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Autore: saffyj    18/05/2016    6 recensioni
Bella, una ragazza viziata obbligata a vivere come la gente comune nascondendo la sua vera identità. Edward un ragazzo comune che adora la vita, ma odia i bugiardi!
Come posso due mondi così differenti riuscire ad incontrarsi? ... E come può un ragazzo semplice, senza soldi e molti sogni conquistare il cuore di una ragazza che ha tutto ciò che vuole?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte!!!
Oggi è il mio compleanno e come promesso aggiornerò tutte e tre le storie che ho in corso perchè per me il più bel regalo che posso ricevere sono le vostre recensioni!!!
Per quanto riguarda questo racconto siamo arrivati ahimè quasi alla fine e questo è il penultimo capitolo... SIGH!!!
Ma non facciamoci prendere dalla tristezza in questo giorno di festa! Quindi BUONA LETTURA e fatemi tanti regali!!!!



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PUNTO A CAPO!

EDWARD
 
Ma allora sono un idiota fatto e finito! Ma come ho potuto rovinare tutto?
Le sue parole continuano a tormentarmi. Ha ragione! In poche settimane mi sono trasformato in un damerino viziato. Io, Edward Cullen, colui che odiava i ricchi fannulloni, mi sono trasformato in uno di loro rovinando il momento più bello della mia vita…
Ma come diavolo ho potuto? Cosa diavolo mi sta succedendo?
Provo a seguirla per alcuni metri, ma lei affretta il passo rischiando più volte di cadere e decido di fare l’ennesima cavolata della giornata… la lascio andare! Ha bisogno di tempo. L’odio che prova nei miei confronti è tanto, anche se penso che più che odio sia delusione. Sicuramente è delusa da come sia bastata una vacanza per trasformarmi nella persona che odio di più… anche io sono deluso di me stesso.
Cammino verso la radura e mi siedo al tavolo rivivendo in ogni singolo istante il momento in cui mi ha detto sì. Il mio cuore batte forte nel petto mentre la mia mente vola verso un futuro che forse ho perso. Io sull’altare e Bella che procede attraverso la navata accompagnata da suo padre. I miei amici che applaudono e mi sorridono ed io che cerco di nascondere la tensione del momento. Sento il prete enunciare il fatidico “puoi baciare la sposa” … e ritorno alla cruda realtà.
Cavolo! Sbatto la mano sul tavolo e stringo gli occhi nella speranza che il tempo si riavvolga dandomi la possibilità di avverare il mio sogno: portare Bella all’altare e vivere il resto dei miei giorni con lei come moglie!
“Edward?” la voce di Zafrina mi fa sobbalzare. “Cosa ci fai qui?”
“Mi maledico per la mia idiozia” le rispondo facendo ricadere la testa sul tavolo. Sento la sua mano accarezzarmi la schiena.
“Cosa è successo? Ti ha detto di no?” mi chiede preoccupata sedendosi di fronte a me.
Nego con la testa tenendo il volto nascosto sul tavolo.
“E allora cosa è successo?”
“Mi ha dato del puzza-sotto-il-naso perché ho fatto preparare tutto da te” le spiego guardandola finalmente in faccia “Ti ho sfruttato invece che fare da solo” chiarisco vedendo che non capisce.
“Io non mi sono sentita sfruttata!” esclama guardandomi come se avessi detto una cavolata “Sono stata felice di aiutare un amico a preparare la serata più romantica della sua vita” mi rincuora prendendo la mia mano nella sua.
“Amico” bisbiglio cercando di capire se i miei atteggiamenti nei suoi confronti sono stati veramente da amico o solo da damerino viziato.
“Sì. Amico” puntualizza “in questi giorni di preparativi mi sono divertita e ho fatto solo ciò che tu non potevi fare…”
“Potevo spargere gli indizi… preparare la tavola, la cena…” le elenco le mie mancanze.
“Forse… ma come avresti potuto cucinare senza farti vedere da lei? Come avresti potuto portare le cose fin quassù senza insospettirla? E poi le scelte e le parti più importanti le hai fatte tu! Il vestito, l’anello, il menù… tutte cose che solo tu potevi decidere perché solo tu la conosci così bene…”
Un minimo di autostima torna in me insieme alla lucidità. Ripenso alle ultime settimane ed in effetti non ho mai imposto nulla a Zafrina. Ci siamo divisi i compiti in base alle possibilità e le ho sempre chiesto per piacere… se fossi stato a New York avrei chiesto aiuto a Alice e Jacob per i preparativi, avrei chiesto aiuto ad un amico, ed ho fatto la stessa cosa qui, disperso nel nulla, con Zafrina.
L’abbraccio con slancio ringraziandola per avermi consolato. Mentre siamo abbracciati la sua tasca inizia a vibrare.
Mi allontano a la sprono a rispondere al telefono.
Alza la cornetta ed inizia a parlare in una lingua che non conosco. Non so cosa le stiano dicendo, ma dal suo viso posso capire che non sono buone notizie. Chiude la comunicazione trattenendo le lacrime.
“Cosa è successo?” le chiedo abbracciandola.
“Mio… fratello…” singhiozza asciugandosi le lacrime con la mano. “Ha avuto… un incidente…”
Slaccio l’abbraccio e la trattengo per le spalle. “Corri da lui e rimanigli accanto fino a quando non si è ripreso” le ordino pensando a come mi sentirei nel dover stare lontano da Alice se le fosse capitato qualcosa.
“Ma… io… la villa… la signorina…” prova a dire, ma io la fermo.
“Ci penserò io alla signorina e alla villa… non ti preoccupare e corri da tuo fratello” mi ringrazia con un bacio sulla guancia e corre verso il sentiero che porta alla barca.
 
