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Autore: Seo_YeoN    20/05/2016    0 recensioni
In un mondo in cui non esistono pace e tranquillità, nasce una principessa il cui compito è scoprire la donna dei suoi riflessi e portare a termine il compito assegnatale.
"Keira..."
Ogni suo sussurro è una richiesta d'aiuto, una sua rivelazione che messe insieme compongono un puzzle ormai completamente distrutto. Riuscirà Keira a riportare la pace tanto attesa?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tiepido venticello muoveva armoniosamente le foglie dei sempreverde appartenenti al vasto regno del re: Alpha Colton. Il principe Cameron, un ventiseienne ancora scapolo, non era voglioso di governare e pregò il padre a rimanere ancora qualche anno in comando, per dargli tempo per dedicarsi ai suoi hobby. Alpha Cameron infatti era un tipo poco interessato al potere, passando ore e ore di studio nella sua vastissima biblioteca personale, accumulando qualsiasi libro o carta che abbia qualcosa di scientifico tra le sue pagine. La Luna Ella era fiera della piega presa dal figlio perché riteneva sia giusto fargli fare quello che voleva mentre Alpha Colton disapprovava tutto quello che faceva il figlio. 
Ed è qui che iniziò tutto..

Keira POV

"Basta così" dice la tutrice togliendomi dalle mani il mestolo.

"Ho sbagliato qualcosa?" chiedo con il cuore in mano. Erano ormai passate un paio di settimane da quando la tutrice mi comunicò che avrei preso qualche lezione di gastronomia. Secondo lei era importante per una donna saper cucinare e conoscere i vari segreti del mestiere.

"Come posso dire? Sono ormai due settimane che le sto insegnando a cuocere il riso ma lei, se non lo brucia lo polverizza... ormai non so più che pieghe prendere per insegnarle la cosa" dice scuotendo la testa.
Sospiro e mi tolgo il grembiule, consegnandolo all'istruttrice che lo prende senza tanti complimenti. Esco dalla cucina con lo sguardo basso e mi dirigo verso quella che deve essere la biblioteca personale dello zio, Alpha Cameron. La biblioteca è rinomata per avere al suo interno più di 100.000 volumi con le nuove aggiunte che fa ogni anno lo zio. È considerato il suo patrimonio personale perché passa ore e ore al suo interno, direi che è quasi una versione moderna di Leopardi. 
Quando apro la porta, sono sicura di ritrovare lo zio alla scrivania intento a leggere un nuovo libro e così è stato.

"Buongiorno, zio Alpha" dico entrando nella biblioteca con un sorriso stampato sulla faccia. La biblioteca è sempre la stessa, l'odore dei libri vecchi, pagine e pagine di volumi ingialliti per il trascorrere del tempo e un qualcosa di familiare.
Cameron mi sorride e mi invita ad avvicinarmi.

"Buon compleanno pasticcino" dice Cameron tirandomi per il naso. Faccio una smorfia di dolore e mi libero dalla sua stretta. Faccio finta di risistemarmi il naso e stendo le mani.

"Il mio regalo?" chiedo con gli occhi luccicanti.
Cameron sorride di nuovo e tira fuori un pacco enorme violaceo. Mi metto subito ad aprirlo, ritrovando dentro un bastone lungo 20cm.

"Zio... stai scherzando vero?" chiedo con la delusione negli occhi. Pensavo in un qualcosa di più... normale per una teenager della mia età. Qualcosa come trucchi, vestiti, borse firmate, ecc..

Cameron sorride e si avvicina.
"No, prova a prenderlo in mano" lo guardo alzando un sopracciglio. Mi sta percaso prendendo in giro?
Faccio come mi aveva detto e lo vedo allungarsi improvvisamente. Balzo indietro per lo spavento e guardo di nuovo lo zio, per poi posare di nuovo lo sguardo su quello che mostra di essere un bastone di difesa.

"Ho saputo che da settembre studierai in una scuola umana. Non potrò più proteggerti quindi mi è sembrato ovvio regalarti qualcosa per auto difenderti" dice Cameron con un sorriso sulle labbra.

"Facevi prima a regalarmi uno dei tuoi noiosi libri. Cosa me ne faccio di un bastone e poi, proteggermi da che cosa?" chiedo sbuffando. Cameron era solito regalarmi volumi e volumi di libri perché riteneva fosse utile e indispensabile che sapevo più cose possibili visto che sono una principessa.

"Da qualsiasi pericolo. Ti difenderà sia dai licantropi che dai vampiri" dice sforgiando uno dei suoi magnifici sorrisi "e soprattutto... dai cacciatori" conclude serio.
Decido di ignorare quello che aveva appena detto, sospiro ed accetto di buon grado il regalo. Dopotutto è stato fatto col cuore anche se non è quello che voglio. Esco dalla biblioteca non prima di aver dato un bacino sulla guancia dello zio e vado diretta in camera. Non era mai successo che un licantropo appartenente alla famiglia reale dovesse andare a scuola e quando la nonna mi riferì la notizia, ci fu stupore sia da parte mia sia da parte di tutti i membri del castello.

