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Autore: Artemide BlueMoon    23/05/2016    0 recensioni
Era tutto finito da tempo, Voldemort non spaventava più nessuno e nemmeno i mangiamorte si facevano più avanti, chiusi nelle loro celle ad Azkaban o sottoposti già da tempo al letale bacio dei dissennatori. Eppure non è mai veramente finita finchè non si è alla fine: altre forze lavorano nell'ombra, Voldemort non è stato il primo e di sicuro non sarà mai l'ultimo malvagio del mondo magico. Ci saranno altri ragazzi con un potere enorme tra le mani e troppi pochi anni per poterlo capire a dover fronteggiare qualcosa di più grande di loro, a pochi passi da una storia più vecchia di Hogwarts stessa.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minerva McGranitt, Pix, Teddy Lupin
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quella sera in sala comune ci sono Giuliana, Fede e Megan appollaiate sul divano davanti al camino acceso di una fiamma verde.

Federica sta accarezzando pigramente il suo gatto nero dal pelo corto, Chicca, mentre Giuliana si rigira tra le mani l'orologio da taschino che il giorno dopo avrebbe ridato al suo proprietario. Sul pavimento stanno giocando la puffola pigmea screziata e quella fucsia, pigolando contente.

-Quindi quello sarebbe di Barone?-

-Sì, è come vi ho detto-

-Lo posso vedere?- le chiede Megan, ma la ragazza ritira la mano chiusa a pugno sull'orologio.

-Scusa, è che non mi sembra corretto dare a un altro un oggetto non mio-

-Uffa va bene. Fede la squadra quando farà i suoi primi allenamenti?-

-Ancora non sappiamo, dovremmo parlare con il capitano di Grifondoro per alternarci il campo-

Mentre le due continuano a parlare di quidditch, Giuliana cerca di aprire lo scompartimento dell'orologio per vedere l'ora, ma la lastrina argentata che copre per metà le lancette non si vuole spostare, come sigillata.

-Sembra incollato dalla magia-

-Magari Barone ha qualche segreto da nascondere-

-Se anche fosse mi sembra strano che lo abbia perso facilmente nonostante non avesse avuto fiducia nel lasciarlo nello spogliatoio-

-Domani gli potrai chiedere tutto quello che vuoi dato che finalmente avrai la scusa per parlarci- ridacchia Federica con il sorriso malizioso che la contraddistingue.

-Non pensare chissà cosa, a me Leonardo non interessa-

-Ma certo, e come mai è già “Leonardo”? Non dirmi che finalmente è arrivato qualcuno a farti battere il cuore?!-

-Non è vero!- si affretta a precisare Giuliana con le guance rosse.

-E invece sì-

-Dato che non la smettete di prendermi in giro me ne vado-

-Ma va!-

-Lo sai che ti ha guardata più e più volte ieri al banchetto e oggi sia a pranzo che a cena-

-Basta, vado a dormire!-

-Ma non stavo scherzando-

Però Giuliana è già arrivata alla camerata dove trova Beatrice addormentata.

La mattina dopo la ragazza esce dalla stanza prima delle sue due amiche per farsi una tranquilla passeggiata fino alla Sala Grande.

Megan e Federica arrivano di corsa solo quando la ragazza ha finito di mangiare in tutta calma.

-Perchè non ci hai aspettate?-

-Perchè se no mi sarei ridotta ad ingozzarmi come un troll come state facendo voi ora. Io inizio ad andare a trasfigurazione. F guai a te se scopro che hai di nuovo saltato storia della magia per andare a parlare con il prof Paciock!-

-Va bene, G. Buona lezione e buona fortuna con Barone-

Giuliana corre verso l'aula della McGranitt che è tornata dalla sua visita a Londra.

Trova Matteo ad aspettarla davanti alla grande porta di legno ancora spalancata.

-Ehi, ti sei scordata di portare il tuo animale per la lezione di oggi?- le chiede il ragazzo, che fa mostra su una spalla della stessa puffola pigmea di Giuliana, mentre sull'altra di una civetta dagli occhi azzurri.

-Ecco il mio Veleno- tirandosi su la manica della camicia bianca mostra una striscia argentata lattea arrotolata intorno al suo posto, potrebbe essere scambiato per un bracciale a forma di serpente se il suddetto serpente non avesse gli occhi cerulei vispi che si muovono, come la lingua biforcuta.

-Che figo! L'hai immobilizzato per farlo restare così?-

-No, è sempre stato obbediente di suo-

Entrano nella classe e un'altra stancante giornata di scuola comincia.

Giuliana non ha occasione di incontrare Leonardo da nessuna parte, nonostante si sia abbassata a chiedere alle sue compagne di casa pettegole alcune informazioni su di lui non lo incrocia per tutto il giorno.

Gioca con la catenella dell'orologio nella sua tasca mentre cammina a passo sicuro tra i corridoi di pietra con Federica al suo fianco, il sole si sta abbassando sui campi di quidditch, tutti gli studenti stanno andando a cena.

