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Autore: Aruko    20/05/2016    5 recensioni
STORIA IN REVISIONE – INFO SULLA MIA PAGINA
Kagome scrive articoli per una rivista al femminile, e non ha la minima idea di che argomento pubblicare nel mensile successivo! Una sera incontra Inuyasha, un neo geometra che vanta la sua infedeltà nei confronti della fidanzata. E' un attimo, la rabbia prende il sopravvento e tra una provocazione e un insulto, i due giungono a una strana scommessa..
Riuscirà Kagome a scrivere l' articolo perfetto? E Inuyasha diventerà finalmente un ragazzo fedele? Ma soprattutto.. cosa accadrà fra i due?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quanto potevano passare in fretta dieci dannatissimi giorni?

Kagome guardava le caselle del calendario, crocettate una dopo l’ altra scandendo il tempo che la separava da eventi l’uno più grande dell’ altro.

Sabato la festa per Inuyasha e Miroku, e la settimana successiva la consegna del famigerato articolo. E di conseguenza anche la data in cui Rin l’avrebbe cacciata a pedate nel sedere.

 

Sospirò, pensando a quanto fosse incasinata. Bevve un altro sorso di the voltandosi verso la colonna.

Era tutta colorata e scritta, e la sola vista le strappò un sorriso, facendole ricordare del modo spontaneo e divertente in cui lei e Inuyasha si erano prodigati nel renderla tale.

Pensò al fatto che in quei giorni avrebbero dovuto vedersi per abbatterla. Un po’ le dispiaceva, ma in realtà le andava bene tutto pur di passare un po’ di tempo con lui.

 

Arrossì, ma non poté fare a meno di sentire il suo cuore battere più forte. Non aveva senso nasconderlo a se stessa.. si era presa una cotta per Inuyasha. Per un ragazzo fidanzato, su cui stava scrivendo un articolo in cui lo additava come il peggior traditore dongiovanni e chi più ne ha più ne metta!

Eppure quando era in sua compagnia quelle cose non esistevano. Lui era semplicemente Inuyasha, un ragazzo bellissimo con un sorriso meraviglioso, e che aveva tantissime cose in comune a lei.

 

-Rimane fidanzato, cocca-

 

Già, piccolo particolare.

 

Ad ogni modo, non si erano nemmeno sentiti. Kagome lo sapeva bene che lui era impegnato fra i preparativi della festa di sabato e il nuovo lavoro.

Si vestì in tutta fretta e uscì di casa con un’ unica intenzione: shopping sfrenato.

 

Non solo non aveva un abito adatto alla serata di sabato, e doveva essere impeccabile e perfetta! Ma soprattutto, passare le ore davanti al pc senza concludere niente la faceva solo innervosire. Era meglio impiegare il suo tempo in qualcosa di più interessante, stimolante, dannatamente dispendioso ma pur sempre appagante.

 

Stava per prendere l’ autobus quando il telefono iniziò a suonare.

 

“Pronto?”

Ehi, dove ti sei nascosta?” la voce di Inuyasha la investì bloccandola sui suoi passi

“I-inuyasha!”

In persona. Ma dove sei? Noi siamo tutti qui in redazione

“Tutti?”

Io, Miroku e mio fratello. Con la scusa di dover aggiustare due cose per venerdì e sabato quei due furbastri mi hanno trascinato qui, anche se non fanno che tubare come piccioni

Le scappò una risata

Beh, ma non vieni a salvarmi da questo nido d’amore?” Dio, se solo avesse potuto leggerle nel pensiero e vedere che lei più di tutti aveva mire da marpiona!

“Mi piacerebbe molto, ma stamattina ho un impegno improrogabile”

E sarebbe?

“Cercarmi un vestito per sabato sera” attese aspettando la reazione di Inuyasha, che non si fece attendere. Lo sentì ridere di buon gusto

“Senti, guarda che noi donne ci teniamo a certe cose, e non è che abbiamo abiti pronti per tutte le occasioni”

Allora dovresti vedere l’ armadio della mia ragazza!” Kagome si zittì un attimo

“Immagino la varietà” sussurrò cercando di assumere un tono divertito. Per fortuna che lui non poteva vedere la sua faccia.

