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Autore: AndreMCPro    12/05/2016    1 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.65 Indagine in salsa piccante
 
L’indomani come previsto Seth ha completamente smontato il dispositivo di sicurezza in un deposito attrezzi, liberato appositamente per… l’”operazione chirurgica”.
A sorpresa invece arrivano Massimo e i suoi compagni di viaggio con almeno un giorno di anticipo, verso l’ora di pranzo.
«Però, siete stati veloci! Come avete fatto?» Gli chiedo andandogli incontro e stringendo a tutti e tre la mano.
«Contento di rivederti, Angelo. Massimo ti ha un po’ trascurato, ma questo ti farà dimenticare tutto» E gli do’ il cartellino della squadra speciale. «Ora sei a tutti agli effetti membro del gruppo. Dopo tutto quello che hai dovuto passare a Spark sembrava il minimo, e poi vista la tua esperienza sul campo…»
«Sarà un piacere essere di aiuto» Risponde sorridente.
«Ehi fratellino, ti stai arruffianando il mio ragazzo» Dice mio fratello, ma Angelo sorprende tutti:
«Non è poi così difficile visto che sparisci undici volte su dieci»
Lo guardiamo stupiti della risposta secca ma Massimo è il primo a scoppiare a ridere.
«Touché, ragazzo. Questa me la sono cercata»
Tutti e quattro ci mettiamo a ridere ma una telefonata di Seth ci riporta all’ordine.
«Andrea, io ho finito di ricontrollare ma non ho trovato niente, nessun segno di forzatura. Non capisco…»
«Arriviamo, Seth. Arrivo con tutta la squadra»
«Già arrivati? O sono io lento o voi avete imparato a volare»
«Nessuno dei due: il gruppo delle guide saputo dei guai qui ad Atlantis ci ha fatto trovare a sorpresa cavalli freschi lungo il percorso, e cosi eccoci qui» Risponde Ettore che subito saluta Seth.
«Beh, allora vi aspetto. E portate anche qualche idea fresca, perché qui io non arrivo da nessuna parte» E chiude.
«Beh? Andiamo?» E mi avvio con tutta la squadra a seguito… tranne ovviamente mio fratello che come al solito si ferma tra le bancarelle
«Massimo ti muovi o devo chiamare un carro attrezzi?»
Ovviamente nessuno capisce di che parlo ma ormai ci hanno fatto l’abitudine. Lui al contrario mi invita a proseguire e con un altro cenno mi fa capire che arriverà subito
«Va bene, ho capito andiamo»
Detto fatto, raggiungiamo Seth che ci aspetta all’ingresso.
«E Massimo?» Chiede, io alzo le spalle ma eccolo arrivare di corsa.
«Eccomi, eccomi. Dovevo prendere una cosa» Che deve avere in tasca, visto che non ha niente tra le mani.
«Bene Seth, siamo qui. Cosa hai trovato?» Chiedo istintivamente.
«Cosa NON ho trovato, vorrai dire…             Nessun segno di manomissione, il sistema è completamente funzionante. È registrato anche l’impulso di attivazione, ma dalla tastiera ai macchinari qualcosa ha interrotto il segnale. Il problema è che non so ne’ dove ne’ cosa»
«Hai pensato che forse qualcuno sapesse dove mettere le mani? Richard ha lavorato con te a molti dei tuoi sistemi» Ipotizzo, ma subito lui mi azzera.
«Nessuno oltre voi due e Spark entra nei mie laboratori, sono molto geloso. Voi sapete molte cose riguardo i miei macchinari, ma molti sono un segreto anche per voi»
«Sì, confermo, quella nano armatura era davvero spettacolare. Semplice, leggera e comodissima, e ancora mi chiedo come sia il progetto di base» Afferma Massimo che, nel frattempo, si avvicina ai dispositivi disposti in serie da Seth per rendere l’ispezione più veloce ed efficace.
«Sta di fatto Seth che… beh, ti piaccia o no ne sono riuscito a capire alcuni funzioni che tu stesso non ti aspettavi potesse avere, e adesso è Dreadlord a goderne i benefici» riprende Massimo sorridendo a Seth.
