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Autore: Juliet    11/04/2009    2 recensioni
Sirius ora guardava il pavimento.
“Ha cambiato idea, insomma” mormorò, con voce incolore, senza azzardarsi a rialzare lo sguardo. Le nocche della mano che stringeva la bottiglia di Burrobirra erano sbiancate.
“Così pare”.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton, Sirius Black, Sorpresa | Coppie: James/Lily
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ceneri di un Sogno

Ceneri di un Sogno

* Capitolo II *

 

 

 

We feel the pain of a lifetime lost in a thousand days
Through the fire and the flames we carry on

[ Through The Fire And The Flames – Dragonforce ]

 

 

 

 

“Lo sai, è molto che ci sto riflettendo…”

La pioggia cadeva ininterrottamente da più di dieci ore, macchiando i vetri delle finestre e rendendo paradossalmente l’atmosfera che regnava su Londra ancora più opprimente.

Sirius alzò il mento e le piantò gli occhi addosso, aspettando che Lily riprendesse a parlare. La Gazzetta del Profeta che stringeva fra le mani dimostrava più di qualche giorno; la carta ormai giallastra si accartocciava in pieghe ed angoli male assortiti fra loro. La foto che campeggiava in prima pagina era quella di una giovane donna dai capelli scuri.

“… che cos’aveva lei, che a voi non piaceva?”

Sirius parve considerare quella domanda attentamente per qualche secondo, prima di scuotere il capo quasi con condiscendenza e strapazzare un altro po’ il giornale con le dita.

“Non ti seguo”.

La donna rise, giocherellando con una ciocca di capelli rossi che scendeva fino a metà schiena e tamburellando leggermente con le dita dell’altra mano il bracciolo della poltrona nella quale era acciambellata.

“Non capisco perché tu ti ostini a portare avanti questa farsa. Non pretendo di venir messa a conoscenza di ogni singolo particolare di quel che sta succedendo là fuori, ma…”

“Ma niente,” la interruppe seccamente Sirius, alzandosi all’improvviso in piedi e voltandosi in modo da darle la schiena. “Fra poco James sarà di ritorno”.

Sentì la donna sospirare, alle sue spalle.

“James non è uno sprovveduto. E sfortunatamente per te e Silente, non è nemmeno un cretino”.

“Sfortunatamente per noi… fortunatamente per te”.

Alle sue spalle la sentì ridere e poi avvertì il leggero tonfo dei suoi tacchi sul pavimento mentre si alzava a sua volta. Lo affiancò silenziosamente e lo afferrò con fermezza per un braccio, obbligandolo a far sì che la guardasse negli occhi.

“Credimi, Sirius. E’ necessario che glielo diciate”.

Il giovane si svicolò dalla sua presa.

“Sai perché non l’abbiamo fatto. Non capirebbe”.

“Non capirebbe, non capirebbe… quando si parla con te, Sirius, c’è sempre qualcuno che non è in grado di capire. Solo tu, a quanto pare, solo tu”.

Continuava a guardarlo e parlava usando il tono cantilenante tipico delle bambine viziate.

“Eppure seguire il mio consiglio vi renderebbe tutto molto più facile”.

“Sono stanco di questa conversazione”.

Lily piegò la testa di lato, sprezzante.

“Sai qual è la porta”.

“Non posso andarmene prima che James sia tornato”.

“Ancora con questa storia…”

“E continuerà ad andare avanti così”.

Sbuffando, Lily si lasciò ricadere nella solita poltrona.

“Pagherei davvero per vederti uscire da questa casa, lo sai”.

Suo malgrado, Sirius sorrise.

“Il tuo sarcasmo è pessimo”.

“E’ il risultato del tuo impormi la tua compagnia. E comunque, riguardo a ciò di cui fingi di non sapere nulla, ho un avvertimento per te e per il tuo caro amico Dumbledore”.