Comunque qui possono anche fare a meno di me. Hai bisogno di un autista?

Kagome si riscosse, vedendo solo in quel momento l’ autobus che avrebbe dovuto prendere sfrecciare via. Non si era nemmeno fermato! Che razza di maleducato!

“Non fa niente, prendo i mezzi” sospirò un po’ abbattuta, quando una leggera pioggerellina iniziò a cadere dal cielo

 

-Porcaccia di quella miseriaccia!!-

 

 

 

 

Inuyasha arrivò esattamente un quarto d’ ora dopo, trovandola incredibilmente fradicia e tremante

“Meno male che non ti servivo” disse aprendole la portiera

“Dannata pioggia!”

“Hai già fatto colazione?”

“Si, e tu?”

“Anche io” sorrise mettendo in moto

“Bene, dove ti porto?”

“Ma.. sei sicuro di avere del tempo libero?”

“Non sarei qui, no?”

 

Kagome arrossì. Inuyasha aveva trovato del tempo per lei, per accompagnarla a fare shopping. Quello non era proprio l’ Inuyasha che aveva conosciuto solo poche settimane prima. E tutto questo era solo un mucchio di complicazioni!

 

“Beh, allora vai sempre dritto. Conosco una boutique qui vicino”

 

Quando entrarono nel negozio Kagome era davvero in imbarazzo. Vi erano poche clienti, ma tutte puntavano gli occhi sul suo accompagnatore. E come dargli torto..

 

“Benvenuti! Posso aiutarvi?” una ragazza si avvicinò, salvo poi allontanarsi subito per andare a rispondere al telefono

“Ma..” Inuyasha rimase di stucco

“Sarà indaffarata. Posso fare da me” e così iniziò a guardarsi intorno.

Inuyasha si sentiva un po’ a disagio in mezzo a tutti quegli abiti e a quella lingerie così provocante. Forse non era stata proprio una buona idea.

Si era detto che gli avrebbe fatto piacere vedere Kagome e scappare un po’ dal clima che si era creato in redazione, ma in quel momento si era reso conto che accompagnare una donna a fare compere poteva rivelarsi estremamente difficoltoso.

 

“Che te ne pare?” Kagome gli fece vedere un vestito in simil latex, lungo e decisamente troppo fuori luogo. Ok, ora iniziava a sudare.

“Ehi guarda che era uno scherzo!” Kagome lo rimise via arrossendo. Dannazione che imbarazzo. Se fosse stata con Sango l’ amica avrebbe non solo riso, ma addirittura era sicura che l’ avrebbe provato!

Vide di soppiatto l’ espressione di disagio del demone.

Così iniziò a tirare fuori alcuni abiti, senza particolari criteri di ricerca.

 

“Beh vado in camerino” disse per poi dileguarsi.

 

-Stupida idiota, che vergogna! Meno male che potevo fare da me!-

 

Si sentiva un po’ nervosa mentre entrava svelta nel primo abito.

Bello eh, ma troppo sberluccicante.

Il secondo era corto davanti e più lungo dietro.

Bello eh, ma forse il color pesca non faceva al caso suo.

Il terzo era proprio elegante, di un blu notte setoso.

Davvero bello. Peccato per la scritta in brillanti ‘Fuck me’ sul sedere.

 

Kagome emise un verso simile a un ululato nel vedere quell’ invito palese e per niente condiviso sulle sue chiappe.

 

“Va tutto bene?” la voce di Inuyasha la riscosse

“S-si, certo”

“Trovato niente che ti piaccia?”

“Penso che questo posto non faccia al caso mio”

“Prova questo”

Kagome si girò verso la tenda e vide la mano di Inuyasha sporgere con in mano in vestito color verde petrolio.

 

“Grazie” farfugliò prendendolo.

Ci mise un po’ a capire come fosse fatto, ma dopo qualche secondo riuscì a infilarlo.

Era lungo, anch’ esso di seta. Il corpetto era aderente e due fasce partivano in alto fino a legarsi dietro il collo. Scendeva poi attillato in una gonna lunga con un breve strascico.

