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Autore: SweetHell    30/05/2016    4 recensioni
Attenzione! Spoiler per chi non sta seguendo le scan (in particolare dal capitolo 813 in poi).
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Il giorno del matrimonio di Sanji ormai è arrivato e sempre che nessuno possa fare più niente per evitarlo, ma...meglio non sottovalutare la fantasia della ciurma di Cappello di Paglia.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marriage

 

Sanji non ha mai avuto tanto bisogno di una maledetta sigaretta prima dall’ora. È tutto così irreale. È in piedi davanti all’altare che aspetta che sua futura moglie, in smoking e cravattino. Dove cazzo è finito Luffy? Il messaggio di Nami è stato chiaro: non deve muoversi da dov’è e aspettare che lo vengano a prendere loro quando avranno escogitato un modo per non provocare una guerra anche con Mama. Kaido è già più che abbastanza, non possono inimicarsi due imperatori contemporaneamente. Starsene fermo e buono non è una cosa che gli è mai riuscita particolarmente bene, ma se è la sua bellissima Nami-san a volerlo allora forse vale la pena di fare uno sforzo. Però se aspettano un altro po’ a venirlo a prendere lui che cazzo deve fare? Si sposa? Non sarebbe per niente da gentiluomo abbandonare una donna che si è appena sposata. Già è abbastanza brutto doverla lasciare all’altare…ah, gli piange il cuore al pensiero di dover abbandonare la bella Pudding-chan, davvero, però se si sposa dovrebbe anche lasciare la ciurma. Non potrebbe mai, mai lasciare le bella Nami e la dolce Robin alle cure di quei buzzurri senza buone maniere! Senza contare che altro che trovare lo One Piece, senza di lui morirebbero tutti di fame molto prima.

Che poi, detta sinceramente, trova piuttosto egoistico dover appartenere a una donna sola, lui che potrebbe farne felici tante!

Senza contare che le tette di Nami-san e Robin-chwan sono molto più grosse e morbide di- Oh cazzo, la porte si sono appena aperte, la figura della sua futura moglie si staglia in controluce e inizia a camminare verso di lui, mentre la banda inizia a suonare l’accompagnamento. Sta barcollando, la povera cara. Potrebbe essere l’emozione? Oh, Sanji vorrebbe tanto poterla rassicurare, prenderla tra le braccia e prometterle che andrà tutto bene, prima di fare del suo meglio per farle dimenticare tutte le sue paure, magari durante la prima notte di nozze…soprattutto considerando che Luffy non si vede da nessuna cazzo di parte, per cui l’ipotesi di poter sul serio approfittare della prima notte di nozze non è poi così irreale. E se invece la dolce Pudding sia in difficoltà a causa delle scarpe? Magari una ragazza così genuina e innocente non è abituata a portare tacchi così alti e scomodi e ora i suoi delicati piedini le stanno facendo male. Sanji vorrebbe correrle incontro, prenderla in braccio e portarla egli stesso all’altare, per limitare le sue sofferenze, e baciare e massaggiare con oli profumati i suoi piccoli piedi finché lei non sentirà più neanche il minimo dolore. Però non fa niente di tutto questo, consapevole che fare scenate durante il matrimonio non lo porterà a nulla, limitandosi a stare fermo al suo posto mentre guarda la figura della sua sposa avvicinarsi. Si farà di sicuro perdonare più tardi, magari cucinandole anche qualcosa di buono per farle dimenticare le emozioni della giornata. Ah, splendida ragazza!

In effetti…lui e Pudding si sono visti di sfuggita una volta e lui se la ricorda bene (una ragazza così bella e deliziosa, come potrebbe mai dimenticarsi di lei? Non è mica un troglodita come Luffy e quell’idiota di Zoro) ed e piuttosto sicuro che l’altro giorno la ragazza avesse una silhouette un po’ differente.

Se la ricorda di media altezza, aggraziata, dalle forme morbide e esili e con un bel seno. La giovane che si sta facendo strada verso di lui invece è più alta, ha le spalle larghe, massicce e la vita un po’ meno fine.

C’è qualcosa che gli sfugge.

D’improvviso, gli tornano in mente i suoi due anni all’Inferno, da solo sull’isola di Kamabakka, in compagnia degli okama…porca puttana, se ci ripensa ha ancora i brividi. Ma perché se ne è ricordato solo ora, mentre una bellissima e deliziosa fanciulla gli sta venendo incontro con passo incerto, pronta a essere sua?

