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Autore: mati1999    13/05/2016    1 recensioni
-Diglielo- esclamò la ragazza entrando nella stanza e mettendosi di fronte al ragazzo seduto sul divano, intento a leggere chissà cosa dei suoi libri "noiosi e saputelli" a detta di Zack. Quest'ultimo entrò nella stanza e si posizionò accanto a lei guardandola male. L'interpellato alzò lo sguardo. Poi sbuffò.
-Dire cosa a chi?- chiese, anche se aveva il presentimento di saperlo già.
-Dire a Zack che ho ragione- rispose ovvia
Genere: Angst, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-E perché cazzo non me lo avete detto prima?- urlò Nox. Poche volte avevo avuto la sfortuna di vederlo arrabbiato e non mi era mai piaciuto come reagiva
-Sono il vostro migliore amico. Dovevo saperlo- disse. 
-Calmati- ribatté Zach
-Col cazzo che mi calmo. Le due persone a cui tengo di più mi nascondono una cosa così, ed io dovrei calmarmi?- urlò ancora. Feci cenno a Zach di lasciarci soli e lui annuì non prima di aver detto la sua
-Dici bene, sei il nostro migliore amico. Allora dovresti capire perché non te lo abbiamo detto. Ma come sempre pensi a te stesso. Non hai riflettuto per niente prima di gridarci contro. Sai che ti dico. Fottiti Lucas. Noi abbiamo avuto grossi problemi e l'unica cosa a cui pensi è che non te lo abbiamo detto. Ma anche no- gridò Zach amplificando la sua voce. Poi se ne andò nella sua stanza. Nox si mise le mani fra i capelli sedendosi sul divano.
-Nox...- 
-Ha ragione- disse lui. Mi misi vicino a lui. Gli presi il volto con le mani. Stava piangendo.
-Ehi guardami- mormorai
-Sono solo un idiota. Penso solo a me stesso. Non ho pensato che se non lo avevate detto c'era un motivo...- Stava parlando a vanvera. E dato che ero una ragazza, adoravo i film romantici (nonostante il mio carattere) e se lì funzionava perché qua no? Così presi coraggio e per farlo smettere di parlare posai le mie labbra sulle sue in un castissimo bacio. Ora, nel film il ragazzo si ripiglia, la bacia con più trasporto fino a che non arrivano....a di più.
Peccato che non eravamo in un film e che Nox si scostò di scatto per vomitare tutto sul costossimo tappeto di Tony. Io mi ritirai schifata sul bracciolo del divano
-Oh, ma andiamo. Che schifo. Bacio veramente così male?- chiesi ormai disperata. Nox stava per rispondere quando gli salì un altro conato.
-Per l'amor di Odino. Vai in bagno, vai in bagno- gli urlai mentre diventava verde. Lui si girò e si tuffò nella stanza. Chiusi gli occhi.
-Jarvis...- mormorai. 
-Provvederò a pulire tutto signorina- esclamò la sua voce metallica. Alzai il pollice per poi andare da mio fratello. Mi buttai accanto a lui sul suo letto.
-Ho esagerato con Nox- disse piano con la faccia nel cuscino
-Io l'ho baciato Nox- gli risposi guardando il soffitto
-Beh è ovvio....aspetta, tu hai fatto cosa?- chiese alzandosi a sedere guardandomi con occhi spalancati
-Ho-baciato-Nox- scandii ogni parola
-E allora?- chiese
-Allora cosa?-
-Come è stato?- 
-Beh bello...per i primi due secondi...poi si è scostato e ha vomitato sul pavimento- mormorai. Zach prima mi guardò per vedere se scherzavo. Appurato che no, non stavo scherzando scoppiò a ridere. E non smise per dieci minuti buoni nonostante gli dicessi di smettere. 
-Aw, che ridere. Oddio- disse con le lacrime agli occhi dalle risate. Gli tirai un cuscino in faccia. Lui guardò l'orologio. 
-È ora di andare da Nat e Clint- disse alzandosi. Ma poi si ributtò sul letto continuando a ridere. La porta si aprì e la faccia di Nox si affacciò. 