Era davvero meraviglioso.

La schiena era quasi tutta scoperta, eccetto per la fascia appena sopra le natiche, su cui il vestito terminava in uno scollo chiuso da alcuni piccoli bottoncini.

Kagome cercò di chiuderli, ma le risultò difficoltoso.

 

“Come ti sta?” chiese Inuyasha

“Non riesco a chiuderlo”

“Ti serve una taglia più grande?”

“No scemo! La taglia va benissimo, sono i bottoni che non si capisce come siano fatti!”

Kagome lo sentì ridere e la cosa lo fece arrossire ancora di più.

“Vado a chiamarti la commessa”

 

La ragazza attese, continuando a rimirarsi nello specchio. Era davvero splendido, perfetto su di lei, e il colore era una meraviglia. Certo che Inuyasha aveva occhio.

Chissà quanti vestiti aveva fatto indossare alla sua ragazza.

 

“Quella è ancora al telefono mentre fa cassa e cuce un vestito”

“Cosa?!”

“Senti, ti aiuto io se vuoi”

 

-Ma quando mai..!-

 

“Va bene ma non guardare!”

“Come faccio a chiuderti un vestito  se non vedo dove mettere le mani?!”

“Uffa..” Kagome aprì appena la tenda, lasciando che lui entrasse nel camerino.

 

Inuyasha vide subito una cascata di capelli corvini scendere selvaggia su una schiena minuta e completamente nuda. La giovane spostò la chioma su una spalla, carezzandola come se fosse degna di tutte le sue attenzioni.

Inuyasha ebbe così una visuale completa della sua schiena, e più in basso dei famigerati bottoni, e anche di un sedere sodo e perfettamente fasciato da quel vestito.

 

Deglutì. Come aveva potuto scegliere un abito così spinto?! Eppure non sembrava così appeso alla rinfusa sugli scaffali!

Guardò un attimo davanti a sé lo specchio che ritraeva il corpo di una Kagome imbarazzata e con lo sguardo basso.

Lentamente allungò le mani

 

“Ora allaccio i bottoni” disse piano, e con dita incerte prese in mano i piccoli rilievi.

Si trattava di tirare i fili dal lembo opposto, e di agganciarli ai bottoncini.

Il risultato era molto elegante e delicato, e non fu nemmeno faticoso per lui che ci capiva ben poco di certe cose.

 

“Ecco fatto” disse in un sussurro

Kagome rimase immobile, sentendo il calore delle mani di Inuyasha allontanarsi. Il suo cuore batteva così forte che aveva paura che potesse sentirlo anche lui.

Percepiva il suo corpo così vicino, e il suo fiato all’ altezza dei capelli. Che cosa doveva fare? Perché lui non si allontanava?

Alzò lo sguardo e cercò gli occhi del demone nello specchio, ma non fece in tempo perché lui le prese i fianchi e la girò, riflettendo le sue pozze dorate direttamente nelle sue, curiose, bramose.

 

“Inuyasha” ebbe il coraggio di dire. E avrebbe voluto aggiungere tante altre parole

Chiedergli cosa stesse facendo ancora lì, ricordargli che il vestito era pronto e che lui poteva allontanarsi.. che il modo in cui la stava guardando non era lecito.

Lo vide avvicinarsi, e sentì la presa sui suoi fianchi solidificarsi. Una sensazione di calore la pervase, e insieme vennero i brividi provocati dai capelli di lui, lisci e lunghi, tesi ad accarezzare con le punte le sue spalle.

Fu come un richiamo viscerale, quello che la spinse ad allungarsi e ad andare incontro alle sue labbra. Non aspettava altro, non desiderava altro che essere cercata da lui.

 

E finalmente ciò accadde. Inuyasha la baciò dolcemente, con una naturalezza inspiegabile. Le toccò appena le labbra, quel tanto che bastò per fargli perdere del tutto la testa, e reclamare con tutta l’ impazienza che sentiva un contatto più intimo.

Con le mani andò ad accarezzarle il volto, cercando se possibile di assaggiarla ancora di più, più in profondità, e allora intromise piano la lingua nella sua bocca, cercando di sondare con cautela la reazione della giovane.

