Quanto
potevano passare in fretta dieci dannatissimi giorni?
Kagome
guardava le caselle del calendario, crocettate una dopo
l’ altra scandendo il tempo che la separava da eventi
l’uno più grande dell’
altro.
Sabato
la festa per Inuyasha e Miroku, e la settimana successiva
la consegna del famigerato articolo. E di conseguenza anche la data in
cui Rin
l’avrebbe cacciata a pedate nel sedere.
Sospirò,
pensando a quanto fosse incasinata. Bevve un altro
sorso di the voltandosi verso la colonna.
Era
tutta colorata e scritta, e la sola vista le strappò un
sorriso, facendole ricordare del modo spontaneo e divertente in cui lei
e
Inuyasha si erano prodigati nel renderla tale.
Pensò
al fatto che in quei giorni avrebbero dovuto vedersi per
abbatterla. Un po’ le dispiaceva, ma in realtà le
andava bene tutto pur di
passare un po’ di tempo con lui.
Arrossì,
ma non poté fare a meno di sentire il suo cuore
battere più forte. Non aveva senso nasconderlo a se stessa..
si era presa una
cotta per Inuyasha. Per un ragazzo fidanzato, su cui stava scrivendo un
articolo in cui lo additava come il peggior traditore dongiovanni e chi
più ne
ha più ne metta!
Eppure
quando era in sua compagnia quelle cose non esistevano.
Lui era semplicemente Inuyasha, un ragazzo bellissimo con un sorriso
meraviglioso, e che aveva tantissime cose in comune a lei.
-Rimane
fidanzato, cocca-
Già,
piccolo particolare.
Ad
ogni modo, non si erano nemmeno sentiti. Kagome lo sapeva
bene che lui era impegnato fra i preparativi della festa di sabato e il
nuovo lavoro.
Si
vestì in tutta fretta e uscì di casa con
un’ unica
intenzione: shopping sfrenato.
Non
solo non aveva un abito adatto alla serata di sabato, e
doveva essere impeccabile e perfetta! Ma soprattutto, passare le ore
davanti al
pc senza concludere niente la faceva solo innervosire. Era meglio
impiegare il
suo tempo in qualcosa di più interessante, stimolante,
dannatamente dispendioso
ma pur sempre appagante.
Stava
per prendere l’ autobus quando il telefono iniziò
a
suonare.
“Pronto?”
“Ehi, dove ti sei
nascosta?” la voce di Inuyasha la
investì bloccandola sui suoi passi
“I-inuyasha!”
“In persona. Ma dove
sei? Noi siamo tutti qui in redazione”
“Tutti?”
“Io, Miroku e mio
fratello. Con la scusa di dover aggiustare due cose per
venerdì e sabato quei
due furbastri mi hanno trascinato qui, anche se non fanno che tubare
come
piccioni”
Le
scappò una risata
“Beh, ma non vieni a
salvarmi da questo nido d’amore?” Dio, se
solo avesse potuto leggerle nel
pensiero e vedere che lei più di tutti aveva mire da
marpiona!
“Mi
piacerebbe molto, ma stamattina ho un impegno
improrogabile”
“E sarebbe?”
“Cercarmi
un vestito per sabato sera” attese aspettando la
reazione di Inuyasha, che non si fece attendere. Lo sentì
ridere di buon gusto
“Senti,
guarda che noi donne ci teniamo a certe cose, e non è
che abbiamo abiti pronti per tutte le occasioni”
“Allora dovresti vedere
l’ armadio della mia ragazza!” Kagome si
zittì un attimo
“Immagino
la varietà” sussurrò cercando di
assumere un tono
divertito. Per fortuna che lui non poteva vedere la sua faccia.
“Comunque qui possono
anche fare a meno di me. Hai bisogno di un autista?”
Kagome
si riscosse, vedendo solo in quel momento l’ autobus
che avrebbe dovuto prendere sfrecciare via. Non si era nemmeno fermato!
Che
razza di maleducato!
“Non
fa niente, prendo i mezzi” sospirò un
po’ abbattuta,
quando una leggera pioggerellina iniziò a cadere dal cielo
-Porcaccia
di quella miseriaccia!!-
Inuyasha
arrivò esattamente un quarto d’ ora dopo,
trovandola
incredibilmente fradicia e tremante
“Meno
male che non ti servivo” disse aprendole la portiera
“Dannata
pioggia!”