-Perché ride così?- chiese bianco come un cencio
-Secondo te?- chiesi arrabbiata superandolo con una spallata. Feci in tempo a sentire mia fratello dire
-Ma è vero che hai vomitato dopo che lei ti ha baciato? -sempre con quella sua irritante risata. Mi immaginai Nox diventare ancora più bianco e balbettare. Salii in ascensore sbuffando e prima che i due uomini della mia vita mi raggiungessero spinsi il pulsante che mi avrebbe portato nella palestra. Per servire solo a sei persone (occasionalmente sette se Tony non si sentiva troppo vecchio) la palestra era enorme. Sarebbe stata enorme anche per trenta persone, ma dettagli. Al centro c'era un ring quadrato. I due agenti erano in piedi davanti a quello
-Sei in ritardo. Ti abbiamo aspettato per oltre mezz'ora- disse Nat fredda, come sempre.
-Fa niente. Vi perdono- dissi non curante salendo sul ring. Lei sbuffò e io esibii il mio migliore ghigno
-Allora, chi è il primo?- chiesi. Volevo sfogare la mia rabbia repressa della disastrosa ora precedente.
-Però attenzione. Mi sento un tantino nervosetta, potrei usare i miei poteri- ammisi aspettando che qualcuno salisse. I due si guardarono poi Clint salì. Intanto entrarono anche le teste bacate di Zach e Nox. Non mi girai per non incontrare il suo sguardo. Lo so. Ero infantile, ma pazienza. Che provasse solo a lamentarsi. Mi concentrai sul mio scontro. Clint si stava avvicinando studiandomi. Come se ci fosse bisogno di studiarmi dopo un mese di incontri così. Mi avvicinai per tirare un pugno che però bloccò. Provai ancora. E ancora. Fino a che Clint non decise che mi ero umiliata abbastanza da sola e che ora toccava a lui, così mi buttò a terra.
-Ma che ti prende? Di solito almeno un pugno mi arriva in faccia- disse stupito. Mi divincolai dalla sua presa frustrata e arrabbiata. Mi alzai in piedi
-Mat ha baciato Nox e lui ha vomitato per terra- disse Zach ricominciando a ridere come prima. Lo guardai malissimo mentre Lucas arrossiva e abbassava lo sguardo
- Davvero?- chiese Natasha stupita
-Cioè, lei ti ha baciato e tu hai vomitato?-
-Non è andata proprio così- mormorò Lucas
-Invece sì. Le hai praticamente vomitato in faccia- ribatté il mio dolce fratellino. Il ragazzo arrossì ancora di più dimostrandomi che prima non era arrivato alla tonalità di rosso più accesa
-Ma davvero davvero?- richiese Nat
-Ok. Stop. Appurato che bacio da vomito possiamo continuare?- 
-Non credo si possa dire "bacio da vomito"- disse la donna. La guardai con sufficienza
-Credimi Nat. È possibile. Io l'ho sperimentato- le feci presente mentre cercavo ancora di evitare lo sguardo di Lucas, che invece non smetteva di fissarmi
-A proposito, sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di diventare lesbica. Tu saresti disponibile?- chiesi sorridendo maliziosa all'indirizzo della rossa che mi guardò per poi sbottare in un semplice -No-. Alzai le spalle e mi rimisi in posizione da combattimento
-Ma se non lo sono io, puoi provare a chiedere a Victoria quando arriva- mi disse l'altra attaccandomi. Mi difesi bene questa volta
-Victoria non è lesbica. Per niente- affermò Clint
-E tu lo sai perché?- chiese sorridendo sadica Natasha
-Non lo è punto. Nient'altro da dire- disse lui incrociando le braccia muscolose. Mio fratello, nell'altro lato del ring attaccò Lucas che troppo impegnato a consumarmi con lo sguardo si beccò un pugno in pancia
-Questo è per aver vomitato addosso alla mia sorellina- disse però ridendo
-Awww che dolce. Difende la gemellina- affermai schivando un calcio di Nat e restituendoglielo a buon fine
-Comunque, quand'è che arriva Miranda?- chiesi continuando ad attaccare la donna davanti a me.
-È Victoria- ripeté Clint
-Piccoli dettagli che non mi cambieranno di certo la vita- obiettai
-Si ma è il nome di una tua futura compagna di squadra- ribatté lui
-Trovo che Miranda suoni meglio di Victoria che è molto scontato come nome- insistetti. 
