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Autore: EvrenAll    19/05/2016    2 recensioni
Risi.
Risi forte quando seppi che Lui aveva chiesto di me.
Soddisfatta, ma non incredula: non avrebbe potuto non precipitare anche Lui e non desiderarmi.
Lui...
Sarebbe stato capace di riempire la mia vita di Rosso?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Too Young to Fall in Love - Motley Crue)









10 aprile 1986

20.27

Aprii la porta e non mi sorpresi alla vista del piccolo batterista.

-Scusa, ma nella Hell House non ci riesco a stare-

Entrò, appese la giacca e si sedette sul divano sospirando.

-Come se fossi a casa tua, Steve-

-Grazie Ellie-

Era la seconda, o forse terza volta che il biondino si presentava a casa mia senza preavviso.

-Come va?- mi accomodai sulla poltrona.

-Anche stasera è con Slash, al Whisky a Go Go- alzò le spalle.

-Non che me ne freghi molto, ma poi torna a casa fatta e ubriaca e, davvero, non ho voglia di vederla crollare nel salotto-

-Sei sicura che io non debba rapirla?-

Mi guardò un attimo in silenzio.

-Forse sarebbe meglio di sì… farò in modo che arrivi qui, magari quando non lavori-

-Sei un tesoro- sorrisi piano, anche se la prospettiva di tenere buona Adriana certamente non mi rendeva la persona più felice del mondo. Le volevo bene, ma fare da balia ad ubriachi non è il massimo.

-Direi che ti meriti una birra per questo-

-Io direi che mi merito una tirata, ma faccio il bravo perchè sono a casa tua- si lasciò stendere sul divano, lasciando le gambe a penzoloni oltre il bracciolo.

Risi: Steven Adler era probabilmente l’unica persona che riusciva a farmelo fare anche parlando di droga.

Non era più un segreto ormai.

Della cocaina, dell’alcol e del sesso mi aveva raccontato. Non era tutto, no, altrimenti non avrei saputo spiegare alcuni dei segni sulle sue braccia, ma almeno era qualcosa.

Infondo io non gli avevo raccontato niente.

Gli passai la birra mentre si grattava la pancia, pensieroso.

Mi rollai una cicca lasciandogli tempo.

-Siamo così disperati secondo te?-

Una nuvola di capelli biondi gli nascondeva in parte il viso, rivolto al soffitto

-No-

Girò la testa, rivolgendomi quegli occhi azzurro cielo, ora illuminati da un barlume di speranza.

Non ancora...

La maglia azzurra si era arricciata leggermente sul fondo, lasciando scoperta una striscia di pelle tra essa e i jeans slavati, stretti in vita da una cintura scura.

-Lo dici così per dire?-

-No, è… siamo giovani Steve, certo, ci sono modi più sani per divertirsi, ma… siamo giovani anche per sbagliare, credo. Basta… saper riconoscere quando il troppo è troppo-

Conclusi piano.

-Non è facile, Ellie… una volta nel giro mi sa che non se ne esce più-

Aprii la porta finestra sospirando, lasciando che l’aria primaverile entrasse nell’appartamento.

-Ti faccio uscire io, se è questo quello che mi stai chiedendo-

-Non ancora-

Si aprì in uno dei suoi sorrisi da angelo -Sono ancora troppo giovane per diventare un bigotto come te-

-Oh grazie, eh- mi passai una mano sul viso e trattenni un sorriso mentre accendevo la sigaretta.

-Prego-

-Pop Corn sei un’idiota- gli sorrisi tenendo la cicca tra le dita.

-Ti voglio bene anch’io- sorrise e si spostò ancora sul divano, stavolta appoggiando le gambe allo schienale.

-E a questo proposito, Duff sta iniziando a dare di matto perchè vengo qui da solo-

-Mi mancava il momento gossip, Steve- ridacchiai ammirando la posa in cui si era messo: a testa in giù, con i capelli che quasi sfioravano il pavimento.

-Sì, ti giuro, mi ha messo sotto processo stasera: probabilmente è dietro la porta ad origliare-

-Non dire baggianate-

-No, in effetti sarà con qualcuna al Whisky anche lui con Slash- alzò le spalle.

