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Autore: Scarlett Carson    26/05/2016    1 recensioni
- Crossover con il film Amori e incantesimi 1998 -
Fanfiction Dramione
Hermione Granger sa di essere un eccellente strega ma vorrebbe tornare a studiare ad Hogwarts per l'ultimo anno. Ma, nell'attesa una piacevole sorpresa la attende.
E se Hermione avesse nascosto le sue vere origini? Se avesse nascosto a tutti la vera origine dei suoi poteri e la verità sulla sua famiglia?
Genere: Commedia, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 08.

 

“Jimmy, lasciaci subito andare!” urlò contro Jillian.

“No, tu resterai con me. Non mi lascerai così in fretta sennò farò tanto, tanto male a questa ragazza!” disse beffandosi di entrambe.

“No, io non voglio stare con te!”

Infine, raggiunsero l'auto e l'uomo le buttò dentro. Si mise dietro con Jillian e mise Hermione alla guida.

“Io non so guidare” disse.

“Non fa nulla, parti” le ordinò.

E partì. Adesso erano due ostaggi nelle mani di un pazzo ubriaco.

Hermione, con un incantesimo, fece in modo la macchina partì. Era chiaramente terrorizzata, ma soprattutto vedendolo così attaccato a Jillian, temeva per la sorella.

 

Nel frattempo il tipo, prese una bottiglia di pessima tequila e ne bevve vari sorsi.

“Hermione, giusto?” le disse. Hermione non proferì parola.

“Ne vuoi un sorso?” disse lui, porgendole la bottiglia. Nessuna risposta.

“No? D'accordo.” le chiese e poi si accese una sigaretta con l'altra mano libera.

Jillian era ormai il lacrime, con un livido tutto intorno all'occhio, dato che, per farla stare buona, le aveva tirato un pugno in pieno viso.

“Ehi, Hermione. Hai mai letto i libri di Louis L'Amour?”

Hermione tacque di nuovo: li aveva letti sì, ma aveva paura a proferire parola.

“Ok, sai Louis L'Amour era uno straniero e gli piaceva da matti la vita da cowboy, proprio come me” iniziò a raccontarle “E scriveva storie sui ladri di bestiame, quelli sì che erano dei veri farabutti” mentre lui parlava però sentì che Jillian stava cercando di comunicare con lei.

La guardò prima, come per dirle ho un'idea e poi indicò il suo collo. Hermione non capiva dove volesse arrivare. Poi, nella sua mente, le disse:

“La belladonna che hai al collo, usala!” seguito da un accenno del capo.

Allora comprese cosa doveva fare.

“... e loro rubavano il bestiame, ma prima di provare a vederlo” sentì la voce di Jimmy più limpida, perchè il contatto con la sorella era svanito. L'uomo prese l'accendino mentre continuava a parlare e iniziò a scaldare l'anello che portava all'anulare destro, senza smettere di raccontare la storia “dovevano assolutamente togliere il marchio del proprietario con un acido corrosivo, oppure sfregandolo” disse, mimando il gesto così da attirare l'attenzione di Hermione su quello che stava facendo.

“Nella maggior parte dei casi, però, ci riuscivano e allora li impiccavano ad un albero” finì di dire.

“Ma che stai facendo?” mormorò Hermione, mentre lui aveva finito di scaldare la superficie del suo anello che, ironia della sorte, rappresentava un teschio avvolto da un serpente.

Poi vide che afferrò Jillian per una gamba, bloccandola con la sua schiena possente.

“Non puoi nascondere il marchio, Jillian, te lo avevo detto che sarebbe stato solo io e te!” le disse mentre provava a marchiarla con il suo anello.

“Ehi, EHI!” urlò Hermione, voltandosi di scatto, facendo sbandare la macchina, per fermarlo.

“Ci ammazziamo così?” le disse contro.

“Piantala con la storia del bestiame e del marchio!” iniziò a dire.

“E poi, Louis L'Amour, guarda che ti stai sbagliando: lui non era affatto uno straniero razza di imbecille, ma è nato nel Nord Dakota!”