Kagome rispose senza indugi, lasciandolo entrare e cercandolo con curiosità crescente.

Il suo tocco era così delicato e intenso insieme, e il suo sapore così dolce, che non avrebbe potuto trovare una sola motivazione per respingerlo. E andò ulteriormente in tilt quando avvertì le mani del demone spostarsi, e inoltrarsi in territori ancora più proibiti.

 

Percepì con sgomento le sue dita calde e affusolate scendere lungo il collo, per posarsi nella valle in mezzo al seno. La cosa la fece eccitare terribilmente, spingendola a desiderare ancora di più.

Voleva che Inuyasha la toccasse, che la desiderasse come lei cercava lui.

La mano del demone si spostò sul seno, saggiandone la forma e la consistenza. E Kagome avvertì un gemito nella sua bocca, un suono strozzato che la rese vittoriosa e più orgogliosa che mai.

Allungò le mani immergendole nei capelli del demone, spingendolo ancora di più verso di sé, verso la sua bocca e il suo corpo. E quando si ritrovò a contatto con quel fisico scolpito realizzò arrossendo che non era la fibbia della cintura a spingere contro il suo ventre, bensì un’ erezione prorompente e tutta per lei.

Aprì gli occhi di scatto, pervasa da quella verità agognata e ora finalmente reale. Guardò negli occhi Inuyasha, rendendosi conto di cosa realmente stesse succedendo.

 

“Signorina, va tutto bene?” in quel momento la commessa la raggiunse

“Il suo ragazzo mi ha detto che mi cercavate! Dovete scusarmi ma da sola a gestire questo posto, insomma ho un bel da fare io!” Kagome approfittò del suo sproloquio per staccarsi da Inuyasha, cercando di mantenere un barlume di lucidità. Lui rimase tuttavia davanti a lei, allungando una mano fino allo specchio e rimanendovi così appoggiato.

“V-va tutto bene, grazie, ho risolto”

“Ok. Comunque il suo ragazzo è proprio un gran figo!” Kagome sentì i tacchi della ragazza allontanarsi, e solo allora si concesse di guardare di nuovo il demone in faccia.

 

Era ancora dannatamente vicino, e se voleva in un attimo avrebbe potuto riprendersi quelle labbra e reimmergersi in quella dimensione nuova ma che sentiva già così sua.

Poi qualcosa si fece largo nei suoi pensieri. Una sensazione triste e di sconfitta.

Era tutto sbagliato.

Quel ragazzo non era libero, ma aveva una fidanzata. Era lei che baciava in quel modo, era con lei che faceva l’ amore da anni. E poi, nonostante questo, era a conoscenza dell’ impedimento forse più grande: non era capace di essere fedele, e quello che era appena accaduto ne era la prova.

Non poteva e non voleva innamorarsi di un ragazzo che non poteva avere. Che avrebbe irrimediabilmente scelto qualcun'altra come ora faceva con lei.

 

Le veniva da piangere.

 

“Forse è meglio che tu esca da qui” sussurrò abbassando lo sguardo

 

Lui rimase in silenzio un altro po’, decisamente confuso e spaesato

 

“Si, è la cosa migliore. Ti aspetto fuori”

 

Kagome si rigirò, guardandosi allo specchio, e sentendosi una vera stupida.

 

Quando uscì dal negozio lo trovò in piedi ad aspettarla.

 

“E il vestito..?” notò lui non vedendola con alcuna borsa in mano

“Non fa per me” disse senza guardarlo in faccia. Non avrebbe mai potuto indossare di nuovo quell’ abito, perché non avrebbe fatto altro che pensare a quel momento.

“Ma ti stava bene”

“Ne troverò un altro”

 

Rimasero ancora in silenzio

 

“Ora devo andare” disse poi lei

“Ti accompagno a casa?”

“Non serve, grazie” ancora silenzio, ancora lo sguardo in basso

“Senti Kagome, mi devi scusare, non so cosa mi sia preso” si avvicinò, prendendole le braccia e cercando i suoi occhi

“Certo, è stato solo un errore, giusto?” disse lei guardandolo finalmente.