“Hai
già fatto colazione?”
“Si,
e tu?”
“Anche
io” sorrise mettendo in moto
“Bene,
dove ti porto?”
“Ma..
sei sicuro di avere del tempo libero?”
“Non
sarei qui, no?”
Kagome
arrossì. Inuyasha aveva trovato del tempo per lei, per
accompagnarla a fare shopping. Quello non era proprio l’
Inuyasha che aveva
conosciuto solo poche settimane prima. E tutto questo era solo un
mucchio di
complicazioni!
“Beh,
allora vai sempre dritto. Conosco una boutique qui
vicino”
Quando
entrarono nel negozio Kagome era davvero in imbarazzo.
Vi erano poche clienti, ma tutte puntavano gli occhi sul suo
accompagnatore. E
come dargli torto..
“Benvenuti!
Posso aiutarvi?” una ragazza si avvicinò, salvo
poi allontanarsi subito per andare a rispondere al telefono
“Ma..”
Inuyasha rimase di stucco
“Sarà
indaffarata. Posso fare da me” e così
iniziò a guardarsi
intorno.
Inuyasha
si sentiva un po’ a disagio in mezzo a tutti quegli
abiti e a quella lingerie così provocante. Forse non era
stata proprio una
buona idea.
Si
era detto che gli avrebbe fatto piacere vedere Kagome e
scappare un po’ dal clima che si era creato in redazione, ma
in quel momento si
era reso conto che accompagnare una donna a fare compere poteva
rivelarsi
estremamente difficoltoso.
“Che
te ne pare?” Kagome gli fece vedere un vestito in simil
latex, lungo e decisamente troppo fuori luogo. Ok, ora iniziava a
sudare.
“Ehi
guarda che era uno scherzo!” Kagome lo rimise via
arrossendo. Dannazione che imbarazzo. Se fosse stata con Sango
l’ amica avrebbe
non solo riso, ma addirittura era sicura che l’ avrebbe
provato!
Vide
di soppiatto l’ espressione di disagio del demone.
Così
iniziò a tirare fuori alcuni abiti, senza particolari
criteri di ricerca.
“Beh
vado in camerino” disse per poi dileguarsi.
-Stupida
idiota, che vergogna! Meno male che potevo fare da me!-
Si
sentiva un po’ nervosa mentre entrava svelta nel primo
abito.
Bello
eh, ma troppo sberluccicante.
Il
secondo era corto davanti e più lungo dietro.
Bello
eh, ma forse il color pesca non faceva al caso suo.
Il
terzo era proprio elegante, di un blu notte setoso.
Davvero
bello. Peccato per la scritta in brillanti ‘Fuck
me’
sul sedere.
Kagome
emise un verso simile a un ululato nel vedere quell’
invito palese e per niente condiviso sulle sue chiappe.
“Va
tutto bene?” la voce di Inuyasha la riscosse
“S-si,
certo”
“Trovato
niente che ti piaccia?”
“Penso
che questo posto non faccia al caso mio”
“Prova
questo”
Kagome
si girò verso la tenda e vide la mano di Inuyasha
sporgere con in mano in vestito color verde petrolio.
“Grazie”
farfugliò prendendolo.
Ci
mise un po’ a capire come fosse fatto, ma dopo qualche
secondo riuscì a infilarlo.
Era
lungo, anch’ esso di seta. Il corpetto era aderente e due
fasce partivano in alto fino a legarsi dietro il collo. Scendeva poi
attillato
in una gonna lunga con un breve strascico.
Era
davvero meraviglioso.
La
schiena era quasi tutta scoperta, eccetto per la fascia
appena sopra le natiche, su cui il vestito terminava in uno scollo
chiuso da
alcuni piccoli bottoncini.
Kagome
cercò di chiuderli, ma le risultò difficoltoso.
“Come
ti sta?” chiese Inuyasha
“Non
riesco a chiuderlo”
“Ti
serve una taglia più grande?”
