Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: ethy    30/05/2016    3 recensioni
prima mia storia AU
Killian è un ricco ragazzo che incontra Emma in un particolare momento della sua vita a cui si legherà per sempre, i due si perderanno di vista e si ritroveranno con grandi sorprese nel loro presente, non sarà facile riconquistare la fiducia l'uno dell'altro, ma ci proveranno anche se un pericolo incombe sulla vita di uno dei due dovuto ad un passato non molto chiaro.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







 
-Killian, ad Henry tuo zio si è presentato come tuo padre, suo nonno, tu…-
-vieni qui-
-sono qui-
-no piu vicina, vieni qui e dammi un bacio adesso-
-killian, ti stai riprendendo, non…poi vorrei sapere….-
-stacco uno dei fili se non mi dai subito un bacio- disse alzando un sopraciglio a cui Emma non seppe resistere.
Gli si avvicinò e gli sfiorò le labbra, Killian sentì la scossa di quello sfiorarsi come se un fulmine lo avesse attraversato, ed uno dei macchinari se ne accorse subito, iniziando a suonare in modo allarmante, un’infermiera si affacciò subito e li trovò con espressione impassibile compostamente seduti ognuno al posto suo, mise le mani sui fianchi e disse:
-signor Jones non mi faccia scherzi- e guardò Emma scuotendo la testa.
Appena uscì risero felici.
-allora stai veramente meglio- disse lei
-piu o meno, ho parlato un po’ con mio padre e…-
- ecco… tuo padre, quale?-
-Eithan-
-sono un po’ confusa-
-non ti ha detto nulla lui?-
-no-
-tu non lo sai quindi? Emma, però mi stupisco di te amore, non l’hai capito? Lui aveva detto che ti aveva accennato qualcosa..è passato un mese…-
Rimase in silenzio a fissarlo sorridere, cielo come era bello,  anche con gli occhi ancora cerchiati di nero.
-io… non ho chiesto nulla, capito cosa?-
-beh, in parte sono confuso ancora anche io, devo fargli ancora tante domande, ma lui è mio padre, il mio vero padre.. intendo quello biologico Emma-
In quel momento Emma comprese tutte quelle parole dette a metà finite con un “poi ti spiego”.
 
Il ragazzo le prese la mano e iniziò a raccontarle a grandi linee quello che sapeva, cosa era successo sulla piattaforma, cosa avesse trovato nell’ufficio di Eithan, poi il litigio, e poi il vuoto…
-oh.. Killian la tua famiglia è un groviglio di..-
-non lo so nemmeno io cosa è, pero’ adesso ho un padre, cioè ce l’avevo anche prima ma…-
-è diverso, lo capisco-
-Killian, Regina è a Londra, ti dispiace..-
-Swan, non sei legata dentro questo letto con me!- disse pentendosi quasi, vedendo lo sguardo di lei
-vai da Regina, torna quando vuoi, anche domani, rilassati, sto bene, veramente-
 
Più tardi
 
Regina si incontrò con Emma in una sala da the al centro della città, vicino la stazione dei treni.
-è qualcosa di fantastico viaggiare sotto la manica Emma!!-
-immagino, allora come sta andando il lavoro?-
-bene le sfilate sono state un successo… - si morse il labbro la guardò di sguincio con fare ammiccante mentre stavano entrando nella sala da the..- ho portato August-
-cosa?-
-si, beh per ora è rimasto a Parigi, ma domani mattina mi raggiunge e poi torniamo insieme per la sfilata conclusiva-
-Regina non ti riconosco- disse Emma mentre ordinarono da bere –la Regina Cattiva che conoscevo non avrebbe mai portato un uomo sul lavoro…- disse sbeffeggiandola.
Regina sorrise, la guardò negli occhi con uno sguardo penetrante – hai ragione, ma, ho capito, guardando te e Killian che forse dovrei darmi un’altra possibilità, di amare intendo-
-oh Regina! Ne sono felice, ne abbiamo parlato cosi tante volte…-
-sorellina, vale anche per te, il tuo Jones non ha mai smesso di amarti da quando eravate ragazzini, e non si è mai sposato, findanzato… ed è riuscito è riprenderti-
-ma è quasi stato un caso sai…-
-quel che è stato è stato, ho visto lui che non si è arreso, e non voglio arrendermi nemmeno io, Daniel è stato il mio primo amore, ora non c’è più e io mi sono chiusa nel suo lutto, ma non dovevo arrendermi, ho deciso di darmi una seconda possibilità, e cercare l’amore- disse scuotendo leggermente la testa e passandosi una mano tra i capelli.
 