Passammo le ore successive a combattere. Buttai la tappeto tutti almeno una volta, contando anche quando Nat era inciampata su una bottiglietta d'acqua che Zach aveva accidentalmente lanciato nel momento in cui lei passava per quell'esatto punto. Me la contarono come buona solo perché sennò le vittorie contro Natasha sarebbero state pari a zero.
-D'accordo abbiamo finito- disse Nat anche lei con il fiatone. 
-Buono. Vado in camera. Ci vediamo domani- dissi iniziando a camminare verso la porta
-Ricordati. Alle 10 su nell'attico, arriva Victoria- mi gridò dietro Clint. Senza neanche girarmi alzai un pollice. Poi mi infilai dentro l'ascensore. Non aspettai Zach e Nox, di nuovo. Scesi nel nostro appartamento e mi chiusi a chiave in camera e successivamente in bagno. Aprii l'acqua della doccia e cominciai a lavarmi. Credo che la doccia abbia uno strano potere, tipo che ti fa pensare a tutti i tuoi problemi, ma a mente abbastanza lucida. Ti permette di trovare soluzioni dove non ne vedevi. È sempre stato il mio rifugio, se così possiamo chiamarlo. Per questo le mie docce non duravano meno di quaranta minuti, mai. Questa volta erano due i problemi principali: Nox e i miei sogni. Sospirai passandomi una mano fra i capelli bagnati e chiudendo gli occhi.
Il processo di schiarimento pensieri iniziava con le domande. Bene, quali domande?
Domanda 1) Cosa provavo per Nox?
Non ne ho idea
2) Cosa provo quando sono con lui?
Tante tante farfalle, voglia di dirgli che so, che me lo ha detto lui
3) Cosa potevo fare?
Beh, riguardo a questa parte qualcosa avevo già fatto e non era andata bene
Ok, non avevo risolto nulla. Respirai profondamente. Uscii dalla doccia avvolgendomi un asciugamano ed entrando nella mia stanza. Mi misi a cercare nei cassetti la mia biancheria. Poi d'improvviso la porta si aprì
-Va bene, senti. Non reggo più tutta questa situazione. Tu mi hai baciato. Io ho vomitato. Ma non è stata colpa tua. Ero stressato. E sai come sono quando sono stressato. E poi....o cazzo, ma sei nuda- fece tutto d'un fiato gridando non appena si accorse che avevo solo un asciugamano a coprirmi. Alzai un sopracciglio
-E allora?- chiesi. Tornai a guardare nella mia roba. Dove cavolo avevo messo la canottiera nera? Sentii il respiro di Nox regolarizzarsi. 
-Ascolta Lucas. Non so cosa ti sia preso ma non importa. Ok? È stato un errore- dissi calma non girandomi. Poi una mano mi afferrò il polso facendomi voltare. Mi ritrovai le labbra di Nox sulle mie. Spalancai gli occhi prima di chiuderli e assaporare appieno quel bacio che, mi ero accorta in quel momento, aspettavo da tantissimo. Portai un braccio dietro al suo collo mentre l'altro mi teneva su l'asciugamano. Ci staccammo solo quando finimmo l'ossigeno. Sorridemmo entrambi, io ancora attaccata a lui. 
-Allora mi perdoni?- chiese con la sua fronte sulla mia. Finsi di pensarci per poi tornare a baciarlo. Iniziò a indietreggiare fino a che non uscì in corridoio. Lì con i palmi gli spinsi il petto in modo che si allontanasse da me.
-Col cazzo. Mi hai vomitato addosso- dissi calma sorridendo e sbattendogli la porta in faccia
-Oh ma andiamo. Non ti ho vomitato addosso. L'ho fatto per terra. Mat per piacere apri- Lo lasciai a bussare alla porta per l'ora successiva nella quale io, dopo essermi vestita, avevo iniziato a leggere per l'ottava volta il primo libro di Harry Potter. Così passai tutto il pomeriggio e uscii solo a sera. In salotto trovai mio fratello e Nox a giocare a GTA. Mi buttai fra loro e mi appoggiai alla spalla di Zach
-Zaaaach, mi prepari da mangiare?- feci una vocetta da bambina piccola. E per enfatizzare feci sporgere anche il labbro inferiore. Lui mi guardò, rise poi mi baciò la testa
-Certo- disse avviandosi in cucina. Rimasi sola con Nox e solo allora mi accorsi di quanto fosse pericolosa la situazione. 
