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Autore: SatoSerelover    31/05/2016    1 recensioni
Shinichi e Ran, il loro amore forte e indissolubile. Shinichi sa che è ora di fare un grande un grande passo, che cambierà la loro vita per sempre. Il grande detective avrà a che fare con un caso più duro dei soliti.. avrà a che fare con il "caso del suo cuore".
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Una sola e vera verità, un solo il vero amore'
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Spazio d'autrice: E finalmente inizia!


Capitolo 9: gli ultimi istanti


Passarono circa due mesi e il gran giorno era arrivato. Tutti erano emozionati, in particolare la coppia di sposi. Il mattino, Shinichi non riuscì a svegliarsi, talmente era nervoso. Ran dovette chiedere ad Heiji e Kazuha di arrivare prima, per aiutarla a tirare giù dal letto il futuro marito. Yukiko era arrivata due giorni prima, visto che era colei che doveva organizzare tutto e con lei c’era pure Yusaku.

Kazuha era sempre stata vicina a Ran, in tutti i momenti. Era quasi più eccitata della stessa Ran. Anche altri ospiti che venivano da lontano, erano in viaggio e sarebbero arrivati presto.

Shinichi era in preda al panico, aveva smarrito i vestiti da mettere, si era smarrito parecchie volte durante la strada e aveva fatto sbattere la testa ad Heiji 17 volte, ad ogni dosso, visto che li affrontava a grande velocità.

Per fortuna, Ran era in auto con Kazuha e Yukiko, altrimenti, come Heiji, si sarebbe procurata dei bei bernoccoli. Heiji stava per uccidere Shinichi, ma non poteva, visto che era il suo testimone e visto che così Kazuha lo avrebbe a sua volta ucciso, per aver rovinato il matrimonio all’amica.

Anche i genitori di Ran, erano in verità pronti al matrimonio e si erano preparati. Kogoro ovviamente aveva fatto ritardare entrambi, ma non volontariamente. Kogoro non era esattamente al settimo cielo, visto che sua figlia da quel giorno, sarebbe “appartenuta” ad un altro uomo, ma era comunque fiero della sua bambina, quindi non poteva che sorridere, sapendo che in verità Shinichi era l’ideale per lei e non era così male.

Eri sembrava felice per il matrimonio, anche entusiasta, ma era turbata per la discussione avuta qualche mese prima. Non aveva più sentito o visto Ran, tranne quando le aveva lasciato nella cassetta della posta, l’invito al matrimonio. Sperava solo che il matrimonio sarebbe andato bene.

Un’ora dopo, le auto si fermarono. Non c’erano ancora gli ospiti, visto che era presto, ma una volta finito di prepararsi, di sicuro sarebbero arrivati.

“Allora… ci vediamo dopo!” Disse Shinichi grattandosi la testa.

Ran portò le mani dietro alla schiena “Si, a dopo!”

Kazuha ridacchiò un po’, vedendo quanto i due fossero agitati “Avanti, datevi un ultimo bacio come fidanzati, visto che poi sarete marito e moglie!”

La coppia iniziò a ridere e annuì. Shinichi tirò Ran verso di sé e la baciò sulla bocca, poi la lasciò andare “A dopo, amore”

“A dopo!” Ran salutò con la manina, poi interrotta, quando Kazuha la afferrò al braccio e la tirò via.

L’amica la trascinò, per andare a prepararsi “Su, Ran! O non faremo mai a tempo!”

“Si, ok!” Ran cominciò a correre, cercando di tenere il passo della sua testimone.

“Su rimbecillito! Anche tu ti devi preparare!!” Heiji indicò l’oratorio della chiesa, dove vi erano le stanze per prepararsi. Shinichi annuì e seguì il suo amico, senza nemmeno protestare per il “rimbecillito”

Shinichi aveva ragione, l’atmosfera era meravigliosa. Il posto in cui si sarebbero sposati era davvero meraviglioso. I ciliegi erano in fiore e tutte le strade erano poco asfaltate, ricoperte da petali rosa. Gli alberi erano dello stesso colore e profumati. Di fianco allo spiazzo, tutto addobbato, vicino alla chiesa, c’era un torrente con la corrente davvero lenta. Yukiko aveva svolto un ottimo lavoro, magistrale, come si vantava lei. C’erano palloncini e fiori ovunque, di qualunque varietà, adornati da bellissimi fiocchi. C’erano tavoli, sedie, casse per la musica e moltissimi altri addobbi.

La mamma di Shinichi, si prese una pausa e andò nella stanza della sposa, per aiutare la sua, ben presto, nuora. Adoratissima nuora, visto che da sempre aveva sognato questo momento per Shinichi e non poteva chiedere sposa migliore per suo figlio. Prima di poter entrare nell’edificio dell’oratorio, sentì una mano toccarle la spalla. Si girò e vide Eri e Kogoro.

“Eri! Eccoti! Come va?” disse contenta Yukiko.

Eri abbracciò l’amica “Bene, non c’è male. Tu invece?”

“Oh beh, benissimo! Ho organizzato io i preparativi per il rinfresco! Sai, ho un certo talento in queste cose!”