“Grazie signore” esclamo lasciandomi cadere a terra e guardando il cielo.
Non sto ringraziando per l’incidente, sia ben chiaro, ma perché ho la possibilità di dimostrare a Bella che la bella vita non mi ha cambiato!
Rimango ancora alcuni secondi ad ammirare il cielo mentre penso al da farsi.
Devo riconquistare Bella e devo stupirla! Da solo, senza aiuto e in modo impeccabile.
Mi alzo, do un’occhiata alla radura…c’è la tavola da sparecchiare, la coperta… ci penserò più tardi, devo riorganizzare la cena di fidanzamento!!!
 
Corro come un forsennato verso il porticciolo. La barca è già salpata ed io sono bloccato in quest’isola con tante idee e nulla per metterle in atto.
C’è un luogo di quest’isola che Bella adora oltre alla radura della cascata e sarà lì che mi farò perdonare!
Inizio a girovagare per il bosco alla ricerca di fiori e rametti che mi aiutino nell’allestimento del luogo in cui chiederò scusa a Bella.
La giornata vola ed io non mi accorgo dell’ora fino a quando inizia a farsi buio. Tra la ricerca e la preparazione ho perso la cognizione del tempo, ma sono soddisfatto del mio operato!
Manca solo più la trapunta e il cibo che preparerò quando Bella sarà chiusa nel suo ufficio…
Arrivo alla radura della cascata che ormai il sole sta calando. Raccolgo la coperta e con la coda dell’occhio un particolare mi attrae dal tavolo… mi avvicino e non capisco cosa mi abbia colpito.
La bottiglia di vino è ancora chiusa, decido di prenderla, servirà. La rosa ormai è appassita per il troppo sole, e i piatti della colazione sono vuoti, solo sporchi di briciole come li abbiamo lasciati. Inizio a sparecchiare e quando alzo il plates che aveva nascosto l’anello il mio cuore si ferma. L’anello è di nuovo sul tavolo. Bella è stata qui e mi ha restituito l’anello…
Abbandono tutto e corro verso la villa. Le luci sono accese, ma la casa è avvolta nel completo silenzio.
Salgo le scale cercando di non fare rumore, apro la porta della camera e tiro un sospiro di sollievo nel vedere Bella addormentata abbracciata al mio cuscino.
Mi siedo sul letto e inizio ad accarezzarle i capelli. La sua pelle brucia e il suo sonno è agitato.
“Edward” sussurra senza aprire gli occhi.
“Sono qui amore. Sono qui” le rispondo felice che non sia più arrabbiata.
“Edward” ripete, ed io sorrido nel constatare che sta dormendo e mi sta chiamando nel sonno.
“Sono qui e non ti lascerò mai… non sono un puzza-sotto-il-naso!” lo so che non si ricorderà cosa le ho detto, ma ho letto da qualche parte che il nostro cervello recepisce le informazioni anche durante il sonno ed io voglio che sappia che non sono cambiato!
Vado in bagno per prendere il latte doposole ed un bicchiere di acqua. Le spalmo la crema cercando di non svegliarla e, dopo averla coperta con il lenzuolo, accendo il climatizzatore per farle scendere la temperatura.
La mia piccola si è scottata e vorrei poter fare di più.
Mi addormento vicino a lei, ma non la tocco per paura di farle male… la cena di scuse dovrà essere trasformata in colazione di scuse!
 
