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Autore: Feffa19    26/05/2016    1 recensioni
Questa è la prima FF che scrivo e l'ho fatto perchè avevo bisogno di una sorta di lieto fine per lexa e clarke.
Quello che purtroppo ci hanno negato.
La storia inizia con Clarke nel bosco,inseguita da dei soldati appartenenti al popolo del ghiaccio, scappata da Polis dopo la morte di lexa.
Clarke avrà una sorpresa nel bosco.. qualcosa di inaspettato.
Spero che la trama possa essere di vostro gradimento.
ENJOY IT.
Genere: Fluff, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Clarke si distese a terra tremante, con il viso bagnato dal sudore in quanto il dolore alla gamba fosse molto forte.
Lexa cercò di mantenere la calma per non dar a vedere la sua preoccupazione, ma con scarsi risultati e accese un fuoco.
L:" Andrà tutto bene Clarke, non ti preoccupare ci sono io qua per te, ci penso io."
Le parole che le uscirono erano colme di ansia e paura, ma nonostante ciò Clarke ne traè un senso di calma.
Per la prima volta, qualcuno si prese cura di lei e non il contrario. Amò il modo in cui Lexa, ferma e controllata, perse queste sue qualità nel momento in cui si trattò di lei.
C: "Lo so." Risponde clarke in modo sereno, nonostante il dolore. "Non ho paura finchè ho te." continuò.
Lexa accennò un sorriso, come a dire che per lei era lo stesso.
L: "Allora.. la ferita non è troppo grave come poteva sembrare inizialmente. Ma dobbiamo tirare fuori il proiettile, perchè se no rischiamo l'infezione."
C: "Nel mio zaino, c'è un kit di pronto soccorso. L'ho portato, beh.. nel caso servisse."
Si accinse a prendere lo zaino e notò che Clarke (e il suo modo di essere sempre super organizzata per ogni evenienza) aveva portato varie cose come: sacco a pelo, acqua, del cibo.
Prese il kit del pronto soccorso ed estrasse un coltellino e una pinza.
Si levò la cintura che portava in vita e la legò appena sopra la ferita.
L: "Devi metterti a pancia in giù, il proiettile ha colpito il polpaccio." Aiutò CLarke a girarsi lentamente e le diede un pezzo di benda da stringere tra i denti, per il dolore. Incise nel punto della ferita di circa 3 cm e con la pinza tirò fuori il proiettile.
Per fortuna il proiettile era intero e non aveva provocato danni ne ai tessuti, ne hai nervi.
Clarke tirò un urlo di dolore e sobbalzò per un attimo.
Lexa chiuse l'incisione con un filo di sutura, trovato anch'esso nel kit.
L:"Ho fatto. Ho fatto."
Tirò un sospiro di sollievo e aiutò di nuovo CLarke a girarsi supina.
Per un attimo calò il silezio.
Lexa si alzò di scatto arrabbiata e con un"AAAH" tirò il coltellino con cui aveva inciso, verso il muro.
Clarke notò subito il suo umore arrabbiato e preoccupato, ma non ne comprese subito il perchè.
C: "Lexa, va tutto bene.. io sto bene, me la caverò. Come sempre."
L: "Avrebbero potuto ucciderti! Io.."
C: "cosa? Cosa c'è?"
L: "Non ho saputo proteggerti." Lexa si sedette per terra affianco al fuoco che aveva acceso precedentemente.
Clarke capì il perchè di tutta quella rabbia.
Avrebbe potuto perderla.. Il proiettile l'avrebbe potuta colpire in un'altro punto e allora non ci sarebbe stato piu nulla da fare; i tentativi, i sacrifici, sarebbero stati inutili. Si alzò, zoppicando e raggiunse lexa, sedendosi affianco a lei.
Con una mano le voltò il viso verso il suo, guardandola negli occhi.
C: "Non devi proteggermi ok? Io so badare a me stessa.. non devi sentirti in colpa per lo sparo, non potevi prevederlo. Nesuno poteva, ci hanno colpito alle spalle."
Notò che sul viso di lexa scense una lacrima dall'occhio sinistro. Clarke con il pollice, gliela asciugò delicatamente e poi la baciò.
