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Autore: AmeliaRussillo    16/05/2016    0 recensioni
Hermione, dopo una lunga dormita sul treno di andata per Hogwarts, si sveglia con un sorriso nel rivedere la sua scuola, di nuovo intatta, dopo la guerra. Ma le cose con Ron vanno peggiorando e i Mangiamorte danno segno di non essersi arresi. In tutto questo Draco è nella stessa situazione della ragazza. Cosa succederà?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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« Si, grazie. Ti dovrebbero fare un monumento » sorrise malizioso e mi diede un buffetto sulla guancia cosa che mi ricordò quel dannato Ron. Una lacrima attraversò la mia guancia e Harry si accorse ad asciugarmela.

« Almeno non flirtate davanti a me, e soprattutto non in camera mia » disse Draco dall'altra parte della stanza. Sbuffai.

« Flirtare è l'ultima cosa che stiamo facendo, Draco. Hermione è solo un'amica per me.»
« Perché piangeva? »

« Si è lasciata con il suo ragazzo » rispose Harry.

« E chi era?»

« Ron Weasley » risposi io.

« Ron Weasley? E ti eri messa con lui perché era l'unico che ti prendeva? » esclamò ridendo Malfoy.
Mi alzai infuriata « Non seguirmi sennò ti crucio! » urlai a Harry uscendo dalla stanza, arrabbiata come non mai. Vagai per il dormitorio senza sapere dove stavo andando. Varcai porte su porte quando la ragazza che ci aveva portato da Draco mi bloccò. « Senti, la vuoi smettere di vagare e vai nel tuo dormitorio?»

« Non posso » risposi semplicemente io.

« E perché non potresti? » ribatté lei.

« Perché c'è il mio ra... il mio ex-ragazzo, e ho paura di affrontarlo. »

« Quindi cosa vorresti fare? Rimanere qui per sempre?»

Non ci avevo pensato. Dopo la festa che avrei fatto? La scuola è grande ma non tanto grande da non rivedere un ragazzo che è anche della tua stessa Casa, e del tuo stesso anno...

Alzai le spalle per rispondere alla ragazza.

« Beh, dovrai affrontarlo, mia cara... »

« Si, ma... tu mi potresti aiutare... »

« Aiutare? Mi dispiace ma non starò a farti da supporto morale... »

« No, no. Non dovrai.»

« E allora in quale modo potrei aiutarti? »

« Beh, tu potresti... » mi bloccai. Che idea stupida avevo avuto...

« Potrei? » mi incitò.

« Nono niente... »

« Dai dimmi. »

« Niente davvero... lascia stare » e detto questo andai verso la porta accanto a me che portava chissà dove, ma lei mi seguì. Voleva proprio sapere eh...

« Se non me lo dici dirò in giro... dirò che... »

« Oh, serpe, potresti dire puoi dire ogni cosa, mi scivolerebbe tutto addosso » dissi interrompendola. Mi stava cominciando a rompere.

« Come fai? » mi chiese tranquilla.

« A fare cosa? » chiesi stupita dalla sua reazione.

« A essere così indifferente alle offese. »

« Io non sono indifferente... tengo solo tutto dentro. »

« E non scoppi mai? » chiese, dimenticandosi della stupida idea che mi era venuta poco prima.

« Si, scoppio... oggi, per esempio, sono scoppiata. »

« Dimmi come fai, per favore. Non ce la faccio più a continuare a piangere ogni volta che un ragazzo mi usa, ogni volta che mi fanno un offesa. Insegnami perché non voglio più piangere dopo che mi hanno fatto un complimento volgare. Insegnami, per favore... »

« Solo se tu mi insegnerai ad essere carina. Insegnami ad avere un comportamento da ragazza normale e attraente. Insegnami questo ed io ti farò qualunque cosa. »

Annuimmo in sincrono, poi ci abbracciammo. 

« Comunque mi chiamo Pansy. » mi sussurrò all'orecchio.

Scoppiai a ridere sulla sua spalla. « Piacere, sono Hermione. »  gli risposi con lo stesso tono di voce.

Avevo fatto un patto col diavolo e speravo tanto che non me ne sarei pentita.

« Hermione... Pansy? » chiese il mio migliore amico confuso.

« Dimmi Harry » dissi non facendo caso al suo comportamento spaesato.

« Ehm... andiamo alla festa? »

« Ah, si. Vieni Pansy?»

« Si, prendo una cosa e ci sono. »

Sparì da una porta e dopo tre secondi ricomparì con un vestito nero lungo fino al ginocchio legato sotto il seno da una sottile cintura d'oro.

« Come hai fatto a cambiarti in così poco tempo? » chiese Harry sbalordito.

