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Autore: elisa nico    18/05/2016    2 recensioni
Universo alternativo.
Oliver e Felicity si incontrano per caso sul treno mentre si dirigono verso Star City. Lei fresca di laurea in cerca di un buon lavoro in città mentre lui è un famoso dj della discoteca più alla moda che c'è, il Verdant.
Tratto dalla storia....
Oliver prese con tutte e due le mani l’esile viso di Felicity e la baciò. Un bacio dolce,casto.
Lei spiazzata spalancò gli occhi, ma quando incontrò quelli di lui si abbandonò completamente alla situazione e ricambiò il bacio....
Nella mia storia saranno presenti molti personaggi della serie ma avranno caratteri e ruoli differenti, come i nostri protagonisti.
Se vi ho incuriosito leggete e fatemi sapere cosa nè pensate, saranno gradite tutte le recensioni.
Grazie in anticipo
Ely
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Sguardi

Felicity era a casa da sola a vedere un film mentre aspettava che Oliver finisse di lavorare, quando la sera era libero cenavano insieme guardavano la televisione e si raccontavano vicende della loro infanzia.

Invece quando lui era in discoteca appena smontava andava a casa sua anche solo per dormire fianco a fianco, abbracciati.

Fel sarebbe andata volentieri qualche volta al Verdant, ma aveva paura di incontrare Laurel e di finire nei guai, quindi preferiva rimanere a casa da sola ad aspettare il suo uomo.

Era già mezzanotte passata e Felicity si era appisolata sul divano davanti alla televisione accesa quando senti qualcuno bussare alla sua porta.

Confusa dal sonno e sicura della persona che si trovasse dall’altra parte della porta, si alzò velocemente e senza guardare dallo spioncino aprì sorridente.

Il sorriso scomparve in mezzo secondo dal suo volto quando vide che non era Oliver davanti casa sua, al suo posto c’era un uomo alto e muscoloso che aveva uno sguardo minaccioso.

L’istinto gli disse di chiudere immediatamente la porta e chiamare la polizia ma non riuscì a fare nulla di questo, l’uomo con un sorriso beffardo sul volto gli afferrò un braccio e la spinse contro il muro.

Fel provò a urlare ma la mano del suo assalitore si posizionò sopra la bocca impedendo a qualsiasi suono di uscire.

«Calma bambolina. Sé starai buona non ti succederà nulla di male.»

La bionda annuì aveva troppa paura, sicuramente si trattava di un ladro e se avesse fatto ciò che lui gli diceva l’avrebbe lasciata libera nel giro di pochi minuti, purtroppo si sbagliava di grosso, ma lei questo non poteva saperlo.

L’uomo allentò leggermente la presa sopra la bocca della ragazza.

«Non ho molti soldi con me.»

«Non sono venuto qua per i tuoi soldi, ragazzina.»

«Allora cosa vuoi da me? Oddio! Ti prego no! Non vorrai mica approfittarti di me.»

«Mi piacerebbe, ma ho promesso al mio capo che ti avrei portata tutta intera. Forse mi permetterà di giocare con te dopo.»

Inorridita da quelle parole Fel provò a scappare e urlare, ma ancora una volta le forti e veloci mani del suo assalitore erano su di lei, la sbatté contro la porta mentre con l’altra gli diede un colpo strategico alla base del collo per farla svenire.

Adesso non gli restava altro che lasciare il messaggio per il ragazzo e portare la biondina nel posto stabilito.

Un’ora dopo Oliver aveva finalmente finito di lavorare, amava molto il suo lavoro ma da quando nella sua vita era entrata Felicity gli dispiaceva lasciarla a casa da sola, avrebbe preferito passare quel tempo insieme con lei.

Fel lavorava dal lunedì al venerdì con normali orari d’ufficio mentre lui si ritrovava a casa sua da solo, il fine settimana era diverso lui era molto più impegnato mentre lei rimaneva a casa da sola.

