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Autore: Tinucha    18/05/2016    2 recensioni
"È la mia droga." "La droga crea dipendenza e poi uccide." "Sono già dipendente e sto morendo lentamente." Mercedes mi lancia una tenera occhiata "Tu lo ami." "No." rispondo fermamente, lei scuote il capo "Si, invece."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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POV LODOVICA
Mi sedetti sul bancone di cucina Dominguez, mentre Diego infilandosi tra le mie gambe cominciò a giocherellare con i miei capelli ancora gocciolanti. << Tu lo sai dove sono Martina e Jorge? >> i suoi occhi verdi e dannatamente penetranti mi perforarono, mentre il suo sguardo si fece sempre più intenso ed il suo respiro sempre più vicino << Eh, bambolina?! Lo sai, vero? >> gemetti quando le sue labbra lambirono il mio collo di baci e le sue dita ancora bagnate si arpionarono ai miei fianchi nudi a causa del bikini. << N-no, non lo so. >> balbettai annaspando aria, quando prese a giocare con il bordo del pezzo di sotto del mio costume. << Sei loro complice..e questo non mi piace. >> sussurrò roco carezzando il mio interno coscia e facendomi sussultare presa alla sprovvista. Legai le braccia al suo collo, annaspando aria e facendolo sorridere malizioso. << Sai bene quanto io odi essere preso in giro, mora. >> gemetti. Gemetti persa nella sensazioni delle sue mani su di me. << Ti amo, Dominguez. >> confessai tirando le punte dei suoi capelli ed avvertendo un sorriso farsi spazio sulle sue labbra perfette. << Mai quanto io amo te, Comello. >>




POV MARTINA
"Io non ho paura dei fulmini"
"Lo stai scrivendo solo per autoconvincertene, piccola" mi rannicchiai sotto il mio piumone sorridendo flebilmente leggendo quel 'piccola' e mi morsi le labbra quando un altro fulmine si abbatté fuori.
"Improvvisamente il sesso telefonico non mi disgusta più"
"Quanto cazzo sei terrorizzata per scrivere una cosa del genere? E molla il cellulare, nana, sai bene che è pericoloso durante il temporale"
"Solo ad una condizione"
"Quale?"
"Canti per me?"
Neanche due minuti dopo il nome 'Jorge ❤️' comparve sullo schermo del mio cellulare facendomi sorridere. Misi subito l'altoparlante ed avvertii il pizzicare delle corde della sua chitarra.
<< Io canto, mi amor, ma tu dormi. >> annuii impercettibilmente, ascoltando la sua voce angelica cantare 'All of me' di John Legend e senza neanche accorgermene caddi in un sonno profondo. Solo quando la canzone finì, potei avvertire la sua voce dolce sussurrare un: << Dormi, piccola, che ti amo anche quando schiudi le labbra in quel modo poco casto. >> e forse non me ne accorsi neanche, ma sorrisi sentendomi bella..ed amata.


POV JORGE
Sbadigliai scendendo le scale e risvegliandomi del tutto grazie alla voce soave di mia madre che canticchiava 'All of me'. << Buongiorno >> salutai sorridendo assonnato sedendomi di fianco a mio padre che la guardava ammaliato. << 'Giorno figliolo. >> salutarono di rimando mentre mio padre fece un sorrisetto facendomisi più vicino. << Adoro quando è di buonumore, sforna delle torte inimitabili. >> ridacchiai avvertendo lo sguardo penetrante della donna pericolosa, che mi aveva messo al mondo, su di me. << Ho qualcosa sulla faccia? >> << È bello addormentarsi con la tua voce >> avvampai di colpo << Cazzo, avete sentito tutta la telefonata? >> << Non allarmarti, tesoro, ebbene si, abbiamo sentito anche quel: 'Dormi, piccola, che ti amo anche quando schiudi le labbra in quel modo poco casto' >> divenni bianco come un cadavere mentre i loro occhi continuarono a farmi agitare rimanendo puntati sulla mia figura. << Ora che ci penso sono in ritardo, Diego mi aspetta. >> mi alzai di scatto, salutandoli ancora una volta, con estremo imbarazzo e correndo in salotto a prendere le chiavi dell'auto.



