Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: ethy    17/05/2016    3 recensioni
prima mia storia AU
Killian è un ricco ragazzo che incontra Emma in un particolare momento della sua vita a cui si legherà per sempre, i due si perderanno di vista e si ritroveranno con grandi sorprese nel loro presente, non sarà facile riconquistare la fiducia l'uno dell'altro, ma ci proveranno anche se un pericolo incombe sulla vita di uno dei due dovuto ad un passato non molto chiaro.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







Cora chiamò Archie
-ti mando la posizione, ci serve che li blocchi- poi compose un altro numero.
-August, si, si, sei autorizzato, ok ti mando la posizione-
Aveva un’altra macchina ed una moto a disposizione, August era un tiratore scelto, se fosse stato necessario l’avrebbe fatto intervenire.
Li avevano raggiunti, ora bastava Archie a bloccare la strada e li avrebbero presi.
In quel momento si accorse del secondo segnale di Henry, fece un lungo respiro e mandò la posizione ad August dandogli il via libera..
-Ruby, appena bloccata la macchina accertati che Henry sia li dentro, altrimenti cambiare piano-
-certo capo-
Riuscirono a svicolare tra le auto ignare dell’inseguimento, speronarono l’auto dei rapitori con la loro ed Archie arrivò giusto in tempo dall’incrocio di fronte, schivando un’auto e prendendo quella incriminata sul muso, i cofani di entrambe le auto si aprirono fumando, Cora scese subito e coperta da Ruby si diresse verso gli sportelli posteriori, mentre Jefferson corse da Archie e vide il conducente dell’altra auto svenuto.
Aprirono gli sportelli ma non c’era Henry, solo la sua cintura.. non si erano accorti del backup.
-maledizione, Archie tutto bene? –
-si capo-
-bene, ci pensi tu? Robin resta con lui-
 
-Ruby, Jeff, August ci aspetta forza in macchina-
Cosi dicendo partirono a tutto gas seguendo le coordinate del secondo chip.
 
 
 
 
***
 
 
 
Nel frattempo Regina era arrivata nell’ufficio di Emma, cercò di mostrarsi calma e non spaesata come era veramente, vedere sua madre agire in quel modo l’aveva resa insicura su tutto, non lavorava nelle campagne elettorali, non scriveva i discorsi dei senatori candidati come aveva sempre creduto, era qualcosa di più, i suoi viaggi per le presidenziali erano solo una copertura per altro.
Ma che altro? Chi era veramente? E in questi ultimi dieci anni che aveva fatto?
 
-Ehi Regina, che ci fai qui? Tutto bene a casa? Sei bianca.. hai litigato col tuo fusto?-
-oh Emma, no no tutto bene, Ciao David..- disse vedendolo passare incuriosito dal vederla lì.
-ti prendo un caffè?-
-si, grazie, volentieri… Emma, io devo parlarti..-
Prese il caffè dalle mani di Emma, e chiuse la porta del suo ufficio, si poggiò sulla porta chiusa, bevve  un sorso di caffè e la guardò senza dire nulla.
In quel momento Emma si allarmò..
-e’ successo qualcosa?? Killian?? Regina… cosa hai saputo?-
La sua voce tremava, aveva appena deciso di aprire il suo cuore veramente e forse Regina le stava dicendo che aveva sprecato tempo.. che se ne era andato? Che stava male? Che era morto?
-Regina ti prego-
-Emma, siediti…- dopo una pausa ed aver visto Emma seduta si decise a parlare.
 
 
***
 
 
Clarke vide il tiratore puntare in direzione di Killian, non avrebbe fatto in tempo a far spostare Killian, questa missione stava diventando un problema per i civili coinvolti, pensò.
Teneva d’occhio l’uomo finchè non vide in lui un barlume di esitazione, vide il ragazzo agitarsi.
 
 Eithan era di fronte a Brennan, non sembravano  armatati pensò Killian, perché stavano litigando proprio li? Di che parlavano… chi era Gold??
 
