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Autore: Tessie_chan    24/05/2016    1 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Aithusa e Lysandro erano seduti in un bar di San Pietroburgo, e si scambiavano occhiate distratte e pensierose.
Ormai erano giorni che andavano su e giù per il mondo a vuoto, cercando inutilmente di rintracciare un membro qualsiasi della Brigata: Aithusa aveva infatti provato ad individuarli usando tutti gli incantesimi di rintracciamento che conosceva, ma a quanto pareva la Brigata sapeva come proteggersi da certi trucchi. Tutto ciò che la Maga aveva scoperto era che si erano divisi e avevano lasciato Avalon, e che quindi si trovavano sulla Terra.
Così lei e Lys, beandosi della dimestichezza che Aithusa aveva acquisito con gli incantesimi di teletrasporto, avevano cominciato a visitare una città dopo l'altra, nel tentativo di trovarli "alla vecchia maniera": erano stati a Lisbona, a Roma, a Berlino, a New York, a Tokyo, a Sydney, a Tunisi, perfino a Buenos Aires, ma non avevano trovato nessuna traccia. 
Ormai erano trascorse quasi due settimane, ed erano ancora in alto mare.
Erano arrivati a San Pietroburgo nel pomeriggio, e Aithusa si era messa subito in contatto con i Maghi del posto, per sapere se avevano qualche notizia, ma loro le avevano risposto che erano passati anni dall'ultima volta che un membro della Brigata era passato da lì.
Così adesso erano in quel bar, scoraggiati, cercando in tutti i modi di farsi venire un'idea geniale, perchè non potevano continuare a cercare in quel modo, diceva Lysandro. Era come cercare un ago in un pagliaio!
Aithusa in quel momento stava bevendo quello che ormai doveva essere il quindicesimo bicchiere di vodka russa, ignorando gli avvertimenti di Lysandro, e il ragazzo continuava a scrutare il fondo del bicchiere di vino rosso che aveva in mano.
<< Sembra che nel fondo di quel bicchiere tu stia cercando le risposte ai più grandi misteri della vita. >> commentò Aithusa, facendo cenno al cameriere di versarle un altro bicchiere.
<< Mi accontenterei di trovare una soluzione al nostro problema. >> sospirò Lysandro, bevendo un sorso << Ma non mi viene in mente assolutamente niente! Se continuiamo così, non li troveremo mai, e non capiremo mai cosa è accaduto davvero dieci anni fa! Non capisco perchè si stanno nascondendo! Hanno paura? >>
<< No, non si tratta di questo. Potrebbe sembrare così a prima vista, ma in realtà ci stanno tenendo d'occhio, aspettando il momento in cui abbasseremo la guardia. Non vogliono scoprirsi senza avere la certezza di poterci colpire alle spalle. >>
<< Vigliacchi! >> imprecò Lysandro.
<< Senza dubbio. Ma non è questo il problema. >> sospirò la Maga << E' ovvio che noi non abbasseremo la guardia, non siamo novellini. E dimmi, secondo te, cosa succederà quando si saranno stufati di aspettare? >> chiese, ingollando la vodka in un solo sorso.
Lysandro la osservò perplesso per qualche secondo, poi un lampo di consapevolezza gli attraversò il viso << Cercheranno di attirarci allo scoperto. Se la prenderanno con i nostri familiari! >>
Aithusa annuì in silenzio.
Lysandro si appoggiò pesantemente allo schienale della sedia << Ma è terribile! Dobbiamo fare qualcosa! >>
<< Tutto quello che possiamo fare è fare del nostro meglio per mantenere la loro attenzione su di noi. E per farlo, dobbiamo attaccarli direttamente. >>
<< Cosa che non possiamo fare, se non li troviamo. >> concluse serio Lysandro.