“No
scemo! La taglia va benissimo, sono i bottoni che non si
capisce come siano fatti!”
Kagome
lo sentì ridere e la cosa lo fece arrossire ancora di
più.
“Vado
a chiamarti la commessa”
La
ragazza attese, continuando a rimirarsi nello specchio. Era
davvero splendido, perfetto su di lei, e il colore era una meraviglia.
Certo che
Inuyasha aveva occhio.
Chissà
quanti vestiti aveva fatto indossare alla sua ragazza.
“Quella
è ancora al telefono mentre fa cassa e cuce un
vestito”
“Cosa?!”
“Senti,
ti aiuto io se vuoi”
-Ma
quando mai..!-
“Va
bene ma non guardare!”
“Come
faccio a chiuderti un vestito se
non vedo dove mettere le mani?!”
“Uffa..”
Kagome aprì appena la tenda, lasciando che lui entrasse
nel camerino.
Inuyasha
vide subito una cascata di capelli corvini scendere
selvaggia su una schiena minuta e completamente nuda. La giovane
spostò la
chioma su una spalla, carezzandola come se fosse degna di tutte le sue
attenzioni.
Inuyasha
ebbe così una visuale completa della sua schiena, e
più in basso dei famigerati bottoni, e anche di un sedere
sodo e perfettamente
fasciato da quel vestito.
Deglutì.
Come aveva potuto scegliere un abito così spinto?!
Eppure non sembrava così appeso alla rinfusa sugli scaffali!
Guardò
un attimo davanti a sé lo specchio che ritraeva il
corpo di una Kagome imbarazzata e con lo sguardo basso.
Lentamente
allungò le mani
“Ora
allaccio i bottoni” disse piano, e con dita incerte prese
in mano i piccoli rilievi.
Si
trattava di tirare i fili dal lembo opposto, e di
agganciarli ai bottoncini.
Il
risultato era molto elegante e delicato, e non fu nemmeno
faticoso per lui che ci capiva ben poco di certe cose.
“Ecco
fatto” disse in un sussurro
Kagome
rimase immobile, sentendo il calore delle mani di
Inuyasha allontanarsi. Il suo cuore batteva così forte che
aveva paura che
potesse sentirlo anche lui.
Percepiva
il suo corpo così vicino, e il suo fiato all’
altezza dei capelli. Che cosa doveva fare? Perché lui non si
allontanava?
Alzò
lo sguardo e cercò gli occhi del demone nello specchio,
ma non fece in tempo perché lui le prese i fianchi e la
girò, riflettendo le
sue pozze dorate direttamente nelle sue, curiose, bramose.
“Inuyasha”
ebbe il coraggio di dire. E avrebbe voluto
aggiungere tante altre parole
Chiedergli
cosa stesse facendo ancora lì, ricordargli che il
vestito era pronto e che lui poteva allontanarsi.. che il modo in cui
la stava guardando
non era lecito.
Lo
vide avvicinarsi, e sentì la presa sui suoi fianchi
solidificarsi. Una sensazione di calore la pervase, e insieme vennero i
brividi
provocati dai capelli di lui, lisci e lunghi, tesi ad accarezzare con
le punte
le sue spalle.
Fu
come un richiamo viscerale, quello che la spinse ad
allungarsi e ad andare incontro alle sue labbra. Non aspettava altro,
non
desiderava altro che essere cercata da lui.
E
finalmente ciò accadde. Inuyasha la baciò
dolcemente, con
una naturalezza inspiegabile. Le toccò appena le labbra,
quel tanto che bastò
per fargli perdere del tutto la testa, e reclamare con tutta
l’ impazienza che
sentiva un contatto più intimo.
Con
le mani andò ad accarezzarle il volto, cercando se
possibile di assaggiarla ancora di più, più in
profondità, e allora intromise
piano la lingua nella sua bocca, cercando di sondare con cautela la
reazione
della giovane.
Kagome
rispose senza indugi, lasciandolo entrare e cercandolo
con curiosità crescente.
Il
suo tocco era così delicato e intenso insieme, e il suo
sapore così dolce, che non avrebbe potuto trovare una sola
motivazione per
respingerlo. E andò ulteriormente in tilt quando
avvertì le mani del demone
spostarsi, e inoltrarsi in territori ancora più proibiti.
