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Autore: Eylis    12/04/2009    1 recensioni
L’aveva osservata tutta la sera, senza che lei se ne accorgesse. Ad un primo sguardo sembrava come al solito, ma ormai la conosceva, quando si dimostrava così allegra senza un vero motivo stava nascondendo una sua preoccupazione. Non disse nulla, non era ancora il momento. Quando fu tardi e Valeria doveva prepararsi per andare a casa la fermò.
“Aspetta, ti porto a casa io questa sera, non scappare. Vieni qui…”
Valeria la guardò interrogativamente, ma lasciò che Giulia la attirasse a sé e la facesse sedere sulle sue gambe, sul divano.
“Tu sei il mio piccolo tesoro, lo sai? Voglio che tu sappia che qualsiasi preoccupazione tu possa avere ne puoi parlare con me, quando vuoi, e vedremo di risolverla assieme.” La baciò sulla fronte, cullandola come una bambina. Le fece appoggiare il capo sul suo petto e le sussurrò all’orecchio. “Anch’io ti voglio bene, ricordatelo sempre.”
[...]

Paola, Valeria, Siria, Giulia, Giada. Le vite di cinque ragazze si intrecciano in modo indissolubile per dare vita a delle storie dolci, romantiche, dolorose e divertenti. È una storia che ho iniziato tempo fa, pubblicarla dovrebbe servirmi da stimolo per continuarla... Dato che non è a capitoli ne pubblico un pezzo alla volta interrompendola dove più mi sembra approppriato!
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vite - Parte Dodicesima

Siria
Si sentiva al medesimo tempo inquieta e tranquilla, e quella sensazione non le piaceva molto. Giulia l’aveva chiamata per dirle dov’erano e per avere un suo incoraggiamento, e lei aveva fatto quanto aveva potuto per rassicurarla, ma in realtà era la prima ad avere un nodo allo stomaco che non la lasciava. Non faceva altro che percorrere le scale di casa andando da un piano all’altro, eppure allo stesso tempo sapeva di potersi fidare di Paola. Sarebbe tornata presto. Ma quanto ci sarebbe voluto ancora? E cosa le avrebbe raccontato al suo ritorno? Le avrebbe detto cosa aveva fatto e, soprattutto, cosa stava succedendo? Avrebbe voluto rivederla finalmente, dopo quei giorni di lontananza che l’avevano privata della sua luce?

Finalmente il campanello suonò, e Siria corse alla porta. Non aveva dubbi su chi potesse essere, doveva essere Paola! Ma si sbagliava.
“Valeria!” Era tanto sorpresa da non sapere come reagire, così rimase sull’entrata a bocca aperta.
“Ciao… Posso entrare, per favore?” Siria si scostò dalla porta e le fece un cenno leggero.
“Cosa… cosa c’è? Come sta Paola?” Valeria sorrise, ed il suo volto sembrò essere un misto di felicità e malinconia.
“Sta bene, almeno credo… Sta arrivando. Voleva… voleva prima passare a casa a cambiarsi, diceva di non essere presentabile, anche se non ho capito perché…”
“Oh, io… d’accordo. E…” Valeria si girò all’improvviso, guardandola finalmente negli occhi.
“Mi dispiace per quello che è successo, scusami!”
“Ehi, così inizi a spaventarmi… Cosa…?” I suoi capelli, solitamente raccolti, ora erano sciolti e continuavano a caderle davanti agli occhi. Li scostò ancora una volta e guardò Valeria, sentendo una sgradevole scossa in tutto il corpo. Valeria comprese la sua paura e la rassicurò.
“Non preoccuparti, Paola… lei ti ama, con tutta sé stessa, e sta venendo qui per vedere te. Ma io volevo arrivare prima di lei perché… perché giorni fa ho tentato di baciarla e non volevo, non dovevo, e per questo ti chiedo scusa.” Le ultime parole della ragazza erano state lanciate d’impulso ed erano terminate in un sussurro, a testa bassa. Siria si sentì inondare di sollievo.
“Lo so, Paola me l’ha raccontato…”
“Davvero? E… non sei arrabbiata?” Il tono di Siria era sereno, e Valeria ne era rimasta sorpresa. La ragazza scosse il capo.
“A dire il vero all’inizio un po’ sì, non capivo, ma poi Paola mi ha spiegato e poi ho anche sentito Giulia, e così… ho riflettuto e ho capito che c’era qualcosa da risolvere fra di voi.” Valeria annuì, timidamente. “Spero… Spero che ora si sia risolto?”
“Sì! Io… da troppo tempo le nascondevo qualcosa di molto importante, e il fatto di non dirglielo mi tormentava. Alla fine non ho più resistito e questo conflitto dentro di me mi ha spinta a credere di volermi riavvicinare a lei, ma mi sbagliavo… Sai, poco fa Paola mi ha detto che non mi ama, perché per lei ora ci sei solo tu. Ed io mi sono sentita libera e felice!” A quelle parole Siria si illuminò, e sorrise piena di gioia a Valeria.
“Allora… allora è tutto finito?” Valeria annuì.
“Sì. E… grazie, Siria.”
“Per cosa?”
“Per la tua pazienza, e per il tuo amore per Paola… Lei lo merita.” Messo da parte ogni timore Siria aveva recuperato il suo animo, così si gettò in avanti e abbracciò con calore l’amica.
“Grazie a te! Ti prometto che farò di tutto per renderla felice!”