***
 
I primi raggi del sole mi svegliano investendomi in pieno viso e, dopo aver controllato che Bella dorma ancora, scendo dal letto pieno di aspettative.
Chiudo gli scuri per allungare il riposo della mia amata e corro in cucina per prepararle la colazione.
Se mi sbrigo dovrei riuscire a prepararla e portarla nella radura che ho allestito ieri…
Ma i miei piani non vanno a buon fine! Sto terminando di cucinare i pancake quando la voce di Bella mi arriva alle spalle.
“Non sei tornato sulla terra ferma con Zafrina?” mi chiede con la voce impastata ancora dal sonno.
Come fa a sapere del fratello di Zafrina?
“Perché avrei dovuto? Non conosco nemmeno suo fratello” le rispondo avvicinandomi cauto.
“Suo fratello?” mi chiede confusa stupendomi.
“Perché avrei dovuto tornare sulla terra ferma con Zafrina?” le chiedo cercando di capire il vero motivo della sua domanda.
Lei apre la bocca, arrossisce e poi la chiude scuotendo la testa.
Mi avvicino e le faccio alzare il volto posandole la mano sotto il mento.
“Cosa ha immaginato la tua mente?” le chiedo cercando di trattenere un sorriso.
“Tu e lei siete scomparsi ieri… quindi…”
“Quindi hai pensato che io fossi scappato con lei…” le chiedo sbalordito.
“NO!” ok, il suo no è un sì… ma possibile che debba sempre pensare il peggio di me?
Ok, Edward. Calmati!
Prendo un profondo respiro e cerco di non farmi comandare dall’istinto, ma dal cuore e dalla ragione.
La prendo per mano e la faccio accomodare al tavolo dove la colazione ci attende.
“Ho preparato la colazione… DA SOLO” le dico cercando di dimenticare la poca fiducia che ha in me e rimandando il discorso ad un momento meno teso.
“E Zafrina?” mi chiede sedendosi in imbarazzo.
“E’ dovuta tornare sulla terra ferma perché suo fratello ha avuto un incidente”
“Si è fatto male?”
“Non lo so, ma le ho detto di stare vicino a lui e di non preoccuparsi di noi. Ci pensa Edward tutto fare a mandare avanti la baracca!” le rispondo pavoneggiandomi e facendola finalmente sorridere.
“Adesso mangiamo… abbiamo molte cose di cui parlare” le dico posizionandole la colazione sotto il naso.
Ci abbuffiamo in silenzio.
“Hai fatto tutto tu? DA SOLO?” mi chiede pulendosi la bocca dallo zucchero a velo.
“Sì, senza l’aiuto di nessuno” le rispondo fiero di me stesso.
“Nessun servitore?” mi chiede alzando un sopracciglio.
“Solo Edward Cullen… il tuo servitore personale!” le rispondo da buon ruffiano avvicinando il mio viso al suo.
“Mmhhh! Interessante!” e finalmente le nostre labbra si riuniscono.
“Sono perdonato?” le chiedo sfiorandole le labbra con dolci baci.
“Sto valutando” mormora con gli occhi chiusi e continuando a baciarmi.
Ok! Pericolo scampato, ma l’idea che lei pensi sempre il peggio di me continua a frullarmi in testa e se non mi tolgo questo tarlo ho paura che la nostra relazione ne risentirà.
Bene Edward! Sei un uomo adulto, ed è giusto chiarire i dubbi, ma da adulto devi anche riconoscere quando è il momento giusto… e questo proprio non lo è! 
Hai ragione coscienza! Mi gusto il bacio della pace di Bella e rimando la questione… no, non ci riesco!
“Vieni!” le dico allontanandomi di scatto e porgendole la mano.
Lei mi guarda senza capire, ma io la tranquillizzo con un sorriso.
“Devo farti vedere una cosa” e mano nella mano ci dirigiamo nel luogo che avevo preparato per noi.
Siamo già sulla spiaggia quando “Aspettami qui” le dico prima di correre in cucina per prendere una bottiglia di vino… se risolviamo ogni questione è giusto festeggiare!!!
 
