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Autore: Scarlett Carson    13/05/2016    1 recensioni
- Crossover con il film Amori e incantesimi 1998 -
Fanfiction Dramione
Hermione Granger sa di essere un eccellente strega ma vorrebbe tornare a studiare ad Hogwarts per l'ultimo anno. Ma, nell'attesa una piacevole sorpresa la attende.
E se Hermione avesse nascosto le sue vere origini? Se avesse nascosto a tutti la vera origine dei suoi poteri e la verità sulla sua famiglia?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 06.

Rimasero, così, abbracciate per un tempo indefinito. Quando decisero si staccarsi, si guardarono per un momento e poi Jillian guardò oltre la spalla di Hermione.

Frances e Jet erano uscite di casa per vedere chi era arrivato e rimasero sorprese quanto Hermione, andando incontro alla nuova arrivata.

“Ciao zia Frances” disse Jillian felice di rivederla.

“La mia dolce bambina” mormorò e si abbracciarono.

Si staccarono solo perchè anche Jet la potesse salutare a dovere.

“Oh, Jilly tesoro”

“Ciao zia Jet”

“Dev'essere stato un lungo viaggio. Sono sicura che una fetta di torta ti rimetterà in sesto” le disse, conducendola all'interno dell'abitazione.

“Al cioccolato?” chiese Jillian entusiasta all'idea.

“Naturalmente” rispose Jet.

“Le fai ancora?”

“Ma certo che le faccio ancora!”

Lo sguardo di Hermione, però, si era posato da un pezzo sulle tre figure che aveano assistito alla scena.

Rimase spiazzata alla vista di Malfoy, come tutte le volte che lo aveva incontrato in paese. Non sapeva perchè ma si sentiva strana in sua presenza e aveva paura. Non aveva dimenticato cosa era successo ad Hogwarts solo qualche mese prima. Non aveva dimenticato come l'aveva trattata per sei anni.

Anche Draco la fissava, sosteneva il suo sguardo e si chiedeva cosa ci fosse di diverso in lei. Ormai aveva messo i pregiudizi da parte, non gli importava più nulla, voleva solo stare in pace con sua madre, ma qualcosa nella sua espressione lo tradì.

Se ad Hermione pareva che la guardasse con indifferenza, adesso le sembrava che fosse più stupore l'emozione che si era impossessata del volto di Draco. Incapace di sostenerlo ancora, Hermione decise di seguire le zie in casa.

 

“Esattamente per questo siamo qui” confidò Ron, in presenza di Malfoy.

“Cioè?” disse lui, rimasto ancora incantato a fissare il punto dove prima c'era una ragazza che ricordava vagamente la mezzosangue.

“Da quando è tornata qui, non pare essere più lei” continuò Harry per l'amico.

“Solo perchè ha i capelli più lunghi?” chiese lui, notando l'unica differenza visibile che aveva visto fino a quel momento. In realtà era molto curioso anche lui.

“No, non è solo per quello, Malfoy. È... qualcos'altro, qualcosa che non vuole dirci” Ron era già spazientito: cosa poteva saperne Draco Malfoy di lei.

In verità, lo stesso Malfoy aveva avuto la sensazione che c'era qualcosa di diverso in quella ragazza che lo aveva sempre irritato ad Hogwarts, a partire dal suo comportamento: in altre circostanze lo avrebbe ricoperto di insulti, invece si era limitata a fissarlo e basta. Non aveva proferito parola nemmeno quando aveva visto lui con Potter e quel tipo dai capelli rossi del suo ragazzo.

Semplicemente si erano guardati e poi se n'era andata.

 

“Voi lo sapevate!” esclamò arrabbiata Hermione, una volta in casa, mentre le zie la guardarono interdette e Jillian intenta ad addentare la sua fetta di torta. La sua non era una domanda.

Le zie si limitarono a guardarsi.

“Non devi fraintendere, tesoro” le disse Jet “lascia che tutto faccia il suo corso”.

“Chi erano quelli?” chiese Jillian.

“Ora ti racconto” e, come terminò la sua torta, andarono in camera di Hermione, posò in un angolo l'enorme borsone e si accovacciò sul letto con lei, si guardarono intensamente ed Hermione le disse:

“Sei tornata”

“Mi hai chiamata tu, ricordi? Cosa ti preoccupa tanto?”

E, a quella domanda, Hermione le fece un resoconto dettagliato degli ultimi anni in cui non si erano più viste: la vita ad Hogwarts, la battaglia con Lord Voldemort; le raccontò di Harry, Ron e Draco. Tutto, non tralasciò nulla.