Aithusa annuì di nuovo << E' che ci servirebbe un'occasione, una sola... se potessimo trovare anche uno solo di loro... >>
Il telefono della ragazza squillò << Scusami. >> disse Aithusa, e rispose << Pronto? >>
<< Maestra Aithusa, sono Ofelia, la Maga a cui avevate chiesto informazioni sulla Brigata. Vi chiamo perchè ho delle novità per voi. >>
<< Ah sì? >> si raddrizzò Aithusa << Allora vi prego, ditemi, vi ascolto! >>
<< Mi hanno appena riferito che stasera, a palazzo Stronganov, sarà tenuto un grandioso ricevimento, e vi saranno tutti i maggiori esponenti della società russa, e anche molti magnati stranieri. Corre voce che un membro della Brigata voglia imbucarsi alla festa per derubare i presenti! >>
Aithusa sorrise beffarda << Hai capito... vi sono molto grata per l'informazione, Ofelia. >>
<< Dovere, mia signora! Se vi dovesse occorrere altro.. >>
<< Saprò a chi rivolgermi. >> disse Aithusa, e riattaccò.
Lysandro la guardò con aria interrogativa, e la ragazza sorrise sardonica.
<< Lys, tu ce l'hai uno smoking? >>
***
<< Te l'ho già detto che questa mi sembra una pessima idea? >> le gridò Lysandro dalla stanza accanto, mentre si agganciava i gemelli.
Aithusa ridacchiò, continuando a sistemarsi i capelli << Sì, e io ti ho già risposto che invece mi sembra un'idea geniale! E poi, quando ci ricapita di andare a un ricevimento così elegante? >>
<< A cui non siamo stati invitati! >>
<< Dettagli, amico mio, solo dettagli! >> rispose Aithusa, mentre si infilava il cerchietto d'argento fra i capelli, e ammirava soddisfatta il risultato finale. 
Per la serata aveva scelto un magnifico abito da sera lungo, mono spalla, di taffettà color blu fiordaliso, con un lungo spacco sul lato destro e uno strascico corto, e ai piedi calzava vertiginosi sandali aperti di un raffinato color avorio, con delle minuscole pietre bianche luccicanti sulla fascia.
L'acconciatura non era stata semplice da fare, ma la ragazza ora era molto soddisfatta: i lunghi capelli neri, solitamente lisci, erano stati arricciati con cura, e ora le cadevano sulla schiena in ordinati e vaporosi boccoli; Aithusa aveva inoltre appuntato dietro la testa le ciocche laterali, lasciando scoperto il viso, e aveva concluso l'opera sistemandosi tra i capelli un sottile cerchietto d'argento tempestato di diamanti, l'unico gioiello che aveva indossato, oltre al bracciale di diamanti che aveva sul polso destro (tutte cose ereditate da sua madre). Il trucco invece era appena accennato, con appena un po' di cipria rosa sulle guance, il mascara, e un filo di rossetto tinta naturale.
La ragazza si sistemò sulle spalle uno scialle dello stesso colore delle scarpe, e andò a bussare alla porta di Lysandro.
Il ragazzo le aprì con un sorriso, e Aithusa lo ammirò in tutto il suo splendore: lo smoking bianco e nero metteva in risalto il suo colorito pallido, e si abbinava alla perfezione con il colore dei suoi capelli, e faceva brillare i suoi occhi bicolore in maniera straordinaria.
Lui percorse la figura dell'amica con evidente ammirazione, e le porse la mano << Mia signora, siete semplicemente incantevole. >> si complimentò, posandole un leggero bacio sulla mano.
<< Grazie, mio signore! >> rispose divertita la Maga << Dai andiamo, la limousine ci aspetta. >>
I ragazzi scesero nella hall dell'albergo dove alloggiavano, salutarono con un cenno il tizio alla reception, e si avviarono verso la macchina. Lysandro corse ad aprire la portiera per l'amica, e le porse la mano per aiutarla a salire.
<< Allora, qual è il tuo piano? >> chiese, infilandosi anche lui nella macchina.
<< E' semplice.  Entriamo, cerchiamo di non dare troppo nell'occhio, lo individuiamo, gli diamo una botta in testa, e lo portiamo via. >> rispose Aithusa.
<< Ho qualche dubbio sulla buona riuscita di questo piano. >> sospirò Lysandro.
<< Perchè, scusa? >>
<< Tanto per dirne una: come facciamo ad entrare alla festa? Pensavi di calarti da qualche finestra? >>
<< Non sarà necessario. Scoprirai che ho più di qualche trucco nella manica. >> Aithusa sorrise con aria malefica.