***
 
Le tengo le mani sugli occhi prima di farla entrare nella radura, ed appena siamo al centro le poso le mani sui fianchi.
“Ho fatto tutto da solo” le sussurro posandole un bacio sul collo.
“Ed è bellissimo” esclama estasiata ed incamminandosi verso il punto in cui avrei dovuto posizionare la trapunta se non l’avessi lasciata dalla cascata.
Ho allestito il tutto con fiori e rametti, ovviamente non sono un fioraio, ma diciamo che l’insieme è molto suggestivo. Ci sono le candele, che ovviamente sono ancora spente e la frutta che ho colto il pomeriggio precedente, sapientemente nascosta sotto delle foglie per evitare che il sole la rovinasse.
Poso la coperta che ho preso in casa insieme al vino e faccio accomodare Bella che è ancora estasiata dal lavoro che ho fatto da solo!
“Aspetta” le dico cercando l’accendino in tasca “Le accendo, anche se con il sole non fanno l’effetto che desideravo” le dico iniziando ad accendere le candele.
“Non importa… è il pensiero che conta, ed è bellissimo” mi risponde abbracciando le gambe al petto e seguendo ogni mio movimento con lo sguardo.
Quando finalmente tutto è come doveva essere mi accomodo vicino a lei.
“Ieri avevi ragione. In poche settimane mi sono trasformato nell’uomo che ho sempre odiato.” Lei annuisce soddisfatta ed io continuo.
“Ma…” lei mi guarda con un sopracciglio alzato ed io non mi lascio intimidire “… ci ho riflettuto. E’ vero, potevo fare di più che scegliere ed acquistare la parure ed il vestito, ma anche fossi stato a New York avrei chiesto aiuto a Alice per essere sicuro di fare tutto in modo impeccabile.” Attendo un paio di secondi prima di continuare e le prendo le mani nelle mie facendola voltare completamente verso di me “Come hai potuto vedere tu stessa oggi, ho dovuto finire i preparativi in tua presenza, mentre con l’aiuto della mia amica Zafrina era tutto perfetto al tuo arrivo… ed io volevo che fosse tutto perfetto!”
“La tua amica Zafrina?” mi chiede gelosa.
“Sì! Amica. Non l’ho considerata una mia sottoposta nei preparativi, ma un’alleata preziosa…” la vedo rilassarsi e decido di togliermi il peso dallo stomaco.
“So che la tua paura è che il tuo mondo mi trasformi in un viziato, ma ti posso assicurare che non accadrà, perché non è nelle mie corde. Lo ammetto, mi piace essere aiutato dagli amici, mi piace organizzare e preparare le cose con loro, ma non per questo sono un viziato che si fa servire”
Mi avvicino maggiormente a lei e continuo.
“Mi dispiace di aver litigato con te, e sono felice che ci siamo riavvicinati… Bella, tu sei la mia vita, sei la donna che amo e con il quale vorrei vivere il resto dei miei giorni, ma non posso vivere facendo attenzione a cosa faccio per paura che la tua insicurezza ci faccia litigare” ok, l’ho detto e dalla ruga che le si è formata sugli occhi so che è offesa.
“Io non sono insicura” risponde stizzita e togliendo le mani dalle mie.
“Invece sì!” le rispondo sicuro bloccandola con il braccio sulla spalla.
“Brucia” soffia allontanandosi con uno scatto.
“Scusa!” le chiedo realmente mortificato. Mi sono dimenticato la sua scottatura! Ed alzo le mani in segno di resa. “Non ti tocco più, ma tu giura che non andrai via!”
“Io non fuggo!” risponde ed io alzo un sopracciglio senza riuscire a nascondere un sorriso.
Incrocia le braccia e fa il broncio offesa.
“Ok. Non fuggi… tornando al discorso” mi alzo e mi posiziono di fronte a lei prendendole il viso tra le mani e allacciando i miei occhi ai suoi “Ti prometto che non fuggirò dal tuo mondo, dai paparazzi, dai ricconi viziati, dalle serpi, ma li affronterò tutti con te a fianco! Accetterò di presenziare ai gala, alle feste di beneficenza, ai balli, alle convention… ovunque tu vorrai, ma tu devi farmi una promessa… fidati di me!” le chiedo quasi supplicandola.
“Io mi fido di te!” risponde sicura.
“Infatti l’altro ieri pomeriggio non hai pensato che ti avessi mentito per stare con un’altra, o ieri mattina che fossi diventato un viziato o ieri sera che fossi fuggito con Zafrina…” le elenco ogni momento in cui ha dubitato di me nelle ultime quarant’otto ore.
Lei prova a ribattere, ma si ammutolisce da sola.
“Come possiamo credere di superare tutte le difficoltà che ci presenterà la vita se tu non ti fidi di me?”
“Sono un’insicura!” ammette abbassando il viso.
