Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: Dana96    30/05/2016    1 recensioni
Silka è una ragazza... "pazza" completamente svitata, abbandonata quando era solo una neonata. Crescendo inizia a scoprire un mondo totalmente nuovo, un mondo pieno di segreti, misteri ma soprattutto pieno di...meraviglia!
Qui troverà la solo e unica "verità".
ATTENZIONE: POTREBBERO ESSERCI SPOILER SU "ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO" SIETE STATI AVVISATI.
SE NON AVETE ANCORA VISTO IL FILM ENTRATE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO! Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cappellaio Matto, Coniglio Bianco, Gatto del Cheshire, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Orfanotrofio “Harbor Heaven” 1974

Nel giardino del “Harbor Heaven”, un orfanotrofio fondato da alcune suore, i bambini correvano giocando e correndo, delle bambine prendevano il tè, altre facevano le principesse, c’erano guerrieri, principi, esploratori, tutti avevano un ruolo nella propria fantasia, tranne….lei. Lei era la bambina “matta”, “quella strana” la definivano tutti i bambini, lei era la bambina che parlava sola, perché lei ERA sola. “Perché?” si domandava sempre “Perché nessuno mi vuole? Neanche i miei genitori mi hanno voluta”. Lei rimaneva sempre lì, seduta sotto un ciliegio, a pensare e guardare gli altri che si divertono. Era stata abbandonata quando aveva solo 17 mesi, la chiamarono… Silka, nome strano si, è vero…crescendo iniziò a cercar di mettersi nella mischia, andare insieme agli altri bambini… cosa faceva allontanare i bambini da lei? Cosa?... la sua mente... La prima volta che successe fu abbastanza terribile… accadde quando aveva 5 anni, proprio mentre stava cercando di unirsi all’ora del tè con due bambine, si divertiva, era felice, fino a che non cadde per terra urlando come una pazza tenendosi la testa, iniziarono a spuntarle le lacrime per il dolore, il problema era… da dove veniva questo dolore se non era caduto niente sulla sua testa? Tutti i bambini furono allontanati e Silka fu soccorsa subito, la presero in braccio e la portarono nella sua stanza, nel momento in cui la misero nel letto, Silka girò il viso verso lo specchio e si mise ad urlare e piangere ancor di più… non riusciva a credere a ciò che stava vedendo, non riusciva a credere che quelle orrende… “cose” fossero proprio sulla sua testa.
Cercò di parlare, di urlare ciò che ebbe visto, ma non le uscivano le parole, solo urla, poi ci riuscì, le suore si guardarono stranamente, e poi cercarono di calmarla e dicendole che è tutto nella sua testa, ma niente, lei urlava e scalciava, poi il dolore cessò e Silka svenì. Il mattino dopo Silka si svegliò pensando che si trattasse di un orribile sogno, andò in giardino dopo la colazione a giocare con gli altri bambini, ma quando la videro si allontanarono da lei bisbigliando qualcosa, Silka non capiva, perché si comportavano in quel modo? Aveva fatto qualcosa di male? …
Dato che nessuno voleva giocare con lei si sedette in un angolo nascosto del giardino e si inginocchiò per terra, guardando i fiori che abbellivano quella parte di giardino, poi una fantastica farfalla blu si posò su uno di esso, a Silka scappò un sorriso e un risolino, la farfalla prese di nuovo il volo spostandosi da un fiore all’altro e Silka la seguì. “ehi” lei si girò, non c’era nessuno che la guardava, erano tutti impegnati a giocare, “ehi” di nuovo nessuno,  “qui!” lei si girò verso la farfalla e strabuzzò gli occhi facendo qualche passo indietro.
“Non aver paura” 
“Tu c-chi sei?” domandò tremolante la bambina
“Brucaliffo”
“Brucaliffo? Ma parli?”
“Certo, stupidina”
La bambina lo guardò
“Tu non sei reale!”
“Si che lo sono sciocca!”
“No! Lasciami in pace…sei solo frutto della mia immaginazione!” e così si girò per andare via
“ Dovresti ascoltarmi Silka! “
Lei si fermò “ Perchè?” lui non rispose e volò via.

                                                                                        *.*.*.*.*.*.*.*

Le palpebre si alzarono rivelando due bellissime iridi azzurre, Silka si sedette e sbadigliò, dopodiché scese dal letto e si guardò allo specchiò, Silka ormai era ventunenne, ed era considerata ancora “Svitata”, non è stata mai adottata, non era molto alta e aveva la pelle bianca come il latte, due occhi azzurri come le onde del mare e come il cielo che vi stava sopra, qualche lentiggine sulle guance, le curve…erano stupende! L’unica cosa che le faceva paura erano proprio i suoi capelli, erano neri ora… Puff! Delle ciocche bianche si presentavano, ma non era quel bianco come quello degli anziani no! Era un bianco… acceso. Silka andò a fare colazione, ea l’unica ventiduenne in mezzo ad altri ragazzini e bambini, dopo andò sotto il solito ciliegio, in un angolo nascosto del giardino, incrociò le gambe sull’erba e incominciò a leggere.

Era quasi sera, Silka stese là tutta la mattina, poi pranzò e poi andò di nuovo a leggere.

Qualcosa le passò davanti gli occhi, e si guardò intorno poi qualcosa si posò sopra il suo libro, abbassò lo sguardo…

“Brucaliffo?” sorrise lei

“Sbrigati Silka!” e poi volò, Silka si alzò e lo seguì.

  
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