-Quindi....non mi hai perdonato- disse. Sbuffai. E gli diedi un bacino sulla guancia. Nel momento in cui girò la faccia pensando che così gli avrei baciato anche le labbra mi tirai indietro ridendo
-No- dissi soltanto andando da mio fratello. La sera passò così. Con frecciatine tra me e Nox fino a che anche Zach si unì non sapendo neanche per quale motivo io e Lucas ci stavamo punzecchiando
-Va bene va bene. Sono un maschio, mica un idiota. Lo so che c'è qualcosa tra voi. E so anche che non è solo il bacio-vomito di stamani. E che cazzo. La tensione sessuale fra voi probabilmente l'ha percepita anche Thor, che per la cronaca è partito per Asgard e torna domani, quindi se volete fare cose sporche vedete di farle in camera di uno di voi, e non davanti a me- esclamò a un certo punto Zach diventando rosso più dei suoi capelli e alzandosi. Si stava per infilare in camera sua quando tornò sui suoi passi
-Anzi, sai che ti dico Lucas? Tu non ti fai mia sorella- E così mi prese il polso trascinandomi in camera sua e chiudendo a chiave
-Abbiamo lasciato Nox di là da solo- dissi calma sdraiandomi sul suo letto
-E io non me lo sarei fatto- esclamai
-Oh, lo so. Ma così deve lavare i piatti lui. Pensavo di aiutarti- disse sorridendo malandrino e sdraiandosi accanto a me. Cominciò ad accarezzarmi i capelli e io mi accoccolai a lui chiudendo gli occhi. 
-Grazie Zach- 
-Per così poco? Lo sai che tanto domani starà a noi lavare tutto- esclamò
-Non...non dico di questo. Intendo di tutto- dissi abbracciandolo. Lui mi guardò confuso prima di aprirsi in un sorriso radioso
-Figurati. Solo....non farlo con Nox. Altrimenti poi dovrei picchiarlo e dirgli di non farti soffrire e sono pigro, non mi va- disse ridendo e facendo ridere anche me. 
-Non ti prometto niente- dissi piano addormentandomi.
 
Zach si svegliò in camera sua. Cioè non proprio camera sua. Insomma era sua, ma non quella di ora. Era quella della sua vecchia casa, quando c'erano ancora mamma e papà. Si alzò di scatto. La camera era diversa da come la ricordava. Era una camera da un ragazzo di diciassette anni, non più sette. Si guardò in uno specchio lì vicino. Aveva uno smoking. Scosse la testa confuso. Aprì la porta. Era proprio come se la ricordava. Sentì un dolce profumo dalla cucina così andò a vedere. Di spalle c'era una donna, con lo stesso colore dei capelli suoi. Ma non poteva essere sua sorella. Lei era molto più magra e slanciata. Non che la donna non lo fosse, però era diversa da sua sorella. Alla fine, sentendosi osservata la donna si girò e Zach rimase senza fiato. Era sua madre. Proprio come se la ricordava
-Mamma....- mormorò. Poi le corse incontro e l'abbraccio sollevandola. La donna rise. 
-Zach, ehi, calmo. Che c'è? Hai le nostalgie? Ti rendi conto che diciotto anni segnano definitivamente il distacco con i genitori e volevi salutarmi?- chiese la donna sorridendo scherzosa. Lui la guardò ancora rapito. Allora la donna perse il sorriso
-Tesoro, stai bene? Mi sembri un po' pallido- Lui si riscosse
-No no, cioè si, sto bene. Grazie- finì sorridendo.
-Ottimo. Dimmi, come ti sembra?- chiese poi porgendogli un mestolo con sopra del cioccolato dall'odore buonissimo . Lui lo prese. E lo sputò
-Faceva così schifo?- domandò la madre un po' dispiaciuta
-Un po'?? Mamma hai messo il sale e non lo zucchero- esclamò ridendo. Allora anche la madre si mise a ridere
-Che sbadata. Ora dovrò riniziare da capo- disse arricciando le labbra. Come Mat.
