Scusate per il ritardo nell’aggiornare, ma sono talmente impegnata con l’Università che a malapena riesco a leggerle le fic, figuriamoci scriverle.

In ogni modo per fortuna sono riuscita a finire il secondo capitolo ed il terzo è già in cantiere. Spero solo di riuscire a concluderlo. Per fortuna esistono le vacanze di Pasqua!!!

Spero vi piaccia.

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Non riusciva a vedere niente. Anche con la luce che filtrava dalla porta aperta, il buio della stanza restava così fitto da non permettergli di distinguere niente.

“Chissà se Lenalee è davvero entrata qui” si disse Allen tra sé e sé.

Ancora non riusciva a capire niente di quello che stava succedendo. L’unica cosa che gli veniva in mente era che i suoi compagni gli stessero facendo uno scherzo. Ma quella era una cosa che si aspettava da Lavi, non da Lenalee. Almeno credeva…

“L’unico modo per saltarci fuori è trovare Lenalee e chiederglielo di persona” disse e così entrò nella stanza buia.

Cattiva idea.

Anzi pessima.

Appena fece un passo si accorse che non c’era il pavimento. Ebbe appena il tempo di lasciarsi sfuggire un “cavolo!” prima di fare quello che fanno tutte le persone normali quando gli viene a mancare la terra sotto i piedi (Tyki e Lenalee non rientrano tra queste ultime).

Precipitare.

“AAAAHHHH!!!” urlò.

Gli sembrò di cadere per ore, quando finalmente tocco terra. E per fortuna in una maniera abbastanza ‘morbida’, considerando l’altezza da cui era caduto. Cadde sull’erba.

“Ohi, ohi, ohi” disse massaggiandosi la testa. Poi si guardò intorno.

Era in una specie di radura, coperta da erba verde e circondata da un bosco. Qua e là nel prato spuntavano alcuni fiori e ad un certo punto, vide alcuni uccelli alzarsi in volo da uno degli alberi.

Sbatté più volte le palpebre per capire se aveva visto giusto.

“Ok, qui sta succedendo qualcosa di veramente strano. È impossibile che mi trovi ancora all’interno dell’Ordine” disse piano mentre si alzava.

“Ma allora dove diavolo sono finito?!”

Non poteva davvero essere finito davvero dentro al libro come Alice, giusto?

“Ora la cosa più importante era trovare il modo di tornare indietro” si disse.

O trovare qualcuno che gli spiegasse come fare.

O cercare di svegliarsi se era solo un sogno (ipotesi più probabile). Ma come si fa a svegliarsi da soli da un sogno?

Ora che ci pensava bene non era riuscito ad arrivare in fondo al libro prima di venire interrotto. Quindi non aveva la minima idea di come facesse Alice ad uscirne…o se ne era uscita, considerando che l’ultima cosa che aveva letto era il processo che la Regina di Cuori stava facendo alla bambina.

Venne percorso da un brivido “Sarà meglio cercare di tenerci fuori dai guai”

Ma anche se tu cerchi di tenerti fuori da guai, sono sempre i guai a venire a cercare te.

E in questo caso i guai presero la forma di una voce piuttosto arrabbiata dietro le sue spalle.

“Ehi tu, che diavolo stai combinando?”

Allen fece un salto per al sorpresa e si girò di scatto. E ciò che vide gli fece spalancare gli occhi a dismisura.

Davanti a lui c’era Kanda.

Bè, forse non proprio lui, ma gli somigliava davvero parecchio. Solo che Kanda non si sarebbe mai vestito in quel modo, giusto?!

Il giapponese infatti indossava un paio di pantaloni blu scuro e una maglia a maniche lunghe dello stesso colore. Sopra di essa aveva una casacca bianca, legata in vita con una cintura a cui era appesa la sua solita katana. Ai piedi un paio di stivali.
I suoi capelli corvini erano come al solito raccolti in una coda alta, ma sulla testa portava un piccolo elmo d’argento. Sul davanti della casacca bianca aveva ricamato un simbolo: il picche delle carte da gioco.

Allen guardava il nuovo arrivato ad occhi spalancati, non sapendo se scoppiare a ridergli in faccia o scappare a gambe levate. Evidentemente però il suo ritardo nel rispondere diede sui nervi allo spadaccino.

“Baka Moyashi, ti ho chiesto chi sei e cosa diavolo stai facendo qui. Vedi di rispondere alla svelta prima che ti faccia a fettine!”