 

Inuyasha rimase colpito. Perché sembrava che lei ne soffrisse? Cosa stava succedendo?

Lei lo guardò, leggendo nel suo sguardo proprio quel che temeva. Certo, che era stato un errore. E cosa altro poteva essere?

 

Lentamente sciolse la presa e si allontanò più in fretta che poté.

 

 

***

 

 

Era venerdì mattina, ed erano passati due giorni da quel fantastico indimenticabile sbagliatissimo bacio. Ovviamente non si erano più rivisti né sentiti, e Kagome passava tutto il suo tempo in redazione, cercando veramente di scrivere l’ articolo. Ora più che mai avrebbe dovuto riuscirci, perché aveva ottenuto la sua conferma: Inuyasha aveva tradito ancora la sua ragazza, non era stato capace di rimanerle fedele.

Ma come poteva scrivere che era accaduto con lei?
Come poteva confessare a Sango, Rin e Miroku che era stata lei a cadere nella sua trappola?

Senza contare gli avvertimenti di Sango. La sua amica l’ aveva avvisata, non doveva innamorarsi di lui. E invece come una scema aveva ceduto alle sue tentazioni.

Si sentiva talmente stupida che la sua mente iniziava a farneticare scempiaggini di ogni genere! Come ad esempio che Inuyasha l’ avesse sedotta apposta, perché infondo lui aveva già avuto tutto ciò che gli serviva, ovvero l’ aiuto di Rin e un nuovo contratto, e quindi che cosa poteva mai interessargli di uno stupido articolo di una rivista che non avrebbe mai visto nessuno?

 

“Kagome?” la giovane guardò verso la porta, da cui proveniva la voce di Sango

“E’ la terza volta che ti chiamo, che ti succede?”

“Nulla, sono concentrata sul mio articolo”

“Lo vedo. Va tutto bene?”

“Certo, e tu? Sei pronta per stasera?”

“Si, io e Miroku abbiamo preparato tutto. Anzi, volevo un tuo parere su un paio di dettagli” disse tirando fuori una chiavetta

“Che cos’è?”

“La presentazione dell’ azienda. Gli sposi hanno insistito per pubblicizzarci e hanno pensato di fare davvero le cose in grande con un super video e delle foto.”

“Pieno di risorse il tuo ex, vero?”

“Già..” disse Sango porgendole l’ oggetto

“Bene se vuoi ci do un’ occhiata nel pomeriggio”

“Certo, tanto Miroku verrà per le 18. Mi raccomando non fare in modo che io esca di qui senza quell’ aggeggio!”

“Agli ordini capo”

“A proposito, Miroku lascia qui il cagnolino”

 

Kagome deglutì. Certo, ovviamente lui non aveva di meglio da fare. Non poteva stare con la sua ragazza? Non poteva cercare un’ altra povera vittima da colpire con le sue doti seduttive invece che continuare a importunare lei con la sua sola presenza?!

 

“Kagome, mi hai sentita?”

“Certo, il cagnolino, certo”

“Sicura di stare bene?”

 

Kagome rimase un attimo in silenzio, dubbiosa se dire tutto alla sua amica oppure no, quando in quel mentre il telefono di Sango suonò.

 

“Pronto? Oh, buongiorno!”

 

Kagome lesse il labiale dell’ amica, che le sussurrò che si trattava della sposa, e si allontanò.

 

 

A pomeriggio inoltrato finalmente aveva buttato giù qualcosa in più rispetto al solito preambolo.

E aveva anche scelto un argomento alternativo. Il colore da evitare quell’ anno, il verde petrolio.

 

 

 

Non si riscosse finché Miroku non richiamò la sua attenzione

 

“Ehi Kagome!” entrò di corsa andando alla scrivania

“Come stai? Scusa, sono un po’ di fretta, hai visto Sango?”