-Ma per il diciottesimo dei miei figli questo e altro- tornò sorridente.
-Non è che potresti andare a chiamare tua sorella? Le volevo parlare. E poi passa anche da tuo padre e convincilo a non lavorare oggi. Dovrebbe essere nel suo studio- disse di fretta la donna concentrata sulla nuova cioccolata che avrebbe preparato. Lui sorrise e dopo aver schioccato un bacio sulla guancia della madre si avviò su per le scale ancora. Si fermò davanti a una porta verde bosco. Sorrise, era proprio da sua sorella. Aprì la porta senza bussare. Lui faceva sempre così. Trovò sua sorella a piangere sul letto. Lei, sentito il rumore, alzò lo sguardo. Aveva gli occhi rossi. Doveva aver pianto molto. Zach si sentì male. Sarebbe voluto andare da lei. Ma la sua bocca disse una cosa che lui personalmente non si sarebbe mai permesso di dire
-Mamma ti vuole vedere- fece soltanto. Poi uscì e chiuse la porta alle spalle. Scosse la testa. Ma cosa gli era preso?? Poi vide una luce arancione. La seguì e lo portò nello studio di suo padre. Ma appena bussò la luce scomparve. Rimase un attimo disorientato. Poi sentì la sua voce che gli diceva di entrare. Fece come detto. Dietro una grossa scrivania stava suo padre, come aveva fatto per la madre sorrise felice scordandosi un attimo la sorella
-Ecco mio figlio- disse l'uomo. E Zach sentì l'orgoglio in quelle parole
-Allora, pronto?- Zach lo guardò confuso. Suo padre si alzò fino a raggiungerlo e gli mise le mani sulle spalle
-Ma si. Sei pronto no? Ad andare alla stessa università che il tuo vecchio ha fatto. Poi diventerai avvocato, proprio come me. Così ci metteremo in affari- disse l'uomo fiero. Il ragazzo invece perse del tutto il sorriso
-Cosa?- chiese, ora spaventato. Non voleva fare l'avvocato.
-L'abbiamo deciso insieme ricordi? Anche se non volevi all'inizio, poi ti ho fatto cambiare idea- No, Zach non avrebbe mai voluto fare l'avvocato, studiare legge non era per lui. Poi un pensiero non suo gli entrò in testa: l'aveva fatto per suo padre, per vederlo fiero di lui. Ma Zach non era quel tipo di persona. E nemmeno suo padre. Si scostò brusco
-Devo andarmene- disse uscendo
-Zachary, dove vai?- gli gridò dietro suo padre
-E non chiamarmi Zachary. Io sono Zach. Solo Zach- urlò lui di riamando. Poi di fretta scese le scale e uscì di casa sbattendo la porta. Si portò una mano fa i capelli disperato. Cosa diavolo stava succedendo? Cominciò a camminare. Prese il suo telefono e chiamò la persona che di solito lo aiutava in questo casi
-Nox...- fece al ragazzo che rispose
-Ancora con questa storia? Adesso basta. Chiunque voi siate non chiamate più. Sono Lucas. Non Nox, che nome assurdo poi- esclamò la voce del suo migliore amico dall'altra parte. Poi riattaccò senza ascoltare risposta. Zach urlò. Urlò più forte che poteva. Era questo che aveva passato l'altro giorno sua sorella?
-Mat, non ti lascio- mormorò. La luce arancione lo avvolse 
E lui si ritrovò sudato sul suo letto con accanto sua sorella ancora addormentata. Lei strofinò il viso sul suo petto senza svegliarsi. Lui respirò profondamente. Strinse forte sua sorella e non chiuse più gli occhi per quella notte. Incubo, solo uno stupidissimo incubo.
 
Ed eccomi di nuovo. Primo (e poi secondo) bacio di Nox e Mat. Evviva. E poi l'incubo di Zach che si sovrappone a quello del capitolo prima di Mat. Assurdo poi, vero? Ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene. Peccato che per ora non pare ci sia un lieto fine....
Beh, che posso dire? Alla prossima
Ciao ciao
Mat 
  
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