Percepì
con sgomento le sue dita calde e affusolate scendere
lungo il collo, per posarsi nella valle in mezzo al seno. La cosa la
fece
eccitare terribilmente, spingendola a desiderare ancora di
più.
Voleva
che Inuyasha la toccasse, che la desiderasse come lei cercava
lui.
La
mano del demone si spostò sul seno, saggiandone la forma e
la consistenza. E Kagome avvertì un gemito nella sua bocca,
un suono strozzato
che la rese vittoriosa e più orgogliosa che mai.
Allungò
le mani immergendole nei capelli del demone,
spingendolo ancora di più verso di sé, verso la
sua bocca e il suo corpo. E
quando si ritrovò a contatto con quel fisico scolpito
realizzò arrossendo che
non era la fibbia della cintura a spingere contro il suo ventre,
bensì un’
erezione prorompente e tutta per lei.
Aprì
gli occhi di scatto, pervasa da quella verità agognata e
ora finalmente reale. Guardò negli occhi Inuyasha,
rendendosi conto di cosa
realmente stesse succedendo.
“Signorina,
va tutto bene?” in quel momento la commessa la
raggiunse
“Il
suo ragazzo mi ha detto che mi cercavate! Dovete scusarmi
ma da sola a gestire questo posto, insomma ho un bel da fare
io!” Kagome
approfittò del suo sproloquio per staccarsi da Inuyasha,
cercando di mantenere
un barlume di lucidità. Lui rimase tuttavia davanti a lei,
allungando una mano
fino allo specchio e rimanendovi così appoggiato.
“V-va
tutto bene, grazie, ho risolto”
“Ok.
Comunque il suo ragazzo è proprio un gran figo!”
Kagome
sentì i tacchi della ragazza allontanarsi, e solo allora si
concesse di
guardare di nuovo il demone in faccia.
Era
ancora dannatamente vicino, e se voleva in un attimo
avrebbe potuto riprendersi quelle labbra e reimmergersi in quella
dimensione
nuova ma che sentiva già così sua.
Poi
qualcosa si fece largo nei suoi pensieri. Una sensazione
triste e di sconfitta.
Era
tutto sbagliato.
Quel
ragazzo non era libero, ma aveva una fidanzata. Era lei
che baciava in quel modo, era con lei che faceva l’ amore da
anni. E poi,
nonostante questo, era a conoscenza dell’ impedimento forse
più grande: non era
capace di essere fedele, e quello che era appena accaduto ne era la
prova.
Non
poteva e non voleva innamorarsi di un ragazzo che non
poteva avere. Che avrebbe irrimediabilmente scelto qualcun'altra come
ora
faceva con lei.
Le
veniva da piangere.
“Forse
è meglio che tu esca da qui” sussurrò
abbassando lo
sguardo
Lui
rimase in silenzio un altro po’, decisamente confuso e
spaesato
“Si,
è la cosa migliore. Ti aspetto fuori”
Kagome
si rigirò, guardandosi allo specchio, e sentendosi una
vera stupida.
Quando
uscì dal negozio lo trovò in piedi ad aspettarla.
“E
il vestito..?” notò lui non vedendola con alcuna
borsa in
mano
“Non
fa per me” disse senza guardarlo in faccia. Non avrebbe
mai potuto indossare di nuovo quell’ abito, perché
non avrebbe fatto altro che
pensare a quel momento.
“Ma
ti stava bene”
“Ne
troverò un altro”
Rimasero
ancora in silenzio
“Ora
devo andare” disse poi lei
“Ti
accompagno a casa?”
“Non
serve, grazie” ancora silenzio, ancora lo sguardo in
basso
“Senti
Kagome, mi devi scusare, non so cosa mi sia preso” si
avvicinò, prendendole le braccia e cercando i suoi occhi
“Certo,
è stato solo un errore, giusto?” disse lei
guardandolo
finalmente.
Inuyasha
rimase colpito. Perché sembrava che lei ne soffrisse?
Cosa stava succedendo?
Lei
lo guardò, leggendo nel suo sguardo proprio quel che
temeva. Certo, che era stato un errore. E cosa altro poteva essere?