“Guarda dove vai! Sta attenta alla strada!” gli urlò contro in tutta risposta.

“Dammi quella bottiglia del cavolo, dammela! Dammela, prima che mi butti fuori strada per farti stare zitto!” disse, bevendo un sorso di tequila anche lei. Si era sfogata, così lui poteva pensare, ma in realtà era solo un trucco per prendere la bottiglia.

Hermione, mentre lui le raccontava quella storia, si era sfilata la sua boccetta di belladonna che teneva sempre con sé: era il suo calmante, lo usava molto soprattutto quando non riusciva a dormire. Aveva aperto la fialetta, senza farsi vedere, si era messa la bottiglia di tequila tra le gambe e stava versando l'intero contenuto della boccetta , che era piena, nella bottiglia e, con la magia, mescolò perbene il tutto.

“Sapete una cosa ragazze? Io, avrei tanta tanta voglia di farmi le due sorelline”.

 

“You always on my mind!” questo gli sentirono cantare a squarcia gola mentre era impegnato a svuotare la vescica troppo piena, facendo roteare le chiavi della macchia in una mano.

“Dovrebbe già aver perso i sensi” disse Jillian “non ne hai messa abbastanza”.

“Gliene ho messo un sacco” le rispose.

“Che cosa facciamo?” disse lei, impaurita: ormai aveva finito stava tornando alla macchina.

“Sta tranquilla” le disse Hermione, mentre ormai Jimmy stava già salendo in macchina.

“Made you feel” continuava a cantare lui, mentre saliva sulla vettura, la canzone di Elvis che avevano dato per radio pochi minuti prima. Non solo la belladonna non aveva fatto effetto, ma era più ubriaco di prima. “I'm so sorry, i was blind. You're always on my mind”. Ormai era a pochi centimetri dal viso di Jillian.

“Jimmy, smettila ti prego. Jimmy, ti prego fai il bravo. Prometto che tornerò con te, ma ti prego smettila”

“Scusami tanto, amore mio” le disse lui, toccandole il collo.

“Non ti credo, NON TI CREDO!” gli urlò contro mentre la stava soffocando.

“LASCIALA!” urlò Hermione, buttandosi su di lui per fermarlo, tirandogli pugni e schiaffi, ma sembrava non sentisse nulla. Anche Jillian, per quanto glielo concedesse, si stava dimenando.

Finchè all'improvviso di immobilizzò.

“Smettila, fermati Hermione, fermati! È svenuto, ha perso i sensi” la avvisò.

Allora ella si fermò e sollevò l'uomo per permettere a Jillian di spostarsi, ma quando lo fece, la ragazza notò che gli occhi dell'uomo erano spalancati e vuoti.

“Oh mio Dio!” disse.

 

Le posizioni si erano invertite, Jillian, messa sopra a Jimmy, ormai privo di vita, cercava di rianimarlo.

“Ma quanta che ne hai messa?” le chiese.

“Non lo so, non avevo certo un misurino! Poi stava cercando di ucciderti!”

“Oh no, ti prego. Che facciamo?” disse disperata.

Intanto le nuvole in cielo, mostrarono loro una luna piena completamente rossa.

“Sangue sulla luna” mormorò Hermione. Sapeva che era segno di cattivo presagio.

“Dai torniamo a casa” le disse Hermione e tornarono indietro, in macchina e con un cadavere.

“Dobbiamo andare alla polizia. È stata legittima difesa” disse Hermione più che convincere se stessa che la sorella.

“Cosa? Il lento avvelenamento che lo ha portato alla morte. Andiamo non ci crederanno mai!”

“Non voglio finire in galera” disse Hermione.

“Sì lo so, nemmeno io” disse Jillian, mentre un idea si faceva strada nei suoi pensieri e spostò lo sguardo da Jimmy alla strada e poi di nuovo.

Hermione la guardò, perplessa.

“A cosa stai pensando?” le chiese.

“Quando papà morì” iniziò lei “mamma chiese alle zie un incantesimo che lo riportasse in vita”

“Ma non lo hanno fatto” continuò Hermione.