L a mattina dormiva fino a tardi, e fin lì la cosa poteva andare bene, il problema arrivava nel lungo e interminabile pomeriggio.

Prima di Fel lui andava in giro a rimorchiare ragazze per farsele nel suo “camerino”al Verdant, con la speranza di farsi scoprire da Laurel e fare in modo di essere mollato definitivamente.

Adesso aspettava con trepidazione le sei per poterla vedere, cenere con Felicity, passare qualche ora insieme prima di andare al lavoro.

Fortunatamente quella sera al locale non c’era quasi nessuno e Oliver era potuto tornare a casa prima del solito.

Notò subito che qualcosa non andava, di solito bussava e Felicity che dormiva beatamente sul divano per aspettarlo si alzava e andava ad aprirgli la porta, quella sera però la porta era socchiusa.

In silenzio Olli entrò dentro, cercava di orientarsi al buio cercando di capire dove fosse Felicity.

Fece un giro completo delle stanze e non trovandola da nessuna parte accese la luce.

L a casa era apposto, nulla era in disordine, ma di Fel non c’era traccia.

Forse era scesa a comprare qualcosa nel piccolo supermercato all’angolo che stava aperto anche la notte.

Passarono venti minuti ma Felicity non tornava, in questo tempo aveva più volte provato a chiamarla al cellulare ma lo trovava sempre staccato.

Girava nervoso per casa guardando spesso dalla finestra sé la scorgeva di sotto ma di lei non c’era traccia.

Dopo più di mezz’ora era ormai deciso a chiamare la polizia quando avvicinandosi al telefono di casa vide un biglietto sopra il mobile, forse prima di andare via gli aveva scritto dove si fosse cacciata.   

Leggendo il biglietto una doccia gelata lo colpì quando lesse quello che c’era scritto.

Sé vuoi rivedere la tua ragazza sana e salva

vieni da solo al magazzino 37 del porto di Starling City

non chiamare la polizia o la biondina farà una brutta fine.

Il panico, Oliver era nel panico più completo, lesse più volte il biglietto incredulo.

Chi mai poteva avercela con Felicity, lei una ragazza così dolce e tenera, poi capì, il problema non era lei ma lui, la sua “per forza” fidanzata doveva sicuramente aver combinato qualcosa negli ultimi giorni era stata fin troppo buona e non l’aveva stressato per trascorrere del tempo insieme.

Uscì velocemente di casa sbattendo la porta, prese le chiavi inforcò la moto e partì alla velocità della luce per arrivare il prima possibile da lei.

Sfrecciava tra le auto incurante degli automobilisti che gli suonavano, doveva correre, chissà quanto fosse spaventata Felicity, per fortuna dopo una decina di minuti arrivò al porto.

Parcheggiò e si diresse verso il magazzino che gli era stato indicato, era molto agitato ma cercava di mantenere un’apparenza calma, sé doveva trattare con Laurel e non far accadere niente di male a Felicity doveva stare molto calmo.

Trovò quasi immediatamente il magazzino che stava cercando ed entrò, la stanza era completamente al buio non sentiva rumori né vedeva nessuno nei paraggi,qualcosa non andava oppure aveva sbagliato luogo.

Continuò a girovagare all’interno ma non c’era traccia di nessuno lì dentro, stava quasi per uscire quando all’improvviso si accese la luce e Oliver fu accecato da essa.

La sua vista si era abituata al buio e gli ci volle un minuto prima di riuscire a vedere bene quello che stava succedendo intorno a lui.

Spostò lo sguardo in alto e finalmente la vide.

Felicity aveva le mani legate dietro alla schiena e la bocca tappata da del nastro adesivo, dal suo sguardo capì che era terrorizzata, accanto a lei c’era un uomo massiccio che la stava tenendo saldamente per un braccio.

Non riuscivo a staccare gli occhi da quella scena, il mio corpo era immobilizzato dalla paura che gli potesse accadere qualcosa di male, sentii un rumore di tacchi che piano piano si stava avvicinando a m, ma non avevo bisogno di voltarmi per sapere chi fosse la persona dietro a tutto questo.