Lentamente
sciolse la presa e si allontanò più in fretta che
poté.
***
Era
venerdì mattina, ed erano passati due giorni da quel
fantastico indimenticabile sbagliatissimo bacio. Ovviamente non si
erano più
rivisti né sentiti, e Kagome passava tutto il suo tempo in
redazione, cercando
veramente di scrivere l’ articolo. Ora più che mai
avrebbe dovuto riuscirci,
perché aveva ottenuto la sua conferma: Inuyasha aveva
tradito ancora la sua
ragazza, non era stato capace di rimanerle fedele.
Ma
come poteva scrivere che era accaduto con lei?
Come poteva confessare a Sango, Rin e Miroku che era stata lei a cadere
nella
sua trappola?
Senza
contare gli avvertimenti di Sango. La sua amica l’ aveva
avvisata, non doveva innamorarsi di lui. E invece come una scema aveva
ceduto
alle sue tentazioni.
Si
sentiva talmente stupida che la sua mente iniziava a
farneticare scempiaggini di ogni genere! Come ad esempio che Inuyasha
l’ avesse
sedotta apposta, perché infondo lui aveva già
avuto tutto ciò che gli serviva,
ovvero l’ aiuto di Rin e un nuovo contratto, e quindi che
cosa poteva mai
interessargli di uno stupido articolo di una rivista che non avrebbe
mai visto
nessuno?
“Kagome?”
la giovane guardò verso la porta, da cui proveniva
la voce di Sango
“E’
la terza volta che ti chiamo, che ti succede?”
“Nulla,
sono concentrata sul mio articolo”
“Lo
vedo. Va tutto bene?”
“Certo,
e tu? Sei pronta per stasera?”
“Si,
io e Miroku abbiamo preparato tutto. Anzi, volevo un tuo
parere su un paio di dettagli” disse tirando fuori una
chiavetta
“Che
cos’è?”
“La
presentazione dell’ azienda. Gli sposi hanno insistito per
pubblicizzarci e hanno pensato di fare davvero le cose in grande con un
super video
e delle foto.”
“Pieno
di risorse il tuo ex, vero?”
“Già..”
disse Sango porgendole l’ oggetto
“Bene
se vuoi ci do un’ occhiata nel pomeriggio”
“Certo,
tanto Miroku verrà per le 18. Mi raccomando non fare
in modo che io esca di qui senza quell’ aggeggio!”
“Agli
ordini capo”
“A
proposito, Miroku lascia qui il cagnolino”
Kagome
deglutì. Certo, ovviamente lui non aveva di meglio da
fare. Non poteva stare con la sua ragazza? Non poteva cercare
un’ altra povera
vittima da colpire con le sue doti seduttive invece che continuare a
importunare lei con la sua sola presenza?!
“Kagome,
mi hai sentita?”
“Certo,
il cagnolino, certo”
“Sicura
di stare bene?”
Kagome
rimase un attimo in silenzio, dubbiosa se dire tutto
alla sua amica oppure no, quando in quel mentre il telefono di Sango
suonò.
“Pronto?
Oh, buongiorno!”
Kagome
lesse il labiale dell’ amica, che le sussurrò che
si
trattava della sposa, e si allontanò.
A
pomeriggio inoltrato finalmente aveva buttato giù qualcosa
in più rispetto al solito preambolo.
E
aveva anche scelto un argomento alternativo. Il colore da
evitare quell’ anno, il verde petrolio.
Non
si riscosse finché Miroku non richiamò la sua
attenzione
“Ehi
Kagome!” entrò di corsa andando alla scrivania
“Come
stai? Scusa, sono un po’ di fretta, hai visto
Sango?”
“Ciao
Miroku, mi dispiace, sono qui da tutto il giorno, anzi
doveva ripassare per..” le parole le morirono in bocca quando
vide Inuyasha
entrare a sua volta
“Ciao”
le disse lui intercettando la sua espressione sgomenta
“Ciao”
rispose lei in modo freddo
“Eccola!”
disse Miroku prendendo il telefono vibrante in mano
“Si
può
sapere dove ti sei cacciato?! Ti sto aspettando direttamente al
ricevimento,
qui è tutto un casino!”
