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Autore: Allymc89    26/05/2016    3 recensioni
La morte è nel destino degli shinobi, lo sanno tutti. Ma uno di loro non ci sta; ha già visto troppe persone morire e troppe persone piangere i propri cari. E non vuole più vedere lacrime, soprattutto le sue. Durante la quarta guerra ninja, un sacrificio fatto per amore rischia di passare inosservato. Questa è la mia versione di come mi piacerebbe che fossero andate le cose.
E' la mia prima fic; dopo essere stata un'accanita lettrice, ho deciso di scrivere sulla mia coppia canon preferita, spero di avervi incuriosito e che mi facciate sapere cosa ne pensate!
(Ho cambiato il rating in giallo per via di una scena nell'ultimo capitolo)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sabaku no Gaara, Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Shikamaru si era alzato in piedi non senza difficoltà, sentendosi leggermente più lucido ma ancora frastornato.
La testa gli doleva terribilmente, sentiva delle fitte martellanti che non gli davano tregua ed un sapore acido e schifoso in bocca. Doveva aver vomitato.
Ma almeno lo spazio intorno a lui aveva smesso di vorticare.
Riconobbe il profumo di fiori che aveva sentito fin da bambino e seppe subito di trovarsi nel negozio di fiori di Ino. Si girò spaesato.
La sua amica era seduta sul bancone a braccia incrociate, le gambe accavallate e dondolava nervosamente un piede.
Da come lo guardava sembrava parecchio alterata.
Oh no.. pensò Shikamaru. In quel momento la testa sembrava sul punto di scoppiargli e non avrebbe sopportato i toni acuti che sapeva la voce di Ino poteva raggiungere.
“Bensvegliato..” aveva detto sarcastica “Ora, se ti sei calmato, mi spieghi che cosa diamine significava il tuo comportamento di poco fa?”.
Sì, era decisamente incazzata. Ma almeno non stava urlando.
Ino alzò un sopracciglio di fronte allo sguardo da ameba che aveva assunto il suo compagno di team.
Il ragazzo si portò le mani alle tempie, biascicando. “Ma di che cosa stai parlando? Quale comportamento io-“
Shikamaru alzò la testa di scatto, incontrando le sguardo di Ino: “Cazzo..”
Aveva avuto come un flash; si era ricordato all’improvviso di essersi spinto addosso alla ragazza e di aver provato a toccarla mentre lei gridava e cercava di respingerlo, poi il buio. Oddio.. non aveva mica..?
“Ecco appunto, vedo che ora ricordi”
“Ino io..” Shikamaru ora era pallido come un cencio, e gli occhi stravolti “mi dispiace, ti giuro che non volevo io.. non so cosa mi sia preso”.
Lei era scesa dal bancone e gli si era avvicinata per calmarlo dato che il ragazzo sembrava sul punto di collassare di nuovo.  Aveva sollevato le braccia, avvicinando i palmi alla testa del Nara: “Aspetta un momento” e così dicendo del chakra curativo fuoriuscì dalle sue mani; “Non sarò un ninja medico eccezionale come Sakura, ma almeno posso farti passare il mal di testa..”.
Shikamaru sentì l’emicrania affievolirsi fino a sparire quasi del tutto, ma il sollievo più grande era dato dal constatare che la sua migliore amica non sembrava troppo arrabbiata con lui.
Doveva assolutamente fare chiarezza perciò le abbassò le braccia “Ino.. io non.. non ti ho.. vero?”
La ragazza allucinò “Certo che no! Che dici?! Ti ho spinto via appena hai iniziato ad allungare le mani e allora tu sei andato al tappeto come un sacco di patate!”
Il Nara lasciò andare un lungo sospiro ringraziando tutti i kami esistenti di non aver fatto nulla di irreparabile. Ma si sentiva comunque sprofondare per la vergogna e per il senso di colpa. “Perdonami Ino, io..” Non sapeva da dove cominciare per chiederle scusa.
“Shika, non fa niente, so che eri ubriaco. Quello che vorrei sapere è perché ti sei messo a bere quando in tutti questi anni non ti ho mai visto toccare una goccia d’alcool. Tu disprezzavi quelli che si sbronzavano, o sbaglio?”
La Yamanaka si era davvero infuriata quando il ragazzo le si era lanciato addosso e ancora di più quando aveva rigettato sul pavimento del suo negozio. Aveva aspettato che quel pigrone si risvegliasse con le mani che le prudevano, avrebbe preteso una spiegazione, oh si che l’avrebbe fatto! E di sicuro Shikamaru non se la sarebbe cavata con poco. Poi quando lui aveva ripreso lucidità, di fronte al suo sgomento e al suo sguardo terrorizzato, Ino si era intenerita; non aveva mai visto il suo amico in quello stato, doveva essere successo qualcosa di grave per sconvolgerlo a tal punto.
Shikamaru esitava; non voleva raccontare tutto a Ino, ma sapeva quanto era testarda la sua amica, non gli avrebbe dato pace finché lui non avesse soddisfatto la sua curiosità. D’altra parte il Nara si sentiva riconoscente verso di lei, che invece di infuriarsi si era preoccupata di capire che cosa lo avesse portato ad agire in un modo che non era proprio da lui.
Così si decise.
“Mio padre mi ha detto che Temari è stata ferita durante la guerra e che ora è in coma” disse asciutto.
“Oh” Ino dischiuse la bocca, non se l’aspettava. “Adesso, capisco” concluse lei semplicemente.
Shikamaru si innervosì “Che cosa hai capito?”.
“Mi dispiace Shika..”
“Non compatirmi Ino” ribattè duro lui
“Non ti sto compatendo, baka!” obiettò lei offesa.
Il ragazzo aveva sospirato; quella nottata si stava facendo davvero troppo lunga e lui non aveva nessuna voglia di parlare di Lei. “è meglio che vada.. scusami ancora e non preoccuparti, non ho più intenzione di ridurmi in questo stato”.
 
