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Autore: Kary91    16/05/2016    2 recensioni
[One-Shot | Jace, Clary & Simon | Missing Moment situato fra "CoG" e "CoFA" | Slice of Life]
“Ma che roba è?” stava borbottando in quel momento Jace. Fissava lo schermo o, più precisamente, i lineamenti eleganti di Legolas e la sua figura longilinea incorniciata dal televisore.
“Oh, nulla di che…” replicò sarcastico Simon. “… Solo la miglior trilogia cinematografica fantasy della storia.”
“Ma gli elfi non sono affatto così” ribatté Jace, scuotendo contrariato la testa. “E vogliamo parlare degli stregoni? Dove sono i tratti caratteristici?”
"Beh... La barba di Gandalf è piuttosto notevole.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Simon Lewis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per il drabble event del 6 Maggio del gruppo We are Out of Prompts. Il prompt è “Clary + Simon + Jace - Clary vorrebbe che Simon e Jace andassero un po' più d'accordo, così organizza una serata a base di film, pop corn e videogiochi. Bonus: Jace gioca per la prima volta con una console, ma schiaccia, letteralmente, Simon " di Balder Moon.

 

 

Cose da Mondani

 

Nel corso degli ultimi trenta minuti, Clary si era chiesta più volte cos’avesse per la testa quando aveva deciso di portare Jace con sé a casa di Simon.

Le sue intenzioni erano buone: sperava che, se i due ragazzi avessero trascorso del tempo insieme, avrebbero incominciato ad andare un po’ più d’accordo. Tuttavia, fino a quel momento, nessuno dei due aveva fatto particolari progressi.

Anzi, stava incominciando a credere che la serata film e pop-corn che aveva organizzato li stesse solo portando a peggiorare.

“Ma che roba è?” stava borbottando in quel momento Jace, le sopracciglia aggrottate e la bocca piena di pop corn. Fissava lo schermo o, più precisamente, i lineamenti eleganti di Legolas e la sua figura longilinea incorniciata dal televisore.

“Oh, nulla di che…” replicò sarcastico Simon, facendo ciondolare i piedi oltre un bracciolo della sua poltrona. “… Solo la miglior trilogia cinematografica fantasy della storia.”

“Ma gli elfi non sono affatto così” ribatté Jace, scuotendo contrariato la testa. “E vogliamo parlare degli stregoni? Dove sono i tratti caratteristici?”

“Beh…” Simon gli scoccò un’occhiataccia, prima di incrociare lo sguardo di Clary; la ragazza sorrise a mo’ di scusa, stringendosi nelle spalle: sapeva che il migliore amico non sopportava che i suoi film preferiti venissero scherniti.  “La barba di Gandalf è piuttosto notevole.

“Non lo so, sembra Hodge nei suoi momenti peggiori” borbottò Jace, lanciando un pop corn e afferrandolo al volo con la bocca. “E poi gli stregoni sono immortali, perché dovrebbero scegliere di diventare vecchi?”

Lo sguardo di Simon era furente: per un attimo Clary temette che stesse per tirare fuori i canini.

“Forse è meglio se cambiamo film” propose, muovendosi verso il televisore.

Anche Jace si alzò; incominciò a curiosare per la stanza, più interessato a ciò che aveva intorno piuttosto che a quello che stava accadendo sullo schermo del televisore.

Simon seguì i suoi movimenti con lo sguardo, una smorfia di fastidio tratteggiata sul volto.

Quando Jace si chinò per aprire l’armadietto vicino alla libreria, Simon scattò in avanti.

“Ma i cazzi tuoi tu mai, eh?” borbottò, richiudendo l’anta con uno scatto fermo.

Quella reazione sembrò divertire Jace.

“Quanta riservatezza…” lo beffeggiò, intrecciando le dita dietro la nuca. “Che ci nascondi qui dentro? I giornaletti hot?”

“Quello è l’armadio delle reliquie di Simon…” intervenne Clary, prima che al vampiro potesse venir voglia di azzannare la giugulare di Jace. “… è pieno di cose di quando era piccolo: la nostra intera infanzia, praticamente, è rinchiusa lì dentro.”