La conversazione continuava  tra un sorso di the ed un pasticcino, Emma le stava raccontando di Henry che aveva capito chi fosse per lui Killian, del fatto che Killian fosse rimasto ferito, ma il motivo reale ancora le era oscuro, dell’intervento e che adesso stava meglio, che sorrideva, che era bello come il sole e che i suoi occhi avevano ripreso a brillare come le stelle che lei ricordava di guardare ogni volta fissandolo.
Regina le prese la mano, le sorrise e le disse:
-mi sembra tutto perfetto, credo che Killian dovrà spiegarti le ferite.. come mia madre deve ancora spiegarmi il suo lavoro…-
-in che senso?-
-nostra madre lavora per qualche agenzia governativa, August anche, non la stessa pero’. In parole povere credo giochino a fare le spie, sono venuta qui anche per lei, che è scomparsa come ha potuto.. Sorellina pero’ dimmi di te.. ti vedo raggiante, ma stanchissima-
-beh, i primi giorni dopo l’intervento non sono stati facili, ho fatto le notti vicino a lui, Eithan ha fatto la prima settimana, e la mattina quando usciva dalla stanza era completamente distrutto, non ho mai pensato a Eithan Jones come un’uomo di mezza età, perché non riuscivo a dargliela un’età, sempre in ordine e sempre giovanile, forte, sicuro.
Le mattine che lo incontravo a darmi il cambio era un’altra persona, poi ho iniziato a rimanere io la sera fino a tardi, anche le 2, le 3 di notte ed ho capito perché fosse cosi devastato. Guardarlo star male di notte è una sofferenza inaudita Regina- dicendo questo le si riempirono gli occhi di lacrime
-ma adesso hai detto che sta bene-
Emma si asciugò una guancia – si, sta molto meglio, anche la notte va meglio, il dottore ha detto che tra un mese la notte non dovrebbe essere più un problema-
-ottimo no?-
-beh si…-
-Emma che c’è…?- Emma prese la borsa e tirò fuori un piccolo cartoncino ripiegato e lo diede a Regina
-aprilo-
Regina lo prese delicatamente e guardò sbalordita
-ma…-
-si…- disse Emma sorridendo guardandola negli occhi increduli
 
 
 
***
 
 
 
-allora campione, Killian ha accettato di vederti, bada bene a non sprecare questa occasione con qualche stupidaggine-
-i soldi?-
-il fondo è attivo, il tuo bambino sta bene, e tra qualche mese riuscirò a farti tornare a casa, se non scoprirò altro che ti inchiodi dietro le sbarre ovviamente. Ora spiegami perché hai frugato nel mio studio-
Brennan non risposte, ma sorrise e basta
-avevi calcolato di fargli sapere che ero suo padre poco prima di farmi fare fuori?-
-beh…si-
-hai calcolato altro? Non so qualcosa che possa farlo star male in questo particolare momento?-
-star male? È passato un mese ormai dovrebbe essere guarito…- disse sarcastico
Eithan lo scrutò senza dire nulla.
-sta bene adesso, no? Eithan parla- disse dal tono preoccupato Brennan
-spiegami fratello, sono curioso, perché adesso ti sta a cuore la sua salute?  avresti dovuto preoccupartene molto tempo fa…-
-le cose cambiano-
-io non credo, sono tutto orecchie, spiegami cosa ti è cambiato… convincimi a portarti da lui, convincimi a non massacrarti di botte adesso-
-non puoi farlo…-
-certo che posso, cadere accidentalmente dalle scale fa male sai…- disse in tono basso e minaccioso
 
