Ed ecco il capitolo
6! Non ci credo che sto ancora scrivendo sta cosa assurda… bah, se
nessuno mi ha ancora internato lo farà molto presto xD vabbè vi lascio alla lettura va’.
La Soluzione di Anzai
06. Messa in atto
-… - era senza parole, letteralmente
senza parole, cosa Diavolo si era fumato quello psicologo da strapazzo? Tutta
la Jamaica?! Cioè... lui e quel Do’aho
d’ora in avanti dovevano parlare dei loro problemi?!
Cazzo ma quello era pazzo! Era fuori come un poggiolo! - Ma... non si può!
– esclamò il Do’aho dando voce anche ai suoi pensieri,
adesso sembrava abbastanza spaventato all’idea... chissà
perché. Che c’entrasse quello che aveva detto Anzai poco prima?
– Sakuragi non farmi
ripetere ciò che ho detto un attimo fa... sai bene anche tu che ho
ragione... e poi prendetela come una sorta di esperienza di maturazione, magari
dopo questo diventerete ottimi amici – concluse
il vecchio mentre ora Rukawa era disperato. Ma se non riusciva nemmeno ad
aprirsi con lui come accidenti poteva
dire i suoi problemi a quell’idiota? Quell’uomo ragionava con la
segatura!
- Signore... –
cercò di parlare allora il moretto ma ancora il
vecchio lo guardò comprensivo – Rukawa lo so che non ti piace come
idea e che la reputi inutile... ma dato che non ho alternative, per adesso,
perché non ci provi? – cercò di convincerlo. E c’era
anche riuscito cavolo! Non aveva più avuto parole per replicare!
Così non andava! Anzai li salutò e uscì dalla stanza mentre ancora Kaede riordinava i pensieri... il
Do’aho sembrava nella sua stessa situazione, probabilmente non avrebbero
nemmeno parlato in quel tempo rimasto.
La previsione di Kaede si
avverò infatti erano rimasti per un tempo
indefinito ad osservarsi e a leggere nell’altro la stessa preoccupazione
di un eventuale dialogo: a cosa li avrebbe portati? A cosa avrebbe portato lo scoprirsi delle loro debolezze se non a
umiliarsi? Era questo principalmente quello che pensava Kaede, non voleva essere aiutato, ma soprattutto
non voleva essere aiutato da un altro ragazzo.
Principalmente il suo era un
problema di rapporti sociali, dato che odiava parlare con il prossimo, aprirsi.
Non l’aveva mai fatto e questo non gli era mai pesato. Poi c’era da
aggiungere il fatto che odiava le
altre persone perché giudicavano senza
sapere. Quello a cui non aveva dato peso era che si
contraddiceva da solo. Se non dava informazioni su di
sé e il perché fosse così come poteva pretendere che gli altri potessero aiutarlo? Ma lui questo lo
sapeva in fondo a se stesso. Anche se faceva di tutto per non pensarlo.
Altro suo problema era il
fatto di essere irrimediabilmente gay, forse questo era il problema minore ma
odiando le donne, tranne sua madre chiaro, aveva
capito che era attratto dai maschi. Beh nessun problema tanto non aveva mai
dato a vedere chi gli piaceva, era troppo bravo a fingersi indifferente e alla
gente andava bene questa sua maschera. Non si chiedeva certo cosa avesse
dentro. E poi in fondo manco importava.
Sbuffando decise di chiedere
ad Ayako un the... sempre che Anzai non avesse esaurito le scorte. La donna
tornò con il suo the e un'altra bevanda per il rossino che sembrava
essersi quasi convinto a iniziare un discorso “Dimmi che mi sbaglio ti prego!” pregò Rukawa a
qualche entità superiore che forse neppure esisteva.
- Senti Kitsune dobbiamo
parlare di qualcosa sennò il nonnino verrà sicuramente a rompere
– disse il Do’aho. Beh sotto un certo punto di vista aveva ragione,
probabilmente se Anzai non stava sentendo tracce acustiche di un loro dialogo presto se lo sarebbero ritrovato
lì a riprendere il discorso di poco prima.
- Nh... comincia pure –
rispose lui sedendosi più composto pronto a fare da psicologo al ragazzo che aveva di fronte che però non
sembrava molto d’accordo. – No Volpe... semmai è
il Tensai a lasciarti l’immenso onore
di cominciare a sfogarti – replicò Sakuragi – Neanche morto
– concluse lui per poi stravaccarsi di nuovo sul divanetto di fronte al
rossino. – Facciamo così... giochiamo a morra. Chi perde comincia
ok? – propose il Do’aho... beh si poteva fare, avrebbero avuto
tutti e due le stesse probabilità di vincere – Nh... e sta per si – gli disse vedendolo sorridere appena.