« È un incantesimo. Andiamo » sbuffai tirandolo verso il corridoio che portava all'aula di Pozioni. Da lì andammo in Sala Grande dove i quattro tavoli erano spariti per far spazio a una pista da ballo.

« Salve ragazzi! Bentornati qui ad Hogwarts. Stasera festeggieremo la nostra vittoria, ma solo dopo aver annunciato i Caposcuola » la McGranitt si girò per prendere un foglio e solo ora mi accorsi che anche Draco era Caposcuola visto che aveva la stanza identica alla mia... come avevo fatto a non pensarci.

« Il Caposcuola dei Corvonero è Penelope Light, per i Grifondoro è Hermione Granger, per i Serpeverde è Draco Malfoy e per i Tassorosso è Owen Caldwell. Congratulazioni ragazzi. E adesso facciamo apparire il buffet!»

Il cosiddetto buffet apparì su lunghi tavoli ai lati della Sala Grande. Andai verso uno di essi riempiendomi il piatto. 

« Indossi ancora la mia sciarpa? » disse una voce dietro di me. 

« Si, ma non mi interessa tenerla. Tieni.» gli dissi togliendomela dal collo e porgendogliela. Mi allontanai da lui ricordandomi cosa mi aveva detto. Pansy mi seguì e mi bisbigliò. « Vai a mandarlo a quel paese.»

La guardai interrogativa, ma poi andai a fare quello che mi aveva detto.

« E vaffanculo! » urlai a Draco Malfoy che rimase stordito. Tornai da Pansy che mi sorrideva soddisfatta. Le ricambiai il sorriso. Mi sentii picchiettare la spalla ed vidi la faccia di Pansy trasformarsi in una faccia di disgusto. Temei il peggio, cioè Ron, invece appena mi voltai, cosa che feci molto lentamente, mi ritrovai davanti Sofia.

« Che vuoi? » dissi acida cercando di imitare Pansy.

« Mi volevo scusare per...»

« Scusare? Scusare?!» la interruppi scoppiando in una finta risata « Sai cosa ce ne faccio delle tue scuse, Sofia? Le prendo, le accartoccio e le brucio nel camino. »

Lei, rimasta male dalle mie parole, se ne andò da me camminando verso Ron che non era molto lontano da lì, e sicuramente aveva ascoltato tutto. Gli feci un bel dito medio e tornai da Pansy. Le sorrisi e lei, ancora a bocca aperta, disse. « Non hai esagerato un po'? »

Non risposi, ma le sorrisi nuovamente.

« Oh mio Dio, Hermione. Ci siamo preoccupati tantissimo. Ti abbiamo cercato ovunque! Si può sapere dove eri? » avrei riconosciuto quella voce fra mille.

« Ginny! » urlai abbracciandola.

« Si, certo Ginny. Ricordi? La tua migliore amica, quella che ti avrebbe dovuto consolare oggi, ma non ha potuto visto che non ti trovava! » esclamò irritata.

« Scusa. Eravamo dai Serpeverde » le risposi tranquilla.

« Dai Serpeverde?»

« Si, Malfoy ci ha "accolto", a modo suo.»

« Malfoy? Ha chiesto di me, per caso? » chiese un'altra voce.

« Seamus!! » esclamai felice abbracciandolo.

« Allora? Ha chiesto di me? » insisté.

« Più o meno.»

Emise un gridolino eccitato. Risi.

« Lasciamoci alle spalle quello che è successo oggi ok? »

Abbracciai tutti, perfino Pansy, e sorrisi sincera.

Il mattino dopo mi ritrovai in camera mia con accanto Seamus che mi abbracciava con amore. Era veramente carino. Cercai di non svegliarlo e mi alzai. Mi misi qualcosa addosso, ma, dato che saremo rimasti tutto il giorno a scuola, indossai una tuta di Ginny. I pantaloni erano strettissimi, quindi mi si vedeva molto la forma del sedere, la felpa era, invece e fortunatamente, uguale solo di colore al pantalone, mentre per il resto era una semplice felpa. Misi le scarpe da ginnastica, presi la bacchetta e scesi in Sala Grande per fare colazione. Poche persone erano già svegli di prima mattina. Una decina di Tassorosso erano andati a sedere con un paio di Corvonero. Al tavolo dei Serpeverde vidi Malfoy e il suo seguito parlare con Harry. Notando che non c'era nessun altro di Grifondoro, mi avvicinai di malavoglia al tavolo delle serpi. Fortunatamente vidi Pansy ed andai a salutarla.

« 'Giorno Harry, Malfoy » salutai prima di sedermi accanto al mio amico grifone.

« Carino il pantalone, Granger » arrossii violentemente al "complimento" di Nott.

« Grazie. Sai, ho deciso, da ieri sera, che voglio attirare più pretendenti...» Poi mi affrettai ad aggiungere. « Più d+ di quanti ne abbia già ora, ovviamente. »

« Ottima idea. Aggiungine uno alla lista » commentò alzando la mano.