 
 
 
***
 
 
Emma tornò da Killian in serata e lo trovò addormentato profondamente, non ebbe il coraggio di svegliarlo e parlargli, forse ora poteva parlargli, ma vederlo cosi rilassato le fece dimenticare le mille domande, i dubbi, e tutto quello che voleva dirgli, anche su Regina.
Rimase a fissarlo per parecchio tempo, si scostò dal guardarlo quando entrò Eithan e la sorprese poggiandole la mano sulla spalla.
-Ehi piccola, come andiamo?-
-bene, dorme. Dorme da quando sono arrivata-
-si oggi ha dormito sempre, ma stai tranquilla, sta bene, era particolarmente stanco, ma starà sempre meglio e presto torneremo a casa-
Emma gli prese la mano con la sua e gli sorrise lasciando però trasparire un poco di malinconia.
-qualcosa non va?-
-no, no va tutto bene, è che…-
-non vuoi stare con lui?-
-no, si, certo che voglio stare con lui. Non voglio lasciarlo più ma ho paura-
-che stia ancora male?-
-mi ha raccontato un po’… quel che è accaduto alla piattaforma… ed ecco…-
Eithan le prese entrambe le mani nelle sue, la guardò negli occhi e con voce calma le disse che doveva stare tranquilla, che nessuno adesso avrebbe cercato di fargli del male.
Cosi sentendo si alzò dalla sedia e lo abbracciò scoppiando in un pianto lieve e sommesso.
Lo stress stava finalmente scivolando via, tutto quello che aveva tenuto dentro ora finalmente poteva uscire.
-ti ha detto tutto?-
-lo spero- disse con un sorrisino-  andiamo a casa?-
-certo, ritorno io dopo, cosi puoi stare qui domani presto-
-oh, io… la mattina… ultimamente, ecco…non mi sento…-
-oh… la mattina… -
-si… sono stanca e mi sento…-
-mmmh, la mattina…niente a che vedere con lo svenimento dei primi giorni?-
Emma arrossì.
-ok ragazzina, resto io, e ti aspetto, quando ti sentirai meglio uhm?-
Le disse abbracciandola stretta e scombinandole i capelli come fosse un cucciolo, senza riuscire a smettere di sorridere.
-lui…-
-tranquilla, non sa leggermi il pensiero, so farlo solo io- disse ammiccando ed alzando un sopraciglio, cosa che fece bloccare Emma in un brivido tra il divertito e lo spavento della terribile somiglianza.
 
 
 
 
Il giorno dopo
 
-Allora Jones, come stai?- chiese Regina spavalda sulla porta della stanza di Killian.
-molto meglio, grazie Regina-
-come è il servizio?-
-eh, devo accontentarmi sul cibo, ma per il resto è ottimo-
-sono contenta per te. Ho visto Henry ieri sera, mai visto cosi felice, come hai fatto?-
-io? Sono qui dentro da non so nemmeno più da quanto tempo, non ho fatto nulla…-
-non fare il modesto, mi ha parlato di te in continuo, è stato alla vostra residenza qui di Londra e mi ha detto che deve chiederti un favore, ma di non dirti cosa…-
-ah bene, la vita genitoriale inizia bene…-
Regina gli diede un buffetto sulla spalla e gli sorrise
-io vedo te felice Regina, la tua aurea di terrore dove l’hai lasciata?-
-touchè capitano. Ho trovato qualcuno…- mentre stava per dirgli di August, entrò in stanza Whale seguito da un Eithan sorridente.
-allora giovanotto, se prometti di non fare scherzi come il giorno dell’intervento, direi che te ne puoi andare a casa domani, dovrai fare il bravo e portarti dietro ancora qualche filo.. ma sei libero-
 
Killian non disse nulla, cercava Emma con lo sguardo dietro Eithan.
 