“Oh si, lo so bene!”

“Allora? Eccitata per Ran?”

Eri annuì non troppo contenta “Si, moltissimo, ma ho avuto una litigata con lei tempo fa e da allora il nostro rapporto è un po’ teso.”

Yukiko sembrava dispiaciuta, ma nemmeno troppo sorpresa “Purtroppo sono venuta a saperlo e mi spiace molto! Vi conviene sistemare questo problemino, prima del matrimonio!”

“Si, ma come?”

“Perché non vieni a trovarla nella stanza della sposa più tardi? Io ci vado adesso, per controllare che sia tutto pronto. Ran e Shinichi sono andati a prepararsi almeno un’ora fa e come vedi, gli invitati stanno arrivando!”

Eri si guardò intorno. In effetti erano già arrivati parecchi invitati. Poteva riconoscere il Dottor Agasa, con Genta, Mitsuiko, Ayumi e Ai. Poi poteva anche vedere Takagi e Sato, che teneva in braccio un bambino. Poi c’erano anche l’ispettore Megure, Shiratori, Kobayashi e altri che non conosceva. “Va bene, in effetti è un buon metodo per scusarmi!”

“Benissimo! Ora io però vado! A dopo!”

Yukiko corse via e andò alla stanza della sposa. Si immaginava già come sarebbe stata carina. Bussò un paio di volte e poi entrò.

“Hey Ran, come va tesoro?” Chiese Yukiko, rivolgendo lo sguardo sulla ragazza, che veniva aiutata da Kazuha a sistemare il vestito.

Chiunque fosse entrato sarebbe rimasto a bocca aperta, da quanto era bella Ran. Il suo vestito era lungo, che si apriva, come un fiore il cui interno era largo, fatto di seta e stoffa di sicuro pregiata, visto che Sonoko aveva occhio per queste cose.

La gonna era larga e a balze. Tutto il vestito era di un bianco candido e sui bordi delle balze vi erano dei pizzetti color rosa, come sui bordi del corsetto. Su tutto il vestito vi erano dei nastri azzurri e color crema e sul fianco destro, c’erano un paio di rose azzurre, una più piccola e una più grande.
Le scarpe erano molto graziose, con il tacco non troppo alto, con dei fiocchetti sulle punte. Il velo arrivava massimo al busto, era ornato di fiorellini finti ai lati.
Ran aveva i capelli sciolti e lisci come al solito, ma alle punte diventavano leggermente mossi. Non era truccata particolarmente, aveva solo un po’ di ombretto azzurro.

“Wow Ran! Sei un incanto!!! Shinichi rimarrà di sasso quando ti vedrà! Tutti rimarranno di sasso!” Yukiko giunse le mani, sorridendo felice.

Ran arrossì “Grazie Yukiko, sai, sono un po’ agitata…” La ragazza sentiva il cuore battere a mille, più veloce di un treno in corsa. Non ci poteva credere, che il giorno più bello della sua vita era giunto. Per quanti anni aveva sognato quel momento, con Shinichi… il suo unico e grande amore.

“Non devi!” Yukiko le appoggiò la mano sulla spalla “Sebbene è normalissimo, ricorda che tu e Shinichi vi amate! Andrà tutto benissimo!”

“Ha ragione, Ran!” Kazuha prese le mani dell’amica “Tu stai per coronare il tuo sogno di una vita! Niente e nessuno ti potrà fermare!”

Ran, commossa, sorrise. Era contentissima di avere un sostegno così grande, ringraziava di avere lì con sé la sua migliore amica. Aveva le lacrime agli occhi e avrebbe di sicuro pianto, se non fosse stato per Kazuha, che portò il dito sotto l’occhio e le asciugò le lacrime.

Kazuha scosse la testa, commossa quasi più di Ran “Non devi piangere! Oggi è un giorno felice!”

“Grazie, sei davvero la migliore!” Ran abbracciò Kazuha “Spero di riuscire ad aiutarti altrettanto quando toccherà a te!” Le fece l’occhiolino.

Kazuha arrossì “Se pensi che Heiji mi chiederà mai di sposarlo, credo che ti sbagli. Lui è una testa di rapa!”

“Pensavamo tutti lo stesso di Shinichi, eppure lo ha fatto!”

Kazuha si zittì, capendo che era inutile discutere di quell’argomento in quel momento. Si sentì improvvisamente bussare alla porta. “Avanti!”

La porta si aprì ed entrarono due ragazzine di circa 14 anni: Ayumi e Ai, con dei vestitini davvero carini. Erano state scelte per essere le damigelle. Nessuno sapeva come avesse fatto Ran, a convincere Ai, cosa che sempre rimarrà un mistero. Quando tutti chiedevano loro qualcosa a tale proposito, le due rispondevano che era un segreto tra loro. Forse Ai, vedendo Ran come una sorella, aveva pensato di renderla felice.

“Hey ragazze, come siete carine!” esclamò Ran.

Le due ragazzine ringraziarono ricambiando il sorriso “Grazie!”

Ayumi si avvicinò a Ran “Ran, sei bellissima! Spero di essere bella come te quando mi sposerò!”

