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Autore: Crisi morena    19/05/2016    0 recensioni
Nicholas e jennifer, lo yin e lo yan, il bene nel male. Due confini che sporgono sullo stesso panorama.
Questa non è una storia d'amore, è un storia sull'amore. Quello giovane, innaspettato, ingenuo e puro.
Due ragazzi che scoprono l'amore per la prima volta, con tutte le insicurezze e i desideri inesplorati. Due mondi diversi che si incontrano per la prima volta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Nick si toccò la fronte aveva passato un'intera giornata con una sconosciuta timida e impacciata Eppure non era quello che lo turbava.
Si sentiva disorientato, quella ragazzina non era diversa da qualsiasi altro essere femminile che lui avesse conosciuto nella sua vita eppure gli aveva fatto provare delle nueve sensazioni. Forse era proprio quello, la semplicità, e la purezza di quella ragazza avevano tirato fuori un lato che nicholas non sapeva di avere.
tornò a casa con gli occhi bassi come chi sapeva di aver sbagliato.
-"Dove sei stato tutto il giorno?" chiese il padre vedendolo entrare nel soggiorno.
Nicholas si preparò alla guerra che stava per avere luogo da li a poco. Decise di mentire fino alla morte.
-"A scuola perché?"
-"Ha chiamato il direttore, a quanto pare hai un sacco di assenze non giustificate" dalla fronte del signor Benson traspariva la rabbia e una risposta sbagliata avrebbe potuto demolire tutto.
-"Non ti ho chiesto io di iscrivermi in quella scuola, come non ti ho chiesto di mettermi al mondo, fai tutto da solo"
Nicholas aveva toccato un nervo scoperto.
"Io sono tuo padre moccioso! E fai quello che dico io!"
-"Sei mio padre quando ti conviene! Dov'eri quando a sei anni avevo bisogno di un padre? Ah già .. A Parigi a farti prosciugare i soldi da delle prostitute"
Nicholas non lo vide arrivare ma sentì le guance rosse , e suo padre con gli occhi più impauriti che delusi.gli aveva tirato un schiaffo.
Il ragazzo prese lo zaino che poche ore prima gli aveva tirato dal balcone e se ne andò.
Viaggiò nella notte senza meta fino a tornare in un luogo che conosceva bene accompagnato dai suoi pensieri e dal fumo grigio di una sigaretta...
-"Hei uomo!"
non si voltò ma sapeva benissimo chi gli stesse parlando.
-"Non ti insegnano l'educazione in quella scuola per figli di papà?" continuò la voce
Nick si girò e guardò negli occhi il ragazzo da cui provenivano quelle parole, quest ultimo era poco più alto di lui e aveva una barba folta non per moda ma per necessità.
Si fissarono intensamente fino ad accennare un sentito sorriso accompagnato da un autentico abbraccio.
"Ma allora é vero che sei tornato! "Riuscì a dire nick
-"Si, da tre giorni, e volevo vedere come stava la mia canaglia preferita.. E a quanto vedo non sei cambiato affatto" disse lo sconosciuto guardandolo dalla testa ai piedi.
-"Che ci fai qui? "
-"Problemi con mio padre , le solite cose.. Invece tu raccontami cosa mi sono perso"
-"molte cose sono successe in zona,uomo" la situazione divenne seria di colpo
-"Gino e gli altri sono stati arrestati il mese scorso... e la vecchia serba te la ricordi?"
Nick ritornò nella sua infanzia, nelle domeniche a casa della vecchia serba a rubare dolcetti e caramelle.
Annuí.
-"è in ospedale da due giorni, pensavamo di andare a trovarla domani.."
Il ragazzo abbassò la testa
-"Tu e chi?" chiese
-"Io e gli altri... Monica.. sid ...Seba ..i soliti"
-"Quelli di sempre" commentò
-"Manchi solo tu...mi hanno detto che da quando hai i soldi non giri più qua. Dicono che ti sei dimenticato da dove vieni"
non lo disse con disprezzo ma nick si sentì attacato e si mise in difensiva.