Però…ora che è più vicina…Pudding-chan è davvero muscolosa. E ha poco seno, mentre Sanji è piuttosto sicuro che l’altro giorno avesse delle tette niente male (anche se non come quelle di Nami-san, lei è inarrivabile), ed è certo di ricordare bene, visto che ha passato una decina di minuti a fissargliele, qualche giorno prima.

Qualcosa non gli quadra.

Intanto la sua futura moglie si è fermata proprio davanti a lui, ancora col velo a coprirgli il volto e beh, il biondo non ha passato due anni su un’isola piena di travestiti per niente. Alla fine, a furia di tanti spaventi, qualcosa l’ha imparata. Solo che non può essere come pensa, deve per forza star sbagliando qualcosa, no? Insomma, è impossibile.

Ad ogni modo si fa avanti, con un leggero brivido di terrore, prende i lembi del velo bianco e lo solleva, scoprendo il volto della b- OH.

Merda. Merda, merda, merda.

Che diavolo succede?!

<< M-marimo?! >>, è tutto quello che riesce a dire, con un tono di voce così alto e stridulo che persino lui trasale al suono della sua stessa voce. Balza indietro, assolutamente sconvolto. << Che cazz… >>

Zoro intanto, davanti  a lui, è arrossito tanto che la sua pelle ha assunto una particolare sfumatura rosso mattone. Gli invitati iniziano a bisbigliare tra loro. Beh, forse urlare a quel modo il nomignolo di quella testa verde non è stata una delle sue idee più brillanti. Però dai…che minchia ci fa lui lì? Zoro, il virile, rozzo, muscoloso spadaccino strizzato in un abitino da sposa, bianco e coi pizzi. Proprio lui che ha passato anni a sfotterlo per la sua attenzione nel vestire, adesso si presenta lì conciato in quel modo?

Sanji non riesce a smettere di fissarlo a bocca aperta, il suo cervello si sta rifiutando di collaborare nella maniera più assoluta.

Zoro ha anche una coroncina di fiori sui capelli, per tenere fermo il velo.

Una coroncina.

Di fiori.

Su Zoro.

No, non ce la può fare. Tutto ciò non può essere vero, devono aver messo dei funghi allucinogeni nel suo pranzo, non c’è altra soluzione logica. Insomma, è anche senza spade, Zoro non va neanche a pisciare senza le sue spade, non ha senso che non se le sia portate dietro! Soprattutto ora che potrebbe essere attaccato dagli scagnozzi di Mama e di suo padre da un momento all’altro! Lo avrebbe shockato di meno trovarsi davanti Zeff in gonnella.

<< Che ne dici se la smetti di fissarmi così, cuoco di merda, e invece mi dai una mano? >>, ringhia lo spadaccino, ancora rosso in faccia. Sta evitando di incrociare lo sguardo del biondo, fissando gli occhi all’altezza del suo colletto. Calcia via le scomode scarpe col tacco e gli lancia una veloce occhiatina. << A meno che tu non voglia essere portato in braccio, principessa. >>

Sanji sogghigna, dopo essersi rimesso un po’ dalla sorpresa. Vestito da sposina o meno, è felice di sentire che Zoro è sempre la solita testa di cazzo di sempre. Se è un’allucinazione, almeno la personalità è credibile. Non ha ancora capito che cazzo sta succedendo, ma se l’alternativa è sposarsi per far felice un padre che ha conosciuto a malapena, allora uno spadaccino con gonna e giarrettiera (oh sì, ha notato anche quella dagli spacchi del vestito) è sicuramente preferibile.

E poi, una volta passata la sorpresa, deve ammettere che come scena è piuttosto esilarante. Oh, glielo rinfaccerà per il resto della sua vita, sì.

<< Fino a prova contraria, >>, gli fa notare il biondo, << qui l’unico a essere vestito da principessa sei tu, dolcezza. >>. Zoro per tutta risposta arrossisce furiosamente, ma non ha tempo di replicare, perché alcune guardie si avventano su di loro. Anche senza le spade del marimo, comunque, non è un problema per loro farsi strada tra i soldati e gli invitati senza farsi male o farne ad altri. Sanji è felice di potersi finalmente sgranchire un po’ le gambe e deve ammettere che la testa verde non è male neanche se si tratta di dare qualche pugno.

