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Autore: Aagainst    26/05/2016    1 recensioni
Una serie di omicidi sconvolge Washington. Le vittime sono tutti ragazzi, pestati a sangue. La squadra è chiamata a risolvere il caso, ma il rischio di rimanere intrappolati in un gioco mortale sarà altissimo
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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9

La fiducia è la sola cura conosciuta per la paura.

(Lena Kellogg Sadler)


-Te la senti di raccontarci un po' di cose?- domandò Emily. Elizabeth sospirò. Chiuse gli occhi e deglutì. 
-Ho scelta?- chiese. 
-Si ha sempre una scelta. Devi decidere tu cosa fare.- asserì Morgan. Elizabeth chinò il capo. Si morse il labbro. 
-Io... Io non posso.- mormorò.
-Perché?- domandò Emily. 
-Elizabeth, chi stai coprendo? E per quale motivo? Si tratta di pazzi assassini!- rincarò Rossi. 
-Lo so! Ma non posso!- esclamò la diciassettenne, alzandosi dalla sedia e correndo via, rincorsa da JJ. 
 
Il ragazzo rimirò il coltello che il Pastore gli aveva donato. Elizabeth aveva tradito e andava punita, lo sapeva bene. 
-Elizabeth Taylor, sarai la mia prima volta.- affermò, per darsi coraggio. Ma non si sentiva per niente pronto.
 
-Come sarebbe a dire che l'avete persa?- si infuriò Hotch.  
-JJ la sta cercando da tre quarti d'ora e... Forse non dovevamo forzare così tanto la mano.- dichiarò Emily. 
-Beh, direi che avete fatto un lavoro davvero eccellente, non c'è che dire.- li schernì O'Neil, avvicinandosi al gruppo di profiler e battendo le mani. 
-Non oso immaginare cosa avreste potuto combinare facendone uno pessimo.- continuò, rivolgendosi a Emily. La profiler lo guardò in cagnesco. 
-Sa, agente Hotchner, io penso che soggetti come Elizabeth Taylor siano solamente da prendere a legnate. Un po' di carcere minorile e vengono su con la schiena dritta.-
-Che brillante pedagogia. Mi stupisco non l'abbiano promossa al Ministero dell'Istruzione.- ribatté Rossi.
-La pietà, la compassione... Non servono a nulla. Quella ragazzina è un'assassina. È una criminale. Nulla di più, nulla di meno. E, fosse per me, non avrei mai permesso che dei federali si immischiassero in questa faccenda. Soprattutto la sua squadra. Quell'agente bionda... Come si chiama...-
-Jennifer Jareau.- rispose Morgan.
-Ecco, esatto, l'agente Jareau. Vede, ha un debole per quella ragazzina. Tutti voi l'avete. È questo che vi frega. Lei lo sa, vi usa. Siete fregati. Bisogna usare il bastone con la gente come lei, non le carezze. La vostra agente rischia di prendere un abbaglio. Vedrete come la fregherà.-
-Senti, grandissimo figlio di puttana, ascoltami bene!- si incendiò Hotch, prendendo O'Neil dal colletto della camicia e costringendolo al muro.
-Parla ancora una volta male della mia agente e giuro che farò di tutto per mandarti a dirigere il traffico in Alaska.- lo minacciò.
 
Elizabeth era tornata al suo rifugio. Si stravaccò sul divano. Non aveva nemmeno voglia di ascoltare musica. Diede un calcio alla pila di CD che aveva accanto a sé. La sua vita le sembrò, di colpo, totalmente inutile. Pensò a JJ. Lei era stata la luce in mezzo a quell'oscurità. Elizabeth aveva già perso il fratello, non voleva che, per causa sua, anche l'unica persona che aveva scommesso su di lei si facesse male. Improvvisamente, udì un rumore. Frugò in tasca per trovare il coltello, ma si rese immediatamente conto di averlo perso, insieme alla pistola.
-Merda!- imprecò. Era disarmata, completamente. L'ansia la invase. Trattenne il respiro. 
 
-No, Reid, non l'ho ancora trovata. Non so dove sia.- disse JJ. Chiuse la telefonata e si mise a pensare. 
"Andiamo, dove può essere andata? Pensa, JJ, pensa." rifletté. 
 
-Blake!- esclamò Elizabeth, sorpresa. Il ragazzo deglutì. Elizabeth capì subito.
-No. No, ti prego.-
-Mi dispiace. Il Pastore mi ha scelto. Tu sarai la mia Porta per la Gloria.-. Elizabeth scoppiò a piangere. Blake era stato il suo unico vero amico da quando era scappata di casa, unendosi agli Unchained. 
-Blake, non c'è nessuna Gloria. C'è solo dolore. E basta. Il Pastore è un pazzo.-
-Tu menti!- ribatté il ragazzo.
-No! E tu lo sai bene. Ti prego, Blake. Ti scongiuro.-. Il ragazzo estrasse il coltello dalla tasca dei jeans. Si avvicinò a una Elizabeth tremante. 
-Lui mi ha detto che hai tradito, che sei scappata. Ha detto che stai con degli sbirri. Mi ha detto che devi essere punita.- 
-Mi disse lo stesso per convincermi a eliminare Riddle. Solo ora mi rendo conto che Pete stava solo cercando di non perdere sé stesso. Blake, lui vuole usarci per ottenere il potere. Ti prego, fidati di me!-. Il ragazzo deglutì. 
 
