Eccomi con il nuovo capitolo. Purtroppo il tempo è quello che è e
non arrivo a postare con una cadenza regolare. Comunque un grazie infinito a
chi legge e segue questa storia!
3. Jealousy
Inizi a sospettare che
qui gatta ci cova.
*
Da quando Pansy ti ha gentilmente aggiornato sui presunti gusti
sessuali del caro Potter le tue notti sono state, se possibile, ancor più
agitate del solito. Peccato che al posto dei soliti cadaveri, ruderi ed
incantesimi, quello che affolla i tuoi sogni sono Potter ed i suoi
stramaledetti occhi verdi.
Sei seduto a fare
colazione e leggi assonnato e svogliato la Gazzetta del Profeta. A parte le
solite notizie politiche e l’ennesima petizione per il C.R.E.P.A. non sembra
esserci nulla di nuovo.
Un piccolo trafiletto
attira però la tua attenzione. Sembra che il dipartimento Auror
stia per mandare in missione i suoi migliori agenti in Romania dove pare si
nascondano gli ultimi seguaci del Signore Oscuro, scampati fortunosamente alla
cattura dopo la caduta del Lord. Leggi le poche righe scritte come si trattasse
di una chiacchiera e non di un dato di fatto. Sembra sia un gruppo di ex mangiamorte che si è ben radicato nel nuovo stato e che
stia radunando nuove leve. Nessun altro riferimento.
Ma qualcosa si muove
nel tuo stomaco. E’ forse ansia? E’
forse il pensiero, che si è appena fatto strada nella tua mente, che Potter
partirà a breve per l’ennesima missione suicida?
I tuoi pensieri
vengono presto distolti dall’arrivo di un gufo alla tua finestra. Il suo
picchiettare insistente ti riscuote dal torpore in cui eri caduto. Ti alzi
quindi mal volentieri e vai a prendere il messaggio che ti sta portando. E’ un invito di Pansy ad un
vernissage che si terrà in centro a Londra sabato prossimo. Sorridi appena
leggendo le ultime parole del biglietto: “E
non pensare di poter rifiutare mio caro!”
Ok la conosci troppo
bene per anche solo sfidare la sua pazienza. Te la troveresti urlante e a dir
poco adirata nel salone del Manor e te ne
ricorderesti per molto molto tempo. Rassegnato decidi quindi di rispondere
accettando il “cortese” invito.
*
Oggi è successa una
cosa strana.
Durante l’attesa nello
studio dello psicomago, mentre sfogli svogliatamente
le pagine del Settimanale delle Streghe, ti interroghi su cosa dire allo
sfregiato non appena uscirà da quella porta. Ti immagini già la sua solita
espressione tra lo stupito e il disagio, ti figuri il suo sorriso sghembo
mentre ti fa un cenno con la testa, puoi persino sentire la sua voce che
incerta sputa il tuo nome con quel tono che… non sai nemmeno tu come definire…
E poi come ogni volta tenterà di instaurare un discorso che tu non hai voglia
di intavolare e che liquidi sempre il più in fretta possibile, per non passare
un secondo più del dovuto in sua presenza. Lo saluterai pertanto in modo
supponente e ti alzerai per raggiungere la stanzetta che lui avrà appena
lasciato.
Non ce la fai proprio
a sostenere il suo sguardo. Non più almeno. Non puoi e non vuoi permettere che
lui riesca a leggere oltre le maschere che negli anni hai costruito per
proteggerti dal mondo e che quel ragazzo, fin da bambino, in un modo o
nell’altro è sempre riuscito a sgretolare.
Hai paura. Paura di
quello che ribolle nel tuo stomaco ogni volta che lo vedi. E’
una sensazione di vuoto e stordimento. Il preludio ad uno dei tuoi attacchi di
panico, che però mai si concretizza e ti tiene lì con quella voragine che pare
volerti inghiottire da un momento all’altro. Lo odi per questo. Per come ti fa
sentire senza nemmeno parlare. E odi te stesso perché non puoi impedirti di
pensare a lui e a comportarti come un idiota ogni volta che lo incontri.
Sussulti quando senti
la voce del dottore e la porta aprirsi.
Sei già pronto a sfoderare
uno dei tuoi ghigni migliori, stampato sulla tua ben riuscita faccia di bronzo,
quando resti a dir poco interdetto. Dallo studio esce raggiante una piccola
strega, vestita di rosa e violetto che si profonde in mille saluti prima di
congedarsi.