-dimmi che cosa c’entri con Gold Brennan, che cosa hai fatto?-
-voglio solo farti soffrire fratello come ti ho detto già mille volte, e far soffrire lui perdendoti-
-io non ne sapevo niente e tu e lo sapevi, tu mi hai tenuto nascosto tutto l’ho scoperto dieci anni fa per caso-
-te lo sei meritato fratello – disse Brennan cercando di liberarsi dalla presa sferrando un pugno nel vuoto perché Eithan lo aveva anticipato.
-se fossi stato più accorto, lo avresti capito molto tempo prima-
- e tu immagino mi avresti lasciato crescere il bambino, giusto?-
-beh chi può dirlo fratellino-
Brennan tirò fuori un coltello, mentre stavano ancora corpo a corpo, Killian vide il luccichio della lama e si lanciò sui fratelli. Non ci pensò due volte, non riusciva a credere che suo padre, o quel che credeva tale fosse ricomparso dal nulla dopo tutto quel tempo, e ricomparso per cosa poi? Per uccidere il fratello? Ma che stava succedendo??
 
-ora basta!!!! Papà ti prego… -  prese il braccio del padre per fermare il colpo, ma non ebbe modo di fare presa e scivolò sotto al suo braccio mentre sentiva da sotto il giubbotto dapprima il freddo del coltello e poi il calore del sangue bagnargli la camicia.
 
Killian sgranò gli occhi guardando il padre e lui per un attimo che sembrò interminabile rivide la moglie guardarlo disperata la notte un cui gli chiese di amare quel bambino come aveva amato lei e lui non era stato capace di perdonarla per averlo lasciato solo..
Quegli occhi azzurri come il cielo che lo stavano implorando di non far del male a Eithan si stavano mescolando con il ricordo degli  stessi occhi imploranti di amare l’ultimo atto di amore di una madre.
Poi un colpo echeggiò nel deposito..
Per quei pochi istanti successivi, in cui Killian scivolò a terrà regnò il silenzio più assoluto, Brennan incredulo di averlo colpito ed Eithan disperato per il nipote stava odiando suo fratello.
Tra il dolore  e la furia dettata dalla disperazione Eithan iniziò a prendere a pugni l’altro, fino a farlo cadere, fino a rendersi conto che non stava lottando per schivare i suoi colpi, qualcosa non andava.
 
Al secondo pugno su Brennan, Clarke approfittando dell’esitazione atterrò l’uomo col fucile e lo uccise a mani nude, a quel punto Rumple arrivato su quella piattaforma per uccidere Jones e prendersi il prezioso carico si fece avanti.
Il piano stava cambiando, sarebbero morti entrambi i Jones, il ragazzo per lui non contava, dal sangue a terra gli mancava poco per andarsene.
A pochi passi da un Eithan accecato dalla rabbia Rumple stava per sparargli un colpo letale, quando Clarke col fucile riuscì a fargli saltare la mano con la pistola.
Fu in quel momento che Brennan si risvegliò dal torpore, si girò di scatto, prese la pistola a terra e scaricò il caricatore su Rumple.
-Bastardo!!- disse urlando –bastardo!! Non il ragazzo, questi erano i patti! Vile verme schifoso.. avrei dovuto uccidere tua moglie prima, ma stanne certo lo farò presto, e non avrò pietà del bambino che porta–
Rumple sgranò gli occhi per l’ultima volta a quelle parole e spirò.
 
Eithan si rialzò, non curante di Brennan corse da Killian.
Aveva il giubbotto antiproiettile, tra sé e sé ringraziò il cielo, ma dove era finita la pallottola? Fino a quando non vide il sangue dalla tempia macchiargli il collo, in aggiunta al coltello ancora conficcato nel fianco.
 