<< Va bene. E come pensi di farlo parlare? Avevi in mente di torturarlo? >>
<< No, anche perchè con lui non funzionerebbe. >> sospirò Aithusa << A quanto pare, il nostro uomo è Shalnark, il membro numero 6 della Brigata, il più grande ladro del mondo. E' praticamente l'incarnazione dell'avidità. >> Aithusa sorrise ancora << Avrà senza dubbio il suo prezzo. >>
<< Vuoi corromperlo? >> fece sbigottito Lysandro.
<< Perchè no? Quando avremo avuto le informazioni di cui avremo bisogno, lo uccideremo. Così  saremo a quota meno due. >>
<< Non mi piace la tua faccia. Promette guai. >> mormorò il ragazzo.
Aithusa lo fissò con aria indecifrabile << Quelle persone mi hanno rovinato la vita. Non provo la minima compassione per loro, non più. >>
Lysandro non rispose, si limitò a guardarla in silenzio.
La macchina si fermò davanti a un magnifico e imponente palazzo, e un inserviente si precipitò ad aprire la portiera ai due ragazzi << Benvenuti, signori. Prego, vi accompagno. >>
Lysandro porse il braccio all'amica, che lo accettò con un sorriso, e si avviarono verso l'ingresso, dove una specie di armadio con braccia e gambe aveva in mano quella che doveva essere la lista degli invitati.
<< Siamo nelle tue mani, Tess. >> le mormorò il Mago all'orecchio.
<< Guarda e impara, pivellino. >> rispose Aithusa guardandolo di sbieco, e rivolse un sorriso luminoso e rilassato al gigante << Buonasera, signore. >>
<<  Buonasera a voi. Il vostro cognome? >>
<< Duchannes. >>
<< Mi dispiace, ma non è nella lista. >>
<< Ne siete sicuro? Perchè non controllate meglio? >> mormorò Aithusa con voce suadente, e i suoi occhi emanarono un bagliore.
Il gigante controllò di nuovo la lista, e assunse un'aria contrita << Perdonatemi, non avevo notato il nome nella sezione "Ospiti Speciali". Prego, accomodatevi. >>
I due ragazzi entrarono, Aithusa lasciò lo scialle all'ingresso, e cominciarono a salire una rampa di scale di marmo << Ma come hai fatto? >> chiese Lysandro ammirato.
<< Un vecchio trucchetto che usavo da piccola, quando volevo imbucarmi alle feste di Avalon.>>
Lysandro ammiccò << Che cattiva ragazza. >>
<< Lo so. Sono una delinquente. >> rise Aithusa << Forza, sbrighiamoci. >>
Aithusa e Lysandro percorsero uno stretto corridoio illuminato da alcuni candelabri d'argento, e quando giunsero alla sua fine, furono colpiti da un'ondata di luce, chiacchiere e musica. Erano arrivati sulla soglia di una sala circolare immensa e illuminatissima. Dal soffitto pendeva un grande lampadario di cristallo, le pareti erano di un blu molto scuro, e lungo quella che dava sul mare c'erano delle portafinestre, alcune tenute aperte per permettere all'aria di circolare, che davano su dei piccoli balconi. Le pareti erano ricoperte da teli di stoffa scintillante ricamati d'oro con motivi curvilinei e concentrici. Nella sala erano stati sistemati una gran quantità di sedie e divanetti, e i camerieri vagavano da una parte all'altra portando vassoi con adagiati sopra numerosi bicchieri colmi di champagne dorato.
<< Davvero notevole. >> commentò Lysandro.
<< Oh, non saprei. E' un po' troppo pacchiano per i miei gusti. >> rispose Aithusa con voce pensierosa.
<< Lo hai visto? >>
<< A ore dieci, che cammina lungo la parete. >> rispose Aithusa, guardando ostentatamente dalla parte opposta.
Lysandro guardò nella direzione che gli aveva indicato l'amica, e individuò subito il Rinnegato. Era un uomo che sembrava avere la stessa età di Masahiro, con i capelli castani tagliati a caschetto e gli occhi verdi che vagavano inquieti per la stanza. All'apparenza poteva sembrare perfettamente a suo agio, ma..