E Potter? Che fine ha
fatto POTTER?
Con questa domanda in
testa, che diviene una litania nel tuo cervello nell’ora seguente, ti accomodi
sul divanetto e non senti una parola di quello che lo Psicomago
ti sta dicendo.
*
E’
due settimane che non vedi Potter e la cosa, invece che tranquillizzarti, ti sta
mandando fuori di testa. Sei irrimediabilmente curioso di sapere se abbia
finito le sue sedute o se semplicemente abbia cambiato giorno o orario. Se non
fossi tu e lui non fosse lui…azzarderesti pure a pensare che la cosa un po’ ti
manca.
Ti stupisci nel
riflettere che dopotutto, e nonostante l’apparente fastidio, il fatto di
incrociare Potter dallo strizzacervelli ogni mercoledì era diventato un punto
fermo nella tua vita così maledettamente vuota, una sorta di sicurezza effimera
che ti dava un senso di stabilità e che ora ti era stata tolta senza nemmeno te
ne accorgessi.
Dannato Potter e
dannata esistenza!
*
Pansy
ti trova rannicchiato sul tuo sofà abbracciato ad un cuscino mentre fissi
assente il soffitto del lussuoso salone del Manor. La
senti urlare, accusarti, spronarti a vivere finalmente la vita che ti meriti…
eppure sembra così lontana la sua voce, sebbene i decibel raggiunti siano oltre
il limite consentito.
E’
riuscita comunque, non si sa come e in un tempo ragguardevole, a farti
preparare per la serata. Glielo avevi promesso e le promesse ad una amica vanno
sempre mantenute… Quante volte te lo ha già ripetuto?
Indossi uno smoking
classico nulla a che vedere con le tuniche da mago per le grandi occasioni, ma
ti senti comunque a tuo agio e sai di essere attraente con quasi qualunque cosa
indossi. Non è questione di arroganza o di presunzione la tua. Lo hai visto
negli anni, ed ancora lo noti, come le donne, ed anche gli uomini, ti fissano
con malcelata bramosia negli occhi. Sei elegante e nobile, hai una grazia
innata e le buone maniere impartite dalla severità dei Malfoy
hanno dato i loro frutti.
Molti cadrebbero ai
tuoi piedi se solo lo volessi. E spesso ti sei approfittato di questo per
soddisfare i tuoi più bassi bisogni… Ma da qualche tempo, persino sfogare le
tue pulsioni con degli sconosciuti non ti dà più alcuna soddisfazione.
Da quando Pansy lavora per l’ufficio stampa del Ministero della magia
viene invitata ad ogni inaugurazione, ad ogni conferenza ad ogni singolo
avvenimento magico… e tu e Blaise siete le vittime
sacrificali che a turno la dovete accompagnare a queste manifestazioni.
E’
diventata carina Pansy. Si veste con gusto ed ha
abbandonato le maniere rudi e sfacciate dei tempi della scuola. Sorridi tra te
e te, mentre la osservi camminare nel suo bell’abito verde acqua, ripensando al
fatto che ci ha messo un po’ a farsene una ragione, quando ha scoperto che a te
piacevano i ragazzi e che voi non sareste mai potuti essere la coppia che da
sempre sognava. Ma ora, sai che lei ti vuole davvero bene, che ci sarà sempre
per te e che puoi tranquillamente considerarla la sorella che non hai mai
avuto. Anche se alle volte la vorresti strozzare.
Come in questo momento
che trattiene a stento un urletto e si avvicina con fare cospiratorio parlandoti
poi nell’orecchio – Hai visto chi c’è stasera? E’ Mike
Steers, dei Chudley Cannons, è qui… e oooooh Merlino…
non immagini con chi sta parlando... oddio non ci credo è Potter! - .
Ti giri di scatto.
Vuoi vedere anche tu che diavolo sta succedendo e per Salazar, Pansy ha visto bene.
Un non so che di
fastidioso ti sale alla bocca dello stomaco quando vedi lo sfregiato ridere
divertito alle battute di quel Mike. Cavoli è davvero un bel ragazzo! Il quidditch, lo hai sempre sostenuto, fa davvero bene! Il giovane
in questione è alto, muscoloso, capelli castano chiaro e occhi azzurri, è
vestito solo con un paio di pantaloni scuri ed una camicia celeste. Niente
cravatta né giacca, ma fa la sua sporca figura.