Le parve di scorgere un lampo di allarme negli occhi di Sirius; sorrise.

“Non ho intenzione di fare la sua stessa fine. Quindi, per il bene di tutti,” proseguì, lentamente, senza staccare nemmeno per un attimo lo sguardo dall’uomo irrigidito di fronte a lei, “farete meglio a programmare tutto alla perfezione”.

 

 

***

 

 

 

“Lo sai, Jamie, è necessario. Oramai è questione di giorni e Dumbledore costringerà pure me a nascondermi”.

James Potter sospirò, passandosi una mano fra i capelli sempre spettinati come era solito fare fin da quando era poco più di un bambino; vi era tuttavia qualcosa di più meccanico in quel gesto, qualcosa di spento. Sirius sapeva che la prigionia forzata, seppur in quella casa e con la propria famiglia, lo stava logorando lentamente ma incessantemente dall’interno.

Prima o poi, ne era certo, sarebbe esploso.

“Quindi il modus operandi è sempre lo stesso?” domandò scetticamente James dopo qualche attimo, gli occhi al soffitto e l’ombra di una smorfia sul volto. “Nasconderci tutto, uno dopo l’altro? A che cosa può portare? La stiamo perdendo, questa dannata guerra”.

Sirius scrollò appena le spalle.

“Ci siamo sempre fidati di lui”.

“Non sai quanto male suonino queste parole sulle tue labbra, Pad. Un commento del genere me lo potrei aspettare da Peter, forse, non da te”.

Sirius si alzò dal tavolo, incontrando per un attimo lo sguardo di Lily; alle spalle del marito, vicino alla finestra, cullava Harry che si era addormentato fra le sue braccia.

“Devo andare, devo vedere i Prewett. Smettila di commiserarti, James, non ho bisogno anche delle tue lagnanze nella situazione in cui versiamo al momento. Ciao, Lily”.

Nessuno lo accompagnò alla porta ma Sirius riuscì ad avvertire allo stesso modo lo sguardo penetrante della giovane donna che lo scortava, bruciandogli la schiena, fino a quando non si fu Smaterializzato.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

“Dumbledore. Non ti aspettavo”.

Severus Snape, seppur leggermente sorpreso, si fece da parte, permettendo al vecchio mago di entrare. “A che cosa devo questa visita inaspettata?”

Dumbledore sospirò.

“Mi stai rendendo le cose più difficili del previsto, Severus. Ho parlato proprio qualche attimo fa con Sirius Black”.

Le labbra del giovane si arricciarono in una smorfia di disgusto puro.

“Che cosa c’entra questo con me? Non vedo Black da parecchio tempo, e sono grato alla mia buona stella per questo”.

Dumbledore non rispose subito, dirigendosi lentamente verso il divano liso che occupava gran parte dell’abitazione di Snape e sedendovisi con leggerezza. Severus lo imitò, prendendo posto di fronte a lui; la sua mano destra giocherellava in maniera quanto mai nervosa con la sua bacchetta.

“Ti dispiacerebbe offrirmi qualcosa da bere, Severus? Temo che la mia visita qui non sarà poi così breve”.

In un istante, due bicchieri di vino comparvero sul tavolino fra i due uomini; Dumbledore prese il suo, lo assaggiò e infine sorrise a Snape, ancora immobile nella stessa identica posizione che aveva assunto appena si era seduto.

“Ottima annata. Dovresti davvero provarlo”.

Digrigando i denti, come avesse improvvisamente perso quella poca calma che ancora gli restava in un colpo solo, Snape scattò in piedi.

“Smettiamola con questa manfrina, Dumbledore. Che cosa vuole?”

“Per prima cosa, che tu riacquisti almeno una parvenza della padronanza di te stesso. Sono sicuro, del resto, che tu sappia esattamente perché mi trovo qui, dopo la richiesta che hai avuto l’ardire di fare niente di meno che a Remus Lupin. Sono sicuro tu ricordi che quell’uomo è uno fra coloro che sono più vicini a James Potter, Severus?”

