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Autore: Shirubia chan    21/05/2016    1 recensioni
Ogni membro della Raimon, compresi tutti i componenti della Inazuma Japan, dovrà abbandonare per sempre il calcio o sempre più persone verrano coinvolte. In caso di rifiuto i giocatori verrano sfidati ogni settimana lo stesso giorno e alla stessa ora a partire dalla prossima domenica ad una partita di calcio. In caso di perdita i danni a carico di poveri innocenti verranno incrementati. In caso di vincita altre squadre verranno inviate a disputare degli incontri ripetendo il medesimo processo fino alla vostra resa.
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La Inazuma Japan ha da pochi mesi vinto il Football Frontier Internation. Una nuova cospirazione è però in atto, pronta ad annientare il calcio. Toccherà quindi di nuovo a loro risolvere la situazione, affiancati stavolta, dalla misteriosa Violaine.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb/Akio, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3.Distruzione
 

Mark si svegliò di soprassalto nel cuore della notte.
Si alzò lentamente dal letto cercando di non disturbare la cugina che, ai piedi del letto, dormiva dentro un sacco a pelo.
A quella vista sorrise pensando che assomigliava al bozzolo di un baco da seta.
Per tutta la cena Violaine aveva cercato di integrarsi fin da subito nella famiglia, raccontando per lo più barzellette che l’avevano fatto letteralmente piegare in due dalle risate.
Mentre scendeva in cucina per prendere un bicchiere d’acqua che avrebbe saziato la sua arsura Mark sentì uno strano odore nell’aria.
Con la coda dell’occhio Mark notò dell’incenso che bruciava rilasciando una spessa coltre di fumo.
I suoi genitori non avevano mai preso dell’incenso in tutta la loro vita e ne dedusse che doveva essere un regalo della cugina, magari proveniente dal luogo in cui era nata.
Già… Che luogo?
Il suo accento era strano eppure era così familiare per lui. Era sicuro di averlo già sentito da qualche parte.
Tornato in camera notò Violaine divincolarsi nel sonno. La sua fronte era madida di sudore e sembrava stesse facendo un incubo.
Le sue piccole labbra rosee si aprirono leggermente, iniziando ad emettere dei piccoli suoni simili ad un lamento.
-Mamma!- sussurrò Violaine. -Perdonami… Sistemerò le cose.
Mark restò interdetto e il suo viso assunse subito un’aria preoccupata.
Per quanto al loro primo incontro potesse essere sembrata solare era evidente che lo shock dovuto alla perdita dei suoi genitori era molto forte.
-Povera Violaine- mormorò Mark che nel frattempo si era seduto sul bordo del letto a fissarla.
La scia di una lacrima cominciò a solcarlei il volto e, con una mano, Mark la raccolse repentinamente, dando una lieve carezza sulla guancia della cugina e aspettando che si calmasse.
Sembrava così allegra e invece era così debole e delicata. Il suo cuore perse un battito quando vide un’altra lacrima scendere e cadere sul cuscino.
-Mi prenderò io cura di te da ora in poi. Non voglio che piangi ok?- sussurrò leggermente cercando di non svegliarla. -Ti prometto che sarò la tua famiglia.
Non voleva che soffrisse. Sapeva bene che l’aveva appena conosciuta ma era più forte di lui.
Qualsiasi persona incrociasse sulla sua strada, anche per pochi minuti, era per Mark una persona speciale e importante.
-Il tuo altruismo è ammirevole. Ma le persone poi finiscono con l’approfittarsi di te- gli diceva sempre Axel.
-Se però per me queste persone sono importanti… Mi va bene essere usato- rispondeva sempre con un sorriso.
Anche in questo momento per Mark valeva lo stesso. Sentiva che Violaine aveva bisogno di affetto. Di qualcuno che le volesse bene e lui era pronto a darle tutto il bene del mondo.
Mentre continuava ad osservarla assorto nei suoi pensieri, gli occhi iniziarono a farsi sempre più pesanti e, senza accorgersene, cadde in un sonno profondo.

