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Autore: italiandreamer    17/05/2016    2 recensioni
Il profumo di Root è così intenso e le sue mani calde e accoglienti.Ma è tutto vero o l'ennesima simulazione?Nella mente di Shaw la confusione è tanta.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Root, Sameen Shaw
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando Shaw si risvegliò il mattino dopo Il sole che filtrava attraverso le tende delle finestre la infastidì e si portò la mano sugli occhi per proteggersi ,dopo mesi di buio i suoi occhi non erano abituati alla luce del giorno. Erano arrossati,devastati da mesi di realtà virtuale. Appena si accorse di essere nella casa di Harold e non nella stazione della metropolitana cercò di alzarsi dal letto ma qualcuno la spinse con dolcezza. -No tesoro.Devi riposare.Ordine del medico- Root le aveva messo una mano sul petto per spingerla indietro e l’altra sulla spalla. La voce di Root attraversò la sua mente donandole la pace come il suono di un ruscello che scorre lento nel bosco ma quella di serenità durò ben poco. Si ricordò infatti che quello era il luogo dove si risvegliava all’inizio delle simulazioni. -No…non di nuovo ! – Urlò dimenandosi nel tentativo di liberarsi. Spinse via la mano di Root che era ancora sul suo petto e cercò di spingere indietro la donna ma non ne aveva la forza e si lasciò andare sul letto. Aprì gli occhi e incontrò lo sguardo confuso e carico di preoccupazione dell’amica. -Sameen ? Che succede?- Succede che sei l’ennesima fottuta simulazione ma questa volta mi ammazzo subito.Non ce la faccio più …- Si passò le mani sul volto sudato,poi fra i capelli e sospirò. L’altra le accarezzò il viso con la tenerezza che solo una donna che ama può avere e le sorrise. -E’ la realtà,mia cara. Siamo reali,io te… Sei al sicuro con noi. Coma faccio a dimostrartelo?- Shaw la guardò poco convinta poi scosse la testa. -Tu non capisci qui non siamo al sicuro.Loro sanno di questo posto… Loro sanno tutto… Mi hanno impiantato un maledetto chip se tutto ciò è reale vi uccideranno,vi uccideranno tutti o obbligheranno me a farlo..- Continuò a parlare sempre più nervosa. -Sapevo che non dovevamo portarla qui..E’ una di loro ormai…- La voce di John le arrivò forte e chiara nonostante fosse abbastanza lontano da loro. -Sta zitto o ti ammazzo di nuovo- Gli urlò sedendosi sul letto aiutata dalla sua infermiera preferita. L’uomo si avvicinò e la fisso negli occhi. -Scusa ma quante volte mi hai ucciso in quelle cavolo di simulazioni? – Domandò non certo di voler sentire la risposta. -6741…. 6742 se non la smetti di darmi della traditrice.- John rimase sconvolto dalla dichiarazione della donna mentre Root cominciò a ridere divertita dall’espressione stravolta dell’amico. -Cosa?? Prima di tutto questa non è una simulazione…- Poi riflettè un attimo e continuò. -aspetta un fottuto attimo….Tu mi hai ucciso ogni volta?? E poi dovrei fidarmi di te??? Non sei solo sociopatica,sei proprio pazza da legare.- Inveì' avvicinandosi pericolosamente finchè la mano di Root non le fece segno di fermarsi. -Lasciala in pace.Vai a prenderle qualcosa da mangiare,resto io con lei.- avvisò senza togliere gli occhi da dosso a Sameen. L’uomo prese la giacca e si avviò verso la porta d’uscita. -Sicura che vuoi restare sola con lei ? Potrebbe ammazzarti.- L’hacker sorrise maliziosa. -Non mi ucciderà..tiene troppo a me.Vero Sameen ?- L’altra la sguardò con aria di sfida e la freddò come sempre. -Ti piacerebbe vero?