«Laurel ho capito subito che ci fossi tu dietro a tutto questo.»

«Mi hai riconosciuto dal profumo Olli?»

«Non ti azzardare a chiamarmi mai più Olli.»

«Serata storta Oliver? Io né ho avute tante ultimante mio caro.»

«La colpa è solo tua e della tua ostinazione verso di me.»

«Quando capirai che sono io la donna della tua vita? Le altre sono solo scopate occasionali per farmi rabbia, per vendetta.»

«Hai ragione le altre erano solo scopate per farti arrabbiare e costringerti a lasciarmi. Le altre, non lei, lei è diversa.»

Oliver spostò il suo sguardo in alto, Felicity tremava e stava quasi per piangere.

«Laurel ti prego liberala. Prenditela con me, cosa centra Felicity.»

«È da più di una settimana che il mio amico lassù vi tiene d’occhio e mi fa dei resoconti giornalieri. Non ti eri mai comportato così con nessuna ragazza con la quale mi tradivi, di solito le portavi a letto un paio di volte e finiva lì. Con questa insulsa biondina è diverso, tu sei diverso.»

«Hai ragione è diverso. Io mi sto innamorando di lei.»

Laurel rimase senza parole dopo l’affermazione di Oliver, non si aspettava questo. Sperava che lo spavento di questo rapimento bastasse per farli smettere di vedersi, ma dopo queste parole sapeva bene che Oliver testardo com’era non si sarebbe arreso così presto.

Una dolorante Felicity osservava dall’alto i due ragazzi che parlavano cercando di capire qualcosa visto che non riusciva sentire nulla.

Ogni tanto gli occhi di Oliver incontravano i suoi e poteva leggere la disperazione sul suo volto, la solita che sicuramente aveva anche lei dipinta sul viso.

«Laurel ti prego lasciala libera, non sei così cattiva, lasciaci liberi entrambi, non penso tu voglia al tuo fianco una persona che non ti ami, meriti qualcuno migliore di me.»

«Io voglio te e nessun altro.»

Oliver furioso si mise a urlare.

«Perché quest’ accanimento nei miei confronti? Perché mi vuoi al tuo fianco a tutti i costi?»

«Sei tu quello che non capisci. Io sono innamorata di te da quando eravamo bambini e andavamo al mare tutti insieme con i nostri genitori, per me non è cambiato nulla.»

«Laurel l’hai detto tu stessa eravamo dei bambini. Siamo adulti ora le cose non possono rimanere le stesse.»

«Parli bene tu. Io ti amo come allora.»

«Io non ti amo e forse mai lo fatto. Ero un cretino che correva dietro a qualsiasi ragazza in cerca di sesso e tu eri sempre disponibile perché ti piacevo, tu eri convinta che stessimo insieme ma io continuavo a farmi la mia vita e le mie esperienze senza rispetto per nessuno. Mi dispiace, sono stato uno stronzo e mi sono meritatola tua vendetta fino a ora ma adesso basta. Guarda come ti sei ridotta. Rapire una ragazza per tenere al tuo fianco un uomo che non ti vuole. Sei migliore di questo Laurel, lo so io ti conosco.»

«Non credo che tu mi conosca così bene come dici. Io riuscirò ad averti in un modo o nell’altro. Adesso basta non riuscirai a convincermi.»

«Laurel ti prego finiamola qui.»

«Oliver ascoltami bene, libererò quella sgualdrina della tua amichetta tra una settimana appena tu ed io ci saremo sposati.»

«Non stai parlando seriamente, non può essere vero.»

«Non scherzo mio caro. Ho chiamato un mio amico giornalista domani uscirà un articolo su di noi dove annunciamo il nostro matrimonio, sarà il matrimonio dell’anno.»

