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Autore: cin75    15/05/2016    3 recensioni
Jared è un artista molto particolare e unico nel suo genere.
Jensen è un critico molto apprezzato e unico nel suo genere.
Entrambi hanno un passato alle spalle. Entrambi capiranno che devono vivere il presente. Entrambi faranno di tutto per avere un futuro insieme!!!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina arrivò lentamente, troppo lentamente.
Jensen, sotto lo sguardo sempre vigile di Jared, aveva riposato tutta la notte. Un po’ a causa di quello che aveva subito, un po’ a causa dei sedativi che gli erano stati somministrati per non fargli provare dolore.
Il giovane guardava il viso segnato del compagno, provando dolore per ogni livido che accampava pretese sul normale colore rosaceo della pelle. Quelle meravigliose e timide lentiggini nascoste a forza dal viola scuro dei lividi.
Poi fissò il braccio così stranamente stretto al corpo di Jensen, così da tenerlo bloccato. Jensen aveva il braccio ferito, piegato in due. La parte superiore, l’omero, era stretta al busto, mentre l’avambraccio era tenuto contro una parte del torace. Il tutto era stretto in una vistosa fasciatura elastica.
 
Mentre Jared deglutiva amarezza nel vedere il compagno in quelle condizioni, Rob, fece capolino nella stanza.
“Jared…dovresti uscire. Dobbiamo visitarlo e prepararlo per l’operazione. Non puoi restare!”
Il giovane uscì mestamente dalla stanza. In silenzio. Guardando ad ogni passo che metteva , il volto di Jensen, ancora addormentato. Quando fu in corridoio, si guardò in giro e vide solo Rich.
L’amico se ne accorse. “Misha è andato via…. pochi minuti fa. È andato a casa di Jensen a prendergli qualcosa, un cambio….non lo so!” fece distrattamente.
“Sì...sì…ha fatto bene.” rispose quasi senza rendersene conto.
 
Quando , circa mezzora dopo, Rob uscì dalla stanza di Jensen, Jared era ancora lì, in attesa di poter riprendere il suo posto.
“Dovresti prenderti almeno un caffè, ragazzo!” gli suggerì sorridente.
“Non mi va!”
“Almeno datti una sistemata!” provò ancora, l’amico medico.
“Dopo!”
“Io credo che sia meglio adesso, se non vuoi che il tuo fidanzato , vedendoti in questo stato pietoso, ci ripensi e se ne trovi un altro!” scherzò.
Jared spalancò gli occhi dalla sorpresa e dalla felicità. “Lui…lui è…”
“E’ sveglio. Avete un po’ di tempo per stare insieme. Tra meno di un ora dobbiamo portarlo il sala operatoria!” disse Rob, sorridendo all’entusiasmo che vedeva sul volto del suo ex paziente.
Jared volò nella stanza, lasciandosi alle spalle i volti sorridenti di Rich e Rob.
“Anime innamorate!!” esclamò Rob.
“Da quanto sei diventato poetico e romantico?!”
“Sta’ zitto e offrimi un caffè!” fece il medico trascinandoselo dietro.
 

Nella stanza, Jared accarezzava e baciava il viso di Jensen, quasi come se fosse convinto che accarezzandolo, quei segni sarebbero spariti. Il maggiore sorrideva e si lasciava sopraffare dalla dolci premure del suo giovane amore.
“Sto bene, piccolo. E anche l’operazione andrà bene, vedrai!”
“Rob ti ha detto tutto?!” volle assicurarsi Jared.
“Sì, ma vedrai che andrà bene e io potrò continuare ad abbracciarti come ho sempre fatto e come non vedo l’ora di fare di nuovo!” lo rassicurò Jensen, mentre con il braccio sano, accarezzava il braccio con cui Jared accarezzava lui.
“Sì..sì..andrà così. Andrà così!” fece speranzoso Jared.
“Rob, mi ha detto che sei stato tu a …”
“Non voglio parlarne!” fece Jared, ricordando al momento in cui lo aveva visto riverso a terra.
“Jared , mi hai salvato la vita!” fece Jensen accarezzandogli il viso.
Jared si lasciò cullare da quella carezza e ne baciò il caldo e dolce tocco. “Tu l’hai salvata a me. Quando mi hai baciato la prima volta, quando mi hai detto che mi amavi, quando non mi hai mai abbandonato, quando mi hai perdonato. Quando mi hai permesso di dirti ancora “Ti amo!”!!”
“Amore mio!” sussurrò Jensen.
“Voglio dirtelo ancora!”
“E voglio dirlo a te!”
“Ti amo!” si dissero entrambi ed entrambi sorridendosi.


L’attesa fu lunga.
L’operazione risultò essere abbastanza complicata. Le ossa della spalle erano ridotte davvero male,  ma quando Rob raggiunse Rich e Jared nella stanza di Jensen, dove i due aspettavano con ansia , il medico disse loro, che fortunatamente muscoli e tendini erano illesi e che tutto si sarebbe risolto per il meglio per Jensen.
Rich esclamò un sonoro “Sìì!!!”
Jared , più emozionato, si limitò ad un più pacato “Dio, ti ringrazio!!!”

Poco dopo , Jensen era di nuovo nella sua camera. Era ormai sveglio e anche se era seccato, dopo che Rob gli aveva detto che come minimo un'altra settimana doveva rimanere lì, Jared gli aveva assicurato che non sarebbe stato mai solo.
“Ragazzi, per favore….niente momenti a luci rosse. Siete in un ospedale!!”, aveva scherzato Rich e sembrava davvero che il peggio fosse ormai passato.
 
