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Autore: saffyj    12/05/2016    11 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ok! Il vostro entusiasmo per il primo capitolo mi ha spinto a pubblicare il secondo capitolo!!!
Vi avviso che non sarà come "Dalle Stelle alle Stalle" e non posterò tutti i giorni, perchè maggio è un mese infernale, ma cercherò di postare più capitoli alla settimana!!!
Grazie a tutti coloro che mi hanno agigunta nelle tre liste e tutte coloro che hanno scritto le loro opinioni
su questo racconto nato per scommessa!!!
Grazie anche a tutte coloro che leggono in silenzio!!!
BUONA LETTURA!!!
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Venerdì 27 novembre

Come ogni mattina mi ritrovo alla caffetteria della scuola con il caffè fumante sotto il naso e lo sguardo perso oltre la vetrata nella speranza di vedere il mio Adone!
La sua macchina sfreccia davanti alla vetrina facendomi sobbalzare. Cerco di riacquistare una respirazione normale, mentre sento il cuore che batte furioso nel petto nell’attesa di poterlo ammirare mentre con la sua camminata sicura ed elegante cammina sul vialetto che porta alla scuola.
Lo vedo… che visione! Anche se la biondina che lo bacia sul collo, mentre lui le palpa il fondo schiena, smorza notevolmente le mie fantasie. E’ di nuovo in compagnia di un’oca, non sono una che giudica senza conoscere, ma da come sculetta e da come gli lecca l’orecchio scoppiando a ridere a bocca aperta, non riesco a giudicarla diversamente. Scusatemi… e poi lo ammetto, l’invidia è una brutta bestia!
Mi è passata la fame. Mi alzo ringhiando sottovoce e mi dirigo in classe a testa bassa. Per oggi mi sono già fatta abbastanza del male, meglio evitare di rivederlo avvinghiato con la nuova polipessa.
“Bellaaaa, Bellaaaa! Aspettami!” la voce trafelata di Alice mi fa alzare la testa. Mi fermo per aspettarla e la sostengo quando mi arriva vicino e cerca di riprendere fiato.
“Pensavo non venissi!” le dico massaggiandole la schiena per aiutarla a respirare.
“La sveglia non ha suonato!” sbuffa iniziando a camminare.
Ci accomodiamo in aula per seguire la lezione di trigonometria. Oggi è ancora più dura tenere la concentrazione perché Edward si è seduto nel banco di fronte a me e posso sentire le parole sconce che sussurra alla ragazza con i capelli corvini che gli è seduta accanto… bionde, rosse, nere, non l’ho mai visto con delle castane! Ed indovinate un po’? I miei capelli sono castani!!!
Non so se è una benedizione o una maledizione… non essere nel radar di Edward Masen è una buona cosa, perché sei sicura di non soffrire, ma il mio ego femminile si sente ferito! Anche noi castane possiamo essere delle donne affascinanti! Giusto?
 
***
 
“Oggi Bella non ci scappi!” mi assalgono Rose ed Alice appena entro in caffetteria. Jacob è seduto al tavolo insieme ai ragazzi della squadra ed io non ho nessuno che possa farmi da alibi… cavolo!
“Shopping!” dicono mentre io sto ancora cercando un modo per fuggire.
“Non posso ragazze, mi dispiace. Ma oggi ho da fare!” rispondo con il mio sguardo da cucciolo.
“Non è vero! E’ venerdì, e non hai nulla da fare e poi dobbiamo prenderti un vestito per stasera!” cinguetta felice Alice battendo le mani.
“Per stasera?” chiedo sempre più spaventata.
“Bella, Bella. La festa da Emmett! Non ti ricordi?” mi rimembra Rose guardandomi come fossi una bambina piccola che ha fatto una marachella.
“Ma…” inizio cercando una scappatoia.
“Nessun ma… oggi pomeriggio shopping e stasera FESTAAA!” esulta Alice.
Cerco rinforzi guardando verso il tavolo di Jacob, ma lui è troppo preso a ridere con gli amici per accorgersi che ho bisogno di lui.
Mangio con un nodo allo stomaco. Odio fare shopping ed odio ancora di più le feste private. Troppa gente, troppi alcolici…
 