Brennan si avvicinò per estrarre il pugnale
-FERMO! Non toccarlo, ti prego non toccarlo – disse Eithan esasperato da quella scena inconcepibile – se lo togli potrebbe essere peggio, fermo ti prego, non uccidermelo, ti prego-
Il fratello maggiore si sedette a fianco al ragazzo, semi incosciente, che apriva gli occhi a tratti e con difficoltà, cercava informazioni, che cosa era successo,  si sentiva stanco, vedeva i volti dello zio e del padre, si girò verso Eithan e sussurrò quasi senza voce una sola parola come un’unica domanda –papa?-
Lo zio annuì senza dire nulla, si girò lentamente verso il padre che annuì di conseguenza.
Killian sorrise e si lasciò andare alla stanchezza.
Nel frattempo Clarke aveva allertato i soccorsi e il suo dipartimento per avvisare di scendere dalla nave e recuperare i corpi dei malviventi, e di cercare se ci fossero stati movimenti strani da altri operai sulla piattaforma.
L’elicottero arrivò subito, erano appostati su una nave poco distante, caricarono Killian dopo averlo immobilizzato, il medico disse che c’era speranza, se era stato colpito il fegato potevano sperare.
Per la testa non poteva sbilanciarsi.
 
Eithan si girò verso il fratello con aria furente, cosi pronto ad esplodere che uno degli uomini dei soccorsi esitò un momento prima di lasciare campo a Clarke che gli fece cenno di andare.
-MOSTRO, non sei altro che un mostro Brennan, ora dimmi del bambino se non vuoi morire qui scuoiato vivo, se non vuoi che ti strappi il cuore con le mani e che lo mangi ancora pulsante, dimmi del bambino prima che ti faccia a pezzi e ti dia in pasto agli squali.-
-sono stati gli uomini di Rumple, a garanzia del lavoro-
Eithan afferrò il telefono dal corpo inerme di Gold, era bloccato, ma sapeva come fare per usarlo ugualmente. Lo sbloccò, vide le ultime chiamate e disse sibilando tranne l’ultima parola:
-ora tu gli dici che la missione è compiuta, che il petrolio è vostro, che io sono morto e che loro devono rilasciare il ragazzino VIVO-
-non mi crederanno-
-lo faranno, Gold si fidava di te, e devo ancora capire come tu abbia potuto metterti in contatto con lui, ora chiama e fai come ho detto e bada a non tradirti perché tu avrai passato gli anni a capire come farmi soffrire ma io ho scoperto che hai un tesoro nascosto anche tu.. e lo smembrerò centimetro per centimetro se non si salverà il bambino. Quindi ora prima che finisca la mia pazienza… e prega che tutto si risolva perché io non mi limiterò a minacciarti di soffrire ti garantisco che so veramente come farti pregare di morire… –
 
Brennan prese il telefono e fece quel che gli era stato richiesto, ingoiando l’amaro della consapevolezza delle parole del fratello.
Clarke lo ammanettò ed Eithan si sedette  a terra poggiando la schiena su di una cassa.. Killian doveva farcela, il bambino doveva essere salvo e tutto sarebbe tornato a posto…
 
Gold.. aveva passato gli anni a cercarlo, e gli bastò l’invito ad ucciderlo per trovarselo davanti, come aveva potuto non pensarci prima e da solo? Si chiese sbuffando in una risata.
 
Cora avvisò Clarke, trovando il telefono di Eithan non raggiungibile, gli disse che Henry stava bene, aveva subito qualche graffio, lo avevano quasi lanciato dalla macchina in fuga sull’autostrada, August li stava inseguendo e nel momento stesso in cui vide che il bambino fu sbalzato fuori la macchina non si fece  prendere dallo scrupolo e fece saltare le gomme, recuperò il bambino,lo prese in braccio e lo mise sulla moto, sembrava non avesse nulla di rotto fortunatamente, gli infilò il casco passò davanti la macchina fumante e ci buttò  dentro una granata e filò via.
 
Chi fosse quel tizio sulla moto Henry lo ignorava completamente, ma era grato di averlo incontrato, si era salvato, ora doveva capire come tornare a casa.
August  sfrecciava con la moto, si stava allontanando da quel luogo per non farsi trovare troppo vicino a quell’incidente, appena pensò di trovarsi in un posto sicuro si fermò.
 