<< Ha la stessa faccia che ho io quando sono in astinenza, e ho davanti una bottiglia di scotch invecchiato. >> commentò Aithusa, dando voce ai pensieri dell'amico << Come facciamo ad avvicinarci? >>
Lysandro le si mise davanti e le porse una mano con un inchino << Mi concedete l'onore di questo valzer, mia signora? >>
Aithusa sorrise divertita e annuì, e l'amico la condusse verso la pista da ballo.
Si misero in posizione come le altre coppie, e Lysandro la attirò a sè stringendole il braccio intorno alla vita; Aithusa gli posò la mano sinistra sulla spalla, e intrecciò la destra con quella del ragazzo.
<< Pronta? >> 
<< Io sono sempre pronta. >>
La musica cominciò, e i due Maghi cominciarono a volteggiare per sala a ritmo di musica. Avevano anni di allenamento alle spalle, ore e ore di fila trascorse a ballare, e ormai riuscivano a prevedere i movimenti l'una dell'altro ancora prima che potessero essere decisi.
Aithusa alzò gli occhi verso il suo cavaliere: Lysandro era davvero un uomo bellissimo, la donna che lo avrebbe conquistato sarebbe stata davvero fortunata. Anche se Aithusa dubitava del fatto che potesse esistere una donna anche solo lontanamente degna del suo migliore amico; lui era così bello, sensibile, gentile, coraggioso, un Mago straordinario... chi avrebbe potuto competere con lui?
Un momento, lo aveva pensato davvero?
Il volto di Killua le apparve nella mente: Killua era senza dubbio meraviglioso, e naturalmente lei lo amava, però... loro erano diversi, e lo sarebbero sempre stati. Per quanto riguardava questo, non c'era Legame che teneva.
Un tempo aveva creduto che le loro differenze potessero essere superate dall'amore, ma adesso non ne era più così sicura. Killua non avrebbe mai potuto essere al suo fianco in una situazione come quella, e non era una cosa da poco, per lei.
<< Tess, stai bene? Sembri lontana milioni di chilometri! >> le mormorò Lysandro, facendole fare una giravolta con aria esperta.
<< Perdonami. I brutti pensieri non mi abbandonano mai del tutto. >> rispose Aithusa, continuando a roteare su sè stessa.
<< Stavi pensando a Killua, vero? Avresti preferito ci fosse stato lui al mio posto? >>
Aithusa sospirò. Ovviamente Lysandro sapeva tutto di Killua, e sapendo che non le faceva piacere parlare di lui, evitava quanto più possibile di nominarlo. Era così riservato al riguardo che Aithusa non sapeva nemmeno che opinione avesse l'amico del giovane Zaoldyeck; anche se sospettava non approvasse molto, in parte per via del passato di Killua, e in parte per il semplice fatto che, come lei, non credeva molto alle relazioni tra Mortali e Maghi. 
In quel momento però non c'era disapprovazione nella sua voce, ma solo una sincera curiosità.
<< No. >> rispose Aithusa sinceramente << Non vorrei ci fosse nessun'altro al tuo posto, in questo momento. >>
Lysandro sorrise e annuì, ma non commentò. Aithusa lo apprezzò molto.
<< Sei pronto? >> 
<< Quando vuoi. >>
Senza smettere di ballare, Lysandro la condusse il più vicino possibile vicino a Shalnark, mentre Aithusa estraeva senza farsi notare un piccolo pugnale dalla giacca dell'amico.
Fu un attimo: un momento prima stavano ancora ballando, e un momento dopo Aithusa aveva afferrato Shalnark per un braccio, e gli aveva premuto il pugnale contro la schiena << Non urlare e non agitarti. Vogliamo solo parlare. Cammina in silenzio e non fare stupidaggini, altrimenti non avrai nemmeno il tempo di raccomandare l'anima agli Spiriti. >>
Shalnark annuì in silenzio, e i tre si avviarono velocemente verso il guardaroba, cercando di non dare troppo nell'occhio.
Una volta al sicuro Lysandro bloccò la porta, mentre Aithusa legava il Rinnegato ad una sedia.