-ti porto alla casa di Londra, staremo tutti li, che te ne pare Killian?-
-per me va bene, ma non voglio dormire nella mia vecchia stanza…- Eithan rise, si mise una mano sugli occhi, per nascondere forse il luccichio immaginandolo dormire nella stanza piena di giocattoli..
-come vuoi, troveremo una stanza adatta alla tua età- disse continuando a ridere.
-bene-
-ah giovanotto? Avrai un’infermiera alle costole- disse Whale, uscendo dalla stanza e aggiungendo che avrebbe fatto trovare le carte,  lasciando Killian basito ed incapace di protestare.
-Regina posso parlare con Killian da solo per cinque minuti?-
-si certo- disse lei alzandosi dalla sedia- vado a sentire Emma intanto-
Appena uscì dalla stanza Eithan si sedette a fianco di Killian.
-è successo qualcosa papà?-
-Ascolta,  sicuro di voler incontrare Brennan allora?-
-si, oggi?-
-io vorrei evitare, ma si, oggi-
-va bene per me-
-ok, sarà ammanettato, e ci sarà Clarke che..-
-ho capito- disse annuendo seriamente
-ah Killian, ora sei mio, ed Henry è tuo-
-cosa? Davvero? Tutto a posto con le carte?-
-già ragazzino, ora posso ufficialmente sgridarti, e non solo, per quel che hai fatto alla piattaforma-
Disse Eithan mettendogli una mano in testa, Killian alzò il braccio e prese la sua mano e la strinse con affetto.
-ti lascio riposare un po’-
 
Killian ora era molto piu tranquillo, usciva da quelle quattro mura bianche che iniziavano a soffocarlo terribilmente, certo non sarebbe ancora stato facile, ma almeno avrebbe visto altro.
La casa di Londra gli piaceva, era molto luminosa ed arredata come una casa di campagna, mobili semplici ma chiari, c’era qualche stanza rimasta con l’arredamento originale, ma sperava vivamente di non finirci dentro.
Emma ed Henry poi avrebbero dormito li con lui, e sapere di stare tutti insieme lo rendeva felice, e poi c’era suo padre adesso e anche se c’era quando credeva che fosse suo zio, si sentiva molto più protetto.
Il modo in cui gli aveva detto che era suo, che poteva sgridarlo, lo rendeva allegro.
 
Nel pensare a quel che avrebbe potuto fare a casa, ben poco a dir la verità, ma almeno avrebbe potuto far impazzire qualche domestico, gli tornò in mente che a breve Brennan sarebbe stato lì.
Cosa poteva dirgli? Ringrazio il cielo che non sei mio padre? Grazie per avermi fatto soffrire una vita intera spero che tu muoia?
Aveva sofferto anche lui, aveva perso la donna che amava a causa sua, e non si sentiva di biasimarlo, se lui avesse perso Emma che avrebbe fatto?
Forse aveva qualcosa da dirgli in fondo.
 
 
 
“sono in giro con Regina, ti dispiace?”
“assolutamente no Swan, divertiti”
 
 
-Che ha risposto?-
-che non c’è problema-
-ok, come ti senti ora sorellina?-
-meglio, credo sia passata-
-bene, ti faccio portare un the, ah! Eithan ha detto che domani andate a casa-
-cosa?!?-
-si, beh, il tuo damerino dovrà portarsi dietro l’ospedale, ma è passato il medico che ha detto che se fa il bravo lo manda a casa, immagino che l’ospedale lo deprima.. forse se la caverà meglio anche con le nottate in bianco-
-lo spero, sarebbe meraviglioso Regina! Anche se..-
-anche se dovrai trovare il coraggio di parlargli? Beh direi che è ora, piantala di nasconderti, poi con lui che ti nascondi che ti legge come un libro aperto?-
-lo sai che lo fa anche Eithan? E ci riesce anche con Killian-
- quell’uomo è sempre stato inquietante oltre che affascinante, eppure mamma si fida di lui-
-non è cattivo Regina-
-no, non in quel senso, volevo dire che si vede che custodisce segreti come fossero acqua fresca, che non manifesta quel che pensa, che…-
-che non sai mai cosa aspettarti.. beh forse hai ragione-
-dai, basta, riposati, che dopo devi farti vedere raggiante, vado a cercarti il the e poi faccio in giro per negozi-
 
