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Autore: marikasbrengo    31/05/2016    1 recensioni
Arizona, è una ragazza normale che vive la sua vita cercando di sopravvivere, anche grazie alle sue due inseparabili amiche.
Callie, una ragazza che ritorna nella sua vecchia città e con un passato non facile.
Cosa accomunerà queste due ragazze? Stesso sogno? Stesse amicizie? O c'è qualcosa di più profondo?
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Cristina Yang, Meredith Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella voce, la riconoscerei fra mille, dico a Mark di continuare a camminare, lui inizialmente fa come chiedo ma poi è costretto a
bloccarsi quando qualcuno mi bloccò il polso, mi voltai ed era lei, aveva lo sguardo arrabbiato ma non ne capisco il motivo visto
che fino a 5 minuti fa sembrava stare da Dio, qua fra le due quella che dovrebbe avere il diritto di essere arrabbiata sono io
“Che vuoi?” Le dico fredda
“Volevo fare gli auguri alla nuova coppia qui davanti a me”
Mi fa salire i nervi, mi rendo conto che forse ha bevuto qualche bicchiere di più, però non è ubriaca anzi guardando la rabbia nei
suoi occhi in questo momento direi che l’alcool lo regge bene, inizia ad avvicinarsi a me ma io indietreggio
“Stammi lontana”
“Perché?” urla “fino a questa mattina sembrava che non ti dispiacesse stare nelle mie braccia, cos’è cambiato ora?”
“Ho pensato, per un momento, che tu volessi davvero me, l’ho pensato davvero”
“È cosi infatti” rispose innervosita
“Mi prendi in giro?”
“Perché non lo vuoi capire?”
“Cosa Arizona? Cosa?” rispondo ormai stanca di questa discussione
“Io-“
Il suono di un clacson la interrompe, era la rossa di prima, mi guarda dritta negli occhi prima di andare verso l’auto
“NON AVVICINARTI MAI PIÙ A ME E NO, NON È UNA RICHIESTA, TE LO STO VIETANDO LETTERALMENTE” le urlo mentre è ancora
di spalle, mi volto verso Mark “Che c’è?” chiedo notando lo sguardo con cui mi fissava
“Nulla, andiamo ti porto a casa” quando arrivammo a casa ci fu un lungo periodo di silenzio prima che lui ricominciasse a parlare
nuovamente “se continui così finirà che ti innamorerai di lei”
“Non succederà” risposi scendendo dall’auto
Quando finì le rampe di scale che portavano alla porta del mio appartamento mi ritrovai davanti proprio l’ultima persona che
pensavo di trovare, Arizona, avevo passato tutto il viaggio in macchina ad immaginarla nelle braccia di quella donna e invece ora
me la ritrovo qui, davanti casa mia
“Va via” le dico nonostante quel piccolo gesto che aveva fatto nei mie confronti
“No, devi ascoltarmi” dice secca
“Come tu hai ascoltato me?” lei abbassa lo sguardo “VA VIA”
“Basta ti prego, mi fai stare solo peggio cosi” dice a voce bassa
“Mi fa piacere” mi guarda con uno sguardo ferito
“Davvero non ti importa di come sto?”
“Ti ripeto, mi prendi in giro? Ma dico tu hai la minima idea di come mi senta io? Dopo quello che hai fatto stasera?” esplodo
“Mi dispiace, ma tu sta mattina sei scappata via, senza un motivo, mi hai lasciata li, mi hai chiesto di uscire dalla tua vita, io
cercavo solo di andare avanti..ma ho capito vado via”
Aveva ragione infondo, tutto quello che è successo è stato anche per colpa mia
“No aspetta, vieni con me”
La trascino dentro casa e la porto verso quella stanza, lei tenta di liberarsi dalla mia presa senza riuscirci, la spingo dentro e poi
chiudo la porta dietro di noi
“Volevi delle spiegazioni? Eccole” le dico indicando la parete alle sue spalle
Quando si volta noto la sua espressione di stupore, quel muro era pieno di fotografie che ritraevano me e la mia migliore amica,
Eve, era una ragazza che le somigliava tantissimo, avevano lo stesso colore di capelli, lo stesso colore degli occhi, avevano
entrambe un sorriso che esprimeva tranquillità
“Cosa dovrei capire? Che hai una ragazza? Chiese confusa
Mi prendo del tempo per trovare le parole giuste, si era parlato tanto di questa storia in città e ognuno ne parlava a modo suo
aggiungendo ogni volta sempre più particolari, ma la vera versione della storia la sapevo solo io, non ne avevo mai parlato con
nessuno
“Lei è Eve, è la mia migliore amica o per meglio dire era la mia migliore amica” dico piano
“Era?”