Chiusero entrambi una mano in
pugno per poi agitarle e aprirle sull’oggetto che volevano
rappresentare... unico punto debole era che entrambi fecero le forbici al primo
tentativo. Riprovarono: di nuovo due sassi. Ancora una
volta e di nuovo parità con la carta. Non era
possibile! – Non è possibile! Come fai a leggere le mie mosse dannatissima Kitsune dei miei stivali?! –
sbottò il rossino mentre Rukawa pensava la
stessa cosa solo che imprecava contro un certo Do’aho.
- Direi di cambiare strategia
Do’aho – disse mentre il Do’aho
stava ancora imprecando – Non chiamarmi Do’aho! Comunque cosa
proponi tu? – gli chiese il rossino sbuffando sonoramente – Che ne dici di una sfida a pari o dispari? Lì dovrà
vincere per forza uno dei due – propose allora mentre
l’altro annuiva soddisfatto dell’idea – Io pari e tu dispari
ok? – propose ancora ma stavolta il rossino
brontolò – No io pari e tu
dispari! – concluse mentre Rukawa brontolava: avrebbe voluto replicare ma sospettava che se l’avesse fatto la cosa
non sarebbe più finita.
Di nuovo strinsero una mano a
pugno e le agitarono pensando velocemente a che numero. Lui mise un dito solo
mentre il Do’aho due. Aveva vinto! Bene per fortuna non sarebbe toccato a
lui parlare.
Sospirò di sollievo
sedendosi aspettando che l’altro facesse altrettanto, ma proprio mentre
quello si stava sedendo la figura di Anzai apparve dalla porta. – Ragazzi
tempo scaduto... continuerete la prossima volta ok? – disse il vecchio mentre i due annuivano per poi scambiarsi
un’occhiata abbastanza tesa: Rukawa capì subito che il rossino
doveva prepararsi psicologicamente a parlare, come lui d’altronde. Non
era per niente facile parlare con qualcuno dei propri problemi, se poi si
faceva così a bruciapelo e non di tua volontà poi...
Sbuffò per poi uscire
dalla stanza ma rifugiarsi nel bagno: che ci faceva lì quella
psicopatica della Akagi? Oddio adesso Sakuragi sarebbe entrato nel suo
personaggio innamorato-pazzo-di-Harukina-cara
e lui avrebbe visto i sorci verdi... brrr.
Sentì la voce dell’idiota trapanargli i timpani – Harukina miaaaa che ci fai qui? –
chiese quello con la sua soave vocina
– Niente passavo di qui... – rispose vaga quella là. Oh ma
lui sapeva che non era lì per caso, di sicuro era lì
perché aveva scoperto da qualcuno che il suo turno di visita era il Lunedì! Che sfiga accidenti!
Imprecò sottovoce per poi decidere di uscire velocemente dal suo
nascondiglio e fare un accenno di saluto ad Anzai e Ayako... all’idiota
manco ci provava dato che non sapeva nemmeno dove fosse presumeva.
Aprì come al solito la porta di casa sospirando, per fortuna adesso
non andava più là il Lunedì e quindi quella cosa non sarebbe entrata più di
soppiatto nell’ufficio del vecchio Anzai. Ma la cosa lo preoccupava
marginalmente, quello che lo lasciava abbastanza agitato era che gli rimanevano
ancora due settimane per cercare di inventarsi dei problemi da propinare
all’idiota. Non gli avrebbe di certo detto la verità, figurarsi!
Per cosa poi? Essere deriso e magari guardato con compassione e disprezzo? No
grazie ne faceva tranquillamente a meno!
Si stravaccò sul
divano accendendo la televisione: davano una partita dell’NBA bene! Si
sarebbe rilassato e non avrebbe pensato al problema fino al
giorno dopo... o almeno così sperava, magari ci avrebbe pensato il
giorno dopo che il rossino si sarebbe messo a parlare dei suoi di problemi...
avrebbe potuto prendere spunto no? Oppure magari romanzarci sopra. Come se la sua
di vita non sembrasse un romanzo già di suo... bah sperava solo che il
Do’aho avesse tanto da dire così da coprire tutto il tempo della
seduta del Mercoledì, si perché si era
votato per quel giorno dove nessuno faceva niente: persino lui non aveva allenamento.
Decise di smettere di pensare
e, dopo essersi stiracchiato, si mise a guardare la partita per poi
addormentarsi profondamente.
Continua...
Fine del 6^
capitolo... povero Kaede con la babbuina che adesso appare dal nulla, ma dato che non c’era Sendino caro non potevo
non distruggere l’‘armonia’ del momento ahah. Ringrazio chi
ha letto e cainhx per aver commentato... Basta sclerale vah, ci si sente al prossimo capitolo.
By athenachan