Lentamente, il giovane si risedette.

“E allora?” domandò infine, in un sussurro.

Dumbledore scosse la testa, gentilmente.

“Tu conosci il piano, Severus. Sai esattamente perché io non posso accordarti questo… favore speciale che tu mi chiedi. Ti rendi conto che dovresti stregarla per tutta la vita, farle mutare aspetto, tenerla soggiogata alla tua volontà fino a quando persino a te verrà schifo per quello che stai facendo?”

Negli occhi di Snape brillava ora una luce quasi folle.

“Non le farei mai del male”.

“Permettimi di dissentire. Per quello che ne so, le stai già facendo del male”.

Il tavolino si sollevò improvvisamente da terra e andò a sbattere contro la parete alla sua sinistra, distruggendosi come fosse stato fatto di cristallo. Snape aveva estratto la bacchetta e la puntava al petto del capo dell’Ordine della Fenice che, dal canto suo, non si era minimamente scomposto. Sembrava anzi aspettarsi una reazione del genere dal giovane.

“Questo, Dumbledore, è il tuo piano!”

“Lo so perfettamente, Severus. Ma io non nascondo a me stesso di aver dovuto scendere a compromessi… immorali. Al contrario di te”.

Un leggero movimento della bacchetta e il tavolino ritornò intatto e planò con grazia fra i due uomini, esattamente dov’era stato fino a qualche secondo prima. Dumbledore vi appoggiò il suo bicchiere, pieno ancora per metà, e si alzò.

“La risposta è no, Severus. Per ovvi motivi. Così ovvi come quelli tu sai ti impediranno comunque di tradirci, nonostante tu ti sia divertito a spaventare Lupin. La risposta è no”.

 

 

 

***

 

 

 

“Dumbledore”.

“In persona, mia cara. Oggi sembro prendere tutti alla sprovvista, per qualche strana ragione. Dov’è James?”

Lily lanciò un’occhiata alle scale che portavano al primo piano prima di rispondere.

“Sta facendo addormentare Harry. Si stupirà del fatto che tu sia venuto, ultimamente non ti abbiamo visto molto, a Godric’s Hollow. Se ne è lamentato con Sirius proprio questo pomeriggio”.

Dumbledore sospirò.

“L’ho saputo. Non c’è comunque bisogno che lui sappia che sono passato, Lily. Il mio scopo qui è di parlare unicamente con te”.

Lily annuì, incrociando le braccia al petto.

“E’ finalmente venuto il momento?”

Il vecchio mago sospirò, guardando la donna con un sorriso gentile dall’alto della sua statura.

“Esattamente. E’ ora che tu esegua precisamente ciò di cui abbiamo parlato. non dire nulla a Sirius, verrò io da te a tempo debito”.

Lily annuì.

“Buonanotte, Lily”.

 

 

 

***

 

Note dell’Autrice

 

Tremendo, tremendo ritardo. Scusate davvero ma tra l’ispirazione ai minimi storici e il pochissimo tempo che ho per scrivere sono riuscita a postare il secondo capitolo solo ora. Spero vi sia almeno piaciuto, dopo questa enorme attesa XD

 

Prima cosa, ho inserito il corsivo dove andava inserito nel capitolo precedente, siccome sono rincretinita me n’ero scordata e me ne sono resa conto solo oggi, uploadando il nuovo capitolo -_____-

Poi, i ringraziamenti!

Purepura, grazie mille per la recensione, spero il capitolo ti piaccia… credo che qualcosa si sia chiarito ora, almeno lo spero XD poco forse, ma vabbè XD Comunque il font che uso è il Bookman Old Style che ho scoperto per caso ma mi piace un sacco ^^

Scarlet Angel, grazie mille anche a te!^^ Spero il nuovo capitolo ti sia piaciuto!^

 

Bacio,

Juls

  
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