***
 
Ma anche se prego tutti i Santi per far sorgere un’emergenza che mi liberi dalle mie due amiche matte, nessuno mi dà ascolto ed io mi trovo seduta su una sedia dell’ennesimo negozio della giornata mentre Alice e Rose sfilano davanti a me con dei magnifici vestiti.
Mi impongo almeno a non dover sfilare. Faccio scegliere un vestito ad Alice, lo provo, mi sta bene e lo prendo. E’ un vestitino sobrio, forse un po’ corto e scollato per i miei standard, ma devo ammettere che mi sento bella e quindi pecco di vanità e lo acquisto. Mentre sono nel camerino a provare il vestito, dei rumori imbarazzanti arrivano dal camerino vicino. Cerco di essere il più silenziosa possibile per non disturbare i due amanti e, imbarazzata dal movimento del divisorio e dai gemiti mal soffocati, mi rivesto e fuggo dalla cabina.
Dopo pochi minuti, dal camerino accanto a quello nel quale mi ero cambiata esce Edward mentre si sistema i capelli e si guarda intorno per vedere se qualcuno lo ha visto. Posa gli occhi su di me, l’unica persona presente nella saletta, mi sorride con il suo sorriso speciale e mi fa l’occhiolino (ringrazio di essere seduta altrimenti mi sarei trovata per terra). Si sistema e con non curanza esce dal negozio. Mentre sono ancora concentrata verso la porta, con la fantasia che vola vedendo me nel camerino insieme a lui, la porta del camerino degli amanti si apre e ne esce la commessa… wow, perfetto. Devo dire a Alice di aggiungere un luogo nuovo per le sveltine di Edward!
 
***
 
E come volevasi dimostrare… sono alla festa di Emmett e sto facendo da tappezzeria.
Alice e Rose si dimenano in pista mentre Jacob ed Emmett si abbeverano, per non dire ubriacano, al bar!
Ovviamente c’è anche Edward, è seduto, anzi svaccato su una poltroncina, con un bicchiere ambrato in mano e due ragazze che lo accarezzano e lo baciano strusciandosi addosso. Lui, per non essere maleducato dà pari attenzione ad entrambe, infilando la lingua prima in una e poi nell’altra bocca, senza contare le sue magnifiche mani che riempiono di carezze le cosce scoperte di entrambe le ragazze.
 
“Ehi! Tu sei Isabella Swan, giusto?” un compagno di squadra di Jacob richiama la mia attenzione obbligandomi a smettere di guardare Edward e le sue conquiste. Che poi dico, posso essere così idiota da sbavare dietro ad un ragazzo come Edward? Ebbene sì. Io, Isabella Swan, la ragazzina timida, brava a scuola e sempre al suo posto, stravede per il suo esatto opposto. Non giudicatemi, ho vissuto a Forks fino ad un anno fa, sono sempre stata una con i piedi per terra e ligia ai doveri. Durante l’adolescenza ho sognato sui classici e mentre le mie amiche baciavano i ragazzi, io imparavo a memoria i dialoghi di Shakespeare. Non mi sono mai interessata al genere maschile, ho avuto la mia piccola esperienza con Robert e a La Push ho passato fantastiche serate in compagnia dei miei amici Quielutes, ma non ho mai permesso alla fantasia di viaggiare e adesso che sono all’università, i miei ormoni e la mia fantasia si sono rivoltati e vogliono il loro spazio… e fin tanto che non mi fanno fare cavolate, non voglio imprigionarli!
“Ehi! Tutto bene?” la voce del ragazzo mi fa riprendere dai miei viaggi mentali.
“Si” rispondo tornando al presente “Sono Bella… e tu?”
“Paul! Sono un compagno di squadra di Jacob ed Emmett” e mi sfiora il braccio languidamente.
“Piacere di conoscerti, ci vediamo dopo, le mie amiche mi chiamano” e velocemente mi avvicino alle mie amiche che brille e felici mi ballano intorno. Provo a lasciarmi andare, ma il pensiero che qualcuno possa vedermi ballare mi imbarazza, ed essendo ad una festa piena di persone, sicuramente qualcuno mi vedrà.
“Bevi!” Mi urla nell’orecchio Alice porgendomi il suo bicchiere “Ti aiuterà a scioglierti”
Accetto il consiglio e bevo. Mio Dio se brucia, brucia così tanto che non ne sento nemmeno il sapore. Con una smorfia lo ripasso ad Alice e provo a farmi prendere dalla musica… mmmh è più facile!
Rose mi passa il suo bicchiere e assaggio anche il suo drink… faccio la spola da un bicchiere all’altro fin quando non inizio a sentire la testa girarmi. Ok, voglio sciogliermi, ma non voglio passare la serata nel bagno a vomitare e così decido di rifiutare qualsiasi altro bicchiere e mi abbandono alla sola musica. Ogni tanto apro gli occhi per controllare che le mie amiche non mi abbiano abbandonato, ed ogni volta mi trovo un ragazzo diverso che mi sorride e prova a ballare con me, ma io, con gentilezza, faccio finta di non averli notati e mi allontano.
Quando ormai la testa gira troppo e le gambe iniziano a chiedere pietà, mi allontano dalla pista alla ricerca di Jacob.
Lo trovo avvinghiato ad una ragazza vicino alla piscina. Ommiodio, ci sono solo coppiette a lato o dentro la piscina e tutte in atteggiamenti molto osé. Sorrido scuotendo la testa e ritorno dentro. Ma appena mi volto, mi scontro contro un petto duro come il marmo.
“Scusa” biascico mentre scuoto la testa per riprendermi.
“Ogni volta che ti incontro, ti faccio sbattere da qualche parte!” la voce roca di Edward mi fa passare in un secondo gli effetti dell’alcol. Alzo il viso e con la miglior faccia da poker che conosco gli rispondo.
“Eh già, dobbiamo fare più attenzione” e drizzandomi nelle spalle entro in casa per cercare le mie amiche. Wow! Edward l’Adone si è ricordato di me e mi ha parlato!!! La sua voce è ancora più divina sentita da vicino ed i suoi occhi sono ancora più ipnotici…
 