Matteo corre incontro alle due ragazze, fermandole in mezzo alla strada.

-Giuliana ferma là! Forse so dove trovare il tuo bello-

-Anche tu? Ma basta! Lui non è il mio bello, non è nessuno!- strilla la ragazza rossa in volto. Federica forse per la prima volta addolcisce lo sguardo nei confronti del Grifondoro, venendo a sapere la loro idea comune a proposito della cotta della sua migliore amica.

-Comunque il tuo nessuno questa sera farà astronomia con te-

-Ma com'è possibile? Lui è del settimo anno-

-Mi pare di aver capito che sia per una particolare pioggia di meteore-

-E tu non verrai?-

-No, io non faccio astronomia, buona fortuna-

-F mi abbandoni anche tu?-

-Sono di quinta io, non ho libero accesso alla torre di sera-

-Ma ...-

-Niente ma! Mi raccomando fatti invitare ad uscire! Mentre penso che io e Megan decideremo cosa fare per la festa che ho in programma per il prossimo mese-

-Ma come farete? Senza di me esagererete!-

-Poi ti sottoporremo tutte le idee, ora filiamo a cena che alle 9 hai un incontro!-

Nonostante sia Matteo che Federica ripongano una fiducia così cieca nei suoi confronti Giuliana non riesce a trovare un modo per approcciarsi al ragazzo accanto a lei nel buio della torre di astronomia.

Sono tutti seduti per terra con il naso rivolto all'alto per scrutare il cielo trapunto di scie di stelle, uno spettacolo da togliere il fiato.

Giuliana percepisce chiaramente la spalla di Leonardo a contatto con la propria e le guance le vanno a fuoco per quel leggero sfiorarsi di tessuti inaspettato a cui non era preparata.

Sa che dovrebbe limitarsi a sporgergli l'oggetto in quel momento in cui potrebbe nascondere l'imbarazzo che la sta turbando, ma non vuole sprecare l'occasione di poter conoscerlo e di potersi presentare al ragazzo, per renderlo anche solo noto della sua presenza.

Quando si accendono le luci però il coraggio la tradisce.

Lui è lì, in piedi davanti a lei, le dà la schiena e ride con un suo compagno, quel suono così celestiale non se lo potrà più dimenticare e le gambe le tremano.

E' spaventata dalle sue stessa emozioni, così nuove, si sente la voce andare e venire e i cerchi alla testa.

Sta quasi per convincersi di potergli restituire l'orologio via gufo, chiedendo l'animale in prestito a Matteo, con allegata una lettera di scuse per il ritardo, ma la puffola pigmea che ha avuto la brutta idea di portarsi dietro, e che è rimasta per tutto il tempo a sonnecchiare sulla sua spalla, percepisce l'agitazione della sua tutrice e schizza via con un balzo proprio sulla testa corvina di Leonardo.

Il ragazzo sobbalza di sorpresa, mentre si volta verso Giuliana.

Quando la strega si trova a pochi centimetri dagli occhi smeraldini di Leonardo non può impedirsi di trattenere il fiato per la meraviglia di quel colore così puro.

-E' tua questa belva?- le chiede, un sorriso candido in viso.

-S.sì … scusala … è un po' problematica-

-Come si chiama?-

-Non lo so, non ha un nome a dire il vero-

-Peccato. Comunque ecco a te- le restituisce la pallina di pelo che non ha placato la sua energia, sembra aver accumulato agitazione.

Leonardo sta per andarsene quando finalmente Giuliana prende il coraggio a due mani.

-Aspetta! Io … ti dovrei ridare una cosa …- estrae dalla tasca l'orologio che è stato la sua preoccupazione ed ossessione per l'intera giornata, anche se ci ha preso gusto a giocare con la catenella.

Glielo porge velocemente senza guardarlo in faccia.

-Scusa se ho tardato così tanto a dartelo … ce l'ho io perchè ieri sul campo da quiddith ti è caduto e non ho fatto in tempo a chiamarti-

-Oh capisco, grazie mille. A dire il vero lo tengo perchè mi piace il pendente, non ha una grande utilità dato che non riesco neanche ad aprirlo-

-Sì ci ho provato anche io … scusa forse non avrei dovuto-

Il ragazzo ride davanti a Giuliana che è sempre più in difficoltà, non riesce a capire come Leonardo riesca a far vacillare così tanto la sua solida sicurezza semplicemente sorridendo, non si riconosce più.

-Comunque io sono Leonardo- si presenta il ragazzo abbozzando un inchino.

-Ed io sono Giuliana- si scioglie di più e riesce persino a ridacchiare mentre scimmiotta l'inchino del Grifondoro.