Miroku
allontanò il telefono con espressione dolorante. Dato
che avevano sentito tutti le grida di Sango a metri di distanza, ora
lui era
come minimo sordo.
“Tesoro,
stavo giusto correndo da te”
“Tesoro un corno, siamo
in ritardo e..” Miroku riattaccò
“Se
non si è capito devo andare. Ci sentiamo più
tardi ragazzi!”
E
così si volatilizzò, lasciando i due da soli.
Inuyasha
entrò e prese posto sulla sedia davanti alla
scrivania.
Era
abbastanza scocciato. Dopo quello che era successo con
Kagome il suo umore era rimasto terribilmente turbato.
Ancora
non si spiegava come avesse potuto combinare un
pasticcio del genere. Aveva baciato un’ altra ragazza, di
nuovo, tradendo
ancora Kikyo. Eppure in quel momento era sembrato tutto così
giusto, lei era
così bella, e così sensuale in quel vestito
elegante e peccaminoso.
Si,
forse la situazione aveva un attimino assecondato gli
eventi, eppure era certo che se ci fosse stata un’ altra
ragazza non sarebbe
successo. Infondo Kagome era.. era Kagome! Una ragazza un po’
permalosa a cui
piacevano i quattro formaggi e con cui si sentiva un po’
più se stesso.
Già,
peccato che lui avesse già una compagna.
“Ne
hai ancora per molto?” chiese lui
“Beh,
potrei anche averne per tutta la sera”
“Perché
sei arrabbiata?”
“Io
non sono arrabbiata, sono solo concentrata sul mio lavoro”
“Allora
smetti di concentrarti sul tuo lavoro e concentrati su
di me!” quel tono la fece stupire e incavolare al tempo
stesso. Eccolo lì, il
vecchio arrogante borioso Inuyasha!
“E
perché mai dovrei concentrarmi su di te?”
“Forse
perché sono qui, tanto per iniziare. E poi perché
abbiamo in discorso in sospeso” Kagome avvampò.
Voleva.. voleva davvero
riprendere quel discorso?
D’ un
tratto il suo stomaco si contrasse, ricordandole le piacevoli
sensazioni che
aveva provato solo qualche mattina prima.
“Perciò
adesso dimmi perché sei arrabbiata” ah, non era
proprio quel discorso allora?
“Senti,
si può sapere chi ti credi di essere?! Non ti basta di
avermi incasinato facendo il marpione in quel camerino?”
“Il
marpione? Pensi che io sia un marpione?!”
“Già
perché che cosa saresti? Lo sappiamo tutti che sei un
infedele nato, e ora più che mai ne ho avuto la
conferma!” gli inveì addosso,
rossa e tremendamente in imbarazzo.
Inuyasha
si bloccò. Quindi lei pensava solo quello, come
dall’
inizio.
Kagome
lo squadrò, capendo di aver esagerato
“E
in che modo ti avrei incasinato allora?” continuò
lui con
tono calmo
Lei
non seppe cosa dire, e abbassò lo sguardo.
“Dopo
tutto ti ho soltanto aiutato, no? Adesso hai la conferma
che io non sono nient’ altro che un traditore! Dovresti
esserne contenta!” era
davvero arrabbiato, e non capiva perché. Aveva agito
d’ impulso, ma alla fine
chi ci aveva rimesso era solo lui, eppure lei era arrabbiata.
E
allora si arrabbiava anche lui, perché dopotutto, credeva
che Kagome in quel lasso di tempo lo avesse visto sotto un’
altra luce, e
invece era sempre della solita pessima idea.
“E
poi, non mi sembra che tu ti sia sottratta al mio bacio.
Quindi, non sono io quello che ti ho incasinato!” Kagome
alzò lo sguardo e
rivelò due occhi tremendamente lucidi.
“Sono
soltanto cascata nella tua trappola, a quanto pare!”
“Nella
mia.. che cosa?!” Inuyasha si alzò in piedi,
davvero
più incazzato che mai
“Già
nella tua trappola!” anche lei si alzò, decidendo
in quel
momento di giocarsi davvero tutto
“Tanto
a te che te ne frega di un misero articolo quando hai
già ottenuto tutto quel che ti serviva?”
