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Autore: Mei91    16/05/2016    7 recensioni
Sasuke Uchiha e Sakura Haruno sono finalmente marito e moglie, ma la giovane sposa ha tenuto nascosto al marito un piccolo dettaglio.
Sakura infatti ha una disfunzione cardiaca e il fatto che ella è anche incinta non aiuta di certo la situazione.
Come reagirà Sasuke alla scoperta della malattia della moglie che che il parto potrebbe ucciderla?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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DESIDERI

 

Era passata più di una settimana da quando Sakura si era sentita male e Tsunade le aveva tassativamente negato qualsiasi sforzo, qualsiasi stress e lei in quel momento se ne stava seduta sul divano di villa Uchiha, con una mano sulla pancia come a coccolare la sua bambina e nell’altra teneva un telecomando intenta a fare zapping e a sbuffare sonoramente. Alla televisione alle cinque del pomeriggio non davano una cavolo e lei si annoiava a morte. Nonostante i trecento canali presenti, non trovava un programma decente che la strappasse da quella noia perenne.

Suo marito era uscito quella mattina dicendole che l’Hokage lo aveva convocato per conferire con lui.

Sai si chiese da quando Sasuke si riferisse a Naruto con il termine Hokage e da quando aveva usato il termine “conferire” anziché parlare con Naruto.

Sakura sbuffò e prese un cuscino dal divano e lo lanciò in un punto non prestabilito della casa.

“Uffa, mi annoio!” urlò la rosa e il telecomando poi fece la stessa fine del cuscino piombando sul tappeto poco distante da loro.

“E va be piccolina, su forza, andiamo a trovare lo zio! Ohissa!” esordi Sakura facendo uno sforzo immane per alzarsi da quel divano date le sue enormi dimensioni. Andò a prendere una giacca e se la mise velocemente, poi con passo lento uscì di casa.

Mezz’ora dopo si trovò difronte la tomba di Itachi.

“Allora parliamoci chiaro Itachi, o fai finire Sasuke di essere iperprotettivo o giuro che lo prendo a sassate visto che per ora i pugni non li posso usare!” sbottò Sakura sedendosi difronte la tomba di Itachi ma non prima di averla ripulita dalle foglie, poi Sakura sospirò e guardò per un attimo il cielo, poi rivolse di nuovo l’attenzione a Itachi.

“A dire il vero Itachi, non sono qui per una visita di cortesia, vorrei…vorrei parlarti di una cosa.  Ecco…be…vedi…Ehm…cioè” balbettò Sakura portandosi una mano dietro la nuca e grattandosi la testa con fare imbarazzato.

“Io …diciamo che avrei mezza tecnica proibita e che se Tsunade lo viene a sapere mi spella viva, ma va bè, dettagli.  Cioè ecco…vorrei riportarti in vita.  Non lo sa nessuno Itachi San anche perché se Naruto lo viene a sapere mi uccide, per non parlare poi di Sasuke. OH Kami, Sasuke… Emh sono egoista lo so, ma desidero conoscerti davvero di presenza, almeno finché la vita me lo permette, e se nel caso le cose dovessero andare male, vorrei che Sasuke non fosse solo, vorrei che avesse te.” Sussurrò Sakura carezzando mestamente dal tomba del cognato.

“Tu sei d’accordo?” chiese infine Sakura sospirando.

“Certo che fa strano vederti parlare da sola ragazzina!” esclamò una voce alle spalle di Sakura tanto che la rosa sussultò e si voltò di scatto per infine sgranare gli occhi incredula, atterrita e spaventata.

“Oh…mamma oh Kami!” esclamò Sakura cercando di mettersi in piedi con fare goffo.

La figura corse ad aiutarla ma Sakura indietreggiò di scatto perdendo per un attimo l’equilibrio e se non fosse stato per la tomba di Itachi che la sorresse, si sarebbe vista con il sedere per terra.

Sakura si mise in posizione d’attacco e quando la figura sollevò le mani in segno di resa e una folata di vento le fece scivolare via il cappuccio, Sakura annaspò, sta volta terrorizzata.