Annuisco “È morta 5 anni fa”
Le si riempiono gli occhi di lacrime “m-mi dispiace, posso capirti lo sai e so che sicuramente anche per te sarà stato difficile
ma…non capisco cosa c’entri tutto questo con me”
“Ti assomiglia, in tutti i sensi, sia fisicamente che internamente, era sfacciata, quando si arrabbiava sembrava un treno in corsa
che nessuno riusciva a fermare, ma dietro tutta quella corazza si nascondeva una persona debole che aveva un bisogno costante
di qualcuno che l’amasse accanto, proprio come te”
“Continuo a non capire” sussurra
“È morta a causa mia, era disposta a tutto per me, facevamo di tutto, un giorno mi venne la felice idea di legare una fune tra due
alberi per camminarci sopra, l’avevo visto in tv, solo che avevo paura nel farlo cosi ho chiesto a lei, le ho detto ‘se mi vuoi
davvero bene come dici vai e fallo’, lei mi voleva bene davvero, la corda si staccò dalla cima e le cadde giù, morì sul colpo…ecco
perché non voglio che tu ti affezzioni a me, ne hai già passate tante e io sarei solo un’altra delusione nella tua vita, distruggo ciò
che amo”
Lei si avvicinò a me e mi abbracciò, la strinsi per poi continuare a parlare
“Non voglio perderti tutto qui, per questo vederti con quella donna mi ha fatto reagire cosi, non mi è mai successa una cosa
simile, mai”
“Pensi queste cose di me solo perché le assomiglio?”
“All’inizio forse l’ho pensato una volta, ma dopo, mi piaci Arizona, anche lei mi piaceva ma non in quel modo..ma ora stai con
quella donna, non credo ti importi”
“Mi importa eccome, tu non sei come lei, non sei come le altre, tu..tu sei diversa, tu sei, semplicemente te e voglio credere in
noi, voglio provarci davvero, sono stanca di questa mia vita piena di forse e di ma, voglio certezze e in questo momento tu sei
l’unica certezza che ho”
Si avvicina a me, posa una mano sul mio viso e inizia ad accarezzarmi, è cosi bella, si avvicina ancora di più, sento le sue labbra
che sfiorano le mie
“Chiedimelo Calliope” mi sussurra
“Baciami Arizona”
Non faccio in tempo a finire di parlare che le sue labbra sono sulle mie, si muove lentamente come se volesse fissare nella sua
mente tutto ciò che sta facendo, si stacca, mi guarda dritta negli occhi e stavolta sono io ad avvicinarmi a lei, mi morde
lievemente il labbro inferiore per chiedermi l’accesso e glielo concedo, le nostre lingue cominciano a scontrarsi, ha un sapore buonissimo, la sento gemere lievemente ed inizio ad accarezzarle la schiena ed il collo, mi stacco dal bacio, ma non per molto,
ricominciamo a baciarci, questa volta è un bacio lento e dolce, ci stacchiamo dopo qualche minuto per riprendere fiato
“Wow” sussurrò appena e lei sorride “Ho fatto bene ad aspettare se poi sarebbe stato questo il mio primo bacio”
“Queste” dice passando il suo dito indice sulle mie labbra “Da questo momento in poi sono mie, solo mie.”
“Ed io? Posso considerare mie anche le tue labbra?”
“Certo” dice guardandomi dritta negli occhi
Mi avvicino e la stringo forte a me, non mi è mai successa una cosa simile, non ho mai cercato il contatto fisico persone che non
eramo Eve, il suono della sua voce interruppe i miei pensieri
“Dormi con me”
La guardai negli occhi e poi continuò a parlare
“Stai con me e stringimi..solo stringimi.”
   
 
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