“Ciao Miroku, mi dispiace, sono qui da tutto il giorno, anzi doveva ripassare per..” le parole le morirono in bocca quando vide Inuyasha entrare a sua volta

“Ciao” le disse lui intercettando la sua espressione sgomenta

“Ciao” rispose lei in modo freddo

“Eccola!” disse Miroku prendendo il telefono vibrante in mano

“Si può sapere dove ti sei cacciato?! Ti sto aspettando direttamente al ricevimento, qui è tutto un casino!”

Miroku allontanò il telefono con espressione dolorante. Dato che avevano sentito tutti le grida di Sango a metri di distanza, ora lui era come minimo sordo.

“Tesoro, stavo giusto correndo da te”

Tesoro un corno, siamo in ritardo e..” Miroku riattaccò

“Se non si è capito devo andare. Ci sentiamo più tardi ragazzi!”

 

E così si volatilizzò, lasciando i due da soli.

 

Inuyasha entrò e prese posto sulla sedia davanti alla scrivania.

Era abbastanza scocciato. Dopo quello che era successo con Kagome il suo umore era rimasto terribilmente turbato.

 

Ancora non si spiegava come avesse potuto combinare un pasticcio del genere. Aveva baciato un’ altra ragazza, di nuovo, tradendo ancora Kikyo. Eppure in quel momento era sembrato tutto così giusto, lei era così bella, e così sensuale in quel vestito elegante e peccaminoso.

Si, forse la situazione aveva un attimino assecondato gli eventi, eppure era certo che se ci fosse stata un’ altra ragazza non sarebbe successo. Infondo Kagome era.. era Kagome! Una ragazza un po’ permalosa a cui piacevano i quattro formaggi e con cui si sentiva un po’ più se stesso.

Già, peccato che lui avesse già una compagna.

 

“Ne hai ancora per molto?” chiese lui

“Beh, potrei anche averne per tutta la sera”

“Perché sei arrabbiata?”

“Io non sono arrabbiata, sono solo concentrata sul mio lavoro”

“Allora smetti di concentrarti sul tuo lavoro e concentrati su di me!” quel tono la fece stupire e incavolare al tempo stesso. Eccolo lì, il vecchio arrogante borioso Inuyasha!

“E perché mai dovrei concentrarmi su di te?”

“Forse perché sono qui, tanto per iniziare. E poi perché abbiamo in discorso in sospeso” Kagome avvampò. Voleva.. voleva davvero riprendere quel discorso? D’ un tratto il suo stomaco si contrasse, ricordandole le piacevoli sensazioni che aveva provato solo qualche mattina prima.

“Perciò adesso dimmi perché sei arrabbiata” ah, non era proprio quel discorso allora?

“Senti, si può sapere chi ti credi di essere?! Non ti basta di avermi incasinato facendo il marpione in quel camerino?”

“Il marpione? Pensi che io sia un marpione?!”

“Già perché che cosa saresti? Lo sappiamo tutti che sei un infedele nato, e ora più che mai ne ho avuto la conferma!” gli inveì addosso, rossa e tremendamente in imbarazzo.

Inuyasha si bloccò. Quindi lei pensava solo quello, come dall’ inizio.

Kagome lo squadrò, capendo di aver esagerato

“E in che modo ti avrei incasinato allora?” continuò lui con tono calmo

Lei non seppe cosa dire, e abbassò lo sguardo.

“Dopo tutto ti ho soltanto aiutato, no? Adesso hai la conferma che io non sono nient’ altro che un traditore! Dovresti esserne contenta!” era davvero arrabbiato, e non capiva perché. Aveva agito d’ impulso, ma alla fine chi ci aveva rimesso era solo lui, eppure lei era arrabbiata.

E allora si arrabbiava anche lui, perché dopotutto, credeva che Kagome in quel lasso di tempo lo avesse visto sotto un’ altra luce, e invece era sempre della solita pessima idea.

“E poi, non mi sembra che tu ti sia sottratta al mio bacio. Quindi, non sono io quello che ti ho incasinato!” Kagome alzò lo sguardo e rivelò due occhi tremendamente lucidi.

“Sono soltanto cascata nella tua trappola, a quanto pare!”

