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Autore: SatoSerelover    27/05/2016    1 recensioni
Shinichi e Ran, il loro amore forte e indissolubile. Shinichi sa che è ora di fare un grande un grande passo, che cambierà la loro vita per sempre. Il grande detective avrà a che fare con un caso più duro dei soliti.. avrà a che fare con il "caso del suo cuore".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Una sola e vera verità, un solo il vero amore'
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Spazio d'autrice: Questo capitolo sarà un pò più triste..


Capitolo 4: Lacrime vissute


Le due ragazze si allontanarono. Shinichi sorrise per non far vedere quanto fosse frustrato in quel momento. Avrebbe scoperto chi si era permesso di rovinare i suoi piani per quella giornata.. e una volta fatto, l’avrebbe preso a calci nel sedere. Sapeva solo, che doveva fare il più veloce possibile, che stava per arrivare il tramonto.

Kazuha e Ran intanto presero il gelato e si allontanarono sempre più dalla scena del delitto “Tu cosa ne pensi Kazuha?”

“Uhm?” L’amica alzò il sopracciglio “Cosa ne penso a proposito di cosa?”

“Di Shinichi, lo trovo strano, troppo strano. Vedi… aveva in viso un’espressione di quelle arrabbiate, di quelle furiose, quelle che fa quando uno dei suoi piani va storto”

Kazuha cominciò a sudare freddo “Tranquilla, sarà che non voleva che oggi accadesse qualcosa. Te l’ha detto prima, no? Oggi siamo venuti qui a divertirci e accade comunque qualcosa. Forse non voleva complicazioni!”

“Sarà…” Ran abbassò lo sguardo sul suo cono gelato “Ma credo ci sia qualcosa di più…”

“Beh, lo conosci meglio tu, è il tuo ragazzo!”

Ran sorrise “Si.. e so che farà il possibile per risolvere il caso il prima possibile!”

Kazuha decise di cambiare argomento e corse davanti a Ran “Cosa ne dici se intanto non torniamo alla fontana di prima e poi andiamo a vedere se hanno risolto il caso?”

“Certo! A me va bene!”

E così, Ran e Kazuha, finiti i gelati, andarono alla fontana e si sedettero “Allora Ran? Come va la tua relazione con Shinichi?” Kazuha ruppe il silenzio.

“Oh, bene! Molto bene! Litighiamo di rado e ci vediamo spesso nel weekend. Sai, lui non fa l’università con il suo lavoro di detective. Io invece si, vorrei fare l’insegnante per i bambini!”

“Già, tu adori i bambini! Ma perché vi vedete solo nel weekend?”

“Beh, non sempre solo nei weekend. A volte anche durante la settimana se non siamo impegnati. Però ogni volta dobbiamo vederci in luoghi fuori città o cose del genere, perché mio padre odia quando esco con lui. Mi tratta come una bambina”

“Ma quello è caratteristico di tutti i padri!” ridacchiò Kazuha.

“Tu hai gli stessi problemi?” Ran domandò.

Kazuha imbarazzata passò la mano dietro la testa “A dire il vero…. No”

“Ecco appunto. Per fortuna io Shinichi stiamo pianificando di vivere assieme!”

“DAVVERO??!!” Urlò Kazuha alzandosi dalla panchina su cui erano sedute.

“Shhhhh… non urlare.” Ran ridacchiò “Non c’è bisogno di fare sapere a tutti!”

“Oh si, scusa” Kazuha rise sedendosi “Beh comunque ormai avete 25 anni e state insieme da 7, quindi mi pare giusto che viviate assieme! E poi non dovreste avere problemi economici con Kudo e il suo lavoro! Per non parlare dei suoi genitori!”

“Quello è l’ultimo dei miei problemi! Il problema è se mio papà mi lascerà andare così facilmente!”

“Dovrà! E se non ti lascia, prendilo a colpi di karate, allora vedrai come pregherà che tu vada a vivere con Shinichi!” Kazuha alzò un pugno.

“Eheheh…..”Ran sorrise perplessa.

Kazuha poi girò la testa verso la fontana “E cosa mi dici di…..Conan?”

Ran si irrigidì, non parlava di Conan da.. anni. Nessuno aveva più toccato l’argomento, a parte lei e Shinichi. Solo lei, Shin e tutti coloro che sapevano della sua identità, avevano discusso di lei a tale proposito. Per quanto ne sapeva, Kazuha, Kogoro, Eri, Sonoko, i Detective Boys e gli altri, davano per morto il piccolo Conan.

“Beh, non ti manca?” Kazuha le chiese dolcemente.

Ran cercò di reggere il gioco “Beh… si… lui… era speciale…” La ragazza cominciò a lasciarsi andare, come se fosse tutto vero.