-"Sam.. Tu non c'eri. le cose sono cambiate, le persone sono cambiate e scoparmi Sonia non ha di certo aiutato"
Samuel rise
-" approposito di Sonia, ieri mi ha chiesto di te. Quella ragazza non ha nessuna vergogna.. Dopo tutto quello che ha fatto.. "
"Quello che abbiamo fatto." lo cotradí Nick
"Le cose si fanno in due"
Sam abbassò la testa per la prima volta 'uomo' aveva ragione.
Nicholas pensò a come era la sua vita un anno prima: case popolari in periferia dove il sole non sorgeva ma lo vedevi tramontare, pomeriggi interi spesi in una panchina a parlare di nulla e di tutto. La vita scorreva come sangue sul viso di due ragazzini che fanno a botte, nulla aveva senso ma tutto veniva preso sul serio.
"Domani mattina passa a casa che andiamo insieme dalla vecchia serba"
"Secondo te ce la farà?" chiese Nick ritornando il bambino che si rifugiava in Sam dopo ogni marachella.
"Ovvio, la vecchia serba è sopravissuta a due guerre nucleari e alla peste nera, questo per lei è un raffreddore"
Sam sapeva sempre cosa dire.
Nick dormí in stazione ma non era di certo una novita per lui.
La mattina presto era già in piedi in cerca di coraggio e dignità, tutti i suoi demoni si erano riversati sul tavolo mostrandogli chiaramente la verità.
"Sei un codardo!" urlavano i suoi pensieri.
"Non andrai a visitare la vecchia serba in ospedale?... La donna che ti ha cresciuto.. Quella che ti ha salvato varie volte.. La spalla su cui hai pianto quando tua madre se n'è andata lasciando un biglietto..lei.. Quella donna..che tanto ha fatto per te.. Non vuoi vederla per un ultima volta? Solo perché sei un codardo!.. Perché non vuoi rivedere Seba? Ah già dimenticavo che e
Sei pure un traditore" il vaso di pandora si era rotto e tutti i demoni erano usciti, le sue paure più intrinseche martellavano ogni parte del suo corpo.

-"Che ci fai qua?" chiese Sam mezzo addormentato a Nick e i ai suoi sensi di colpa.
"Mi hai detto tu di passare di mattina!" si giustificò
"Si, ma per me la mattinata inizia alle 10 non alle 6.30! Tu sei pazzo!"
"Fammi passare, scansa fatiche, che ho bisogno di un caffè" disse spostando l'omone dalla soglia della porta.
Sam ritornò a dormire lasciando il ragazzino in balia dei ricordi. Nulla in quella casa era cambiato.
Al suo risveglio trovò Nicholas steso a terra che guardava il soffitto come quando erano piccoli.
Samuel si distese sulla moquette, ma non era la stessa cosa, mancava qualcosa, anzi qualcuno.
"Manca Seba" dissero in coro
"I tre moschettieri" risero entrambi più per amarezza che per divertimento.
Sebastian, Samuel e Nicholas erano cresciuti insieme, erano più che fratelli, fin quando il loro mondo cominciò ad andare a pezzi. Samuel decise di partire più per disperazione che per scelta, mentre Nicholas si aggrappò a Sonia, un ancora di gomma buttata nell'Oceano, ma purtroppo Sebastian si era già afferrato a lei con tutte le forze.
"Litigare per una donna è stupido" aggiunse sam.
"Vorrei vedere se fosse Monica quella che si scopa il tuo migliore amico"
La voce invase la stanza cogliendola di sorpresa, ma nessuno dei due aveva parlato.
Nick sentì un tonfo al cuore, era Sebastian proprio lì, davanti a lui.
"Da dove sei entrato?" chiese il padrone di casa
"Dalla porta Sam, visto che è sempre aperta" ribatté lui.