Appena entro nella sala alcuni ragazzi ormai molto alticci mi si appiccicano. Non so bene come comportarmi, non mi è mai successo di attirare l’attenzione del genere maschile, quindi faccio l’unica cosa che so fare: sorrido gentile e mi allontano senza dare confidenza.
Alice e Rose sono ancora in pista e si stanno sbaciucchiando con due ragazzi… perfetto!
Sbuffando mi siedo nella poltroncina più nascosta della sala e attendo che i miei amici si ricordino di me.
“Tranquilla, se ti annoi, basta che ce lo dici e ti portiamo subito a casa!” mi avevano promesso tutti e tre… ed io idiota ci ho pure creduto!
Mi metto più comoda sulla poltroncina e attendo che si ricordino di me e della promessa. Lo so che sono io quella sbagliata, dovrei buttarmi nella mischia e fare festa, ma non è proprio nelle mie corde. Io sono più una tipa da lunghe passeggiate, serate sulla spiaggia, una buona lettura, una serata tra pochi amici in pizzeria… ma una festa con poca luce, musica assordante e tantissime facce ubriache non è proprio il posto che fa per me!
“Ehi, piccola! Dobbiamo festeggiare” la voce bellissima di Edward mi arriva prima del suo profumo di sandalo.
“Isabella, e stiamo già festeggiando!” rispondo senza guardarlo. Non chiedetemi perché sono così acida con lui. Dovrei saltare di gioia perché mi sta parlando, ed invece gli ho risposto in maniera glaciale. Sarà l’alcol, o il buon senso, ma sicuramente non l’educazione che mi ha dato mio padre. Scuoto la testa per riprendermi e provo con tono gentile.
“Mi chiamo Isabella, non piccola e cosa dovremmo festeggiare?” riesco pure a girarmi a guardarlo, ovviamente mi perdo nei suoi occhi, ma l’alcol spero mi aiuti a trattenere la bavetta o la faccia da ebete, e se non mi aiuta, sarà una buona scusa.
“Festeggiamo la prima volta che ti incontro e non ti faccio cadere” risponde con il suo magnifico sorriso. Ok, è troppo per il mio autocontrollo. Cerco un bicchiere sul tavolo, per avere una scusa e smettere di guardarlo, e lo batto sul suo per fare il brindisi, ma non bevo e riposo il bicchiere.
“Il brindisi non vale se non bevi dopo!” mi riprende e mentre lo dice si avvicina pericolosamente. I miei ormoni stanno festeggiando, mentre la mia mente mi ammonisce ricordandomi le due polipesse di poche ore prima.
“Mi dispiace, ma non ho il bicchiere” gli rispondo allontanandomi leggermente, ma lui si riavvicina.
“Possiamo bere dallo stesso” mi sussurra all’orecchio con una voce così sensuale che i miei ormoni mi urlano di volargli addosso.
“No, preferisco fare un brindisi come si deve” e mi alzo alla velocità della luce per dirigermi al bar. Wow, ho la pelle ricoperta di brividi, nemmeno nelle mie fantasie la sua voce riusciva ad essere così sensuale! Ma sono stata brava, mi sono trattenuta e per tutto il tragitto fino al bar mi ripeto come un mantra: “Solo nella fantasia, è un farfallone. Devi fermarti alla sola fantasia”
Il tempo di appoggiarmi al bancone e ordinare una soda, che il profumo di sandalo mi investe e le sue braccia forti mi cingono la vita.