“K…Ka…guya!” balbettò la rosa pronta a correre via.

“Aspetta, Sakura…non sono qua per combattere, né per farti male, ma volevo ringraziare profondamente Sasuke e Naruto, ma non credo che reagirebbero bene vedendomi.” Sussurrò Kaguya

“Se…sei viva?” tremò Sakura. Kaguya scosse la testa in segno di negazione.

“Sono più che morta, ma resto sempre una dea, quindi eccomi qua.  Però sono grata a Naruto e Sasuke, ho avuto la possibilità di chiarire ogni problema con i miei figli, all’altro mondo, ed ora sono felice, quindi volevo solo ringraziare. Trovarti qui…bè un colpo di fortuna!” sussurrò Kaguya accennando un mesto sorriso.

Sakura la osservò a lungo con diffidenza, poi sospirò ma si tenne vigile decidendo di prestare attenzione a Kaguya. Non aveva intenzione di morire, non prima di aver dato la vita a sua figlia, quindi utilizzò una delle tecniche del suo clan che le concedeva una barriera di protezione in tutto in colpo e qualsiasi attacco avesse subito, sarebbe stata protetta. L’effetto collaterale però era che esigeva un enorme quantità di chakra.

“Parla, valuterò se chiamare Sasuke e Naruto o meno!” esclamò risoluta Sakura.

“Quanta diffidenza!” esordì Kaguya

“Puoi farmene una colpa?”

“Assolutamente no, mia piccola grande guerriera. So del tuo problema cardiaco e purtroppo per quello io non posso fare nulla, anche perché tu con la tua cocciutaggine hai peggiorato tutto. La tua malattia era curabile e…”

“Maledizione lo so, non farmi la paternale tu!” sbottò indignata Sakura.

“Va bene, va bene! Comunque dato che non posso aiutarti riguardante la tua malattia, sentirti parlare di questa fantomatica tecnica imparata, mi ha un po’ destabilizzata. E’ proprio vero che l’amore rende ciechi. Come fai a non accorgerti quanto pericolosa sia questa tecnica, in quanto, la tecnica che vuoi utilizzare, ovvero la tecnica chakra continuo, è troppo complessa per una donna nelle tue condizioni e soprattutto con il tuo problema cardiaco e inoltre quella tecnica lega il tuo chakra al chakra della persona che vuoi riportare in vita, ma se uno dei due muore, all’istante muore anche l’altro e siccome tu non avresti retto a questa tecnica, se non ti avessi fermato, oggi Sasuke avrebbe pianto la morte di sua moglie e del fratello per la seconda volta e della figlia.  Sakura ci avresti rimesso la vita seduta stante se non ti avessi bloccato. Parlare con qualcuno che non può risponderti, assurdo! Donna Itachi si stava rivoltando nella tomba se solo ci avessi provato perché così facendo sia tu che lui avreste privato nuovamente Sasuke della sua famiglia. Baka donna!” esclamò Kaguya con tono mesto. Sakura arrossì.

“Cavolo!” sussurrò Sakura più a se stessa grata a Kaguya per averla fermata, perché lei era pronta a utilizzare quella tecnica senza pensarci più di tanto. La rosa sospirò.

“Non è tutto perduto Sakura Chan, io posso aiutarti.”

“Come? Hai appena detto che non puoi guarirmi!” esordì la rosa incacchiata.

“Infatti, quello non posso farlo, ma leggo dentro di te che davvero desideri conoscere Itachi, e io posso realizzare questo desiderio, per me non ce cosa più facile!” esordì Kaguya

“E cosa vuoi in cambio!”

“Che lotti!”

“Lottare?” chiese Sakura allibita.

“Si, Sasuke è la reincarnazione di uno dei miei figli e sinceramente sono stanca di vedere, in qualsiasi epoca, spazio e dimensione, i miei figli e le loro reincarnazioni soffrire come cani e Sasuke in questa vita ha già sofferto parecchio. Ora, io voglio che tu ti curi, ti preservi, che lotti affinché superi il parto senza, di grazia, morire! Voglio questa promessa Sakura e avrai Itachi vivo!” esordì Kaguya.