Giulia
Aveva aspettato Valeria davanti alla casa di Siria fino a che non ne era uscita, poi si erano dirette verso casa sua. Per quel giorno ne aveva abbastanza di guidare, e soprattutto di scarrozzare in giro tante persone. Si accorse che Valeria la guardava sottecchi, lo sguardo colpevole, ma non fiatò. Gliene aveva fatte passare tante in quei mesi, in fondo poteva anche sentirsi in pensiero per lei per un po’! anche se vederla con quell’espressione le faceva venir voglia di scoppiare a ridere…
Arrivarono a casa senza aver ancora detto una sola parola, e Valeria ormai si dimostrava terrorizzata. Fingendo indifferenza Giulia andò a sedersi sul divano ed accese la televisione. Sul canale rimasto impostato dalla volta precedente davano un documentario sui pinguini, e per quanto adorasse quelle buffe creature Giulia non amava i documentari. Ma si dimostrò estremamente interessata alla trasmissione, e Valeria non aveva la testa per rendersi conto che si trattava evidentemente di una farsa. Rimase ad osservarla così per qualche minuto, appena appoggiata al tavolo dietro al divano, poi sbottò.
“Non mi chiedi niente?” Giulia si girò, e si stupì di sé stessa per il suo talento nel recitare.
“Che cosa?” Chiese, con grande sorpresa.
“Di me, di Paola.. di quel che è successo.”
“Oh, devi raccontarmi qualcosa?” Valeria, stupita da quella risposta, rimase un attimo senza parole.
“Se… se è così, allora me ne vado!” Ma Giulia si aspettava una simile reazione e non aveva la minima intenzione di trarla dall’imbarazzo di quella situazione. Le avrebbe raccontato tutto, ma l’avrebbe fatto da sola. Non aveva intenzione di supplicarla, era tempo che Valeria smettesse di fuggire da tutto ciò che le sembrava troppo complicato per essere affrontato.
“Ok, fa pure, ci sentiamo allora.” Ancor più sorpresa Valeria si immobilizzò, senza più sapere cosa dire. Poi mesta si diresse verso la porta ed uscì. Trascorsero un paio di minuti, e Giulia, che pure non aveva sentito i passi della ragazza allontanarsi dall’entrata, iniziò a preoccuparsi. Avrebbe dovuto cedere ed andare da lei? Avrebbe dovuto abbracciarla e permetterle di sfogarsi come sempre, coccolandola? Ma quello non era il modo per renderla forte… Se non avesse percorso i suoi passi da sola non avrebbe mai superato i suoi problemi. Poi, un rumore improvviso interruppe quel filo di pensieri.
“Giu, ascoltami!”

Valeria
Aveva chiuso la porta, intenzionata ad andarsene, ma d’improvviso la paura aveva bloccato i suoi piedi là dov’erano e non era più riuscita a muovere un passo. Se se ne fosse andata l’avrebbe persa. Quella consapevolezza l’aveva invasa all’improvviso, come non aveva fatto quando le cose con Paola non erano ancora risolte, per la prima volta si rese conto di quanto davvero amasse Giulia. Una fila di immagini dedicate a lei aveva attraversato la sua mente, l’aveva vista in ogni sua sfaccettatura, e si era accorta di quanto fosse preziosa nella sua vita, molto più forse di quanto non avesse mai pensato. Non poteva permettersi di andarsene, era ora di affrontare le sue paure di petto e chiedere perdono anche a Giulia per le preoccupazioni e il dolore che sicuramente le aveva dato. Così d’impulso aveva riaperto la porta ed era entrata nella casa a grandi passi.
“Giu, ascoltami!” L’interpellata si volse con sorpresa.
“Sei già tornata? Cosa c’è?” Valeria venne presa da un tremito.
“Smettila di fare così, non ti sopporto! Io… io ho bisogno di te!”
“Davvero?”
“Mi dispiace per quello che è successo, sono stata una stupida, ma non me ne pento perché così ho sistemato le cose con Paola. Però ti ho ferita e lo so, e nonostante tutto avrei voluto poterlo evitare.” Giulia si fece meditabonda e diede segno di riflettere profondamente, eppure quando parlò la sua voce mascherava a stento il divertimento.
“Uhm… e non potevi?”
“Io… no, cioè sì, ma… Se non ti avessi ferita avrei ancora delle faccende in sospeso e non sarei qui così…”
“Così come, Vale?” La voce di Valeria tremò, ma la ragazza strinse i pugni, determinata a continuare. Sollevò il viso per guardare la sua ragazza negli occhi.
“Così come mi vedi, me stessa, completamente per te, se mi vuoi ancora. Giulia, io ti amo!” E la giovane donna finalmente scoppiò a ridere. Si alzò e corse verso Valeria, abbracciandola stretta.
“Da quanto tempo non sentivo più queste parole…” Allora Valeria si accorse del sollievo di cui quel corpo che la stringeva era appena stato inondato, grazie alle sue parole.
“Mi dispiace, Giu…” La donna la scostò leggermente da sé e la guardò con occhi brillanti di felicità. La baciò leggera sulla fronte, e poi le disse quelle parole che Valeria mai avrebbe scordato nella sua vita.
“Io voglio sposarti, Vale!”

  
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