——

Oscurato dalle luci un piccolo anfiteatro contenente 32 persone si ergeva isolato sopra a una collina.
-La prima fase è stata completata dalla sottoscritta e il suo team- proclamò una ragazza con voce decisa mentre, con una cartella in mano, cercava di leggere attentamente i rapporti di ciascun gruppo. Aveva i capelli biondi e una benda copriva uno dei suoi occhi azzurri.
-Kate ha completato la seconda fase e adesso attendiamo notizie dalla terza squadra capitanata da Henry.
Una ragazza dai capelli rosso fuoco, sentendo il suo nome, sorrise sadicamente nella sua direzione, orgogliosa di aver avuto successo e di aver portato a termine il tutto senza complicazioni.
-Puoi dirlo forte dolcezza.
Una luce illuminò centralmente l’anfiteatro, rivelando la figura maschile che aveva appena parlato.
I suoi capelli neri scintillavano nell’oscurità e il suo ghigno lo rendeva ancora più spettrale.
-Manca poco e il divertimento sarà assicurato- la sua risata folle rimbombò nell’aria trasportata dal vento.
Quando si fu calmato sollevò un pugno in aria, stringendolo così forte da far diventare le nocche completamente bianche.
-Una nuova era sta per iniziare. Nessuno oserà mai più nemmeno pronunciare la parola calcio per quanto gli farà schifo- le sue parole erano taglienti e quasi sputò alla parola calcio.
-Kate! Felicia!- la bionda e la rossa scattarono immediatamente sull’attenti al richiamo e si posizionarono di fronte a lui. -La mia cara e preziosa sorellina vi ha scelto per una ragione che sinceramente non riesco ancora a comprendere… Cercate di fare un buon lavoro con quella squadrata da quattro soldi o giuro su Loren che vi farò pentire amaramente di essere nati.
I suoi occhi erano iniettati di sangue e le due ragazze indietreggiarono intimorite dal suo atteggiamento.
-Mi scusi…- da un gradino una piccola manina si era alzata.
Un ragazzino gracile e minuto cercava di tremare il meno possibile mentre il corvino, visibilmente seccato, stava contenendo la rabbia per l’interruzione.
-Che c’é?- gli urlò contro.
Il ragazzino deglutì rumorosamente. -Ecco mi chiedevo… Lady Livia sta bene?
-Certamente piccolo impertinente- ruggì furioso. -Quello che fa mia sorella non è affare tuo. Non è affare di nessuno di voi mi sono spiegato?
Tra gli spalti un lieve brusio si sollevò e un coro di voci si unirono per formare un’unica frase.
-Sì, Lord Chase…

____

 

La mattina seguente Mark si risvegliò nella posizione in cui si era addormentato.
La schiena gli doleva e le sue gambe erano intorpidite. Con la coda dell’occhio notò il sacco a pelo vuoto.
Gli occhi iniziarono ad uscire dalle sue orbite e iniziò a urlare correndo per la stanza come un disperato.
-Violaine?- la chiamò con tono preoccupato. -Ti prego dimmi che stai bene.
Iniziò a girare per la casa aprendo ogni porta avesse di fronte.
Controllò in cucina, in soggiorno, nella camera dei suoi e persino in bagno, dove trovò suo padre mezzo addormentato seduto sul gabinetto.
Risalì in camera e si prese la testa fra le mani sull’orlo del pianto.
-Non è possibile… Ma come è potuto accadere?- si chiese.
-Che cosa stai cercando?
-Ho perso mia cugina. L’ho appena ritrovata e già l’ho persa- urlò sconsolato.
Una risata squillante e cristallina si levò nell’aria.
-Umm?- Mark girò la testa e si ritrovò faccia a faccia con Violaine che rideva sonoramente.
Aveva addosso l’uniforme della sua scuola e, dalla sua energia, sembrava essere sveglia da almeno un’ora.
-Violaine!- Mark si buttò addosso alla cugina travolgendola con il suo abbraccio. -Pensavo ti fosse successo qualcosa.
-Hey hey… Certo che no tranquillo- cercò di rassicurarlo ricambiando l’abbraccio e stringendolo forte. -Piuttosto, c’è una ragazza che ti sta cercando. Ho cercato di darle un bicchiere d’acqua e di farla tranquillizzare ma non si calma.
-E chi è?- chiese stupito.
Chi mai poteva volerlo a quell’ora del mattino?
La cugina gli fece strada fino a portarlo in soggiorno dove, adagiata su una poltrona si trovava sdraiata una figura femminile.
Il ragazzo trasalì nel riconoscere i tratti del volto di quella ragazza.
-Silvia!- esclamò sorpreso alla vista dell’amica. -Che ci fai qui?
La ragazza era pallida in volto e, al suono del suo nome, si sollevò impuntando i gomiti.
-Mark…- sussurrò la ragazza vedendolo.
-Che cosa è successo? Stai bene?- chiese Mark preoccupato.
-Devi venire immediatamente nel locale di mister Hillman. Sono tutti lì.- annunciò con voce flebile.
-Ma si può sapere che cosa è successo? Che cos’hai Silvia?
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime e la ragazza scoppiò in un pianto liberatorio.
Tra un singhiozzo e l’altro la ragazza cercò di prendere fiato e non appena ci riuscì annunciò a Mark la notizia.
-La Raimon è stata distrutta…






Angolo dell'Autice:

Salve a tutti! Ecco non so che dire sinceramente... Spero che la storia vi risulti sempre interessante e che continuerete a seguirla :)
Al prossimo capitolo <3

  
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