 
***
 
 
Brennan scese dalla macchina, dopo che Clarke lo ebbe preso per un gomito.
Teneva le braccia basse e nonostante la giacca in mano si vedeva che qualcosa non andava ed i passanti rallentavano il cammino per guardarlo con circospezione.
Si sentì strattonare –Cammina, non vorrai farti riconoscere- a quelle parole quasi pensò che se questo avesse potuto danneggiare il fratello lo avrebbe fatto, ma creare problemi in quel momento avrebbe significato crearli al suo bambino e la sua compagna.. si limitò a rallentare lo stretto necessario per vedere se dietro la colonna sinistra dell’ingresso dell’ospedale c’era chi si aspettava di vedere.
 
Un giovane uomo, ben piazzato, con un giacchetto jeans con sporgente una felpa grigia ed un cappellino da baseball in testa gli fece un cenno con gli occhi, allora Brennan sorrise beffardo a Clarke che non aveva notato lo scambio di sguardi e riprese a camminare normalmente verso l’ingresso dell’ospedale.
 
Una volta arrivato al piano smise di ridere nel momento in cui vide il fratello attenderlo con un sorriso sprezzante stampato in viso, giochicchiava con un arnese che sembrava d’acciaio, luccicava alla luce dei neon del corridoio, avvicinandosi vide meglio che erano tanti anelli uno attaccato all’altro, li mise sulla mano sinistra e poi con disinvoltura la nascose in tasca.
Eithan stava lasciando trasparire il suo lato più violento, Brennan non sapeva se esserne soddisfatto e sfruttarlo a suo vantaggio per far vedere a Killian chi fosse suo padre, e così ferirli entrambi, o se lasciar perdere per non finire massacrato prematuramente.
Non voleva far del male al ragazzo, ma l’astio covato per quasi trent’anni faceva fatica ad abbandonarlo, la vendetta era troppo allettante.
 
-voglio parlarci da solo-
-no-I due fratelli si sfidarono con lo sguardo – resterò qui fuori la porta-
-sta bene-
 
Entrò in stanza di Killian con camminata sicura e sfacciata, buttò la giacca sul fondo del suo letto, era ancora ammanettato ma questo non gli impedì di sedersi alla sedia a fianco del letto con aria spavalda.
Gli si avvicinò, tirandosi indietro un lungo ciuffo di capelli neri dalla fronte mise in mostra un pezzo dell’avambraccio, in cui Killian riconobbe il tatuaggio e si sentì bruciare dentro, tanto che il bip incessante dei macchinari dall’altro lato del letto fecero intervenire subito l’infermiera mentre Brennan rideva a voce alta ed il ragazzo sentiva mancargli il respiro, mentre con lo sguardo cercava il padre appena apparso dalla porta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-sto bene- disse quasi stizzito, si vedeva pero’ che era agitato, Eithan controllò con lo sguardo entrambi, e si rimise poggiato sul muro esterno a fianco la porta.
-sei stato tu a fare quel casino con la petroliera?-
-può darsi..-
-non ho niente da dirti allora-
-le somigli, ora che ti guardo bene-
-hai avuto i miei anni per accorgertene…-
-già, ma non riuscivo a vederla, vedevo altro-
-cosa? Te stesso? Perché vi somigliate molto anche voi-
-beh, è vero, ma alcune espressioni sono “vostre” e…- poi si chinò verso il letto e con voce bassa gli sussurrò – senti ragazzino, non volevo farti del male, ma cerca di capire…-
-cosa devo capire? Che volevi accoltellare tuo fratello per vendetta? Che volevi affondare le imprese per giustizia?-
-no, no hai ragione, ti chiedo scusa- disse abbassando lo sguardo – fratello! Portami via- strillò ad Eithan poco distante fuori la stanza.
Killian rimase quasi scioccato, voleva vederlo per non dirgli nulla?
Brennan si alzò e lo guardò con aria beffarda, un mezzo sorriso trapelò  mentre Clarke lo afferrava per il braccio.
Eithan entrò in stanza e Killian gli chiese – ma che voleva? Perché vedermi per non dirmi nulla? È stato lui a manomettere la petroliera, ho riconosciuto il tatuaggio sul braccio-
-lo so- disse il padre rassegnato
-e non fai nulla?-
-è una lunga storia, anche questa Killian-
-sono tutto orecchie-
-non oggi ragazzo, avevo anche io quel tatuaggio-
-l’ho visto su delle vecchie foto, ma non su di lui-
-non è l’unico ad averlo, potrebbe non essere stato lui-
 