- Root alzò gli occhi al cielo nel tipico gesto di Shaw quando fingeva di non importarle. -Certe cose non cambiano mai- Rispose con un sorriso amaro mentre Reese usciva. Rimasero in silenzio per qualche momento mentre Root si sedeva su una poltrona posta ai piedi del letto e chiuse gli occhi stanchi. -Anche tu dovresti riposare.- La voce di Sameen la fece trasalire talmente era concentrata nei suoi pensieri e quando aprì gli occhi due incontrò quelli scuri e intensi dell’amica. Il respiro le si fermò in gola davanti alla bellezza di quella donna che nonostante i capelli in disordine,gli occhi arrossati e i segni di stanchezza sul volto era sempre bellissima. Istintivamente allungò la mano per accarezzarle il volto e prontamente Sameen si spostò evitando il contatto. Per l’ennesima volta il cuore di Root di spezzò ma per orgoglio non poteva darlo a vedere e si alzò in fretta fingendo di andare a controllare fuori dalla finesta. -Come posso dimostrarti che sono reale? Farò qualunque cosa…dimmi come devo fare?- Le lascrime erano pronte ad uscire ma le rimandò indietro. Non era quello il momento per le debolezze,la donna alle sue spalle era devastata e lei doveva essere forte per entrambe. Dimostrandosi fredda e forte ma tutte le sue certezze vennero a cadere quando forti braccia le cinsero i fianchi e Sameen la attirò a se stringendola forte. Root si abbandonò a quell’abbraccio sentendo le testa di Shaw posarsi dietro la sua spalla,prese le mani dell’altra e le strinse nelle sue. -Perdonami…- Le mormorò Shaw raggiungendo il suo orecchio e facendola tremare. -Lo sai che lo faccio sempre- Mormorò Root voltandosi e abbracciando la piccola persiana che non si muoveva ma ora la fissava con uno sguardo che non aveva mai apertamente dedicato a Root. -C’è un modo per dimostrarmi che mi sbaglio e sei reale.- Root deglutì completamente in balia di quegli occhi scuri che la fissavano e quelle mani che ore le accarezzavano dolcemente la schiena. I loro volti erano così vicini da sentire una il respiro dell’altra sulla pelle e sulle labbra. -…Co…come ? – -Portami dalla macchina. Loro non sanno dove sia e in ogni simulazione la cercano ma io non gli ho mai detto dove si trova. Dimostrami che ti fidi di me.- -Deve essere stato un ‘inferno doverci uccidere tutti tante volte.- Mormorò Root. -A te non ti ho mai uccisa …..- La guardò sollevando il sopracciglio… -No?... e cosa hai fatto con me tutte le volte?- Sameen arrosì rendendosi conto che stava parlando troppo e troppo si stava aprendo. Ma ormai era tardi,il gioco con Root stava andando fuori dal suo controllo e la paura le attanagliava il cuore. Lei che non temeva nulla ora era terrorizzata dai sentimenti che provava per la donna che era fra le sue braccia. Lei non provava sentimenti e allora perché per 6741 volte era accaduto sempre che fossero finite in un letto? La calda e sensuale voce di Root la riportò alla realtà. -…allora? Mi hai torturata ?- Mormorò accarezzando il volto di Shaw che questa volta non schivò la carezza e neanche cercò di evitare le labbra sempre più vicine alle sue. Proprio in quel momento la porta si aprì e le due si staccarono in fretta rosse in viso e imbarazzate per come Harold le aveva trovate. L’uomo era visibilmente a disagio,sapeva di aver interrotto qualcosa. -..Io ..mi dispiace..se volete vi lascio sole..- Sameen era seduta sul letto e Root sul tavolo entrambe sorrisero all’amico. -No . Abbiamo da lavorare.- Rispose fredda la giovane persiana evitando accuratamente di guardare Root e soprattutto Root seduta su quel tavolo che da mesi nelle simulazioni aveva visto di tutto….. L'hacker ancora una volta cercò di nascondere il velo di tristezza nei suoi occhi......
   
 
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