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Autore: Alis_209    22/05/2016    1 recensioni
Sono i giorni del lupo,i piccoli Peter e Ruby decidono di scoprire l'identità del mostro che causa stragi ad ogni luna piena,cosa li aspetta?
Solo noi sappiamo la verità.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ruby/Cappuccetto, Rosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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MEMORIES OF A WOLF.
It was not your fault.



“Ruby!Il cappuccio tesoro!”

La ragazza si bloccò davanti alla porta che stava per varcare,sbuffò e si voltò verso la nonna.

“Ma nonna,mi da fastidio!Non riesco a giocare con Peter,va a finire che ci inciampo e lui mi prende in giro!”

“Non fare storie,prendi il cappuccio”.

Ruby dovette ubbidire e dopo aver indossato la mantella rossa uscì di casa.

Era passato quasi un anno ormai da quando lei e Peter avevano incontrato il lupo,e nonostante lei ricordasse quel giorno con terrore non sopportava di dovere tenere il mantello: era troppo grande e le impediva di muoversi liberamente,ciò,considerando la sua iperattività era un punto a sfavore.

Era una fortuna che dovesse indossarlo solo nei giorni del lupo, “il rosso scaccia i lupi” le diceva sempre la nonna.

Fuori nevicava e il paesaggio era totalmente ricoperto di un bianco candido. Ruby camminava goffamente tenendo con le mani esili la gonna del vestito e la mantella. “Bene,già non so camminare,se poi nevica pure direi che siamo a posto,grazie tanto meteo”.

“Parli da sola ora cappuccetto?” disse qualcuno ridacchiando.

Ruby si voltò e sorrise.

“Peter!”lui sorrise a sua volta,“e' questo cappuccio,la nonna mi obbliga a metterlo,lo odio.”

Peter si avvicinò all'amica,e le porse un bellissimo bucaneve.

“Oh Peter!E' bellissimo,grazie!”

E così lei gli diede un delicato bacio sulla guancia provocando l'avvampare dell'amico.

“Volevo prenderti una rosa rossa,so quanto ti piacciono,ma non ne ho trovata neanche una..”disse abbassando il capo.

“Non ti preoccupare,questo bucaneve mi piace moltissimo,sei stato davvero gentile”.

Il ragazzo risollevò il capo,e sorrise,poi prese la mano dell'amica e si diressero “nel loro posto”.

Il “loro posto” era un enorme albero,con delle radici talmente grandi da potercisi sedere sopra comodamente.

Andavano spesso lì a giocare e a passare il tempo.

“Stanotte papà mi porta a caccia con lui,troveremo il lupo”

Al ricordo del lupo Ruby rabbrividì e si strinse nella mantella,non aveva visto il mostro direttamente,ma si ricordava quell'orribile sensazione di pericolo nonché il corpo,o meglio i resti del corpo,di Buttrows.

“Devi andare per forza?Insomma,è pericoloso”.

“Sarò con mio padre,non mi succederà niente...Da grande sarò un cacciatore forte e coraggioso come lui,e ucciderò il lupo,sempre che non lo faccia stasera.”

Ruby non era molto convinta,non potevano solo lui e suo padre sconfiggere un tale mostro.

“Io..non lo so Peter”. Lo guardò fisso con sguardo penetrante e preoccupato, non voleva che rischiasse la vita.

“Tranquilla Rub.”

Il suo tono di voce era così convinto e rassicurante...

Ruby abbassò lo sguardo. Niente avrebbe fatto cambiare idea a Peter.

“Ti voglio bene”

“Anche io”

 

 

Era quasi scesa la notte e Ruby era ancora sveglia. Il suo amico era fuori per il bosco e un lupo spietato girava dalle stesse parti.

Avrebbe dovuto raggiungerlo?

Assicurarsi che stesse bene?

Da quando Peter intraprendeva un'avventura senza di lei?

Si alzò dal letto e senza farsi udire dalla nonna riuscì ad uscire. Appena fuori si ricordò della mantella,ma non poteva tornare dentro rischiando di svegliare Granny e soprattutto quell'enorme tovaglia l'avrebbe sicuramente rallentata.

Il primo posto in cui andò fu il loro albero,e solo lì si accorse che non poteva sapere dove il suo amico fosse esattamente e si ritrovò a non sapere che fare.

Avrebbe gironzolato lì intorno,il suo udito era sempre stato molto acuto,quindi se Peter si fosse trovato nei paraggi lo avrebbe sentito.

Rimase seduta sulle radici dell'albero a guardare sorgere la luna piena. Iniziò a sentire uno strano dolore ai muscoli come se si stessero allungando e avverti un bruciore agli occhi,tanto da doverli chiudere per evitare di lacrimare, provava un dolore pazzesco.