-Senti è tardi, non vorrei mai che mentre scendessi verso i sotterranei ti perdessi, ti va se ti accompagno?-

-Cosa? Cioè tu vuoi … davvero?-

Leonardo non riesce a trattenere una risata all'insicurezza di quella ragazza appena conosciuta. In realtà lui si comporta così solo per educazione, in fondo da quando è ad Hogwarts ha già ricevuto richieste di tutti i generi e di tutte le sfumature, ma lui, anche se educato da galantuomo, non è abituato ad avere qualcuno al suo fianco nemmeno camminando, a Durmstrang non gli è mai capitato essendo una scuola maschile.

-Siete tutti così balbettanti qua?-

-Certo che no!- Giuliana riprende un po' di orgoglio e gonfia quasi il petto -Ti permetto di scortarmi al mio dormitorio-

-Molto bene regina di Serpeverde, andiamo- si mettono in marcia fianco a fianco giù per le scale della torre di astronomia, e Giuliana è in errore a pensare di essere l'unica a disagio.

-Io non sono la regina, quella è Adamanta-

-Chi? Quella bionda palesemente tinta?-

-Sì, hai capito il soggetto-

-Ho capito che è stata la prima a chiedermi di entrare nelle mie grazie, sospetto che il suo intento reale fosse di entrarmi nei pantaloni-

-E' da lei- Giuliana sforza una risatina, anche se la sua timidezza non le fa piacere che si parli di sesso, perchè sebbene Federica gliene abbia raccontate di tutti i colori lei è ancora vergine.

-Quindi … se tu non sei la regina sarai la principessa-

-Perchè pensi che io abbia tutta questa importanza?-

-Non lo so, forse perchè vedo come i tuoi compagni ti ascoltano, sembrano sottomessi-

-E' perchè hanno paura- borbotta la ragazza, nascondendo la frase nello scalpiccio delle scarpe sulla fredda pietra del corridoio, non vuole subito passare per una persona fredda, in qualche modo le sta a cuore cosa il ragazzo pensi di lei.

Il viaggio dura poco e i due si trovano prima di quanto entrambi avrebbero voluto davanti alla parete che cela l'entrata alla sala comune della Serpeverde.

-Grazie mille per avermi accompagnata-

-Non c'è di che principessa, buona notte-

-Anche a te, ci vediamo in giro-

-Sì, presumo di sì. Ma la prossima volta non esitare così tanto se mi devi dire qualcosa, non mangio mica-

-Tu … avevi capito che ti volevo parlare? Quando?!-

-Da quando ci siamo seduti vicini alla torre di astronomia e ti sei tesa come una corda di violino-

-Potevi aiutarmi, invece che aspettare fino all'ultimo!-

-E perdermi i tuoi tentennamenti? Mai!-

-Penso che dovrei arrabbiarmi ora-

-Già, lo penso anche io-

-Ma non lo farò-

-Perchè?- questo va fuori dai piani di Leonardo, prima volta dopo anni in cui non riesce a prevedere il comportamento di qualcuno.

-Perchè quello che hai fatto è stato così tanto Serpeverde e così poco Grifondoro che quasi quasi questa notte potresti dormire in questo dormitorio- azzarda Giuliana.

-Magari potresti ospitarmi tu nel tuo letto? Tanto è grande per tutti e due, ne sono sicuro-

-Probabilmente sì, ma anche no, non lo saprai mai- e prima che il ragazzo possa ribattere Giuliana scompare dietro il muro con un sorriso sincero sulle labbra.

Leonardo non può impedirsi di pensare quanto gli sia piaciuto chiacchierare con quella ragazza dal carattere mutevole.

Entrata in camera la luce è ancora accesa, Federica e Megan sono sedute sul letto della prima circondate da fogli di pergamena.

-E questi cosa sarebbero?-

-Un elenco di cose che ci servono per la festa che faremo fra tre settimane-

-E' un mucchio di roba-

-Riesci a farti recapitare l'alcool in sordina con così poco preavviso?-

-Certo, mi farò aiutare da Aberfort, non sarà di prima qualità ma andrà bene lo stesso, come farete a procurarvi le decorazioni che servono?- chiede Giuliana mentre calcola a mente il tetto massimo di alcolici per una massa piuttosto ingente di studenti di più o meno tutte le età dai sedici in su.

-Meg quest'estate ha imparato un incantesimo per decorazioni temporanee, le faremo noi con vecchia stoffa-

-Bene- sbuffa Giuliana mentre si getta sul suo letto.

-Ehi ci devi raccontare come è andata con Barone-

-E' andato tutto bene, gli ho ridato l'orologio e ...-

-E ...-

-... mi ha accompagnata fin ai sotterranei-

-Davvero? Così al primo incontro?-

-Waaa che bello G! Finalmente anche tu avrai il fidanzato!-

-Adesso non esageriamo! Andate a dormire su che siete stanche!-

-Uffa va bene mamma-

-E state disturbando Beatrice che già dorme da brava bambina-

Lo notte si chiude su Hogwarts in una morbida coperta anche quel giorno.
   
 
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