Killian aprì la bocca per chiedere ancora, poi la richiuse ed abbassò lo sguardo.
La conversazione finì lì.
Rimasero in silenzio fino a quando non gli dissero che le carte erano pronte, e l’indomani mattina sarebbe potuto uscire.
 
 
 
 
 
 
A casa
 
 
Henry era a scuola, sarebbe tornato nel pomeriggio.
La casa era come la ricordava, luminosa e profumava di fresco.
-lasciami- disse al padre – voglio fare da solo hanno detto che posso-
-va bene ragazzino, vai esplora- disse Eithan come se stesse parlando con un bambino, ma in quel momento non gli sembrava diversamente, Killian camminava piano, si reggeva al muro del corridoio per sicurezza, ma controllava ogni centimetro della sua vecchia casa con lo sguardo, non era cambiato nulla.
-allora dove dormo?-
-volevi camminare, scoprilo allora..-
Passò davanti la sua vecchia stanza, aprì la porta e la vide riordinata, pulita e con alcune cose nuove.. forse Henry dormiva lì.
Passò la porta di Liam, erano piu di dieci anni che non.. non la aprì, passò oltre.
In fondo al corridoio c’era la porta bianca della camera dello zio.. si girò a guardare suo padre che gli fece cenno di proseguire.
Aprì la porta e vi trovò Emma ad aspettarlo, quella camera era bianca, in stile provenzale, profumava di fiori freschi, era luminosa ed aveva un grande letto matrimoniale al centro.
Lei era lì seduta sul lato del letto.
Le sorrise e si sedette a fianco a lei.
-allora capitano, ben tornato, questa è la tua cabina-
-ed anche la tua…-
-anche la mia-
Eithan bussò alla porta aperta solo per avvisarli che li avrebbe interrotti.
-Allora ragazzi, il mastino ha la cameretta qui a fianco, quindi.. attenti a non far troppo rumore – disse facendo l’occhiolino  - io dormirò due stanze più avanti, nell’altro corridoio ci saranno Cora e Regina, vi lascio da soli per un po’, posso fidarmi?-
-penso di si- rispose lui stringendo la mano di Emma.
 
-allora Swan, ben venuta a casa-
Emma era emozionata, voleva parlare con lui, dirgli quello che gli aveva nascosto da un po’ di tempo, in fondo aveva paura della sua reazione, aveva subito un intervento molto delicato ed anche ora non sapeva bene se fosse il caso di aspettare, ma presto se ne sarebbe accorto da solo…
-che c’è? Emma tutto bene?-
Perché non le dava il tempo di prendere fiato e dirgli quel che doveva senza prevenirla??
-io…- si sfilò l’anello di Liam dall’anulare cosi velocemente che lui nemmeno se ne rese conto quasi, gli prese la mano tra le sue e glielo infilò dicendo tutto di un fiato, ma in un sussurro –sposami Killian, vuoi sposarmi?-





angolo dell'autrice: devo chiedervi scusa per questo capitolo, perchè non mi ha ben convinta, ci sono dei punti che mi piacciono ma molti insomma.
mi sono accorta che questa parte della storia mi ha bloccata un pochino... spero di riprendere presto il giusto percorso.. ci saranno delle piccole grandi novità..
e qualcosa di inaspettato... e qualche altro indizio buttato lì....
:-)
a presto
E.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: ethy