Il Rinnegato rise di quella scena, fissando negli occhi la ragazza << Ma non mi dire. E io che credevo ci sarebbe stato un scontro che avrebbe scosso le pareti, che tu mi avresti rinfacciato di essere l'assassino della tua famiglia... >> Shalnark sorrise ancora, con un'espressione allegra e tranquilla << E invece mi leghi ad una sedia, senza neanche darmi la possibilità di difendermi. Forse da te mi aspettavo qualcosa di più di questo. Non so, qualcosa di un po' più epico, o raffinato, o onorevole.... >>
<< Spiacente di deluderti, allora... non sono in vena di carinerie, e non ho voglia di essere buona. >> lo freddò Aithusa << Tornando a noi, immagino tu ricordi chi sono. >>
<< Tu sei Aithusa Duchannes, la ragazza della profezia. Sei quella che ha ucciso Franklin, Pakunoda e Shizuku. >>
<< Anche Bonolenov, in effetti. >> lo corresse Aithusa, per poi fissarlo in silenzio per alcuni secondi. Shalnark non era come i suoi compagni, che facevano venire i brividi solo a guardarli. Sembrava così ordinario, così innocente....
<< Anch'io mi ricordo di te. >> proseguì Aithusa, tornando con i piedi per terra << Quando ho ucciso Franklin, tu hai provato a impedirmi di scappare. >>
<< E' vero. Ora dimmi cosa vuoi, e facciamola finita. Se vuoi informazioni su dove si trovano gli altri membri della Brigata, perdi il tuo tempo, perchè non lo so. >>
<< Non era questo che volevo sapere. Voglio che tu mi racconti tutta verità su ciò che è accaduto davvero dieci anni fa, quando avete attaccato i Kuruta. >>
<< Aaah, capisco. >> esclamò Shalnark con un sorriso << Ma prima di parlare di questo permettimi di farti una domanda. So quali sono i tuoi progetti, ma davvero tu pensi di poterci sconfiggere? Sei abile, questo devo concedertelo, ma noi siamo di più. E siamo la Brigata dell'Illusione, non i primi Rinnegati che ti passano vicino sul campo di battaglia. >>
<< Grazie, ho preso nota. >> rispose sarcastica Aithusa << In ogni caso, visto che sei tanto sicuro di te e dei tuoi amici non sarà certo un problema per te condividere ciò che è successo dieci anni fa con me... >>
<< E perchè dovrei farlo? Cosa me ne verrebbe? >>
<< Ero sicura che saresti stato disposto a tradire i tuoi compagni per un guadagno personale... >>
<< Non si tratta di questo. Io non tradirei mai i miei compagni, per nulla al mondo! >>
<< Oh, che animo nobile... >>lo interruppe Lysandro ironico.
Shalnark fece finta di niente e continuò << Semplicemente non ti considero una minaccia, quindi non vedo per quale motivo non dovrei raccontarti quello che so sugli avvenimenti di dieci anni fa, specie se posso guadagnarci qualcosa. >>
<< Sei stato molto chiaro. E dimmi, c'è qualcosa che desideri in particolare, e che io potrei darti? >>
Shalnark sembrò rifletterci su per qualche minuto, poi disse << Una cosa ci sarebbe, in effetti. >>
<< E cioè? >>
<< Qualche goccia del tuo sangue. >>
Lysandro lo guardò confuso << Il sangue di Aithusa? E cosa te ne faresti? Non capisco! >>
<< Io sì. >> intervenne Aithusa << Il sangue di un Maestro di Arti Magiche può essere usato per potenziare alcuni incantesimi, ed è davvero difficile da trovare, vale una vera fortuna sul mercato nero dei Rinnegati. >>  la ragazza fisso il Rinnegato freddamente << Va bene, avrai il mio sangue. >>
Detto questo, Aithusa tirò fuori dalla borsetta una piccola ampolla, la stappò e la mise in mano a Lysandro.
<< Tienila ferma. >> gli ordinò, e, con un movimento rapido e preciso, si fece un profondo taglio sulla mano. Il sangue cominciò a uscire, e Aithusa posò il palmo sul bordo dell'ampolla.
Il sangue gocciolò lentamente dentro, fino a quando l'ampolla non fu piena. Lysandro la richiuse, mentre Aithusa si guariva usando il Nen.
