cielo. Nick prese con la punta del piede un marciapiede, stava per cadere, iniziai a ridere mentre camminavo barcollando. Finalmente arrivammo al portone di casa. Avrei dormito da lui, casa mia distava molto di più da lì. Non riusciva ad infilare la chiave nella serratura del portone. Alla fine ci riuscì, entrammo, le scale si moltiplicarono quella sera. Prendemmo l’ascensore. Chi ha inventato l’ascensore forse si ubriacava come noi, pensai. Arrivammo alla porta. Fanculo. Un’altra serratura. Questa volta erano due le chiavi da inserire. “Lascia fare a me!”, dissi. “Ma ti sei visto? Sei più ubriaco di me”. “Sbaglio o eri tu quello che prima stava per cadere?”. “Uno può inciampare anche da sobrio. Ma chiedere di scopare ad una ragazza appena conosciuta, non credo sia da sobri..”, rispose. Lasciai fare a lui. Aprì la porta, entrammo e andammo in cucina. Aprii il frigo, presi una birra, e me la scolai, Nick fece lo stesso. Poi andò a dormire, io mi addormentai sul divano.
   
 
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