Quando ebbe finito la sua storia era quasi ora di cena.

“Perchè non hai detto loro la verità?” chiese.

“Perchè ho paura di come potrebbero prenderla; ero davvero felice con loro, con Ron! Ma qualcosa è cambiato dopo la battaglia. Non so nemmeno io cosa” rispose Hermione.

“Forse non lo hai mai amato davvero come credevi, magari ti piace qualcun altro” disse Jillian in conclusione.

“Non credo e tu? Che mi dici di te?”

E Jillian raccontò del suo vagabondaggio in giro per il mondo, di come scappava ogni volta che un uomo voleva spingersi troppo oltre drogandolo con la bella donna. Come aveva fatto anche quella volta per poter tornare da lei.

“Cioè prima li fai innamorare di te e poi li molli così? Che comportamento è questo? Non ti sembra un po' anomalo per una persona comune?” disse Hermione, strappandole un sorriso.

“Perchè? In fondo è questo che si meritano”.

“Sono contenta che sei tornata, Jilly”

“Non ti lascerò più, carotina”

 

Il mattino seguente si ritrovarono tutti insieme in giardino per la prima colazione e, con grande sorpresa di Hermione, c'erano Harry, Ron e i nuovi vicini: Narcissa e Draco Malfoy.

Hermione rallentò il passo ma la mano di Jillian prese la sua e la condusse dolcemente al tavolo.

“Non temere, andrà tutto bene. Rilassati” le disse e si preparò mentalmente ad affrontare tutti.

“Ah, eccole qui! Le nostre nipotine!” disse zia Jet, presentandole ufficialmente.

“Hermione la conoscete già, la ragazza che avete visto arrivare ieri è Jillian, sua sorella maggiore”.

“Cosa?” disse Ron con voce strozzata e non era il solo ad esserne sorpreso!

“Perchè? Non ci somigliamo, forse?” domandò ironica Jillian, avvicinandosi ad Hermione mettendole un braccio attorno al collo facendo toccare i loro volti.

In effetti, erano molto somiglianti: Jillian aveva i capelli della stessa lunghezza attuale di Hermione ma di un color scarlatto e più lisci, gli occhi molto scuri e un sorriso beffardo, ma i tratti somatici erano gli stessi, come le labbra rosee e sottili, la pelle diafana e un corpo minuto.

“Non è molto più grande di me” disse Hermione “abbiamo solo 9 mesi di differenza”.

“In pratica, hanno la stessa età” concluse zia Frances per lei.

“E siete entrambe streghe” concluse Harry.

“Siete una famiglia di streghe?” chiese Narcissa.

“Sì, esatto. La nostra famiglia ha una storia molto lunga. Sappiate solo che Hermione e Jillian sono le ultime eredi della nostra lunga ed illustre stirpe” disse Jet.

“Ma non c'è rose senza spine” disse poi Jillian.

“Cosa intendi?” chiese Draco che, finalmente, prese coraggio a far parte di quella conversazione.

“Come tu disprezzi i mezzosangue e i babbani” ripose Hermione “anche i babbani odiano coloro che possiedono poteri magici. Come puoi vedere, Malfoy, l'odio è sempre stato reciproco”.

Tra Hermione e Draco, che si fissavano con sguardi carichi di emozioni, calò un atmosfera di compassione e tristezza.

“Ce ne hai parlato ieri” intervenne Harry, per interrompere qual silenzio.

“Basta parlare di noi, senno ci deprimiamo tutti” disse Jillian decidendo così di cambiare totalmente argomento.

“Quanto vi fermate?” chiese poco dopo.

“Il tempo necessario” disse Ron guardando di sottecchi Hermione mentre si versava del caffè.

“Noi un po' di più” disse Draco.

Ron detestava ilo fatto che, dopo che loro se ne fossero andati, caso mai Hermione non avesse deciso di seguirlo, sarebbe rimasta sola a fronteggiare quella viscida serpe.

Doveva riuscire a portala via da lui, lo infastidire che fosse anche lui lì e che abitava a pochissimi metri da lei.

Temeva che la sua Hermione potesse innamorarsi di quella serpe, ovviamente non l'avrebbe mai corrisposta conoscendolo e l'avrebbe fatta soffrire.