<< Ecco. Il tuo sangue è pronto. Ma lo avrai solo dopo avermi raccontato tutto quello che sai. >> 
Shalnark fece un sorriso tagliente << Bene, allora. Vi racconterò cosa è avvenuto davvero dieci anni fa nel regno di Rusko. O meglio, ve lo mostrerò. Tanto, per quello che vale... come ho già detto, non riuscirete mai a sconfiggere la Brigata, non riuscirete mai neanche a trovarli. >>
Quindi si fece scivolare in mano dalla manica un cristallo dei ricordi, e chiuse gli occhi per concentrarsi.
<< Da matti. >> mormorò Aithusa << E dire che sembra un così bravo ragazzo.... se non sapessi di cosa è capace, non crederei mai che è membro della Brigata dell'Illusione. >>
Aithusa si zittì. Un'immagine stava cominciando a formarsi su una parete.
La Brigata dell'Illusione marciava compatta verso i confini del regno dei Kuruta, con Kuroro Lucifer alla testa del gruppo.
Avevano una missione precisa da compiere: dovevano cancellare i Kuruta dalla faccia della Terra, per scongiurare la profezia che li voleva natali di colei che li avrebbe condotti alla fine.
<< Capo, quali sono gli ordini? >>
<< Radunateli tutti, ma non fate del male a nessuno, non senza un mio ordine. >>
I Rinnegati entrarono nel regno, e cominciarono a irrompere nelle case. 
Ma rimasero scioccati: le case erano completamente vuote. Le controllarono tutte, ma non c'era anima viva in nessuna di esse.
<< Ci stavano aspettando. >> imprecò Machi.
<< Capo, pensi che possano essere scappati? >> chiese Franklin.
<< No, non credo, ce ne saremmo accorti. Probabilmente si saranno radunati tutti al castello del re, visto che è protetto da solidi incantesimi di protezione. >>
<< Allora cosa facciamo? >>
Kuroro si guardò intorno con un'espressione di profondo disprezzo dipinta in volto, e strinse tra le mani il ciondolo magico rosso sangue che portava al collo << Distruggete tutto. >>
E i Rinnegati obbedirono. Rasero al suolo l'intero regno con la loro magia oscura, abbatterono alberi, demolirono case, bruciarono tutto. 
Dal castello i Kuruta, con il viso schiacciato contro le finestre, assistevano in lacrime alla distruzione delle loro case, impotenti, mentre all'ingresso del castello il re Taranis e la regina Concorda assistevano a quella scena spaventosa.
In quel momento i sovrani stavano lottando contro loro stessi per non correre incontro a quei mostri per fermarli, e impedire loro di distruggere il loro amato regno. Il loro volto era rigato di lacrime, stringevano spasmodicamente i pugni, e ansimavano con gli occhi scintillanti di rabbia.
<< I bambini sono al sicuro? >> chiese Taranis alla moglie con voce tremante.
<< Sì, ormai sono lontani da qui. Almeno loro si salveranno. Anche se non so se abbiamo fatto la cosa giusta. Li abbiamo salvati per farli vivere nascondendosi, soli al mondo, orfani di genitori. >> mormorò Concorda.
<< Almeno vivranno. E, se Dio vorrà, la Brigata non troverà mai nostra figlia. >>
<< Sei un illuso. Conosciamo Aithusa, e anche Masahiro e Kurapika. Un giorno scopriranno la verità, e solleveranno il mondo intero pur di fare giustizia. E poi una profezia non può essere elusa così facilmente. >>
<< Andrà come Dio vorrà, allora. Noi non possiamo fare altro che morire qui. >>
Concorda annuì, e tese tutti i muscoli, preparandosi a combattere. 
Nel frattempo la Brigata era giunta davanti al castello, e Kuroro si fece avanti.
<< Re Taranis, che piacere conoscervi! E la regina Concorda Duchannes, la mia vecchia Maestra! >> Kuroro fece quella sembrava un'imitazione beffarda di un inchino << Quale onore! >>
<< Sei un vigliacco, Kuroro! Te la prendi con dei Mortali indifesi! Usi contro la tua Maestra le tecniche che lei stessa ti ha insegnato! >> gridò Concorda, ferita nel profondo.