"Non mi vogliono qua?" sussurro a voce alta i miei pensieri. Non sono mai stata particolarmente legata al nonno, Alpha Colton e la nonna... cerca in tutti i modi di ricoprire il ruolo della mamma ma non si può sostituire l'amore materno.
Mia madre mi partorì nel castello e dopo la mia nascita scomparve dalla vista di tutti, nessuno ebbe più notizie di lei. I nonni mi dissero che si chiamava Diana ed era la loro figlia primogenita mentre mio padre era sempre stato un punto di domanda. Nessuno si era preso la briga di rivelarmelo e così fu per tutti questi anni. Entro nella mia camera e poso sul tavolo il pacco. Un po' mi dispiace andarmene ma caccio via i pensieri e vado in bagno. 
Entro dentro e mi do un piccolo ritocco ma ho un brutto presentimento. Sento qualcosa che non va e comincio ad ispezionare tutto il bagno,ma non trovo niente quindi faccio le spallucce ed esco.

"Keira" 
Sento un sussurro e mi giro, trovando il nulla. Mi riguardo attorno con passi da formica, il brutto presentimento si è presentato di nuovo. 
Ritorno indietro e mi riposiziono davanti allo specchio. C'è il mio riflesso ma è diverso. Nell'immagine davanti a me ci sono io con altri vestiti, altra espressione ed uno splendido ciondolo al collo. Sbatto per un po' le palpebre ed alzo una mano, vedendo la donna nel riflesso fare la stessa cosa ma appena tocco la superficie di vetro, si aprono dal nulla mille crepe. Sussulto per lo spavento e mi porto la mano al petto. Pessimo presagio.

"Keira? Sei pronta?" chiede la nonna fuori dalla stanza.

"A-arrivo!" rispondo uscendo dal bagno. Vado verso la porta e la apro, ritrovandomi davanti lo splendido viso della nonna. Ha dei bellissimi boccoli castani e occhi color miele che sono riuscita ad ereditare, per mia gioia. Nonostante abbia più di quarant'anni, non ne mostra più di trenta, essendo un licantropo è riuscita a mantenere l'aspetto di una giovane e splendida ragazza.

"Ma non ti sei ancora preparata, cosa stai aspettando?" chiede entrando nella stanza.

"Ehm, scusa è che... sono un po' nervosa" rispondo chiudendo la porta alle sue spalle.

"Ti capisco perfettamente" dice unendo la sua fronte con la mia.

"Oggi compirai diciotto anni, è il tuo giorno speciale" dice sorridendo.

"Chissà quanto speciale" sussurro. 
La nonna apre l'armadio e tira fuori un bellissimo vestito bordeaux. Continua a dirmi che è lo stesso che aveva indossato mia madre al suo diciottesimo e questo mi rallegra ben poco visto che non avrei mai retto ai suoi confronti.

"Dai, mettitelo" dice la nonna porgendomelo. 
Sospiro e me lo metto e quando mi guardo di nuovo allo specchio, ne rimango completamente incantata.

"Sei bellissima" dice la nonna alle mie spalle. 
Sorrido al mio riflesso ma i nostri sguardi vengono subito catturati dagli enormi fuochi d'artificio che illuminano il cielo. Sembrano tanti fiori che sbocciano nel cielo per poi scomparire come se niente fosse.

"È arrivato il momento" dice la nonna tenendomi per mano. Mi trascina fuori dalla stanza e scendiamo insieme le scale per poi uscire fuori dal palazzo. C'è un enorme tavolo al centro con centinaia di invitati già seduti che stanno chiacchierando animatamente con la gente attorno. 
Faccio un profondo respiro ed avanzo decisa, è la mia festa ed è tutto così magicamente perfetto. Inizio a dirigermi verso il tavolo e ad ogni passo che faccio, aumentano gli occhi puntati su di me. Mi sento parecchio goffa ma riesco a sorridere e continuare. Raggiungo mio nonno e mi fermo accanto a lui.

"Miei cari sudditi, siamo qui riuniti per celebrare il diciottesimo compleanno di mia nipote Keira" dice il re ottenendo un enorme applauso dagli invitati.

"Auguri alla principessa" dice di nuovo alzando il bicchiere colmo di vino. Viene  seguito da tutti gli altri e un attimo dopo sono costretta a tapparmi le orecchie per le grida e la gioia presenti in tavola.

"Buon compleanno, principessina" dice il nonno sorridendomi.
Ricambio timidamente il sorriso e mi porto alle labbra un bicchiere di vino. Sento all'improvviso un piccolo dolore alla testa e di nuovo davanti a me la visione del ciondolo. 
Per sbaglio lascio cadere il bicchiere che si frantumò in mille pezzi. Gli invitati mi guardarono tutti e l'atmosfera cambia drasticamente.
La nonna si avvicina a me con aria preoccupata.

"Mia cara, tutto bene?" chiede toccandomi le spalle.

"S-si" sussurro confusa.
Sento sollevarsi un leggero bisbiglio tra gli invitati.

"Ha fatto cadere il bicchiere, è simbolo di pessimo auspicio"

"Già.. dobbiamo starle alla larga"

Mille parole mi fluttuano per la testa e sento l'imbarazzo salirmi fin sù la testa. Corro via dalla festa e mi rinchiudo nella stanza.

"Peggio di così non poteva andare"

 

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