Sorrise a Simon, che distolse a malavoglia gli occhi furenti da Jace giusto il tempo per ricambiare.

Il Nephilim seguì il loro gioco di sguardi con una punta di fastidio nel volto. Appoggiò una mano sul pomello dell’anta.

“Posso?” chiese rivolto a Simon, fingendo di mostrarsi cortese. “Non sono praticamente mai stato in una casa mondana… Sono solo curioso.”

Il vampiro serrò la mascella e i pugni lungo i fianchi, ma dopo aver intercettato lo sguardo esortante di Clary si sentì costretto ad annuire.

Jace aprì l’armadietto e sbirciò al suo interno. Pile di fumetti, carte da gioco e videocassette figuravano in bella mostra, perfettamente ordinate.

Il Nephilim inarcò un sopracciglio, un sorrisetto beffardo a increspargli le labbra.

“E tu conservi tutta questa roba?” chiese, allungando una mano per tirare fuori la statuetta di Obi Wan-Kenobi.

Il corpo di Simon ebbe un fremito.

“No, ehi, quella non si tocca!”

Jace lo ignorò.

“Sembra il regno di Max…” proseguì, frugando fra i possedimenti di Simon con la stessa curiosità di un bambino che rovista in soffitta. “… E questa scatola cos’è?”

Si era allungato per tirare fuori una vecchia console di videogiochi grigia.

“Non è una scatola!” ribatté offeso Simon, togliendoglielo di mano. “Anche questo è off limits.”

“Si chiama Nintendo” venne ancora in loro aiuto Clary, chinandosi per tirare fuori dall’armadio anche i joystick e la pistola giocattolo che l’accompagnava. “Da bambini io e Simon ci passavamo i pomeriggi a giocare con questa roba: ho perso almeno cinque anni di vita tentando di superare i vari livelli di Super Mario.”

“Super chi?”

Jace stava esaminando con attenzione le cartucce del Nintendo.

“Possiamo provarlo?” domandò infine, sorprendendo sia Clary che Simon. “Non ho mai giocato con i videogiochi.”

Clary si affrettò ad ammonire Simon con lo sguardo, convinta che l’amico si sarebbe opposto. Tuttavia, quando lo guardò, si accorse che il vampiro stava sorridendo.

“Finalmente qualcosa in cui posso batterti ad occhi chiusi!” esclamò il Simon, agitando compiaciuto la pistola giocattolo. “Ci sto!”

 

 

CIRCA TRENTA MINUTI DOPO.

 

“Non ci gioco più con lui!”

Simon si lasciò cadere imbronciato sul divano, in una perfetta imitazione del bambino di sette anni che era stato un tempo.

Jace non lo sentì nemmeno, coinvolto com’era da ciò che stava accadendo sul televisore: avevano scelto uno di quei giochi spara-tutto e il Nephilim stava premendo il grilletto della pistola di plastica con la foga di un omicida.

“Beccata! E adesso prendo anche te!” stava borbottando, del tutto dimentiche della presenza degli altri due ragazzi nella stanza.

“E meno male che non aveva mai visto una console prima d’ora…” mugugnò Simon, guardando male gli uccelli che venivano colpiti sullo schermo: ne cadevano un paio più o meno ogni secondo.

Clary gli arruffò i capelli.

“Porta pazienza, è stato un caso…” tentò di rincuorarlo, prima di rivolgere un’occhiata a Jace: la veemenza con cui si accaniva contro i bersagli sullo schermo incominciava a preoccuparla. “… Qualcosa mi dice che in questo gioco si sente particolarmente motivato.”

Si rigirò fra le mani la custodia di Duck Hunt mentre, con un verso straziato, l’ultimo rapace rimasto in gioco veniva neutralizzato da Jace.

“Muori, stupida anatra!” gridò il Nephilim, prima di alzare il joystick per aria in segno di vittoria. “Ho vinto di nuovo! Chi dei due vuole la rivincita?”

   
 
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