« Ti terrò il primo posto » gli feci l'occhiolino sorridendo maliziosamente. Stavo flirtando! Cavolo! Lo sapevo fare bene, Nott aveva quasi la bava, alla bocca! Guardai gli altri: Pansy mi sorrideva, Harry mi guardava disgustato, Zabini era soddisfatto mentre Draco non mi guardava, ma manteneva lo sguardo fisso sulla sua colazione.

« Cavolo che fame! » mi lamentai guardando cosa c'era di buono sul tavolo.

« Tieni, io non voglio più. Non l'ho quasi neanche toccato » mi disse Theodore.

« Grazie, carino da parte tua.»

« Beh, carino è dire tanto in questo caso. Ti ho solo dato un cornetto » scherzò ancora.

« Sì, lo so. Ma vedi, non tanti ragazzi si comportano bene con me. Anzi, mi prendono in giro, baciano altre ragazze davanti ai miei occhi e cose del genere. Quindi carino è dire poco. Stanne certo.»

Mi guardò un po' dispiaciuto ed io iniziai a mangiare il mio cornetto. Devo ammettere che non tutte le serpi sono come Draco: scontrose e antipatiche. Zabini era tantissimo dispiaciuto per sua cugina e mi ha anche dato il permesso di offenderla quante volte volevo. Pansy non smetteva un attimo di sorridere. Harry continuava a scherzare sui mie capelli. E questo mi fece riportare alla mente il ricordo di quando Draco mi disse che ero sexy con quel taglio. Lo guardai: era ancora con gli occhi fissi sulla colazione. Arrivò una ragazza mora, alta e con degli occhi verdi da mozzare il fiato. Mi pare che si chiamasse Asteria, oppure Astoria, sì Astoria Greengrass. Stampò un bacio sulle labbra a Draco e si sedette accanto a lui, facendosi fare spazio da Nott, che dovette mettersi accanto a me. Quando mi raggiunse, mi dette un buffetto sulla guancia. Ron tornò alla mente e non potei fare a meno di abbassare la testa per non far vedere le piccole lacrime che, senza il mio permesso, erano uscite dai miei occhi. Harry se ne accorse e mi abbracciò. Lo scostai e mi asciugai le lacrimuccie. Sorrisi a Theodore e decisi una cosa che ero sicura mi sarei pentita di aver fatto.

« Mi accompagni a prendere una cosa in camera? » sperai con tutto il cuore che Seamus fosse andato via. Mi annuì e ci alzammo con le mani intrecciate. Quando ci allontanammo di un paio di metri sentii mille sguardi sulla schiena. Salimmo le scale mentre le poche persone che erano sveglie ci guardavano le mani ancora intrecciate. Non eravamo neanche a metà strada quando presi Theodore per le spalle e lo feci appoggiare al muro. Lo baciai con foga e lui, avendolo sorpreso, alzò le mani per aria per poi appoggiarle alla mia schiena con delicatezza. Iniziò a scendere ed arrivò al fondoschiena. Me lo strinse con una mano mentre con l'altra risaliva fino alle spalle. Mi staccai per prendere fiato ma un secondo dopo mi spinse verso di se avvicinando i nostri bacini. Sentii la sua erezione toccarmi la pancia. Mi fu strano: a Ron non avevo mai fatto quest'effetto. Lo baciai con ancora più foga. Lui era più alto di me, quindi per raggiungere la sua bocca dovetti alzare la testa di tanto. Lo guardai a lungo dopo essermi staccata. I suoi occhi, neri ed infiniti, scrutavano ogni parte del mio viso. Lo presi per mano ed andammo in camera mia, senza dire niente. Con la solita idea nella mente.

 

***

 

« Dov'è Theodore? » chiesi mentre non pensavo a lui, ma a chi era con lui. Era arrivata stamattina con quei pantaloni. Ho dovuto tenere la testa bassa perché se la guardavo avrei potuto rischiare di saltarle addosso.

« In camera di Hermione. Li ho visti salire mano nella mano » disse Weasley con una di disgusto nella voce.

« Beh, fratello caro, sei stato tu a lasciarla. Adesso paghi le conseguenze di vederla con un altro » disse sua sorella con un sorriso malefico sulle labbra. Notai che Pansy aveva la stessa espressione. Ribollii di rabbia.

« Farà meglio a sbrigarsi: gli devo parlare di una cosa importante » constatai.

Mezz'ora dopo, all'ora di pranzo, entrarono in Sala Grande mano nella mano con un sorriso che partiva da un orecchio e si allargava fino all'altro. Si scambiarono un leggero bacio sulle labbra prima di dividersi e di andare ai loro posti.

   
 
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