-ciao ragazzino, io sono August, ti va un panino mentre aspettiamo tua nonna?-
-davvero stiamo aspettando la nonna e non mi hai rapito anche tu per farmi non so cosa?-
-eih! Quanti film horror hai visto?-
-nessuno, solo i polizieschi di mamma e so bene che ai bambini rapiti fanno passere brutti momenti-
-tranquillo, facciamo cosi, ti do i soldi per il panino, ne prendi uno anche per me, se ti va scappi, oppure aspettiamo Cora insieme-
Sentendo il nome della nonna Henry rimase in dubbio sullo scappare, decise di dare fiducia a questo tizio.
Prese i soldi e si diresse al chiosco dei panini.
-io mi prendo anche da bere, se non vuoi rinunciare al tuo panino credo tu debba aumentare il contante- disse con un sorrisetto furbastro
-chi ti ha insegnato a contrattare?-
-un pirata- si allontanò ridacchiando.
 
 
 
-Vedo che hai fatto tutto da solo-
-veramente ha fatto tutto Henry, è saltato fuori dalla macchina e io ho solo finito…-
-già, ho visto, bel falò caro-
-sai che col fuoco sono bravo-
-io starei attento a non bruciarmi.. fossi in te..-
Che voleva dire Cora con questa affermazione? Penso l’uomo continuando a masticare il suo panino.
-allora cucciolo torniamo da mamma?-
-le raccontiamo tutto?-
-eh…. Magari davanti ad un calderone di cioccolata con panna e cannella..-
-si, credo che nemmeno quella basterebbe oggi!-
-hai ragione piccino, lo sai….- disse Cora mettendo via il cellulare con il messaggio in cui Eithan l’avvisava che la missione era conclusa e lui stava andando da Killian che era stato ferito gravemente.. ed “Eithan che scrive  gravemente non era mai un buon segno “ pensò.
 
Dall’ufficio di Emma si sentì un rombo di motore assordante, tanto che lei si affacciò pensando che fosse Killian con la sua moto. Regina si affacciò poco dopo e rimase interdetta..
-August?-
-lo conosci?-
-ehmm.. si, sai il tizio belloccio..-
-credo che mamma debba spiegarti altro.. oltre al suo lavoro-
-già, ma non solo lei- disse mettendo le mani sui fianchi in atteggiamento aggressivo dirigendosi verso la strada.
-August?? Che ci fai con mia madre??-
-sto attento a non bruciarmi…- rispose lui criptico scendendo dalla moto.
 
 
 
Cora scese dalla macchina velocemente, corse incontro ad Emma la abbracciò e le disse:
-tesoro, tesoro ascoltami, prendi Henry e Sali in macchina-
-cosa? Come perché? Ma no.. Henry deve andare a casa sarà stanco..-
-Emma, ascoltami, sali in macchina e prendi Henry- Cora scandì le parole lentamente, guardandola dritta negli occhi e lasciando trapelare la preoccupazione nel farlo.
-tieni prendi questo cellulare, ti chiamerà qui e vai, noi vi raggiungeremo piu tardi, ora vai-
Dicendo questo la spinse in macchina, l’avrebbero portata al primo aereoporto dove il jet privato di Eithan la stava aspettando.
In quel momento Emma capì, realizzò quale fosse il significato di quella calma apparente, e quell’angoscia mascherata dalla dolcezza, se non le avesse detto di portare Henry non avrebbe capito il motivo di tutto quello..
Le si fermò il cuore per un attimo, si abbracciò al bambino e salì in macchina, tenendo stretto il cellulare e guardando con aria sconsolata dal finestrino Cora che la salutava.
 
Killian…









note dell'autrice: buongiorno a tutti, ringrazio per gli orrori ortografici e grammaticali (Lady Lara e spongansss glassie!!), sono un distastro lo so :-(
allora stiamo tirando le somme, e sto cercando di non farmi deprimere dai prossimi mesi di astinenza dalla serie originale... quindi non odiatemi se divento noiosa e depressa e lagnosa anche nel capitolo.. anzi no ditemelo.. mi prenderò a schiaffi da sola.
spero vi piaccia e... sono pronta alle note di demerito grammaticale.
a presto
E.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: ethy