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Autore: marikasbrengo    24/05/2016    1 recensioni
Arizona, è una ragazza normale che vive la sua vita cercando di sopravvivere, anche grazie alle sue due inseparabili amiche.
Callie, una ragazza che ritorna nella sua vecchia città e con un passato non facile.
Cosa accomunerà queste due ragazze? Stesso sogno? Stesse amicizie? O c'è qualcosa di più profondo?
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Cristina Yang, Meredith Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“ARIZONA, TI PREGO SVEGLIATI”
Callie tremava, la ragazza davanti a se era stesa a terra inerme, chiuse gli occhi, milioni di flashback e di ricordi iniziarono a
passarle per la testa, il panico e l’agitazione avevano iniziato a prendere il sopravvento su di lei, ma non poteva permettersi di
avere un attacco d’ansia proprio adesso, doveva aiutare Arizona, ma non riusciva a muoversi, iniziò a prendere dei respiri
profondi e ricordò le parole del suo terapista “urla, urla più forte che puoi, urla e fai uscire tutto fuori” e cosi fece, iniziò ad urlare
“Cosa sta succ-“ Cristina aprì la porta del bagno e si bloccò “ARIZONA, CHE LE HAI FATTO? CHE CAZZO LE HAI FATTO” iniziò ad
urlare contro Callie che si accasciò in un angolo a terra e scoppiò a piangere, Cristina prese il telefono e chiamò Meredith, che
sentendo la voce preoccupata dell’amica corse subito in bagno
“Che succede? Oh mio dio” Meredith si piegò subito per soccorrere Arizona che lentamente aveva ricominciato ad aprire gli
occhi, alzò lo sguardo e notò Callie nell’angolo “Cristina mi spieghi cosa è successo?”
“Non lo so, ho sentito delle urla, sono entrata per vedere cosa fosse e ho visto lei urlare e Arizona a terra inerme”
“Dobbiamo portarla subito a casa, chiamo mia madre lei saprà cosa fare”
“Bisogna portarla in ospedale, non a casa” sussurrò Callie che lentamente si era avvicinata alle due ragazze
“Non possiamo portarla in ospedale” rispose Cristina “ora la portiamo a casa, la madre di Meredith è un chirurgo lei saprà cosa
fare”
Callie la guardò confusa “ok, come volete”
“Io e te dobbiamo parlare” le rispose secca
“Vengo con voi”
Una volta arrivate a casa di Arizona, Meredith e la madre la portarono in quella che doveva essere la sua stanza per medicarla e
capire se avesse bisogno di qualcosa di più, nel frattempo Cristina e Callie scesero al piano inferiore, quest’ultima si guardò
attorno, ma la sua attenzione fu colpita da una serie di fotografie, una in particolare, ritraeva Arizona con quella che doveva
essere la sua famiglia, ma non riusciva a capire perché non fosse qui e perché non poteva essere portata in ospedale, i suoi
pensieri furono interrotti da Cristina
“Cosa le hai fatto?” disse secca
“Non le ho fatto nulla, lo giuro” rispose con voce tremante
“Callie, conosco la tua storia o almeno quello che si dice, certo non mi sono mai fidata delle voci di paese e conoscendoti me ne
sono convinta sempre di più, anzi sono sicura che dietro tutta quella storia c’è dell’altro e la verità puoi saperla solo tu, ma non è
di questo che voglio parlare adesso, perciò ti prego dimmi cosa ci facevi in quel bagno, perché urlavi e perché Arizona è ridotta in
questo stato”
“Io non ho fatto nulla, se non pensare alle parole che mi avevi detto tu ieri, Arizona mi piace, ma da quanto ho capito ha una
storia difficile alle spalle, tu mi hai detto di uscire dalla sua vita se avessi potuto farla soffrire, anche io ho una storia alle spalle e
non so se sono all’altezza di una persona come lei” iniziò a raccontare
“Continua”
“Questa mattina, una ragazza, una certa Erica mi si è avvicinata e ha iniziato a filtrare con me, quando ho alzato lo sguardo ho
notato Arizona che ci guardava con aria triste, mi si è spezzato il cuore nel vederla cosi, ma dovevo farmi odiare se volevo che si
dimenticasse di me, cosi sono stata al gioco di Erica, in classe poi l’ho vista entrare e dopo un po’ ha chiesto di uscire e non è
rientrata più, ero preoccupata, sono andata in bagno a vedere se fosse tutto apposto e l’ho trovata a terra”
“Hai detto Erica?” domandò sbalordita Cristina
“Si lei, perché?”
“Era una con cui Arizona si frequentava, forse era la prima con cui iniziava qualcosa di serio, ma Erica non si era ancora
dichiarata, ed Ari non sta con chi non è convinto di se stesso, odiava avere segreti , nascondersi o evitare di prenderle la mano in
pubblico, cosi la lasciò prima della fine della scuola l’anno scorso ed Erica non la prese bene per niente”
“Pensi sia stata lei?” chiese Callie ancora scossa
“C’è solo un modo per poterlo sapere”
Le due si guardarono un ultima volta e andarono da Arizona
“Ehi biondina, come stai?” chiese cristina
“Sono stata meglio” scherzò prima di notare la donna accanto a lei “Ehi, non pensavo fossi qui”
“Ci sono, devo chiederti una cosa” disse Callie
“Cosa?”