“Nella mia.. che cosa?!” Inuyasha si alzò in piedi, davvero più incazzato che mai

“Già nella tua trappola!” anche lei si alzò, decidendo in quel momento di giocarsi davvero tutto

“Tanto a te che te ne frega di un misero articolo quando hai già ottenuto tutto quel che ti serviva?”

Inuyasha spalancò gli occhi e la bocca, più stupito che mai

“Hai ottenuto la pubblicità, un nuovo contratto e una garanzia di lavoro e introiti per un bel po’ di tempo! Però non basta, vuoi anche farmi sentire un verme dandomi il contentino per farmi scrivere il mio articolo!”

“Ma cosa stai blaterando?!”

“La verità, o almeno quello che penso!”

“Allora non hai capito un bel niente!” Inuyasha sbatté le mani sul tavolo, facendo sobbalzare e cadere alcuni oggetti.

Kagome trasalì per la veemenza di quel gesto, e di quel tono così furioso.

Non lo aveva mai visto così arrabbiato, e per un attimo la sua ira scemò, volendo solo che lui si calmasse e che non si urlassero più in faccia.

 

Poi qualcosa attirò la sua attenzione. Un piccolo oggetto stava rotolando sul tavolo e cadde per terra, esattamente fra i suoi piedi.

 

Si chinò a raccoglierlo e l’ ansia la pervase

 

“Oh no..”

“Che cosa c’è?” domandò lui

“Questa.. è di Sango, e le serve per il ricevimento”

“E come mai è qui allora?”

“Mi sono dimenticata di restituirgliela va bene?!”

“Chiamo un taxi, sbrigati” e prontamente Inuyasha uscì dall’ ufficio mentre Kagome raccoglieva le sue cose.

 

Quando salirono sulla macchina entrambi guardavano nei rispettivi finestrini, senza proferire parola.

Era una situazione davvero assurda e ingestibile.

 

“Comunque non hai capito un’ accidente” le disse lui a bassa voce

“Invece ti sbagli, ho capito  tutto”

“Sai? Anche io ho capito qualcosa di te, ovvero che sei una testarda permalosa ed egoista!”

“Io non sono egoista” Kagome si voltò per lanciargli un’ occhiataccia “e nemmeno testarda e permalosa!”

“Eccome se lo sei! Non fai altro che pensare al tuo articolo, e a sputtanarmi, e al fatto che ora più che mai hai la conferma di quanto io sia stronzo!”

“Esatto!” confermò lei animata

“E non riesci proprio a capire per quale razza di motivo io mi sia esposto così pur sapendo a cosa sarei andato incontro?”

 

La voce del tassista li interruppe.

“Siamo arrivati”

 

Entrambi tirarono fuori alcune banconote e poi uscirono dalla macchina camminando a passo felpato

 

“Perché sei stupido! E anche un dannato dongiovanni” continuò lei

“Allora tu sei più stupida di me per esserci cascata!” le urlò dietro

“Ti odio!”

“Sai che me ne frega!”

Si guardavano negli occhi urlandosi addosso. Poi Kagome si riscosse, ed entrò nell‘ imponente palazzo dove Sango e Miroku si stavano occupando del ricevimento degli sposi.

 

Seguì un lungo corridoio guidata dal rumore della  musica e dal vocio di parecchie persone, e giunse fino a un salone a dir poco enorme, pieno di invitati in abiti eleganti e dall’ aria assai ricca.

 

In quel momento qualcuno fece tintinnare un calice, richiamando l’ attenzione di tutti gli invitati e facendo fermare la musica.

Vide da lontano una ragazza salire su un palco e prendere in mano un microfono.

 

“Scusate l’ interruzione” disse sorridendo

Kagome si fermò un attimo a guardarla, era davvero bellissima, in un vestito attillato che lasciava poco spazio all’ immaginazione. Aveva dei capelli rosso fuoco legati in alto, e una cascata di boccoli le contornava un volto pallido e delicato da cui risaltavano due grandi occhi verde smeraldo.

Davvero bellissima, tanto che per un attimo si voltò a guardare Inuyasha, certa di trovarlo a sbavare per quella visione.

“Che c’è?” chiese lui che invece si era fermato a guardare lei

“Nulla, tu vedi Sango o Miroku?”

“Li sto cercando!”