«Sì, ho capito, credo. Forse qualcosa lo ha imparato e messo in pratica…»
«…e sapendo di chi è il servitore non possiamo aspettarci niente di buono» Riprende Angelo all’improvviso scuro in volto «Ne sento la presenza, sento la scia del suo passaggio… Aver rischiato di diventare un mostro mi ha lasciato questa capacità»
«W senti qualcosa vicino questi…» Ma Seth lo interrompe:
«…dispositivi, Massimo. E preferirei che non li toccassi»
Mio fratello alza subito le mani
«No, non percepisco nulla »
«Provato con le impronte? Se ha insegnato a qualcuno magari troveremo qualche impronta sul tastierino o altrove»
«Impronte?» Chiede Seth e si guarda i piedi. «Che centrano i nostri piedi?» Massimo alza la testa e nota che nessuno tranne me sa di cosa sta parlando.
«Non sapete cosa sono le impronte? Ok, forse… facciamo una prova»
Massimo si avvicina a Seth, lo accompagna a un tavolo e prende un foglio di carta.
«Dammi il tuo indice. Anzi, dammi la mano e basta»
Lui gliela porge con il suo guanto. Massimo lo guarda serio e con un movimento rapido prima toglie il guanto come se gli dovesse staccare la mano e poi lo getta a Ettore dietro di lui senza voltarsi. Tira fuori una sacchetta con della polvere rossa, gli fa immergere il dito indice e poi fa un’impronta sul foglio bianco premendo bene.
«E quindi?» Chiede Seth, che si guarda il dito sporco di nero.
«Ancora un attimo…» Si piega e osserva, dopodiché fa’ un sorriso. «Ettore… anzi no, Angelo. Fai lo stesso» Dice con fare invitante e allo stesso tempo perfido, tant’è che Angelo spinge Ettore che rassegnato si presta al gioco.
«Bene, ecco fatto. Mi era venuto il dubbio ma funziona. Vedi Seth, questa è la tua impronta digitale. Questa è di Ettore. Noti niente?»
«Sono due impronte, e quindi?»
«Più da vicino. Noti niente?»
«La mia fa’ una sorta di cerchio, e la sua è simile»
«Ma non uguale. Bene, ti sfido a trovare qualcuno che abbia la tua stessa impronta digitale. E ti assicuro che non esiste, è univoca»
«E adesso che dovrei fare ? »
«Se spargi una polvere magari più fina di questa su tutti i tuoi “ dispositivi”…» Virgolette che imita con le dita. «…forse potresti trovare le impronte del colpevole. se troviamo a chi appartengono troveremo il suo alleato, altrimenti vuol dire che è colpa di un fantasma»
«Ma che polvere è? mi sembra di riconoscere l’odore»
Ma prima che Massimo potesse avvisarlo, anche se credo sperasse in qualcosa del genere vista la faccia malefica fatta un istante prima, saggia con la punta della lingua quella polvere e pochissimi istanti dopo Ettore inizia a correre su e giù per la grande sala in cerca di qualche fonte d’acqua, al che divertito e più malefico che mai Massimo gli corre in contro e con gli occhi sbarrati gli dice:
«Ettore, c’è un mare qui fuori!»
Lui ovviamente scoppia a ridere e noi con lui, tanto da accasciarci a terra. Ettore al contrario disperato punta la fontana più vicina e ci si butta quasi dentro cercandosi di togliere i residui rimasti.
«Massimo ma che era quella polvere?» Gli chiedo, ancora scosso dalle risate.
«Pepe nero, il più piccante che ci sia. Me lo ha assicurato il venditore… Aveva ragione!»
E scoppiamo nuovamente a ridere… tutti tranne Angelo che solo in quel momento si rende conto di essere la sua prima scelta dopo Seth.
«Tu! Lo sapevo che volevi giocarmi qualche brutto scherzo… ma ormai ti conosco…»
«Sì, sei stato bravo, ma per quanto tempo pensi di cavartela?» Risponde Massimo ancora più divertito.
  
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