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Autore: belle_delamb    17/05/2016    0 recensioni
-Voglio solo che tu sappia che ti ho sempre amato e che ti amerò per sempre- sussurrò lei, stretta tra le braccia di lui, le lacrime che pungevano per uscire –non importa quello che hai fatto, non mi è mai importato, so che è solo colpa delle incomprensioni, so tutto e capisco, solo che non posso permettermi di ignorare questa storia, ne andrebbe del mio onore e non posso proprio permetterlo-
-Ormai quel che è fatto non può essere cambiato- sussurrò lui.
-Purtroppo lo so e voglio che tu sappia che se questa storia si fosse potuta cambiare avrei rinunciato a ciò che più mi è caro al mondo- sospirò –credimi, fa più male a me che a te- e con un movimento rapido lo pugnalò al cuore, vincendo la resistenza dei muscoli del torace, strenua difesa di un corpo che non vuole arrendersi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Margaret si nascose dietro un muro. Non doveva farsi vedere, era un po’ come quando da bambina giocava a nascondino. Peccato che non solo nascondino non le era mai piaciuto ma non era nemmeno mai stata brava, anzi, normalmente la dama che giocava con lei la trovava prima che il grande orologio suonasse la mezz’ora. Un vero disastro insomma. Beh, adesso doveva inseguire, magari avrebbe scoperto che in quello era più brava rispetto al nascondersi. La principessa salì le scale che portavano al piano superiore. Possibile che stesse andando nelle stanze che le erano state assegnate per la notte? Che si ritirasse ora? Margaret ispirò a fondo. Doveva aspettare che fosse in cima alle scale altrimenti l’avrebbe vista, ma così avrebbe rischiato di perderla. Doveva tentare. Conto i secondi e non appena la vide scomparire oltre le scale scattò in avanti e fece i gradini a due a due, sollevandosi vestito e sottane per non inciampare. Arrivò in cima con l’affanno e si appoggiò un attimo al muro, scrutando oltre di esso per vedere dov’era la principessa. E in quel momento il respiro le mancò del tutto. La principessa era ferma davanti a uno specchio e si stava contemplando con un’espressione cupa, le labbra arricciate in un sorriso disgustato. Quello che c’era allo specchio non era infatti il suo aspetto, ma quello di una donna molto più vecchia, così magra da sembrare uno scheletro, con pochi capelli e un vestito stracciato in più punti. No, quella riflessa non era certamente quella principessa che sembrava uscita da un libro di fiabe, ma piuttosto una vecchia strega. Cosa stava succedendo? No, quello non era proprio possibile, anche se succedeva proprio davanti ai suoi occhi, doveva essere un’illusione. Sbatté le palpebre, ma niente, sempre lo stesso agghiacciante riflesso. Il volto della principessa in carne ed ossa sembrava triste, con occhi malinconici. Scosse la testa una volta, quindi si voltò e proseguì lungo la sua strada. Margaret non la seguì. Le era passata la voglia di scoprire dove stava andando, per cui si voltò e ridiscese rapidamente le scale. Aveva un vago senso di nausea. Iniziò a giocare distrattamente con gli anellini d’oro che aveva alle dita. Doveva dirlo a qualcuno, ma chi le avrebbe creduto? Fred fu il primo nome che le venne in mente. Dopotutto lui aveva creduto alla storia del complotto. Purtroppo le questioni erano un po’ diverse ora. Un conto era credere a un complotto, un altro credere che una bellissima principessa fosse in realtà una brutta megera. Prima doveva trovare delle prove e … improvvisamente le venne un’idea: doveva fare in modo che la donna si specchiasse davanti a tutti, doveva portarla in un posto in cui si trovava un grande specchio e …
-Ultimamente sei sempre distratta-
Sobbalzò e sorrise quando vide Fred. –E tu sei silenziosissimo- esclamò –ma dov’eri finito? Pensavo che mi stessi aspettando-
-Ho fatto molto di meglio, ho seguito l’uomo con cui hai ballato prima e ho parlato con una persona che lo conosce-
-Cosa?-
-Sono bravissimo, vero? Comunque so chi è-
-Dimmi tutto- -Lo chiamano Clark il Folle
-Pessima cosa- -Folle è un eufemismo a sentire quello che si dice in giro e … - s’interruppe vedendo il pallore di Margaret –scusami, Margot, non volevo esagerare-
-Chi è?-
-Un sicario-
-Ora capisco-
-Ho detto alle guardie di tenere gli occhi aperti, non succederà nulla, vedrai-
-No, me lo sento, succederà qualcosa di molto brutto e io non potrò fare nulla per impedirlo-
-Ho fatto presente alle guardie della presenza di un sicario, credimi, non sono degli stolti, sanno cosa fare in questi casi- le sorrise –ti fidi di me?-
No, in quel caso Margaret non si fidava di Fred, non lo riteneva abbastanza in gamba da evitare un complotto. –Certo- disse comunque, non avrebbe potuto dire altrimenti, dopotutto Fred le piaceva.
-Tranquilla, ho tutto sotto controllo-
E Margaret ci sperava per davvero, ma aveva una paura tale da toglierle il fiato.
-Andrà tutto bene- e le pose una mano sulla spalla.
La ragazza annuì. –Devo andare in biblioteca ora, ho in mente una cosa-
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, tu pensa a mio padre, è l’unica cosa che conti-
-Va bene, ma tu sii prudente-
-Ovvio- sorrise –la sono sempre, no?-
Fred ridacchiò e le diede un colpetto sul braccio. –Certo- Margaret lo fissò per alcuni secondi, prima di superarlo e di dirigersi verso la biblioteca. Oh Fred, il suo amato Fred! Fece il percorso sorridendo, chissà come lui riusciva sempre a metterla di buon umore. Quasi non si accorse di aver sorpassato la porta della biblioteca. Si voltò e ritornò rapidamente indietro, non aveva tempo da perdere, doveva concentrarsi sulla sua missione. Si lanciò subito a cercare tra i libri. Sapeva che l’anno prima il padre ne aveva ricevuto in dono uno con tutti i ritratti della famiglia reale, solo non ricordava esattamente dov’era … Eccolo! Riconobbe il libro dal titolo scritto con lettere dorate in rilievo. Si sporse sulle punte e lo prese, quindi lo tirò indietro lentamente portando con sé anche una nuvola di polvere. La ragazza si ritrovò a tossire violentemente. Si piegò in due. L’accesso di tosse terminò solo dopo un tempo che le sembrò infinito e le lasciò la gola irritata e un vago senso di nausea. Depose il libro sul vecchio tavolo e iniziò a sfogliarlo, accosciandosi sulla grande poltrona che si trovava lì accanto. Doveva pur esserci qualcosa ne era oltremodo certa e … eccola! Fissò il ritratto della principessa Mary Jane, identica in tutto e per tutto, tranne … le si gelò il sangue nelle vene a vedere il neo che la donna aveva all’angolo della bocca. La Mary Jane che si trovava al castello non aveva nessun neo in quella posizione. Ora forse suo padre le avrebbe creduto. O forse no, ma doveva provare, non poteva certo rinunciare così, altrimenti non se lo sarebbe mai perdonato. Prese il libro e fece per alzarsi quando un urlo le gelò il sangue nelle vene e per poco non si sentì mancare perché aveva riconosciuto quella voce ed era la conferma che i suoi peggiori sogni sarebbero diventati realtà. Lasciò cadere il libro e subito si mise a correre.
   
 
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