Inuyasha
spalancò gli occhi e la bocca, più stupito che mai
“Hai
ottenuto la pubblicità, un nuovo contratto e una garanzia
di lavoro e introiti per un bel po’ di tempo! Però
non basta, vuoi anche farmi
sentire un verme dandomi il contentino per farmi scrivere il mio
articolo!”
“Ma
cosa stai blaterando?!”
“La
verità, o almeno quello che penso!”
“Allora
non hai capito un bel niente!” Inuyasha sbatté le
mani
sul tavolo, facendo sobbalzare e cadere alcuni oggetti.
Kagome
trasalì per la veemenza di quel gesto, e di quel tono
così furioso.
Non
lo aveva mai visto così arrabbiato, e per un attimo la sua
ira scemò, volendo solo che lui si calmasse e che non si
urlassero più in
faccia.
Poi
qualcosa attirò la sua attenzione. Un piccolo oggetto
stava rotolando sul tavolo e cadde per terra, esattamente fra i suoi
piedi.
Si
chinò a raccoglierlo e l’ ansia la pervase
“Oh
no..”
“Che
cosa c’è?” domandò lui
“Questa..
è di Sango, e le serve per il ricevimento”
“E
come mai è qui allora?”
“Mi
sono dimenticata di restituirgliela va bene?!”
“Chiamo
un taxi, sbrigati” e prontamente Inuyasha uscì
dall’
ufficio mentre Kagome raccoglieva le sue cose.
Quando
salirono sulla macchina entrambi guardavano nei
rispettivi finestrini, senza proferire parola.
Era
una situazione davvero assurda e ingestibile.
“Comunque
non hai capito un’ accidente” le disse lui a bassa
voce
“Invece
ti sbagli, ho capito tutto”
“Sai?
Anche io ho capito qualcosa di te, ovvero che sei una
testarda permalosa ed egoista!”
“Io
non sono egoista” Kagome si voltò per lanciargli
un’
occhiataccia “e nemmeno testarda e permalosa!”
“Eccome
se lo sei! Non fai altro che pensare al tuo articolo,
e a sputtanarmi, e al fatto che ora più che mai hai la
conferma di quanto io
sia stronzo!”
“Esatto!”
confermò lei animata
“E
non riesci proprio a capire per quale razza di motivo io mi
sia esposto così pur sapendo a cosa sarei andato
incontro?”
La
voce del tassista li interruppe.
“Siamo
arrivati”
Entrambi
tirarono fuori alcune banconote e poi uscirono dalla
macchina camminando a passo felpato
“Perché
sei stupido! E anche un dannato dongiovanni”
continuò
lei
“Allora
tu sei più stupida di me per esserci cascata!” le
urlò
dietro
“Ti
odio!”
“Sai
che me ne frega!”
Si
guardavano negli occhi urlandosi addosso. Poi Kagome si
riscosse, ed entrò nell‘ imponente palazzo dove
Sango e Miroku si stavano
occupando del ricevimento degli sposi.
Seguì
un lungo corridoio guidata dal rumore della
musica e dal vocio di parecchie persone, e
giunse fino a un salone a dir poco enorme, pieno di invitati in abiti
eleganti
e dall’ aria assai ricca.
In
quel momento qualcuno fece tintinnare un calice,
richiamando l’ attenzione di tutti gli invitati e facendo
fermare la musica.
Vide
da lontano una ragazza salire su un palco e prendere in
mano un microfono.
“Scusate
l’ interruzione” disse sorridendo
Kagome
si fermò un attimo a guardarla, era davvero bellissima,
in un vestito attillato che lasciava poco spazio all’
immaginazione. Aveva dei
capelli rosso fuoco legati in alto, e una cascata di boccoli le
contornava un
volto pallido e delicato da cui risaltavano due grandi occhi verde
smeraldo.
Davvero
bellissima, tanto che per un attimo si voltò a
guardare Inuyasha, certa di trovarlo a sbavare per quella visione.
“Che
c’è?” chiese lui che invece si era
fermato a guardare lei
“Nulla,
tu vedi Sango o Miroku?”
“Li
sto cercando!”