<< Maestra, non siate sentimentale adesso! Se non volevate avermi come avversario, avreste dovuto uccidermi quando ne avete avuto l'occasione, quando avete scoperto la mia vera natura! Invece mi avete lasciato andare, non avete avuto il coraggio di fare ciò che avrebbe fatto qualsiasi Mago degno di questo nome! >>
<< Eri il mio allievo! Ti amavo come un figlio! Non avrei mai potuto farti del male! >> 
<< E guardate a cosa siamo giunti adesso! Sono diventato il peggior Rinnegato della storia, ho mietuto più vittime di quante se ne possano contare, e sto per distruggere voi e il vostro popolo! Scommetto che ora siete pentita della vostra scelta di risparmiarmi, non è vero? >>
<< Sì, sono pentita! Avrei dovuto ucciderti, impedirti di diventare quello che sei ora! Ma non morirò prima di aver fatto tutto il possibile per fermarti! >>
<< Ed è qui che vi sbagliate! Non solo voi non mi fermerete, ma mi aiuterete a diventare il più grande Mago di tutti i tempi! >>
<< Cosa vuoi fare? >> urlò terrorizzata la regina, che nel profondo aveva già capito.
<< All'inizio avevo pensato di uccidervi, e con voi i Kuruta, così avrei scongiurato la profezia. Ma poi ho pensato che sarebbe stato un spreco di potere terribile, intollerabile! Così ho deciso diversamente! >> Kuroro rise con aria folle, e afferrò il ciondolo rosso che portava al collo << Ho deciso che ruberò le anime di tutti voi! Con la forza di tutti voi al mio comando, sarò invincibile! >>
Concorda urlò furibonda, e si scagliò contro quello che una volta era il suo amatissimo allievo, nel tentativo di colpirlo, seguita dal marito. Ma Kuroro li afferrò entrambi, e con una velocità letale li assorbì. I corpi del re e della regina si trasformarono in una sostanza eterea, che venne risucchiata dal ciondolo di Kuroro.
Il Rinnegato alzò le braccia al cielo << Ah, che potere straordinario mi scorre adesso nelle vene! Ora nessuno potrà fermarmi! >>
I Ragni abbatterono gli incantesimi intorno al castello, radunarono fuori tutti i Kuruta, e uno alla volta, Kuroro li assorbì tutti.
Quando ebbe finito aveva gli occhi così spalancati e spiritati da fare impressione, e sembrava completamente fuori di sè dalla gioia << Ora la profezia non ha più alcun valore! I Kuruta ora sono tutti miei prigionieri, e la loro forza obbedisce a me! Nessuno riuscirà mai a distruggere la Brigata! NESSUNO! >>
In quel momento cominciò a piovere: era il cielo che piangeva, addolorato per la sorte infelice che avevano avuto i Kuruta.
Aithusa scivolò in ginocchio, incredula.
No.. non può essere vero... mia madre, mio padre, i Kuruta... assorbiti da Kuroro... non può essere... Kuroro era allievo di mia madre... è impossibile, non può essere... mamma, papà... come avete potuto....io li ho visti...i cadaveri.... il loro sangue.. io l'ho visto... tutti questi anni.... solo bugie... solo dolore....solo inganni....per niente... sono ancora vivi... non è possibile...che senso ha avuto tutto questo...perchè....
Lysandro si inginocchiò al fianco dell'amica, e la abbracciò da dietro << Tess... >>
Aithusa non rispose, non poteva.
Lysandro guardò con odio Shalnark << Com'è possibile una cosa simile? Aithusa e i suoi fratelli hanno trovato i cadaveri di tutti quanti! >>
<< Erano copie create con la magia. Come abbiamo fatto a York Shin City. Lo abbiamo fatto per evitare fastidi inutili dall'esercito. Se avessero saputo che Concorda era ancora viva, la avrebbero cercata. Invece così nessuno ha dato problemi. >>
<< Stai. Zitto! MALEDETTO! >> urlò Aithusa, e lo decapitò con un colpo solo della sua mano modificata.
Lysandro trattenne il fiato << Tess... >>
Aithusa crollò nuovo in ginocchio, con gli occhi spalancati e vuoti, tremando violentemente.
<< Tess... >> mormorò Lysandro turbato, e la prese tra le braccia << Vieni. Andiamo via da qui. >>

   
 
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