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Autore: ForeverDream2015    18/05/2016    2 recensioni
“Mamoru lo sposerò comunque. Vorrei solo sapere. Se io non fossi stata Sailor Moon, e lui non fosse stato Tuxedo Mask, ci saremo comunque innamorati l’uno dell’altro?”
“Usagi dormici su. Domani non avrai più questi dubbi.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
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- Questa storia fa parte della serie 'What if?'
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Usagi Tsukino – 15 anni – Casa


Usagi apre il suo armadio. Sa cosa vuole indossare. Un vestito. Il problema era: quale? Sbuffa. Si guarda allo specchio.
Quello che vede è una ragazza magra, con gambe snelle e affusolate, un seno non troppo grande e un lievissimo filo di pancia.
“La devo piantare di mangiare dolci!”
Un ciuffo di capelli esce da uno dei suoi Odango.
“O vi prego almeno voi capelli collaborate!”
Usagi si sistema per la terza volta i chignon. Guarda l’orologio. Le 14.50
“Oh devi sbrigarti Usagi! Non puoi far tardi al tuo primo appuntamento!” Inizia a tirarsi le code “Pensa pensa!”
Guarda i vestiti.
“Rosa no! Troppo bambina. Bianco no! Troppo serio. Nero no! Troppo elegante…”
Guarda nuovamente l’orologio. Le 14.56
“Ok ok pensa….niente tacchi. Devi correre. Che scarpe ho già pronte all’entrata?”
Ci pensa e finalmente trova la soluzione.
“Vestito di Jeans e scarpe da ginnastica quelle azzurre a fiori!”
Si veste e corre giù per le scale sfiorando la caduta.
“CiaomammaescovadodaReitornodopocena!”
Chiude la porta alle sue spalle senza aspettare la risposta di Ikuko.
“Ma era Usagi quella che uscita?”
Shingo sbuffa dalla sala
“Era Usagi che ha detto qualcosa su tornare dopo cena e Rei”
Sua mamma sospira.
“Ah non cambierà mai vero?”
 
Usagi Tsukino – 15 anni – Parco
Mamoru Chiba – 18 anni –Parco


“Oddio scusami! Lo so, sono in ritardo!!!”
Usagi si siede sulla panchina ancora ansimante. La corsa da casa sua al parco è durata 10 minuti. Ma sono stati i dieci minuti più lunghi della sua vita. Mamoru la guarda trattenendo una risata.
“Avevo programmato questo tuo ritardo. Prendi fiato.”
“Lo sto facendo!Dammi un minuto!”
Non ce la fa e scoppia a ridere. La abbraccia.
“Scusami Usa…sei troppo divertente!”
“Grazie eh!”
Lui si alza dalla panchina, prende il casco accanto a lui e allunga una mano.
“Andiamo!”
Usagi lo guarda turbata.
“Sorpresa Usa. Andiamo!”
Lei appoggia la mano in quella di lui. E un sorriso sereno compare sul suo viso.

Usagi Tsukino – 15 anni – Prefettura di Yokohama
Mamoru Chiba – 18 anni – Prefettura di Yokohama


