Ti svegli con la consapevolezza che oggi cambierai la tua vita.
Se in meglio o in peggio non lo sai, sei solo felice che al momento il problema più grande che hai è cercare di mangiucchiare almeno un po' la colazione che ti serve tua madre, con un sorriso fiero e orgoglioso per oggi e, rispondendole con un sorriso stiracchiato, ti senti un po' meglio.
Stai per arrivare a scuola, il cuore in gola, le mani sudate, lo stomaco attorcigliato.
Hai paura, non si può negare, ma hai aspettato troppo tempo e senti che se non lo fai ora non lo farai mai: hai sempre pensato a te come una persona coraggiosa, quindi non ti vuoi contraddire adesso. Non puoi più tirarti indietro.
Tutti intorno a te sembrano aspettare solo un tuo passo falso, una cosa sbagliata, un dettaglio fuori posto, per poterti giudicare, per distruggerti e lasciarti a guarire prima di riattaccare.
Senti che stai per annegare in mezzo a quei pensieri, ma poi lo vedi, e ti sembra di respirare di nuovo.
È bellissimo, come sempre. Mentre ti avvicini noti che è nervoso come te, la faccia pallida e imperlata di sudore, le mani che si impigliano goffamente nella borsa, nei capelli, nelle tasche.
Si sente fuori luogo, e appena il suo sguardo si posa su di te gli dedichi uno di quei sorrisi che ti fanno tremare le gambe e impappinare la voce; lui ricambia con uno sguardo pieno d'amore e ora sai per certo che potresti combattere contro il mondo intero se questo lo rende felice.
Sei davanti a lui, i vostri occhi incatenati, le sue labbra rosse che si aprono in un sorrisetto complice e una paura boia per quello che state per fare. Parlate, ma senza emettere alcun suono, e quando sembra che tutto si sia fermato, la sua mano si fa spazio timida nella tua e, tenendovi ben stretti, attraversate il vostro cortile a testa alta.
L'amore è l'amore.