-Izzy è andato da Sixx a prendere roba- contò tre sulle dita -Io sono qui… Axl credo stia lavorando-

-Lavora?-

-Era così nero quando è uscito che mi sa che sì, stava andando a lavorare-

-Che fa?-

-Beh, porta a casa due soldi- iniziò vago.

-Dimmi che non si prostituisce-

-Ti piacerebbe, eh?- in un attimo era seduto composto e rideva aprendo la bottiglia.

-No, ha trovato da spacciare; non è il massimo, però- bevve piano.

-Però ci paghiamo l’affitto, finchè non avremo qualche guadagno dalla musica, s’intende-

-Capito-

Me lo vedevo molto di più sul ciglio della strada, pronto a darsi a qualche facoltosa bionda piena di soldi…

-Ahi- staccai di colpo le dita dal mozzicone bollente: distratta, non mi ero accorta di essere alla fine della sigaretta.

Mi ero bruciata.

...cenere, Elizabeth, cenere...

Steve allargò il sorriso -Sì, ti piacerebbe-

-In ogni caso devi sapere una cosa- aggiunse affabile.

-Dimmi caro- mi spostai in cucina e misi per un attimo le dita sotto il getto d’acqua gelida del lavabo.

-Poco ma sicuro l'hai incuriosito- Steven ridacchiò arraffando l'ennesima bottiglia di birra.

-Tu dici?- lo guardai mentre si appoggiava alla credenza della cucina.

-Se sapessi quello che so io ne saresti sicura anche tu- sorrise ammiccante e si avvicinò.

-E immagino che non mi dirai nulla-

-Nah, altrimenti non sarebbe così divertente-

-E’ che siete così criptici- sbuffò.

-Ma mi becco occhiatacce se ti nomino, è un buon segno-

Annuii, fintamente distratta.

-A te interessa qualcuno?-

-Come?-

-Massì, un ragazzo su, uno di noi-

Ridacchiai -Steven, sono troppo giovane per innamorarmi-

-Beh, mica devi innamorarti per forza-

-Ce l’hai Shout?-

-Shout?-

Si mise a frugare tra i vinili e ne estrasse uno dall’aria molto usata, i Guns erano capaci di trovare dischi di cui non ricordavo l’esistenza.

-Non è vero che non conosci i Crüe, questo l’avrai sentito mille volte…-

-O comprato a caso tra quelli usati…-

Alzai un sopracciglio mentre lo tirava fuori -Allora sei davvero un caso perso- scosse la testa controllando le tracce.

-Ascolta questa-

Trovò subito quella che gli interessava.

-Quindi questi sono i Motley Crue, Steven?-

-Sì, cocca, me li hai citati-

 

You say our love

Is like dynamite

Open your eyes

'Cause it's like fire and ice

Well you're killing me

Your love's a guillotine

Why don't you just set me free


 

-Steven, puoi spegnere?-

Non mi era chiaro il perchè, ma mi disturbava.

 

Too young to fall in love

I'm too young

Too young to fall in love

I'm too young

Too young to fall in love

 

-Perchè? Sono forti- si girò verso di me, ed il suo sorriso sembrò accasciarsi mentre mi guardava in faccia.

-Stai bene?-

-No-

 

Run for the hills

We're both sinners and saints

Not a woman, but a whore

I can just taste the hate

Well now I'm killing you

Watch your face turning blu-



 

Spensi.



 

Spense la musica e si sedette sul divano, più pallida del solito, barcollante.

Sembrava avesse visto un fantasma.



 

Il rumore dei freni che copriva le parole.

La musica che andava avanti, anche se noi ci eravamo fermate.



 

-Ehi, bella- mi inginocchiai davanti a lei.

-Che ti succede?-



 

La voce di Steven mi riportò alla realtà: ero salva, viva.

Ma continuava ad essere colpa mia.

-Niente-



 

Per quanto fossi consapevole che nel pieno delle sue facoltà mentali, in un momento del genere sarebbe stata capace di sbattermi fuori dalla porta senza indugi, mi avvicinai di più e la abbracciai, facendole nascondere quell’unica lacrima sfuggita al suo controllo.



















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Ritardo galattico ^^'
Scusate, l'università chiama.... T.T
  
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