“Siamo al mare!”
Lui sorride felice di essere riuscito a sorprenderla. Fanno una passeggiata senza parlare. A rompere il silenzio è Usagi.
“Parlami di te”
“Di me?”
“Sì. Vuoi che inizio io? Mi chiamo Usagi e ho compiuto 15 anni il 30 giugno!”
Lui scoppia a ridere, lei sorride arrossendo e prosegue.
“Sono come mi vedi. Dormigliona, piagnucolona, poco adatta allo studio. Ma sono anche dolce e romantica e soprattutto buona. Almeno dicono. Poi…vediamo…ah sì. Il mio colore preferito è il rosa. Ho un fratello. Ora tocca a te!”
“Ok. Allora. Mi chiamo Mamoru e ho compiuto 18 anni il 3 agosto”
“Come fai già ad essere all’università?”
“Sono sempre stato molto bravo a scuola. Mi hanno permesso di saltare un anno.”
Lei annuisce. Lui riprende a parlare.
“Il mio colore preferito? Non ci ho mai pensato. Forse il rosso. Sono figlio unico”
“Come mai sei andato via di casa così giovane?”
Lui sospira. Il suo sguardo si spegne.
“Non sono andato via di casa di mia spontanea volontà. Io non ho i genitori”
Usagi si ferma.
“Quanti….quanti anni avevi quando hai perso i tuoi genitori?”
“Avevo 6 anni. Ho qualche ricordo vago.”
Lei di istinto lo abbraccia.
“Mi dispiace. Posso solo immaginare il dolore che hai provato”
“Sto bene Usagi. Tranquilla.”
Lei scioglie l’abbraccio guardandolo negl’occhi.
“Davvero?”
Lui annuisce. Avrebbe voluto aggiungere “Con te sì!”, ma lo tenne per sé.
“Da grande voglio fare il medico. E tu?”
“Io…non lo so. Non ci ho mai pensato seriamente. Da piccola, ricordo, che dicevo sempre che avrei fatto l’astronauta e sarei andata a vivere sulla Luna. Che stupido vero?”
“I sogni non sono stupidi Usa”
Lei sospira . Si è intristita
“Io ogni tanto guardo la Luna e sono convinta che voglia parlarmi. Mi rilassa. Ma so che è solo un’illusione.”
Lei si ferma. Gli occhi lucidi. Lui lo nota.
“Usa che succede?”
“Io…non sono come te. Ho mille sogni stupidi, non vado bene a scuola e penso solo a divertirmi. Tu…sai già cosa farai da grande, vai all’università e hai sogni concreti. Io…” due lacrime scendono dal suo viso. Inizia a far fatica a respirare. Cerca una panchina sulla quale sedersi.
“Usagi che stai dicendo?”
“Io…Portami da Rei per favore”
Lui la guarda quasi spaventato.
“Calmati”
“Non dirmi quello che devo fare!”
“E’ solo un consiglio!”
“Beh…non voglio consigli!”
“Mi sono perso un passaggio Usagi!”
“Non ti sei perso nulla. Portami da Rei ti prego!”
“Usagi..”
“Ti prego Mamoru!”
Lui sospira sconfitto. La aiuta ad alzarsi e tornano verso la moto. Lei lo abbraccia per tenersi stretta. Mamoru sente il cuore di lei sbatterle veloce e disperato. Parte. 
Trenta minuti e sono davanti alle scale del tempio di Rei. Usagi si toglie il casco. Mamoru appoggia la moto sul cavalletto. Si toglie il casco.
“Usagi aspetta.”
Lei è già rivolta verso scale.
“Ti prego non farmi girare verso di te.”
“Voglio guardarti negli occhi per favore.”
Lei si volta. Gli occhi rossi come quelli di chi ha appena terminato di piangere. Lui si avvicina a lei prendendole il viso fra le mani. La bacia. Timidamente lui cerca un varco fra le labbra di lei. Lo trova. Le loro lingue danzano e si incontrano come se non stessero aspettando altro.
“Usa…ti lascio tutto il tempo che vuoi.”
“Mamo..”
“No stai zitta. Fammi finire di parlare. Ti lascio il tuo tempo. Ma questo non vuol dire che sparisco dalla tua vita è chiaro?”
Mamoru apre il sellino della sua moto. Si volta verso di lei con una rosa rossa tra le mani.
“Questa è per te. Per ricordarti sempre di me. Ti voglio nella mia vita Usako, come tu mi vuoi nella tua.  Hai solo paura. E forse la colpa è mia e del mio carattere.”
Lei non sa cosa rispondere.
“Bene una cosa positiva in tutto questo c’è: ho trovato il modo di non farti parlare. A presto Usako”
Lui si rimette il casco partendo. Usagi si siede sul primo scalino del tempio ammirando la rosa appena ricevuta.
“Usako….”
Si prende la testa fra le mani.
“Sei solo una stupida!”
E corre verso le sue amiche.
   
 
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