“Adesso non hai più scuse” mi sussurra nell’orecchio. Ormoni, ormoni, state al vostro posto e ascoltate il cervello!!!!!!
Mi allontano con uno scatto felino e mi giro verso di lui ponendo il bicchiere tra di noi, ma non riesco a liberarmi dalle sue forti e fantastiche braccia. I muscoli sono leggermente tirati per tenermi ed inizio ad avere molto caldo.
“All’incontro senza scontro” e batto il bicchiere con il suo prima di bere alla goccia la soda.
Mi sorride con il suo sorriso incantatore e continuando a guardarmi negli occhi si porta sensualmente il bicchiere alla bocca, tenendomi stretta a lui con una sola mano.
Finito di bere, posa il bicchiere, mi allaccia entrambe le braccia alla vita e mi stringe a sé facendomi sentire la sua eccitazione.
Mi irrigidisco per il contatto… cavolo, ma in che situazione mi sto trovando? Ho fantasticato per giorni e adesso che mi trovo tra le sue braccia, il cervello ha ripreso a girare e continua a ripetermi di non fare sciocchezze… e io non voglio fare sciocchezze… vero Bella che non vuoi fare sciocchezze? Sì, un conto è immaginarlo, un altro è lasciarmi andare e diventare la centesima, ma che dico, la millesima sveltina di Edward! Tu non sei così!
“Scusa potresti togliermi le mani da dosso?” l’ho detto io? Veramente?
Scoppio a ridere e per la prima volta la faccia di Edward non è sexy o sensuale, ma solo buffa.
“Scusa, scusa.” Provo a parlare cercando di smettere di ridere, ma più rido più la sua faccia diventa buffa ed io ricomincio a ridere. “Scusa. Devo andare” e tenendomi la pancia che duole per le troppe risate mi allontano a passo svelto.
Esco nel giardino. L’aria fresca della notte mi fa riprendere.
Mi siedo in un angolino nascosto, da dove posso vedere i miei tre amici in atteggiamenti amorosi, senza però sembrare una guardona, e mi rilasso.
Chiudo gli occhi con la testa appoggiata al muro e le gambe abbracciate al corpo. Ripenso alle ultime ore e tantissime emozioni si accavallano. Mi sento felice per aver parlato con Edward, mi sento un’idiota per aver permesso ai miei ormoni di fantasticare su di lui e poi, appena ne ho l’occasione tiro i remi in barca capendo perfettamente quale grave errore sia avvicinarsi a Edward, mi sento euforica nel ripensare alla sua faccia buffa, e mi sento male perché mi sento sola, fantastico con la testa su un uomo che so non potrà essere mio, pur di non pensare al fatto che ho vent’anni e sono sola, senza un uomo che mi ama, che mi fa stare bene, che mi fa sentire bella… ebbene sì, sono ubriaca, sono confusa e sono consapevole che fantasticare su Edward è pericoloso!


 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
“Quale è il problema? Bella, mi stai preoccupando” posso sentire il suo respiro farsi più veloce. Riusciamo ad influenzarci anche a chilometri di distanza. Se sono triste lui lo è anche… ed io idiota l’ho chiamato.
“Nessun problema. Volevo solo sentire la tua voce”
“Bella…” mi risponde triste.
“No tranquillo. Non è come pensi. E’ che per anni ho sentito la tua voce ogni giorno, e dopo tre mesi iniziavo ad essere in astinenza…”
   
 
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