C: "Ora vediamo di riposare un pò.. sono molto stanca."
Lexa fece un accenno di consenso. Accostò il sacco a pelo affianco al fuoco e utilizzò lo zaino e il giubotto di CLarke come cuscino.
Aiutò clarke a stendersi e a mettersi comoda, in modo che la gamba riuscisse a guarire bene.
Nella grotta faceva freddo e il fuoco acceso non bastava a creare il calore necessario per entrambe.
C: "Fa freddo qua dentro e si sa, l'ipotermia non ha mai aiutato nessuno." Disse in modo quasi scherzoso..
L: "Ho acceso il fuoco, ma non abbiamo altro per genereare calore."
C: "Sull'arca a lezione di competenze terrestri, ci hanno insegnato che i sacco a pelo riescono a mantenere il calore che si crea all'interno, tipo isolante.
Ma il terreno è nemico del calore, in quanto umido.
Perciò dovremmo mettere i nostri vestiti sotto il sacco, in modo che facciano da spessore e isolante, impedendo all'umido della terra di venire su.
In più i corpi generano calore di per sè, ancora di più se in contatto l'un con l'altro."
Lexa si girò verso clarke e con una risatina maliziosa rispose: "Non c'era bisogno di fare la lezione di sopravvivenza per dire che volevi un pò di "calore"."
Clarke a sua volta fece un cenno di sorriso accompagnato da un giramento di occhi.
Lexa cominciò a togliere delicatamente la maglietta a clarke.
Le sbottonò il primo bottone, poi il secondo e cosi via.
Le sfilò la maglietta in modo delicato.
Poi passò ai pantaloni.
Il primo bottone via e scorse la cerniera verso il basso.
Tolse piano i pantaloni facendo attenzione a non colpire la ferita alla gamba, accuratamente fasciata.
Passò ai suoi di vestiti.
Si levò la maglietta e pantaloni, rimanendo anche lei così in reggiseno e slip.
La guardò per un attimo, giusto un secondo.
E in quel momento pensò di non aver mai visto nulla di piu bello e delicato, ma allo stesso tempo eccitante e provocatorio.
Clarke notò il tutto nel suo sguardo, prese per la mano Lexa e la tirò verso di se.
Le due si trovarono una sull'altra, sentendo il calore delle proprie pelli e al coltempo la loro morbidezza.
L'attrazione fu talmente forte che i respiri ad un tratto si fecero affanosi.
I capelli di lexa, sciolti, andarono ad accarezzare le spalle e parte del viso di Clarke.
Li spostò di lato, lasciando il collo scoperto.
I movimenti limitati non impedirono a Clarke di avvicinare l'altra a se e incominciare a baciarle il collo.
Iniziò dalla clavicola e andò su, piano, delicata, mordendo alcuni tratti e passando la lingua in altri, fino ad arrivare alle labbra che baciò con una certa foga e terminò con un morso al labbro inferiore.
A sua volta Lexa le baciò il collo, fino a scendere sul seno che è la parte che preferiva (Wanhedas sempre presenti lol).
Lo baciò insistentemente, perchè sapeva che ciò provocava una certa reazione nell'altra.
Poi si fermò per un istante.
Le due si guardano negli occhi.
Sorrisero.
Come se in quel momento non ci fosse nient'altro intorno a loro.
Lexa si avvicinò all'orecchio di Clarke e sussurrò..
L: "Dovremmo fermarci, la tua gamba ha bisogno di stare ferma e tu hai bisogno di riposare."
Clarke accennò un sorriso di comprensione.
Sapeva che, per quanto volesse stare insieme a Lexa, la sua gamba non sarebbe guarita correttamente se avesse fatto sforzi.
Si affiancò all'altra, all'interno del sacco a pelo, ormai caldo.
Lexa mise un braccio sotto il collo di Clarke che, a sua volta, le appoggiò la testa sul collo, sentendo il profumo di quella pelle che tanto la sconvolgeva, quanto la tranquilizzava.
Le due si addormentano così, piano piano e poi profondamente.

FINE SECONDO CAPITOLO.
   
 
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