Quando quel giorno terribile, 7 anni prima, lo vide. Il corpo del suo fratellino a terra su una giacca. Era pieno di ferite, senza gli occhiali, con il sangue su gran parte dei vestiti malconci e sul viso. Lo vedeva respirare a fatica.

Le venne un colpo al cuore. Come se fosse accaduto solo il giorno prima, si ricordava tutto. Lei che cercava di raggiungerlo, facendosi largo tra le persone tutto attorno a lui, Kogoro, Camel, Jodie e Amuro. Camel, Okiya e Amuro cercarono di tenerla lontana, ma riuscì comunque ad arrivare vicino al corpo del bambino, purtroppo senza raggiungerlo.

Vide suo padre che cercava di tenerlo sveglio ed incoraggiarlo, mentre cercava di bloccare il sangue dalle sue ferite. Sentiva ancora il suono dell’ambulanza avvicinarsi, mentre pregava il cielo che Conan si salvasse. Sentiva ancora la gente che diceva “oh no”, che si avvicinava per guardare, sentiva il fuoco bruciare. Continuava ad urlare al fratellino di non andarsene, di resistere, che presto si sarebbe risolto tutto..

Fu quando vide che Conan cominciava ad indebolirsi sempre più e gli occhi gli si chiudevano, che si abbassò e lo raggiunse. Gli mise la mani sotto la testa, reggendolo e cercando di incoraggiarlo. Cominciò a piangere disperatamente, vedendo che Conan non reagiva a nessuna delle sue azioni o parole, vedendolo mentre la vita se ne andava dal suo corpo. “Ti prego fratellino, non lasciarmi” ripeteva senza sosta, stringendolo sempre più a se. Proprio mentre aveva quasi chiuso gli occhi, vide Conan annuire. Non poteva sapere che stava annuendo a Jodie, dando via alla fase della lotta finale contro l’organizzazione.

Lui svenne, mentre lei invece lo credeva morto. Si lasciò andare e la gente cominciò a sussultare. Tutti che sbarravano gli occhi, o almeno lei lo credeva. Era troppo scioccata, disperata, per accorgersi che gli unici a non essere sorpresi erano Okiya, Amuro, Camel e Jodie.

Amuro prese Ran per le braccia e la fece allontanare, come se davvero Conan fosse morto. La teneva forte per non farla tornare verso il bambino, come per non farle passare tutto quel dolore che già sentiva e che la distruggeva. Le lacrime scendevano ininterrottamente sul viso della ragazza che non aveva il coraggio di parlare.

Jodie si avvicinò a Conan, gli mise la mano sul collo provandogli il battito e scosse la testa. Non disse nulla, bastava quello per far partire le urla di Ran. Urla disperate della ragazza che aveva appena perso una delle persone più care a lei. Cercò di liberarsi dalla presa d Amuro, che cercava di calmarla o per lo meno di tenerla ferma.

Voleva correre da Conan, che intanto veniva coperto completamente da Jodie con un’altra giacca, dando inizio a giorni di incubo e sofferenza della ragazza. Ran, che dal canto suo, non sapeva che da lì a poco avrebbe scoperto che Conan era vivo e che collaborava con l’FBI, la polizia segreta giapponese e la CIA su un’organizzazione criminale. Nonostante ciò, non fu quello il giorno in cui Ran scoprì dell’identità di Shinichi.

Come se stesse rivivendo la “morte” di Conan, una lacrima solcò il viso di Ran, che era assorta nei suoi pensieri.

Kazuha appoggiò una mano sulla spalla di Ran, come preoccupata o sorpresa da quella rezione “Ran! Scusami non dovevo chiedertelo!”

Ran, accortasi che si era troppo immaginata quel momento, che aveva troppo dato la corda, si asciugò la lacrima “No, no, tranquilla”

“No invece, ho sbagliato, so quanto hai sofferto in quel periodo, era molto caro a te quel bambino..”

“Si, lo era” Ran annuì “Ma so che lui… è sempre con me” Ran si lasciò scappare quella frase, mista tra bugia e realtà. In effetti Shinichi era sempre lì con lei e per sempre lo sarebbe stato.

“Hai ragione…” Kazuha guardò l’orologio “Oh mamma! Non ci siamo accorte e sono passati 40 minuti! Andiamo a vedere se hanno risolto il caso quei due!

“Si!” Ran annuì e le due si alzarono, correndo verso la scena del delitto.


Nota d'autrice: Ho pensato che Ran sentisse comunque la mancanza di Conan, anche se sa che Shinichi e Conan sono la stessa persona! Forse scriverò una oneshot su quel momento, in cui avviene la falsa morte di Conan.
   
 
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