Zitao non
è
il più giovane del loro gruppo. Tuttavia, le concessioni che
Joonmyun gli fa
-abbacinato dai suoi bbuing bbuing- lo spingono a comportarsi come un
bambinone
intrappolato in un corpo ormai adulto. Riesce persino ad essere tenero,
quando
non calca la mano.
Uno dei suoi
passatempi preferiti consiste nel raccontare barzellette sceme da
scuola
elementare (prive di oscenità, giacché il dolce
Taozi è un ragazzo casto e
puro). Anche i giochi di parole e gli enigmi logici lo dilettano. A
ridere da
solo, però, non c’è gusto;
perciò metà del tempo lo trascorre alla costante
ricerca di vittime interlocutori con cui
condividere i propri
divertissement. Jongdae è forse il più tartassato
richiesto perché è un
buon ascoltatore, ride alle battute, è paziente. Lui non lo
confesserebbe ad
anima viva per nessuna ragione al mondo, ma ha una specie di piccola,
immensa
cotta per l’innocente panda gigante, maestro di stile e di
wushu che risponde
al nome di Huang Zitao.
Finché
un
pomeriggio fatale, che Jongdae sta sprecando con la massima
serenità spiaggiato
sul divano a non fare una beneamata mazza, tutto cambia.
“Ehi”
Zitao
compare dal nulla, da bravo ninja, e si raggomitola al suo fianco.
“Questa la
devi proprio sentire. Cosa hanno in comune un corvo e una
scrivania?”
“Non
lo so”
risponde lui subito, arrendendosi in partenza. Non è bravo
in queste cose.
“Le
penne!”
esclama l’amico, eccitato come un marmocchio che esegue il
suo primo gioco di
prestigio. Jongdae non può evitare di sorridere di fronte a
tanto genuino entusiasmo.
“E
bravo
Taozi, non ci sarei mai arrivato” lo premia
con un’arruffata ai capelli.
Gli occhi
allungati dell’altro, specchi di spensieratezza infantile
sino ad un istante
prima, vengono attraversati da un lampo sconosciuto. A separare i
rispettivi
volti, all’improvviso, non vi è che una decina di
centimetri.
“Ritentiamo.
Cosa accomuna, invece, un paio di ali e un paio di gambe?”
Jongdae, a disagio, tossicchia
nervosamente. E’ una
sua impressione o Zitao si sta comportando in modo strambo? Come se
avesse
preso una botta in testa e credesse di trovarsi sul set di un film
porno di
serie B?
“Ehm”
bofonchia. “Davvero non saprei”.
“Dai
che è
facile” le mani di Zitao atterrano sulle sue cosce, simili a
falchi che
ghermiscono la preda.
“Mi
arrendo?” la voce di Jongdae si fa stridula. Ha caldo e ne
ignora il motivo.
“In
tal
caso” mormora seduttivo, soffiandogli
nell’orecchio. “Si spalancano entrambe.
Con estrema facilità, se posso aggiungere”.
(Spoiler:
Zitao non è affatto casto e puro. Jongdae lo scopre a sue
spese, ma con grande
piacere.)
Spoiler 1 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3417933&i=1),
Spoiler 2 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3451149&i=1)
e Spoiler 3 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3453526).
Una
cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/Il-Genio-del-Male-EFP-152349598213950/.
Adios!