 

“Volevo rubarvi solo un attimo ancora, per spendere alcune parole sulle persone che hanno reso tutto questo possibile. Si tratta di una rivista che ha dedicato uno spazio alle nostre nozze, impegnandosi anche ad abbellire e a decorare questo salone secondo i nostri gusti e le nostre esigenze” la presunta sposa continuò il suo discorso

 

“Ok, li vedo” disse Inuyasha.

“Dove?” Kagome si sporse, ma in mezzo a tutta quella gente non vedeva nessuno

“Vieni” lui la prese per mano e iniziò a farsi spazio fra la gente

 

“Ma prima, vorrei ringraziare colui che ha davvero reso tutto questo sogno, la mia realtà. Grazie a te, la mia vita ora è completa”

 

“Non tirarmi, rischio di inciampare!” Kagome veniva letteralmente trascinata

“Muoviti!” le intimò ancora Inuyasha

 

E in quel momento un ragazzo salì sul palco, e gli ospiti iniziarono ad applaudire

 

“Grazie per questi meravigliosi tre anni insieme, Kouga”

 

Kagome stava maledicendo il cappello enorme di una signora, che per poco non l’ aveva accecata, quando aveva sentito quel nome.

Inuyasha le aveva dato un ultimo strattone, dicendole “Siamo arrivati!”

 

Ed erano li, proprio sotto quel palco, quando lei alzò gli occhi e realizzò quel che non avrebbe mai voluto realizzare. Mentre lui raggiungeva quella donna e la baciava.

 

 

“Ehi, ma quello..” Inuyasha aveva seguito lo sguardo di Kagome, notando in quell’ istante la somiglianza del ragazzo con quello della foto che lei teneva nel salotto.

Quello era il suo ex.

E ora si stava sposando. E Kagome, a giudicare dalla sua faccia, ovviamente non ne sapeva niente.

 

“Kagome” la voce di Sango richiamò entrambi

“Io.. ma cosa ci fate qui?” chiese guardando Inuyasha

Lui prese la chiavetta dalla mano di Kagome, che con lo sguardo era tornata al palco.

“Hai dimenticato questa.”

“Già, me ne sono accorta poco fa, ma non potevo chiedervi di venire qua..”

 

Cercò di nuovo con lo sguardo Kagome.

 

“E ora voglio invitare sul palco i componenti del WomenTime” la sposa richiamò la loro attenzione, guardando Sango e la combriccola. Anche Kouga posò lo sguardo su di loro, rimanendo di sasso davanti allo sguardo confuso di Kagome.

 

Lei era li e aveva visto tutto, aveva capito tutto, e il modo in cui lo guardava ne era la conferma. La vide voltarsi e farsi largo tra la folla, andando via.

E mentre Sango e Miroku salivano sul palco ne approfittò per allontanarsi e seguirla a sua volta.

 

Inuyasha non  si era perso un solo scambio di sguardi. Mentre i suoi amici erano sul palco a presentare la rivista non ci pensò due volte, e decise di seguire Kagome e il suo ex fidanzato fuori da quel salone.

 

 

 

 

 

 

 

Haloa!

Ce l’ho fatta, ero rimasta indietrissimo anche con questa mia storia e me ne dispiaceva troppo! Così ho messo il turbo e ho finalmente aggiornato, ora mi sento meglio :D

Un pochino meno meglio mi sa che si sentono Kagome e Inuyasha :D finalmente qualcosa si sblocca, e complice la situazione o l’ atmosfera che si creano fra i due, ecco che si baciano. Ma le incomprensioni sono tante, le paure anche di più, soprattutto da parte di Kagome che fra i due è quella spinta da un sentimento a cui ha già dato un nome.

E come se non bastasse, ecco la ciliegina sulla torta. Kouga, il suo ex, è in realtà lo sposo di cui Sango doveva occuparsi, e per Kagome è una bella sorpresa.

Cosa succederà adesso? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!

Spero che questo vi sia piaciuto J

Attendo con ansia commenti, pomodori, offese, cioccolato, quel che vi pare

Grazie mille a tutti!
Aruko

 

  
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