Per fortuna che Mama non è ancora arrivata né ci sono i suoi fratelli, altrimenti sì che filarsela sarebbe stato un problema. Riescono a uscire di corsa dall’edificio, dopo aver fatto piazza pulita di guardie, e fuggono in città, in direzione del porto. Perdono tutti i viottoli più sperduti e secondari in modo da non essere facilmente riconosciuti, visto quanto sono appariscenti i loro outfit. Soprattutto quello dello spadaccino, in effetti, che continua a rischiare di inciampare sull’orlo della lunga gonna. Santo cielo, se questo è un sogno il biondo prega che nessuno lo svegli tanto presto. Sanji ovviamente è costretto a tenere Zoro per un braccio perché non si perda, quel deficiente sprovvisto di senso dell’orientamento, ma ne vale la pena solo per vederlo incespicare così, mentre borbotta improperi e maledizioni tra i denti. Il rossore sul suo viso non accenna a diminuire e il cuoco scommette che rimarrà tale finchè non riuscirà a levarsi quel vestito.

Stanno ancora correndo e ormai sono quasi arrivati, Sanji sente già l’odore salmastro che tanto gli è mancato in quei giorni sull’isola di Mama. Due guardie passano davanti loro correndo, senza vederli, e Sanji si trova schiacciato contro il petto massiccio e merlettato di Zoro, appoggiato al muro. Lo spadaccino ora profuma di fiori e di pulito invece che di sakè e sudore. Dopotutto, almeno questo è  cambiamento gradito.

Zoro alza lo sguardo verso di lui fino a incontrare i suoi occhi, facendo una smorfia nel notare il sorrisino del biondo. << Ti dona quella coroncina, Marimo-chan. >>

<< Fottiti, cuoco. >>, mugugna l’altro tra i denti. << Questa è tutta colpa di quella strega di Nami! >>

<< Non chiamare “strega” la dolcissima Nami-san, bastardo. >>, sbuffa il biondo, innervosito, e lo spadaccino si becca una ginocchiata allo stomaco, che non riesce a evitare visto quanto sono vicini. Ben gli sta.

<< Coglione. >>, impreca tra i denti Zoro, furioso.

Sanji sogghigna, ignorando l’insulto. Può mugugnare e dare la colpa a Nami quanto vuole, ma resta il fatto che pur di venire a tirarlo fuori da lì si è fatto una passeggiata in tacchi, gonnella e senza spade fino all’altare. Solo per riportarlo sulla Sunny. Così il biondo gli afferra il mento e fa scontrare le loro labbra, interrompendo la sequela di improperi che Zoro sta borbottando ai suoi danni. Dopo il primo istante di sorpresa, lo spadaccino si rilassa e approfondisce il bacio, stringendo la presa al fianco di Sanji con tanta forza che il biondo sa che l’indomani si troverà un bel livido. Dannato animale. Però non riesce proprio a trattenere un piccolo sospiro soddisfatto.

Quel sapore, la forza delle sue mani sul suo corpo…Zoro gli è mancato più di quanto riuscirebbe mai ad ammettere, anche a se stesso. Per questo fa finta di niente e si limita ad aggrapparsi alle sue spalle, stringendosi a lui in quel bacio irruente.

<< Torniamo alla Sunny, cuoco pervertito. >>, ghigna lo spadaccino sulle sue labbra.

E Sanji sogghigna di rimando, staccandosi da lui.

<< Anche perché da solo non troveresti la strada, no? Chissà quante volte ti sei perso prima di arrivare in chiesa. >>, commenta, e ridacchia afferrandolo per un braccio, prima di ricominciare a correre verso il porto prima che l’altro possa replicare.

Stupido Marimo, è arrivato appena in tempo.

Perdonami, Pudding-chan, non posso proprio sposarti, dopotutto, pensa Sanji, con un piccolo sorriso sulle labbra. 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Cavolo, sono secoli che non scrivo una one-shot in così poco tempo. Sarà che questa alla fine è davvero corta e che l’ho scritta durante una noiosissima interrogazioni di letteratura…ah, scelgo sempre i periodi più di merda per farmi venire l’ispirazione. Anche se a dir la verità questa ff è stata scritta per la bae (sì Shion sei tu <3 ) perché mi ha disegnato uno STUPENDO Zoro vestito da sposina dopo i miei scleri sui capitoli di qualche mese fa e beh…questo è il risultato. Spero vi sia piaciuta, è la prima volta che pubblico su questo fandom (se non contiamo la traduzione di Fluency uwu).

Un bacio,

SweetHell.

 

 

  
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