“Volevo
rubarvi solo un attimo ancora, per spendere alcune
parole sulle persone che hanno reso tutto questo possibile. Si tratta
di una
rivista che ha dedicato uno spazio alle nostre nozze, impegnandosi
anche ad
abbellire e a decorare questo salone secondo i nostri gusti e le nostre
esigenze” la presunta sposa continuò il suo
discorso
“Ok,
li vedo” disse Inuyasha.
“Dove?”
Kagome si sporse, ma in mezzo a tutta quella gente non
vedeva nessuno
“Vieni”
lui la prese per mano e iniziò a farsi spazio fra la
gente
“Ma
prima, vorrei ringraziare colui che ha davvero reso tutto
questo sogno, la mia realtà. Grazie a te, la mia vita ora
è completa”
“Non
tirarmi, rischio di inciampare!” Kagome veniva
letteralmente trascinata
“Muoviti!”
le intimò ancora Inuyasha
E
in quel momento un ragazzo salì sul palco, e gli ospiti
iniziarono ad applaudire
“Grazie
per questi meravigliosi tre anni insieme, Kouga”
Kagome
stava maledicendo il cappello enorme di una signora,
che per poco non l’ aveva accecata, quando aveva sentito quel
nome.
Inuyasha
le aveva dato un ultimo strattone, dicendole “Siamo
arrivati!”
Ed
erano li, proprio sotto quel palco, quando lei alzò gli
occhi e realizzò quel che non avrebbe mai voluto realizzare.
Mentre lui raggiungeva quella donna
e la
baciava.
“Ehi,
ma quello..” Inuyasha aveva seguito lo sguardo di
Kagome, notando in quell’ istante la somiglianza del ragazzo
con quello della
foto che lei teneva nel salotto.
Quello
era il suo ex.
E
ora si stava sposando. E Kagome, a giudicare dalla sua
faccia, ovviamente non ne sapeva niente.
“Kagome”
la voce di Sango richiamò entrambi
“Io..
ma cosa ci fate qui?” chiese guardando Inuyasha
Lui
prese la chiavetta dalla mano di Kagome, che con lo
sguardo era tornata al palco.
“Hai
dimenticato questa.”
“Già,
me ne sono accorta poco fa, ma non potevo chiedervi di
venire qua..”
Cercò
di nuovo con lo sguardo Kagome.
“E
ora voglio invitare sul palco i componenti del WomenTime”
la sposa richiamò la loro attenzione, guardando Sango e la
combriccola. Anche
Kouga posò lo sguardo su di loro, rimanendo di sasso davanti
allo sguardo confuso
di Kagome.
Lei
era li e aveva visto tutto, aveva capito tutto, e il modo
in cui lo guardava ne era la conferma. La vide voltarsi e farsi largo
tra la
folla, andando via.
E
mentre Sango e Miroku salivano sul palco ne approfittò per
allontanarsi e seguirla a sua volta.
Inuyasha
non si era
perso un solo scambio di sguardi. Mentre i suoi amici erano sul palco a
presentare la rivista non ci pensò due volte, e decise di
seguire Kagome e il
suo ex fidanzato fuori da quel salone.
Haloa!
Ce
l’ho fatta, ero rimasta indietrissimo anche con questa mia
storia e me ne dispiaceva troppo! Così ho messo il turbo e
ho finalmente
aggiornato, ora mi sento meglio :D
Un
pochino meno meglio
mi sa che si sentono Kagome e Inuyasha :D finalmente qualcosa si
sblocca, e
complice la situazione o l’ atmosfera che si creano fra i
due, ecco che si
baciano. Ma le incomprensioni sono tante, le paure anche di
più, soprattutto da
parte di Kagome che fra i due è quella spinta da un
sentimento a cui ha già dato
un nome.
E
come se non bastasse, ecco la ciliegina sulla torta. Kouga,
il suo ex, è in realtà lo sposo di cui Sango
doveva occuparsi, e per Kagome è
una bella sorpresa.
Cosa
succederà adesso? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!
Spero
che questo vi sia piaciuto J
Attendo
con ansia commenti, pomodori, offese, cioccolato, quel
che vi pare
Grazie
mille a tutti!
Aruko