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Autore: Variabile    12/04/2009    2 recensioni
Chris Wolves si trasferisce in un paesino dimenticato dal mondo. Si innamora di una ragazza. Lui è bello, molto. Ma anche strano.
Forse troppo per un paese così piccolo. I suoi comportamenti generano sospetti negli abitanti e anche i più scettici iniziano a crederlo una cattiva persona.
Perchè Chris Wolves ha un segreto.
Genere: Romantico, Thriller, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 Andavo a correre tutti i pomeriggi, verso le sei se era estate, verso le quattro se era inverno. Mi era sempre piaciuto correre, così percorrevo tutta Main Street, da dove vivevamo noi - la punta più estrema - sino alla baracca di Todd e indietro. Todd era un vecchio hippie scampato agli anni Settanta, che viveva in una casupola che si era costruito da solo, al limitare del pascoli. In genere quando arrivavo davanti a casa sua, lui era sempre lì, seduto sui gradini della veranda. Fumava spesso, sigarette. Ogni tanto marjuana. Tutto il percorso, da casa mia alla baracca che segnava la fine di Owen e indietro, era di circa sei chilometri. Così, quel pomeriggio, mi infilai le scarpe da tennis e iniziai a camminare in fretta per riscaldarmi. Il sole era ormai basso all'orizzonte, ma sarei tornata prima che facesse buio. Correvo abbastanza veloce.
Percorsi i primi cinquecento metri con una veloce corsetta, poi affrettai il passo. Owen terminava poco dopo, ma il territorio comunale si estendeva ancora per molto, fra i campi.
Ad un tratto, qualcosa catturò il mio sguardo. Qualcosa di strano, che interruppe il mio respiro per qualche attimo, che mi costrinse a fermarmi.
Chris Wolves usciva dal bosco a passo veloce. Inizialmente non mi domandai perchè quella apparizione mi sembrasse così strana. Ci ripensai solo dopo cena, quando ero a letto.
Si accorse che lo stavo guardando. Mi sorrise, mi raggiunse.
-Vai a correre?- mi domandò, sorridente.
-Si...-
-Posso venire?-
Fu così che Chris mi accompagnò per tutta la parte restante di percorso, parlando di varie cose. Mi chiese che scuola facevo, mi chiese se avevo intenzione di fare l'università. Gli chiesi se lavorava.
-Uhm... si. Sono un grafico pubblicitario, ma lavoro da casa-
-Dimmi...- Sentivo il fiato farsi breve e i respiri rapidi, anche se ero abituata a correre. -...Perchè hai deciso di venire qui, ad Owen?-
Chris si fermò di colpo, costringendo anche me a rallentare. Per un attimo ( solo una frazione di secondo, ve lo giuro... ) mi guardò stranita, come si guarda il bambino che ha fatto la domanda più stupida del mondo. Poi l'espressione scomparve, così velocemente che dubitai seriamente di averla intravista. Riprese a correre, sorridendo. -Cercavo un po' di tranquillità, un po' di pace... Owen mi sembrava il posto adatto-
Pace e tranquillità ce ne erano in abbondanza, ad Owen. Ad oltranza. Infondo era come se Chris fosse stato un segno. Lui, che appare in un paese dimenticato anche dalle cartine geografiche, lui così bello, lui così perfetto.
Giunti a destinazione ci separammo, lasciai la promessa di chiamarlo il giorno seguente: saremmo andati a correre assieme. Mi trattenni dal saltare di gioia.
Mi chiese il numero di telefono, sorrisi osservando quegli occhi magnetici così belli.

Dopo cena salii in camera. Avevamo cenato tardi, avevamo atteso che mia madre tornasse dal lavoro. Riassettai le coperte e mi straiai sul letto. Da lì, riuscivo a vedere la casa di Chris. La vedevo dalla finestra, vedevo le imposte tristi sbattere al vento. Così, di notte, sembrava una casa dell'orrore. Forse avrebbe sistemato tutto, anche il giardino. Magari gli avrei chiesto di mostrarmela, ero così curiosa.
Ad un tratto, una luce al secondo piano si accese. Poi vidi un'ombra. La luce si spense. Perchè ero così interessata a quel nuovo arrivato, mi domandai ad un tratto. Si, era bello, ero felice che lui volesse diventare mio amico.
Ad un tratto, quando le lancette dell'orologio iniziarono a girare sempre più velocemente e i miei occhi a farsi pesanti, udii un urlo. Fu breve, ma forte. Eccheggiò ancora per la mia mente. Qualcuno aveva gridato, e, dato che veniva dalla casa di fronte, quel qualcuno poteva essere Chris. Un incubo, sicuramente. Un brutto sogno, Ginevra, rimettiti a dormire Ginny che domani c'è scuola.
Mi costrinsi a chiudere gli occhi e ad ignorare una montagna di brutti presentimenti. Il giorno dopo gli avrei chiesto se aveva avuto incubi.
Ma fu in quel preciso istante, che ricordai una cosa. Chris che appariva dal bosco, un gesto semplice eppure così inconsueto.
Perchè non avevo mai visto nessuno uscire da quel bosco?
La risposta era tanto semplice... Perchè a meno di cinquanta metri da lì c'era il cimitero. Più precisamente il muro, senza uscite.
Quando gli abitanti visitavano il camposanto, vi giungevano dalla stradina dietro la chiesa, non dal bosco.
Rimasi ad osservare il soffitto, domandandomi perchè a Chris interessasse il cimitero.



Have you run your fingers down the wall
And have you felt your neck skin crawl
When you're searching for the light?
Sometimes when you're scared
to take a look At the corner of the room
You've sensed that something's watching you

Hai passato le mani sulla parete
Hai sentito la pelle del tuo collo irrigidirsi
Quando cerchi la luce?
A volte quando hai paura di guardare
Negli angoli della stanza
Hai la sensazione che qualcosa ti tenga d'occhio?
(Iron Maiden - Fear Of The Dark )
***
Salve a tutti!
Auguri di Buona Pasqua!!! XD ... Okay, che ne pensate? Consigli e critiche sono bene accette, comunque vi confermo che dal prossimo capitolo le cose diventeranno moooolto più romanticose. Abbiate pazienza, non posso forzare più di tanto gli eventi.
Recensite numerosi e fate felice Variabile!

Variabile

P.S. Grazie mille a:
_Giugi_ per aver segnato questa storia fra i preferiti.
Undomiel per aver recensito.
  
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