Quando lo vedi
avvicinarsi pericolosamente a Potter il tuo cuore perde un battito. Sembrano in
confidenza quei due, non è sicuramente la prima volta che si incontrano,
deduci, notando i gesti amichevoli e le occhiate che si scambiano. Lo vedi poi
sussurrargli qualcosa all’orecchio e quel cretino di Grifondoro
arrossire fino alla punta dei capelli prima di volgere il suo sguardo
imbarazzato verso di te per un attimo e per poi distoglierlo subito.
Il pensiero che quel
tipo ci stia provando con Potter non ti lascia nemmeno durante il rinfresco. Ti
sei tenuto fino ad ora a debita distanza e ci hai provato davvero a non
guardarli. Davvero! Ma la curiosità mischiata a quel fastidio che provi da
quando li hai visti assieme te lo impedisce. Rifletti che ti verrà di certo il
torcicollo a forza di parlare con Pansy facendo il
contorsionista pur di non perderli d’occhio. E più li osservi più ti
innervosisci. La tua amica deve essersene accorta perché ad un certo punto ti
guarda ghignando e dice solo due parole – Sei geloso Dray?
- .
- Che cosa intendi Pansy? – Fingi di fare il vago sperando di incantarla.
- Di Potter, sei
geloso? – Alla faccia della diplomazia Parkinson pensi mentre ti dai un
contegno e speri di sembrare il più distaccato possibile.
- Ma non dire idiozie,
stai scherzando? Io geloso dello sfregiato? E quando mai ti è venuta in mente
una simile sciocchezza? -.
- Non saprei – dice
lei serafica guardandoti dritto negli occhi e sorridendo in modo, diresti,
diabolico – vediamo… i primi dubbi credo mi siano venuti al quinto anno quando
il tuo odio per Potter era una vera e propria ossessione. Il sesto anno poi ho
avuto la conferma che tu ne controllassi ogni passo e ogni mossa, fino alla
fine della guerra quando dopo i processi non facevi altro che parlare di
lui…Potter di qua Potter di là… ah e poi non parliamo di tutte le riviste che
conservi in cui si parla di lui… - E la sua espressione ora sembra dire “prova
a smentirmi”.
Resti a bocca aperta e
trovi difficile ribattere a quello che ti ha appena detto. Cioè, potresti
addurre un’infinità di motivi e rimostranze, contro ogni singola parola che ha
pronunciato. Peccato, che il tuo cervello stia solo ripetendo vilmente al tuo
cuore che quelle parole sono tutte vere e che nemmeno tu fino ad ora avevi ben
messo a fuoco quanto Potter fosse realmente una fissazione. Oddio forse qualche
pensierino lo avevi già fatto pure tu.
Non hai comunque tempo
di perderti in profonde elucubrazioni che noti due figure allontanarsi dalla
sala. E quei capelli neri arruffati li riconosceresti tra un milione. Il tuo
istinto ti dice di rimanere dove sei e continuare a sorbirti la predica della
tua migliore amica. Ma sembra tu stasera abbia deciso di sfidare la sorte e
quindi ti alzi, e con la scusa di andare a prendere da bere e ti dirigi proprio
verso la porta da cui sono usciti Potter e quel, quel… sì quello come si
chiama!
Non ricordi bene ma
c’è uno stupido detto babbano che parla di un gatto
curioso morto…
In questo momento
vorresti esserlo pure tu. Morto.
Nel corridoio che porta
all’uscita vedi due figure troppo vicine per i tuoi gusti. Stanno parlando, a
una manciata di centimetri appena l’uno dall’altro. Una mano di quel giocatore
di Quidditch è fin troppo stretta attorno a quella di
Potter e… Merlino! Dura solo un secondo, ma lo ha baciato!!!!!!! Dopo attimi
che ti paiono secoli, mentre cerchi di riprenderti, senti solo un sussurro –
Grazie Harry – e poi l’energumeno se ne va. Il cuore ha deciso di sobbalzare
nel tuo petto ed il respiro fatica ad uscire.
L’ultima cosa che registri
di questa giornata è lo sguardo di Potter fisso nel tuo e il suo sorriso
incerto mentre sfila di fianco a te e ti saluta con un cenno prima di tornare
nella sala.