"Comunque veramente pensa se fosse monica quella che ti tradisce con tuo fratello, "
Non si vedevano da anni eppure lui lo considerava ancora suo fratello.
Nicholas si sentì preso in causa e la sua arma da difesa preferita era l'attacco.
"Se la tua fidanzata la da a tutti non è colpa mia, si vede che cerca negli altri quello che non trova in te" i suoi sensi di colpa avrebbero rimuginato in questa frase per mesi.
"Se per questo non l'ha trovato manco in te perché è tornata da me subito dopo" Sebastian era cambiato, aveva acquisito una maturità inaspettata da un ragazzo di periferia.
"Smettetela di litigare che nonna serba ci aspetta!"
Nicholas si senti catapultato nel passato tutto urlava il nome di sua madre.
Quella donna che aveva scelto di lasciarlo da solo in un mondo che non gli apparteneva, dove lui non aveva scelto di vivere.
"Penso che sia arrivato il momento che tu vada a vivere con tuo padre" così gli aveva detto prima di scomparire nel nulla.

la visita in ospedale alla vecchia serba non fu breve ma molto intensa nick era carico di emozioni Finalmente si sentiva apposto con la sua coscienza.
Aveva ripreso anche se per poco la sua vera vita.
La vecchia gli sorrise
"Tu e i tuoi pensieri, sei sempre stato così sovrappensiero, anche da bambino."
Nick ricambiò il sorriso che si spense in un secondo con l'arrivo di Sonia.
Era più bassa di quanto Nick
Si ricordasse, ma aveva sempre quella sensualità nei gesti che faceva impazzire gli uomini.
Si diedero un bacio sulle guancie e lei gli poggiò le braccia intorno. Lui si spostò.
"Ma allora sei ancora vivo?" disse ridendo.
Sam girò gli occhi al cielo come chi aveva capito tutto ma che non poteva parlare.
A Nick venne in mente Jen e i suoi ricci che le coprono gli occhi tristi, la sua voce timida e il carattere ingenuo.
Le confrontò. Sonia e jen. Jen e Sonia.
Erano le uniche ragazze che in un modo o in un altro avevano scaturito qualcosa in lui eppure erano gli antipodi.
-"Ci siamo lasciati" disse Seba nella strada di ritorno verso casa.
-"Perché? Hai finalmente capito quanto è troia?" chiese Sam girando il volante del mini van.
-"No, ho bisogno di tempo per me e capire se posso farcela anche senza di lei" spiegò
-"Non hai bisogno di nessuno" aggiunse Nicholas
-"Te la cavi benissimo da solo"
-"Sei felice adesso che è tutta tua?"
Sam frenò di colpo
-"Smettetela, ve la siete fatti entrambi, bho amen! Basta con ste cazzate!"
La macchina ripartì di colpo ma in una velocità tale da allarmare la volante della polizia posteggiata.
"Patente e libretto, prego" disse il poliziotto accostandosi alla macchina.
"Guardi la macchina non è mia ma penso che sia tutto in regola" rispose sam porgendo i documenti al vigile.
-"Può scendere un attimo?"
Il poliziotto guardò all'interno della macchina insospettito
-"Vorremo farle l'alchool test"
-"Perché? Non ho fatto niente!"
-"scenda dalla macchina" ripete ma con aria più seria.
I ragazzi si guardarono intorno erano in mezzo ad una strada bloccati da una volante della polizia, ebbero un déjà vu.
-"Positivo. la prego di seguirmi in questura"
-"Io non vado da nessuna parte" commentò Sam
-"Lui non va da nessuna parte" sottolineò Nicholas
-"Guardi lei non si metta in mezzo"
-"Io faccio il cazzo che voglio!"
-"Mi risponda ancora una volta così e la faccio arrestare per intralcio alla forza pubblica"
Chiunque conoscesse Nicholas sapeva quanto odiasse essere sfidato.
Si avvicinò a due centimetri dal polizziotto.
-"Ci provi"


   
 
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