“Non lo hanno fatto! Non hanno potuto” disse Jillian.

“No le avevano detto che sarebbe tornato come qualcosa di oscuro e sovrannaturale” un po' come Voldemort disse senza dire l'ultima frase.

“Ma Jimmy è già qualcosa di oscuro e sovrannaturale. Non mi importa sotto che forma torni purché torni!”

“Quella non è una possibilità Jilly, no! Non è una scelta”

“Ma noi non abbiamo altra scelta!”

 

Appena giunte di nuovo a casa, Hermione insonorizzò il quartiere, affinché i ragazzi non si svegliarono. Le zie non sarebbero tornate fino all'indomani mattina quindi avevano tempo tutta la notte.

Trascinarono per le gambe Jimmy fino dentro casa.

“Non negherai che mi devi un favore, Jilly!”

Entrando in casa, lo portarono fino alla cucina, persino Midnight non approvava quella situazione che soffiò contro il corpo inerme.

“Forza, mettiamolo sul tavolo” disse Hermione.

“Prendo il libro” disse Jillian.

“E io gli attrezzi e quello che occorre”.

Quando Hermione tornò, vide la sorella intenta a tagliare la camicia e la canottiera dell'uomo per lasciare il petto nudo, come voleva la procedura.

“Ti tirerò fuori da questo pasticcio e poi ti lascerò definitivamente, Jimmy” disse molandogli una sberla.

“Che cosa stai facendo?” disse Hermione, già fuori di sé per quella situazione.

“Niente” rispose lei, innocente.

Hermione buttò vicino al tavolo e al libro, tutto l'occorrente senza staccare gli occhi dalla sorella.

“Jilly, sei davvero sicura di volerlo fare?”

“Sì” disse poco dopo, mentre fissava il corpo inerme di Jimmy.

 

Labbra tormentate, emettete aria sulla lingua in movimento, denti sull'orlo lesse Hermione sul libro iniziando a soffiare, mentre Jillian sembrava stesse sbuffando. Stavano leggendo sul libro il rituale che avrebbero dovuto fare e come lo avrebbero dovuto eseguire.

“No, così” le disse Hermione correggendola.

“Ok così va meglio. Poi Toccare il fumo della salvia blu con paglia di frumento intrecciata. Inserire gli aghi attraverso gli occhi del cadavere” finì di leggere riluttante.

“Attraverso gli occhi?” ripeté Jillian.

“Sì, negli occhi”.

Non appena provarono a fare quello che c'era scritto, proprio mentre Hermione aveva sollevato la palpebra del cadavere, mostrando l'occhio vitreo, un tuono interruppe il silenzio della notte: aveva iniziato a piovere a dirotto fuori. Le sorelle di spaventarono e cacciarono un urlo.

“Io.. io credo che dovremo aspettare le zie” disse Jillian.

“Non abbiamo una cella frigorifera, Jilly! Ora o mai più! Ora devi procurarmi qualcosa di bianco per disegnare la stella, fa in fretta”.

“Però non so se può andare bene” le disse, porgendole una bombola di panna montata istantanea.

“È geniale, è perfetta” disse iniziando a disegnare la stella.

“Ora dovremmo dire Nero come la notte, cancella la morte dai nostri occhi; bianco come la luce, possa la potente ecate interviene.

Terminati i preparativi, iniziarono a recitare l'incantesimo, guardandosi negli occhi per infondersi forza. Lo ripeterono per quattro volte, ma prima che potessero concludere il rito con gli aghi negli occhi, Jimmy li riaprì



Spazio Autrice:
eccomi, tornata! Chiedo scusa per la lunga attesa, ma ho avuto altri impegni che mi hanno impedito di aggiornare ;) 
Comunque, che ve ne pare di questa svolta nella storia? :) 
SPOILER: per qualche capitolo, la trama seguirà quella del film!
Non temete, vi ho promesso una Dramione e una Dramione sarà :) 
date solo tempo al tempo :)
Ringrazio per i commenti e per aver inserito la storia nelle preferite, seguite e ricordate! Siete diventati moltissimi ;)
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett

 

  
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