“Potreste raccontare la storia della vostra stirpe?” chiede la signora Malfoy, che era molto curiosa in merito. Si ricordava di Hermione e, il fatto che Bellatrix l'avesse cruciata la faceva sentir male: l'aveva fatto nella casa dove abitava, nella sua dimora. Aveva seguito sempre quel pazzo di suo marito, e troppo tardi si era resa conto di quanto sofferenza avrebbe portato se avesse vinto Voldemort. Una prova stava proprio di fronte a lei.

Jillian posò gli occhi sull'avambraccio della sorella, che l'aveva tenuta per mano tutto il tempo per darle forza e notò la scritta mudblood. Tutti i presenti lo notarono.

“Ho provato ad usare l'artemisia ma la scritta è rimasta ” disse più a tutti i presenti che solo alla sorella.

La sorella la fissò e poi tornò sul suo braccio e, poggiando la sua mano libera sulla scritta, del vapore uscì tra la mano di Jillian e il braccio di Hermione che chiuse gli occhi per non sentire il dolore che le stava facendo in quel momento.

Poi, come per gettare via qualcosa, tolse la mano, dal quale usciva ancora del fumo, notarono tutti che la scritta era sparita, era rimasta solo una leggera bruciatura.

“Grazie” mormorò Hermione.

“Cura la bruciatura con l'artemisia, tesoro” le suggerì zia Frances.

“Sì, zia Frances” disse, per rassicurarla che lo avrebbe fatto subito dopo colazione.

“Come hai fatto?” disse Draco.

“Sono una strega” rispose Jillian “e che questo vi serva da lezione; nessuno tocca la mia carotina”.

“Carotina?” sogghignò Ron e, per tutta risposta ricevette un calcio sotto al tavolo da Hermione, che ce lo aveva a fianco a lei.

“L'abbiamo sempre chiamata così, fin da piccola” disse zia Jet.

“Siete streghe molto diverse rispetto a me o altre dalle nostre parti” disse Narcissa.

“Sì e, a volte, alcune hanno anche delle capacità particolari” le rispose Frances.

“Ad esempio?” domandò Draco, divertito.

Non fece in tempo a finire la domanda che Ron cacciò un urlo.

“I.. ragni! Mi stanno camminando addosso!” disse con la sua vocetta stridula, solita di quando era spaventato a morte.

“Non pensavo ne avessi così tanta paura!” disse Jillian scoppiando a ridere per la sua reazione.

“Per favore, toglietemeli!” continuò quasi sull'orlo del pianto.

“Lenticchia, non c'è nessun ragno” disse più che divertito Draco.

“Sta zitto, Malfoy!” disse sempre in preda al panico.

“Ran, Draco ha ragione, sai” confermò Harry.

“Ora puoi smetterla, Jilly” disse Hermione che se la rideva con gusto.

E, come per magia, Ron non vide nessun ragno per davvero.

“Ma che cosa...?” iniziò Ron a farfugliare.

“Jillian ha il dono del condizionamento mentale: in prativa, Ron, può farti fare e vedere tutto ciò che vuole” gli rispose Hermione.

“E tu ne hai uno?” chiese Draco rivolto alla ragazza che aveva appena parlato.

La ragazza si fece seria e si guardarono negli occhi: erano uno di fronte all'altro.

“Carotina, non trovi che questo tavolo sia parecchio in disordine?” intervenne Jillian, facendole l'occhiolino.

In effetti, non aveva tutti i torti e, sotto gli occhi di tutti i presenti, gli oggetti sul tavolo iniziarono a spostarsi, come se avessero una volontà propria. Ogni cosa al proprio posto: ognuno di loro si ritrovò davanti un piatto con una fetta di torta al cioccolato, la forchetta già nel piattino con uno spruzzo di panna montata, il caffè o il tè versato nella propria tazza e un bicchiere d'acqua o spremuta.

“Telecinesi” concluse Narcissa Malfoy, piacevolmente sorpresa ed Hermione annuì col capo alla sua affermazione.

“Wow, forte” disse Ron.

“Complimenti, notevole!” le disse Draco anche lui molto colpito dalla sua dimostrazione.


Spazio Autrice:
Eccomi qui! bene, non temete ormai la parte più nioiosa è quasi finita ;)
Adesso che si sono scoperti tutti (o quasi xD), cosa potrebbe accadere ancora? xD
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e anche solo visualizzato la storia ;) E chi continua ad aggiungere la storia nelle tre categorie ;)
Grazie mille, aumentate sempre xD non sapete quanto sono contenta di ciò XD
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett

  
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