“Perché non ti fidi di me?” le chiedo alzandole il viso e sorridendole.
“Sono cresciuta in un mondo che ti pugnala appena volti le spalle e non è facile cancellare tutti quegli anni. Tutti mi hanno illusa e poi ferita. Mia madre in primis! Mi aveva assicurato che tutto sarebbe andato bene ed invece non è stato così. Lei è morta, lasciandomi sola, con un padre che si rifugiava nel lavoro perché la mia presenza gli ricordava la moglie defunta… Mike, il ragazzo che per anni ha giurato di amarmi, alla fine non amava me, ma solo il conto in banca di mio padre… i miei amici, siamo cresciuti insieme, ma non si sono preoccupati di cosa mi fosse successo quando sono stata costretta a trasferirmi nel tuo quartiere ed ho chiuso i rapporti con loro… Aro, un uomo che per anni mi ha trattata come la nipote prediletta mentre invece stava tramando per distruggere mio padre… e poi…”
“Shhh!” la zittisco asciugandole le lacrime che scendono silenziose sulle sue guance arrossate.
“Io sono qui, non sono Mike, Aro o chiunque faccia parte del tuo mondo. Io sono qui perché ti amo, amo te, Isabella Mary Swan e non il tuo conto in banca…”
“Ma quando hai scoperto chi ero, sei fuggito tra le braccia di Tanya dimenticandomi” risponde sfidandomi con lo sguardo.
Rimango a bocca aperta. Come fa a sapere di me e Tanya?
“Io… non è come pensi!” rispondo in imbarazzo. Mi passo le mani nei capelli sperando che mi indichino le parole giuste. Riallaccio i nostri occhi per farle capire che non mento e rispondo “Sono stato con Tanya per dimenticarmi di te… non il contrario”
“Hai usato Tanya?” mi chiede scandalizzata.
“Tra me e lei è sempre stato così. Lei ha usato me per anni per dimenticare il damerino Lauren, ed io l’ho usata nei mesi che volevo dimenticare te… ma per me è impossibile dimenticarti” le spiego cercando di trasmetterle tramite lo sguardo l’amore che mi lega a lei.
“Uno scambio di favori…” mormora poco convinta.
“Tanya è il passato, le voglio bene lo ammetto, ma non la amo. Amo solo te!”
Rimaniamo minuti interminabili a guardarci negli occhi ponendoci domande e dandoci risposte che a parole non riusciamo ad esprime.
“Mi fido di te e ti amo con tutta me stessa…”
“E allora non dubitare di me! Sono un essere umano, posso fare errori, posso comportarmi da stronzo o farmi comandare dall’orgoglio, non sono perfetto. Ma ti amo e non voglio che i dubbi distruggano ciò che ci lega e che abbiamo costruito superando tanti ostacoli”
“Mi dispiace per come mi sono comportata…”
“Dimentichiamo il passato e ricominciamo da qui” allargo le braccia per indicare la radura. “Incominciamo da questo punto io, te e la mia proposta…” prendo l’anello dalla tasca e lo infilo nel suo anulare.
“Isabella Mary Swan… vuoi passare il resto dei tuoi giorni con me dimenticando il passato ed affrontando il futuro insieme?” anche se è la seconda volta che glielo chiedo sono emozionato come se fosse la prima, le mani mi tremano e sento gli occhi bruciare per le lacrime che sto trattenendo.
“Sì, lo voglio!” risponde sicura e saltandomi in braccio. Ci baciamo e con attenzione le sfioro la pelle arrossata. Quando siamo ormai senza fiato mi allontano da lei lentamente, senza però smettere di tenerla tra le mie braccia.
“Adesso mangiamo. Ho cucinato tutto ieri, e ti posso assicurare che non è stato semplice dato che non potevo utilizzare la comodità della cucina!” e ridendo ci accingiamo ad assaggiare le pietanze che ho preparato con le mie mani per il mio amore.


 
Dato che ieri  invece era il compleanno del mio bimbo... vi invito a farsi due risate e vedere il video che ha creato con il suo papà!!!
https://www.youtube.com/watch?v=_WItxffJUkM
 
 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
 
... le battute sconce di Emmett, le dolci parole di Rosalie, lo sguardo furente di Mike… eh, già! Era presenta al mio matrimonio!
Voi vi chiederete perché e la risposta è semplice: la sua ditta collabora con l’azienda di mio padre!
Ma non era l’unico invitato poco gradito… indovinate?
No, non potete indovinare… quindi ve lo dico! ...



 
GLI AGGIORNAMENTI DEI RACCONTI CONTINUANO!!!
VI ASPETTO NELLE ALTRE STORIE!!!


Il mio incubo personale  E Una cotta pericolosa


 
   
 
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