<< Mi stai dicendo che sei tu lo stronzo che mi ha fatto alzare nel cuore della notte? >> infilai le mani nelle tasche dei miei jeans guardando Diego che mi rivolgeva uno sguardo abbastanza inquietante << Non farla tragica, Tini non riusciva a dormire ed io non potevo scorrazzare fuori di casa, era l'unica soluzione per calmarla. Sai bene quanto abbia paura dei temporali >> << Certo che lo so, ha buttato un urlo che mi sorprende tu non l'abbia sentito da casa tua >> alle sue spalle arrivò un Ruggero trafelato e sorridente. Raggiante, oserei dire. << E a questo che prende? >> << No sta' tranquillo è l'effetto di Candelaria questo. >> << Ragazzi io amo quella donna >> << L'ha detto ad alta voce? >> << Aha >> << Cioè, voi, mi state dicendo che Ruggero Pasquarelli ha appena ammesso di essere innamorato? >> << Smettetela di fare i coglioni, voi siete sulla mia stessa barca >> sorrisi involontariamente quando intravidi la figura della mia splendida ragazza, sulla porta, intenta a parlare con Lodo e Cande. Il suo sguardo si posò su di me, illuminandosi in un modo alquanto meraviglioso che mi fece battere il cuore in modo irregolare. Le tre avanzarono nella nostra direzione, e senza esitazione, Martina posò le sue labbra sulle mie. << 'Giorno, Jorgito. >> << Buongiorno, mi amor. >>



"Stasera vi voglio tutti a casa mia"
"D'accordo, Mechi. Sta' calma, sei in quel periodo?"
"Diego, ma perché devi fare sempre il coglione? È possibile che tu sia il cugino della mia migliore amica?"
"Pare di si, amica mia"
"Passo a prenderti io, piccola"
"Ed io?"
"Si, va bene Diego anche tu"
"Sei simpatico quanto un calcio nelle palle, Jorge."
"Vero?!"
"La smettete di litigare? Mi si impalla il cellulare"
"Cande, sai che fine ha fatto Ruggero?"
"Ehm, può essere che..sia qui con me"
"Dannazione, siete peggio dei conigli" 
"Non parlare tu Jorge, non parlare proprio. Non credere che non abbia capito che fine abbiate fatto tu e Martina la settimana scorsa."
"Lodo, ma non dovevi distrarlo?"
"Ci ho provato, Tini. Giuro che ci ho provato, ma è finita male."
"Dai, bambolina, non dire così"
"Okay, la situazione si fa alquanto bizzarra"
"Sentite, smettetela di rompere, alle nove in punto vi voglio qui' 




Quando la porta si aprì ed intravidi la figura longilinea e sinuosa di Martina sorrisi come un ebete. Indossava un paio di jeans strappati, una maglietta grigia e un paio di converse bianche. Le sue braccia immediatamente cinsero il mio collo e le mie, la sua vita stretta. Le nostre labbra si catturarono a vicenda in un bacio che non ammetteva pace o pazienza. << Quasi quasi diamo buca a Mechi e saliamo a fare l'amore >> << Jorge, presenza di cugino iperprotettivo. Ti voglio ad almeno tre metri distante da mia cugina. >> lo guardai torvo in volto cercando di capire se stesse parlando seriamente << Diego? >> << Eh? >> << Tu vuoi salire nella mia auto, no? >> << Ovvio >> << Ecco, allora levati dalle palle. >> attirai Martina contro il mio petto mollandole un bacio sulla guancia ed avvertendo la sua risata dolce e genuina. Dio se l'amavo. 

   
 
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