Quella notte Shikamaru aveva continuato a tormentarsi ancora a lungo, inorridendo al pensiero di cosa sarebbe potuto succedere se non avesse incontrato Ino quella sera. La sua amica era forte ed allenata, era perciò riuscita a respingerlo senza problemi, ma se non si fosse imbattuto in una kunoichi? Avrebbe potuto seriamente fare del male ad una sconosciuta indifesa? Razionalmente il ragazzo non si vedeva capace di alzare le mani su una donna, ma non pensava nemmeno che avrebbe mai aggredito sessualmente la sua compagna di team. Shikamaru si sentiva confuso, era stato l’alcool a ridurlo così o il dolore al pensiero di Temari? Per sicurezza decise che non avrebbe più bevuto e che avrebbe fatto il possibile per tenere la mente impegnata e lontana dal pensiero della donna che amava. Perché ormai si era rassegnato a quella conclusione: lui amava quella seccatura e anche da parecchio tempo, solo che non se ne era accorto finchè non era stato troppo tardi. 
 
Nelle settimane successive Shikamaru si era ritrovato ad evitare Ino: non riusciva più a sostenere la sua presenza, si vergognava come un ladro per il suo comportamento. La ragazza aveva notato che il suo migliore amico la teneva a distanza e lo aveva affrontato più volte, ribandendo che lei aveva dimenticato tutto. Ma anche se lei lo rassicurava che non gli serbava rancore e che in fondo non era successo nulla di grave, il Nara si sentiva comunque in colpa e in imbarazzo verso di lei.
Finchè un giorno, durante l’ennesimo tentativo di riavvicinamento, aveva visto delle lacrime colare dagli occhi di Ino mentre lei gli sussurrava che con la morte di Asuma-sensei e di suo padre aveva già perso alcune delle persone a cui teneva di più e che non voleva perdere anche il suo più caro amico. Shikamaru si era sentito ancora più miserabile per averla fatta piangere e si era ripromesso che da lì in avanti si sarebbe costretto a comportarsi come prima con Ino. Non voleva che la sua amica soffrisse più del necessario con quello che era successo a Inoichi.
 
 
Se durante il giorno Shikamaru faceva di tutto per tenere il cervello impegnato e il cuore libero dal pensiero di Lei, non era altrettanto facile la notte. Tutte le maledette sere, prima di cadere nell’oblio del sonno, la mente correva inevitabilmente a Temari.
In quei tre mesi non era mai andato a trovarla, non trovava la forza, ma col pensiero Shikamaru era con lei tutte le notti.
Era come se la vedesse: la immaginava distesa su uno sterile letto di ospedale, pallida e gli sembrava quasi di sentire i ticchettii dei macchinari che controllavano le sue funzioni vitali.
I suoi occhi, che erano sempre stati fieri e penetranti, ora erano nascosti dalle palpebre. Le braccia, allenate e forti, adesso erano preda delle flebo.
Shikamaru delineava col pensiero le clavicole sporgenti e poi si insinuava sotto il lenzuolo leggero dell’ospedale, seguiva la linea morbida del seno e dei fianchi fino a scendere al profilo muscoloso delle cosce e dei polpacci.
Si chiedeva se stesse soffrendo, quanto sarebbe rimasta in quelle condizioni e che cosa ne sarebbe stato di lui se un giorno gli fosse arrivata notizia che lei non ce l’aveva fatta. Nelle giornate più positive invece, fantasticava su cosa avrebbe fatto se lei si fosse svegliata: sarebbe corso a Suna e le avrebbe confessato i suoi sentimenti e poi, a costo di rimetterci l’osso del collo, le avrebbe rubato almeno un bacio.
Si pentiva quasi subito di certi pensieri, era davvero masochistico illudersi.
Shikamaru non si era mai considerato un tipo religioso, perciò se anche ci fosse stato qualcuno o qualcosa a cui appellarsi, dubitava fortemente che avrebbe accolto le suppliche di qualcuno così poco devoto.
Però Shikamaru pregava. Pregava l’unica persona che sapeva poteva fare la differenza. Pregava Lei. Pregava Temari di combattere, di non arrendersi.
Si sentiva come intrappolato, tutto il resto del modo andava avanti come meglio poteva dopo la guerra, mentre la sua realtà si era cristallizzata nell’attesa di notizie.
I giorni si susseguivano tutti uguali, in una lenta e sfibrante monotonia dove tutto sembrava avere perso importanza.
Tem, se puoi sentirmi, non mollare.
Tem, svegliati.
Ti prego, Tem.
Che cosa ho lottato a fare per salvare il mondo se tu non ci sei.
Tem, riesci a sentirmi?
Sdraiato sul suo letto in una muta supplica, Shikamaru si stava addormentando con il suo nome sulle labbra.
 
 
 
 

 
Ciao a tutti! Eccoci qui con un altro capitolo che chiarisce come si è conclusa la questione tra Ino e Shika.
Come vi è sembrato il finale, troppo triste? Vi ho fatto commuovere un pochino?
Se volete immergervi completamente nell’atmosfera, mentre scrivevo quella parte avevo in mente una canzone “Feel me” di Mecca Kalani. Io la trovo emozionante anche se un po malinconica e credo che il ritmo cadenzato si accompagni bene con la situazione di Shika, a cui sembra che il tempo non passi mai.
Dal prossimo capitolo inizierò finalmente a svelare qualcosina e parte dei vostri dubbi saranno chiariti.
Un bacione a tutti! ^^
   
 
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