«Sei pazza. La cercheranno. Qualcuno cercherà Felicity si chiederanno dove sia finita, non puoi passarla liscia. Quando sarà libera andrà alla polizia e ti denuncerà per quello che gli hai fatto.»

«Non sono una stupida ho già sistemato tutto con le giuste conoscenze puoi ottenere quello che vuoi. Alla Palmer Tecnology credano che la sua povera mammina si sia fatta male e lei sia corsa a Central City per aiutarla e grazie a mio padre non ci saranno problemi sul fronte polizia.»

«Mi fai schifo! Ricattare tuo padre perché è un alcolista. Sei caduta in basso. Comunque io non mi sposerò con te. Per nessuna ragione al mondo.»

«Oliver non hai capito, tu non hai scelta. O meglio sé scegli la strada sbagliata la biondina morirà e nessuno troverà più sue tracce. Sé vuoi essere tu quello che la ucciderà per me non ci sono problemi, una persona in meno con la quale lottare per averti.»

«Non ci credo. Non sei così folle. Basta Laurel finiamola qui. Lasciaci andare via e nessuno dei due farà niente contro di te.»

«Non mi credi. Ok, dopo non dirmi che è colpa mia. Slade sai cosa fare.»

Un uomo massiccio e pieno di muscoli comparve alle spalle di Felicity gli afferrò il collo e cominciò a strangolarla.

Il ragazzo guardava senza fiato la su ragazza che si dimenava per liberarsi, ma la mancanza d’aria si faceva sentire e gli sforzi della bionda la indebolivano velocemente, stava per perdere i sensi.

 Oliver urlò con tutta la voce che aveva in corpo, mentre calde lacrime iniziavano a solcare il suo volto.

«BASTAAAA. LAUREL TI PREGO FALLO SMETTERE.»

«Slade fermati.»

Le mani intorno al collo della bionda cessarono di stringere e l’aria riprese a riempierle di nuovo i polmoni, vide sotto di lei Oliver spaventato e in lacrime, capiva di essere in pericolo ma voleva sapere cosa stesse succedendo tra quei due.

«Mi credi adesso Oliver? »

« Hai vinto, dimmi cosa devo fare.»

«Bravo hai preso la decisione giusta. Torna a casa domani sarà una lunga giornata, dobbiamo organizzare un matrimonio in sette giorni.»

«È Felicity?»

«Lei rimarrà qui e non gli sarà torto un capello, quando ci saremo sposati Slade la lascerà libera. Non dovrete più rivedermi chiaro?»

«Posso salutarla e spiegargli cosa sta succedendo?»

«No. Domani gli parlerò io, devo spiegargli che contro di me non ha scampo e che una volta libera gli converrà fare finta di nulla se non vuole che gli succeda qualcosa di strano.»

«Laurel mi hai promesso che non gli succederà nulla sé accetto questa cosa.»

«Tranquillo sé farà la brava non gli accadrà nulla.»

Felicity dall’alto guardava Oliver, era spaventatissima e non capiva perché lui non corresse a salvarla.

Poi lo vide in volto, era annientato dalla disperazione, nel suo volto poteva leggere paura e rassegnazione.

Oliver abbassò gli occhi e rimase per alcuni secondi a fissare il pavimento poi tornò a guardarla e lei capì tutto, il suo sguardo era chiaro non poteva fare nient’altro doveva lasciarla lì per ora ma era sicura che Oliver avrebbe trovato un modo per salvarla.

Olli continuò a fissarla per un tempo indefinito sperando che i suoi occhi gli trasmettessero quello che a voce non poteva dirgli, adesso non poteva fare nulla doveva lasciarla lì ma l’avrebbe salvata da questa storia a tutti i costi.

Felicity annuì e sorrise a Oliver poi Slade la afferrò per un braccio e la porto via.

Oliver guardò tutta la scena chiuse gli occhi respirò profondamente e sé né andò lasciando Laurel sola e soddisfatta per aver vinto questa battaglia.

CONTINUA ……

 

  
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