“E’ stata Erica?”
Arizona non rispose, si limitò semplicemente ad abbassare lo sguardo, Meredith e Cristina si guardarono per un secondo prima
che la bionda iniziasse a parlare
“Callie, io e Cristina dobbiamo sbrigare una faccienda, mia madre ha detto che fortunatamente Arizona non ha nulla di grave, se
l’è cavata con qualche graffio, ma ha bisogno di qualcuno che rimanga qui con lei, quindi se non ti dispiace potresti restare tu? Se
non vuoi o non te la senti non fa nulla, chiameremo qualcuno o faremmo a turno io e lei”
“No, tranquille nessun problema…però ragazze, non mettetevi nei guai”
Le due ragazze annuirono e si diressero fuori, mentre Callie rientrò nella stanza di Arizona
“Siamo rimaste sole” esclamò la mora
“Sono molto delusa da me in questo momento” disse la bionda abbozzando un sorriso
Callie la guardò confusa “Per quale motivo?”
“Perché solitamente, quando sono sola a casa, nella mia camera, con una bella ragazza, sai..” la guardò maliziosamente “e invece
in questo momento non riesco quasi a muovermi”
La donna di fronte a lei abbassò lo sguardo imbarazzata “Non perdi mai occasione di scherzare tu vero?”
“Chi ti dice che io stia scherzando?” ribattè “comunque, visto che in questo momento sono molto sofferente e non posso fare
quello che vorrei da sola, che ne dici se vieni qua e ti stendi accanto a me?”
Callie arrossì “Io non credo che sia una buona idea”
“Dai non mordo mica, poi da quanto ho capito devi rimanere a dormire qua e in questo letto c’è abbastanza posto per due
persone”
La mora dopo un po’ di esitazione decise di assecondare il volere della bionda e con molto imbarazzo si stese accanto a lei,
restarono in silenzio in quella posizione per un bel po’ di tempo, tanto che Callie pensava che la donna accanto a se si fosse
addormentata, ma non riusciva a trovare il coraggio di voltarsi
“Sei bella quando ti mordi il labbro, mia madre diceva sempre che quando lo si fa significa che si è pensierosi, che si è indecisi se
fare o meno qualcosa”
Callie quasi saltò dal letto quando sentì Arizona parlare
“Scusami non volevo spaventarti, solo che mia madre diceva anche che bisogna dire subito ciò che si pensa, perché si rischia di
vivere con il rimpianto di non averlo fatto e io penso che tu sia bellissima”
“G-grazie” la mora era visibilmente imbarazzata e aveva il cuore che le batteva a duemila “Arizona?”
“Si?”
“Perché parli di tua madre usando il passato?”
Ci fu un lungo momento di silenzio, l’unico rumore in quella stanza era il loro respiro irregolare, dopo un indefinito periodo di
tempo Arizona iniziò a parlare
“L’anno scorso, una mattina di Dicembre, io e la mia famiglia stavamo andando insieme al centro commerciale per comprare gli
ultimi addobbi per Natale, era la nostra festa preferita…dopo aver preso tutto, a mio fratello Tim venne l’idea di andare a
prendere una cioccolata calda al bar che c’era dall’altra parte della strada, io ero leggermente più indetro rispetto a loro perché ero al telefono con Cristina in quanto dovevamo finire organizzare una festa di Natale a casa sua quando d’improvviso…” La
bionda si bloccò, aveva le lacrime agli occhi, Callie che nel frattempo si era voltata verso di lei le asciugò qualche lacrima
“Non c’è bisogno che tu finisca se non te la senti” la rassicurò
“Quando d’improvviso un maledetto stronzo ubriaco, non si fermò allo stop con il suo camion e li travolse tutti e tre…mio padre
morì sul colpo, mia madre riuscì a dirmi solo ‘prenditi cura di Tim’ andai da lui, respirava appena ma lo faceva, perdeva sangue
dalla testa mi tolsi la giacca per tamponargli la ferita, feci del mio meglio, ma quando arrivarono i soccorsi non c’era più niente da
fare, mi affidarono ai nonni, ma loro erano troppo anziani e sconvolti per prendersi cura di me, cosi decisi di venire a vivere qui
da sola, ho ancora 17 anni perciò per legge non potrei ma…”
“E’ per questo che non puoi andare in ospedale?” domandò la mora completamente sconvolta da tutta la storia
“Si, la chiederebbero troppe cose e metterei nei guai i miei nonni e io verrei immediatamente chiusa in qualche istituto, le uniche
persone che mi hanno realmente capita sono state Meredith e Cristina con la loro famiglia, devo tutto a loro, non sarei qui
altrimenti”
Callie la guardò intensamente negli occhi, le parole non sarebbero serivite a nulla in quel momento, così spinta dalla voglia di
protezione che aveva nei confronti di quella ragazza, si avvicinò e la strinse a se, cercando di racchiudere in quell’abbraccio tutte
le parole che avrebbe voluto dirle
“Arizona?” le sussurrò all’orecchio
“Mhh?”
“Io penso che tu sia bellissima”
Un sorriso si formò sul volto della bionda prima che si addormentassero insieme ed abbracciate
   
 
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