 

“Capito Peter?Lasciamo il capriolo morto qua in modo che il lupo ne percepisca l'odore,ci appostiamo là,dietro a quel cespuglio e lo aspettiamo,poi,il colpo finale”.

“Si papà”

Così fecero.

Da dietro il cespuglio,Peter,era scossa da brividi: freddo o paura? Avrebbe continuato a credere che fosse solo per il freddo. Nonostante avesse una gran voglia di portare a termine il compito per dimostrarsi coraggioso come il padre,aveva paura. Non avrebbe voluto in alcun modo trovarsi in quella situazione,ma il desiderio di rendere orgoglioso il padre,(uomo che come genitore lasciava al quanto desiderare)era più forte di lui. Il giorno prima l'uomo aveva annunciato al fratello di Peter,Ronald,che lo avrebbe portato con sé,ma il ragazzo era troppo impaurito e così ora era a casa con ancora il segno della mano del padre sul viso,un'impronta che era stata accompagnata dal disprezzo e dalle continue urla che dicevano “vigliacco”.

Era così toccata a Peter la giornata di caccia. Anche se la povera madre era del tutto in disaccordo,era il padre che comandava e nessuno osava contrariarlo. Peter,nonostante ciò,non pensava che il padre fosse un uomo cattivo,si persuadeva del fatto che volesse solo un buon futuro per i suoi figli e quindi aveva accettato volentieri la proposta del genitore,e ora si trovava lì,pentito di aver accontentato il padre.

Dopo dieci minuti,quando ormai le dite del ragazzo erano rosse e congelate,un grosso lupo dal pelo folto e nero e dagli occhi di un azzurro penetrante,si precipitò sul capriolo. Il cuore di Peter accelerò mentre il padre preparava l'arco cercando di non fare il minimo rumore.

Il lupo però si voltò e prese a fissare i due. Il padre,accortosene era pronto a colpire. Eppure Peter,per un momento,pensò che fosse sbagliato,riconosceva negli occhi di quel lupo qualcosa di familiare,come se avessero un legame.

Il padre scoccò la freccia che il lupo afferrò al volo,per poi,dopo averla sputata,gettarsi sul cespuglio. L'uomo fece in tempo a spingere via Peter,urlandogli di scappare.

Il ragazzo prese a correre,mentre il padre veniva dilaniato da quel orribile mostro.

Lacrime calde gli riscaldarono il viso,continuava a correre con il cuore che batteva all'impazzata.

Si fermò davanti ad una grotta,completamente terrorizzato,vi entrò e decise di passarvi la notte,visto che il suo orientamento non era dei migliori soprattutto al buio.

 

 

Quando Ruby si svegliò era stesa a terra in mezzo alla neve,si trovava sotto al suo albero,completamente spaesata. Un gusto amaro le occupava la bocca,sembrava...sangue? Scrollò la testa e si alzò in piedi. Perchè era lì? Doveva essersi addormenta.. Peter!

Appena se ne rese conto sentì una fitta al cuore,iniziò ad agitarsi,le sudavano le mani e un forte capogiro le prese alla testa.

Preoccupata e infreddolita,delle lacrime silenziose iniziarono a scorrerle sul volto,non c'era un vero e proprio motivo ma era sicura che Peter fosse morto. Presa nuovamente da un capogiro cadde a terra,in ginocchio,prendendosi la testa tra le mani e scossa dai dolori dovuti evidentemente dalla notte passata sdraiata nella neve.

“Rub!”

Il ragazzo,dall'area più sconvolta di quella di lei,le si precipitò addosso,tenendola tra le braccia.

“Oh Peter,sei vivo!Sei vivo”.

Ignorando il mal di testa strinse a sé l'amico riempiendolo di baci sulla guancia e piangendo dalla gioia.

“Rub tu stai bene?”.

Il viso di lei era completamente congelato,la punta del nasino e le guanciotte erano di un vivido scarlatto.

“Torniamo a casa,vieni”.

“Tuo padre?”

Cercò di prenderla in braccio a mo' principessa,ma lei opponeva resistenza.

“Tuo padre Peter?!Dove è?”

Peter,decisamente più forzuto di Ruby,riuscì finalmente a tirarla su,continuando ad ignorarla.

“Peter,rispondimi!”

“E'MORTO RUB.”

Ruby fissò scandalizzata l'amico che la teneva in braccio,senza sapere cosa dire o cosa fare.

“Mi dispiace Peter”.

Mise le braccia attorno al collo di Peter,per poi affondare il viso nel suo collo.

“No Rub,non è stata colpa tua,non devi dispiacerti. E' stato quel mostro. E io lo ucciderò,costi quel che costi.”

E così,si diressero verso casa.

   
 
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