-Morgan, ho trovato qualcosa di interessante. A poca distanza dal quartiere in cui JJ abita c'è un casolare abbandonato. Elizabeth proveniva esattamente da quella direzione quando JJ l'ha trovata l'altro giorno.- spiegò Penelope. 
-Bambolina, sei stata magnifica! Chiamate immediatamente JJ!-.
 
-Grazie per avermi creduta.- esordì Elizabeth. Blake le prese la mano. 
-Io... Io non potrei mai farti del male. Il Pastore... Lui accalappia le menti. Ha un esercito, sono tutti pronti a fare ciò che vuole lui.- spiegò il ragazzo. 
-Ora daranno la caccia anche a te.- affermò Elizabeth. 
-Pazienza. Tanto siamo in due, no?-. Scoppiarono a ridere entrambi. 
-È meglio se andiamo via da qui.- propose la ragazza. Si avviarono verso l'uscita. 
-Dove pensate di andare?-. Elizabeth si voltò: JJ.
-Io... Io posso spiegare.-
-Già, lo credo anche io.- ribatté la donna. 
-Lui chi è?- domandò. Blake strinse la mano della ragazza.
-Ti spiegherò tutto ciò che posso. Te lo prometto.-.
 
-Come sei riuscita a riportarla qui? E chi diamine è quel ragazzo?- domandò Rossi, stupito.
-È un suo amico. L'avevano mandato a ucciderla, ma ha desistito. Forse è per lui che non voleva parlare.- ipotizzò JJ. 
-Il ragazzo resta qui. Per quanto riguarda Elizabeth, è meglio che la porti a casa. Falla distrarre, rilassala.- propose Hotch. 
 
-Mamma!- esclamò Henry, saltando in braccio a JJ. Elizabeth si sentì a disagio. 
-Ho preparato la cena. Che ne dite se poi ci guardiamo un bel film?- esordì Will, entusiasta, baciando la moglie. Elizabeth avrebbe voluto sparire. Non era abituata a tutto quell'affetto. 
-Io non ho fame.- dichiarò. Will sospirò. 
 
-Ragazzino, hai intenzione di collaborare o no?- esordì Morgan. Lui e Emily stavano interrogando Blake. 
-Se hai paura, sappi che ti daremo protezione e...-
-Voi non potete darmi un bel niente! Quelli mi trovano e mi ammazzano!- ribatté il ragazzo. 
 
-Che ci fai quassù?- chiese JJ a Elizabeth, che si era rifugiata sul tetto. Le si sedette accanto. 
-Mi piace qui. Posso respirare. E si vede bene il paesaggio.- spiegò la ragazzina. Si voltò verso Jennifer. 
-Blake non parlerà. Non possiamo. Quelli ci troveranno e ci ammazzeranno. E faranno del male anche a te e ai tuoi amici.-
-Nessuno mi farà del male.- replicò JJ.
-Non siate troppo sicuri di voi solo per il fatto di essere degli agenti federali. Il Pastore è un uomo spietato.- 
-Ma chi è?- domandò Jennifer. 
-Nessuno lo sa. Nessuno l'ha mai visto in faccia. Indossa quasi sempre maschere inquietanti oppure un passamontagna.- rispose Elizabeth. 
-Come l'hai conosciuto?- chiese JJ. La ragazzina sospirò. 
-Ti prego.- insistette la federale. Elizabeth si morse il labbro. 
-Quando i miei sono morti io e mio fratello siamo stati separati. Mi hanno mandata da alcune famiglie, ma non mi sono mai ambientata. L'ultima coppia da cui sono andata, gli Smith, mi trattavano malissimo. Mi sentivo in trappola, non potevo fare nulla.- raccontò.
-Sappiamo che hai chiesto alla signorina Marshall di vivere da lei.- asserì JJ.
-Lei ha preferito non farlo. Doveva andare a vivere col suo fidanzato, sarei stata solo un peso. Capibile. Questo sono: un peso. Così sono scappata. Ho vissuto per un paio di mesi da sola, per la strada. Mangiavo dai cassonetti e ho imparato a rubare. Un giorno, però, fui aggredita da un uomo. Cercai di scappare, ma mi ritrovai intrappolata in un vicolo. Fu lì che conobbi il Pastore. Pestò il mio aggressore e, poi, mi invitò a seguirlo. Mi disse che aveva in mentre grandi progetti per me. Conobbi gli altri membri degli Unchained, tra cui Blake. Sono tanti, per lo più ex criminali e senzatetto, come me. Io... Avevo solo bisogno di sentirmi parte di qualcosa, importante. E invece ho ucciso una persona e mio fratello è morto.-. Scoppiò a piangere di nuovo. JJ la strinse a sé. La costrinse a guardarla negli occhi. 
-Tu sei importante per il semplice motivo che esisti. Non dimenticarlo mai. Mai.- le disse. Elizabeth si strinse all'agente federale. Rimasero così per un tempo interminabile, a fissare le stelle. Ed Elizabeth pensò che, forse, la vita può riservare anche qualcosa di bello ogni tanto.

Angolo dell'Autrice

Tanta, tantissima carne al fuoco. Si scopre qualcosa in più sugli Unchained, Elizabeth sembra aprirsi e Poi c'è Blake. 
Grazie mille per la bella recensione allo scorso capitolo! Vi invito a commentare, per consentirmi di migliorare. 
Alla prossima!
   
 
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