“Sig. Ackles?!” fu il richiamo formale che li sorprese mentre stavano ridendo.
 
“Sì. Sapevo che prima o poi vi avrei rivisti!” fece Jensen, cercando di sistemarsi meglio sul letto, subitamente aiutato da Jared.
“Abbiamo parlato con il dott. Benedict e ci ha detto che l’operazione è andata bene e che lei ora come ora può rispondere alle nostre domande.” Fece l’agente Colt, lo stesso che era intervenuto subito dopo l’aggressione di Jared.
“Certo!” disse Jensen.
“In privato!” precisò l’agente.
“Mi ascolti, agente…Winchester, giusto?” e l’altro annuì. “Non ho segreti per Jared, tanto meno per il sig. Speight. Quindi le cose che dobbiamo dirci o le sentono adesso o gliele dirò io dopo.”
“Come vuole!”, convenne l’agente. “Allora, cosa può dirci della sua aggressione?!”
“Ero appena uscito dall’appartamento di Jared, dovevo andare alla mia macchina, come al solito parcheggiata nel vicolo.”
“Parcheggia sempre lì?” chiese  mentre prendeva appunti.
“Parcheggio lì da più di nove mesi ormai.” rispose il biondo guardando il compagno al suo fianco.
“Che cosa è successo?”
“Erano in due. Uno di loro mi ha afferrato da dietro e mi ha bloccato in maniera che io non potessi difendermi, così da dare la possibilità all’altro di colpirmi facilmente.” Riferì con calma e lucidità.
“Li ha visti in faccia?” chiese  l’altro poliziotto.
“Sì, decisamente.”
“Sarebbe in grado di fornirci una descrizione dei suoi aggressori?” si informò Colt.
“Certo e..” rimanendo un attimo perplesso, forse dubbioso.
“E, cosa ?” lo spronò a continuare l’agente.
“..e di uno di loro posso darvi anche il nome!”
“Lei…lei conosce chi l’ha aggredita?” e Jensen annuì. Ma per uno strano motivo si sentì quasi in colpa a dover dire quel nome, perché sapeva come avrebbe reagito Rich e soprattutto come avrebbe reagito Jared.
“Jensen…chi..chi è stato  a farti questo?!” chiese apprensivo Jared, facendosi più vicino al letto del compagno.

Jensen guardò i due poliziotti e sospirò. Doveva farlo.

“McKinney. Gil McKinney. L’altro posso solo descrivervelo, ma non ho idea di chi sia!” dichiarò e poi fissò immediatamente lo sguardo sull’espressione basita e sconvolta di Jared.
“Maledetto figlio di puttana. Grandissimo bastardo…io lo ammazzo questa volta!!” fu invece la reazione rabbiosa di Rich che stava quasi per fiondarsi fuori dalla stanza, ma che fu prontamente fermato dal collega di Colt, Winchester.
“Rich….calmati!” cercò di mediare Jensen, ma solo perché, non riusciva a sostenere lo sguardo addolorato di Jared.
“Calmarmi? Calmarmi??”, esclamò rabbioso l’amico. “Quel bastardo c’ha provato per due volte con Jared e conosciamo la storia. Ora c’ha provato con te.” e poi rivolgendosi ai due agenti. “Che cosa aspettate ancora per fermare quel figlio di buona donna??? Volete che qualcuno porti fiori su una tomba??!” azzardò senza pensare a quello che gli uscì dalla bocca.
“Per favore..” intervenne la voce quasi  sussurrata di Jared. “Per favore, voi dovete fermarlo. Gil non può cavarsela anche questa volta. Non aspettate che la prossima volta riesca in qualcosa di irreparabile! Per favore!!” disse quasi tremando e sospirò affondo quando sentì la mano di Jensen che stringeva forte la sua.
“Questa volta è finita per lui. Non è come le altre volte. Quando aggredì lei non c’erano prove e quelle poche che magari potevano portare a lui, furono …insabbiate.”, ricordò con delusione Winchester.
“Quando ha colpito di nuovo nel suo appartamento, non avendo trovato impronte, l’avvocato ha insinuato al giudice che non era stato Gil, che Gil aveva di fatto lasciato il suo appartamento dopo che lei l’aveva esortato a farlo e lei essendo all’epoca ancora non vedente ha dato per scontato che la persona che l’ha aggredita era Gil e non un altro ipotetico intruso in casa sua. Era la sua parola contro quella di McKinney.” , continuò Colt. “Ma adesso, adesso Jensen è un testimone più che attendibile e non ci sarà verso per McKinney di sottrarsi alla giusta punizione. Ha chiuso! Questa volta ha chiuso.”
 


Qualche settimana dopo….
Il Senatore McKinney, candidato a Governatore del Texas, oggi ha ufficialmente ritirato la sua candidatura. Le sue motivazioni sono state che suo figlio Gil, dovrà affrontare un lungo periodo di riabilitazione. Periodo in cui, il Senatore, a quanto pare, non vuole stare lontano dalla sua famiglia.
Il portavoce della famiglia, ha smentito le voci che il ritiro del senatore sia dovuto al recente arresto proprio del figlio primogenito per il reato di aggressione aggravata e tentato omicidio del critico letterario Jensen Ackles e sui cui ci sono forti sospetti per altre aggressioni ai danni del giovane e affermato aritista Jared Padalecki, quindi....
” 
   
 
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