“Ma…”

Kaguya la fulminò con lo sguardo.

“Va bene, va bene, lo prometto, ma in base a cosa dovrei fidarmi di te!” esordì Sakura e Kaguya sospirò.

“A nulla, dovrai riporre la tua fiducia in me senza alcuna certezza. Allora? Che decidi?” chiese Kaguya

“Tu riporterai in vita Itachi, se io lotterò per sopravvivere durante il parto?”

“Si Sakura, perché è lampante che ti sei rassegnata a morire, e la frase che hai detto alla tomba di Itachi ne è la prova. Vuoi che Sasuke non sia solo quando tu morirai, ma Sakura se accetti i patto ma tu non lotterai e morirai, Itachi morirà con te e allora per Sasuke sarò un doppio trauma. Sakura a te la scelta!” esclamò seria Kaguya

Sakura la osservò a lungo, poi sospirò e annuì.

“Accetto!”

“Bene!” esclamò Kaguya con un sorriso, poi un potente afflusso di chakra della dea invase la tomba di Itachi e la luce fu talmente forte che Sakura fu costretta a coprirsi gli occhi e appena tutto tornò alla quiete precedente, fu come se non fosse successo nulla.

“Eh?” esordì Sakura poi si voltò verso Kaguya come a chiede spiegazioni e sul fatto del perché di Itachi non ci fosse traccia, ma appena si voltò della dea non c’era più alcuna traccia.

Sakura sbuffò. Era stata presa in giro per benino.  Si maledì per essersi lasciata illuderla da Kaguya, poi sospirò e sciolse la barriera protettiva attorno a se ed esausta e a passo lento si diresse verso casa.

“Sono stata un idiota!”

Giunta a casa, a villa Uchiha, aprì lentamente la porta desiderosa di buttarsi sul suo caldo letto e pregava intensamente che quella sera Sasuke tornasse a casa prima.

Aprì piano la porta con il respiro affannato, il cuore le faceva male e a breve sarebbe caduta a terra. Ora che era finalmente a casa l’adrenalina l’aveva abbandonata e tutti i muscoli si erano rilassati e aveva preso a sentire il dolore al cuore data l’ingente somma di chakra che aveva utilizzato. Mise un piede in casa, ma le ginocchia le cedettero e lei non aveva nemmeno la forza per mettere avanti le mani e proteggersi il viso dalla caduta.

Stava per cadere a terra quando due braccia l’afferrarono al volo.

“Piccola pazza degenerata!” esclamò la voce di un uomo. Sakura sgranò gli occhi e sollevò il viso per puntarli in due occhi rosso sangue. Quegli occhi non erano di Sasuke anche perché lui possedeva il rinnegan.

“Sakura…” Esclamò ancora la voce, ma la vista le si appannò un po’ per le lacrime, un po’ per il dolore, un po’ per la felicità, un po’ per l’incredulità.

“Itachi…” sussurrò con un sorriso tra le labbra poi la vista le si oscurò e svenne ma non prima di aver sentito Itachi urlare una seconda volta il suo nome e prenderla in braccio portandola, per come si immaginava, nella sua camera da letto.

 

Sasuke era esausto, voleva tornare a casa da sua moglie, ma pareva che per quella notte non c’era verso, i criminali spuntavano come funghi e lui era costretto a combatterli e a rinchiuderli nelle prigioni di Konoah.

Dal canto suo anche Naruto era incasinato fino ai capelli a schedare tutti i criminali e a dare la sua sentenza.

Quella notte né il capo Ambu, ne l’Hokage avrebbero fatto ritorno alle loro dimore.

 

To be continued

 

Eccomi qua con un nuovo capitolo di battito d’amore, spero che non vi abbia deluso anche se è cortissimo. Un Kiss

Alla prossima

Mei

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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