Era proprio Kanda. Senza ombra di dubbio.

“Il  mio nome è Allen, Bakanda! E come faccio a sapere cosa sto facendo se non so nemmeno dove mi trovo?” sbottò Allen, arrabbiato per il soprannome con cui l’altro continuava a chiamarlo.

“Bakanda?! Che cavolo stai dicendo, Moyashi. Io non mi chiamo in quel modo, io sono il Sei di Spade”

(N/A: il picche è chiamato ‘spade’ in inglese e visto che Mugen vuol dire sei illusioni ho pensato che ci stesse bene questo come nome per Kanda. L’idea l’ho presa da un’altra fic che ho letto.)

Per un momento Allen lo guardò interdetto.

“Hai detto ‘Sei di Spade’?!”

“Sei anche sordo oltre che stupido? Mi sembrava di essere stato chiaro…”

Stavolta Allen non seppe proprio trattenersi. Scoppiò a ridere.

Altra cattiva idea.

Sembrava che oggi non ne facesse di giuste.

La sua risata irritò terribilmente l’altro ragazzo, un po’ perché era già parecchio irritato con il nuovo venuto, e un po’ perché, ovviamente, l’altro stava ridendo DI LUI.

La sua mano scattò verso l’impugnatura della sua spada. Prima che se ne rendesse conto, Allen si ritrovò a fissare la punta della lama puntata proprio in mezzo ai suoi occhi.

La mossa del giapponese funzionò. Allen smise immediatamente di ridere. O per meglio dire, continuò a ridere, ma la sua risata si era trasformata dal riso divertito di prima ad una risatina nervosa.

“Ehi Kan- volevo dire Sei (come si fa a chiamare una persona in questo modo?) adesso non mi sembra il caso di arrivare fino a questo punto…”

“Mi sembra il caso invece. Tanto per cominciare stavi ridendo di me e, secondo, ancora non hai risposto alla mia domanda. Chi sei e cosa stai combinando?” sbottò l’altro senza abbassare l’arma.

Allen deglutì “ Bè vedi, ecco, come ho già detto prima il mio nome è Allen. Allen Walker. Per quanto riguarda la seconda parte della domanda: per dirla breve mi sono perso.” (A/N: sai che novità! Ehm…chiedo scusa, mi è venuta spontanea, ora torno alla storia)

“Stavo seguendo il Coniglio Bianco. Ho delle…ehm…cose da chiederle. Non è che per caso tu l’hai vista?” chiese Allen più per togliersi da quella situazione che sperando veramente di ottenere un’informazione.

L’altro lo osservò per un po’, poi con un grugnito abbassò la spada e la rimise nel fodero.

“Va bene, non mi sembri abbastanza in gamba per poter essere una spia. Vorrà dire che per stavolta ti lascerò andare” disse.

Lo sguardo di Allen si incupì a quelle parole. Stava per ribattere quando l’altro continuò.

“Il Coniglio. Non so dove possa essere di preciso in questo momento. Oggi il Re darà una festa e ha incaricato il Coniglio di consegnare gli inviti agli abitanti del regno. Quindi ti consiglio di guardarti un po’ in giro e vedere se riesci a trovarla, altrimenti la potrai aspettare direttamente al castello.”

Detto questo si girò di scatto e cominciò ad allontanarsi.

Allen lo guardò perplesso. Non si aspettava questo da Kanda. Non solo non lo aveva affettato, ma aveva anche risposto alla sua domanda.

“Aspetta!” gli grido dietro.

L’altro si girò appena “Cosa vuoi ancora, Moyashi?”

“Volevo ringraziarti Bakanda. E per l’ennesima volta ti ripeto che il mio nome è Allen!!”

Il moro sbuffò un “io non mi chiamo così” appena prima di allontanarsi definitivamente.

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E in questo modo sono riuscita ad inserire anche Kanda. Pian piano arriveranno anche gli altri.

Domanda: Stavo pensando di inserire anche qualche coppia in questa fic. Se lo farò (e sono molto tentata) metterò sicuramente Tyki/Lavi. Ma non so con chi ‘appaiare’ Allen: se, per restare in tema, fargli fare coppia con Kanda oppure se lasciar perdere e metterlo con Lenalee.
Mi piacerebbe sapere la vostra opinione (anche un “Lascia perdere!” è ben accetto).
Grazie per la cortese attenzione. Alla prossima. ^-^