“Beh, per ora è presto, ma sono sicura che anche tu sarai fantastica!” Ran si inginocchiò all’altezza della ragazzina.

Ai pure decise di avvicinarsi “Spero davvero che il tuo maritino non causi qualche omicidio durante il matrimonio! Sappiamo quanto sia ideale il suo tempismo!”

Ran si grattò la guancia “Beh, in effetti… però cerchiamo di essere ottimisti!”

“Si, proviamoci!” Ai smorzò un sorriso.

“A proposito, posso chiedervi un favore? Potete dire al professore che ho invitato una persona speciale? È una sorpresa per lui! Conan mi aveva raccontato che Agasa non vedeva una certa persona da tanto tempo e io oggi ho pensato di invitarla!”

“Glielo diremo noi. Ora andiamo Ayumi, dobbiamo aiutare a tenere lontani i curiosi, in modo che non vedano la sposa prima del tempo!”

“Sono già arrivati tutti?” chiese Ran.

“Suppongo di si, ci sono tantissime persone!” Ayumi commentò.

Ran cominciò a sudare freddo, impaurita nel sapere che c’era tanta gente.

“Tranquilla” Disse Ai, rompendo il silenzio “Andrà tutto bene” alzò lo sguardo.

Ran si stupì del commento, ma poi con un viso sereno annuì, ringraziando la ragazzina. Le due damigelle si avvicinarono all’uscita, pronte ad andarsene, ma prima di farlo, Ayumi si fermò.

“Ran?” Ayumi mormorò.

“Si?” Ran si girò verso la bambina.

Ayumi inizialmente era dubbiosa se dire o no, ciò che voleva, ma poi lo fece comunque. Alzò lo sguardo e sorrise “Conan sarebbe orgoglioso di te…” nel suo tono di voce, c’era un misto di malinconia, tristezza e anche dolcezza. Le mancava molto il suo amico, nonostante fossero passati 7 anni.

Ran rimase sbigottita da quel commento, sebbene sapesse che Conan era Shinichi, sentiva malinconia in ciò che aveva detto Ayumi, come se in quel momento, davvero Conan fosse morto. Kazuha si avvicinò all’amica e la guardò consolandola, mentre Yukiko non disse nulla. Pensava solo che era un momento carino, visto che lei sapeva la verità, mentre Ayumi non poteva.

Ran si rialzò e diede un’ultima sistemata al vestito. Yukiko si avvicinò alla futura nuora e l’abbracciò “Io ora vado, suppongo che qualcuno voglia vederti!”

“Anche io, Ran, buona fortuna! Ti aspetto, vedrai che andrà tutto benissimo! Non fare tardi! Tra poco si va!” Kazuha le diede un ultimo abbraccio, prima di andarsene e scomparire dietro alla porta.

….Nel frattempo… in corridoio…

“Non ce la farò mai….” Shinichi continuava a mormorare, mentre cercava di sistemarsi il papillon, fallendo per la ventesima volta.

Heiji cominciava a stufarsi, non tanto del fatto che Shinichi fosse agitato, ma più nel vedere un grande detective come lui, comportarsi da pappamolle “Ora basta!”

Shinichi si fermò e rimase a fissarlo “Ma non capisci proprio nulla! Guardati! Questo non è il Kudo che conosco! Kudo è un tipo egocentrico, con grande autostima, sarcastico, coraggioso, sempre pronto ad affrontare le difficoltà! Che siano buoni o cattivi punti della tua personalità, non interessa a nessuno, perché tu vai bene così come sei e Ran ti ama proprio così! Dimentichi quante difficoltà avete passato voi due? Proprio ora, ti fai tanti problemi e ti caghi addosso, davanti ad una cosa così???? Capisco che la ami e hai paura che qualcosa vada storto, ma cosa vuoi che succeda?”

“Hattori…” Shinichi rimase stupido dalle parole dell’amico, che aveva un modo tutto suo per incoraggiarlo.

Heiji sbuffò “Quindi smettila di lagnarti, sistemati una volta per tutte quell’insopportabile papillon e vai dalla tua sposa! Prendilo come un caso difficilissimo! Tu sei il solo detective incaricato a risolverlo, fatti avanti!”

Shinichi sorrise all’amico, che anche se gli dava sui nervi a volte, in quel momento era davvero l’unico che poteva aiutarlo. “Grazie Hattori”

“Di nulla!” rispose Heiji con un sorrisetto.

…….fuori dalla stanza della sposa…..

Kazuha, una volta chiusa la porta, vide arrivare lo sposo, accompagnato da Heiji. I due la salutarono e lei, per tutta risposta, alzò il pollice all’insù a Shinichi, segno che Ran era davvero perfetta. Shinichi arrossì, cercando di preparsi psicologicamente a tutto ciò che doveva accadere. Si limitò a fare dei respiri profondi, mentre avvicinava la mano alla maniglia.

Kazuha gli impedì di aprire la porta “Non ancora, prima devono entrare altre persone..”

Shinichi non capì subito, fino a che Kazuha non fece cenno con la testa ad Eri e Kogoro, che si stavano avvicinando. Shinichi rilasciò solo un “oh” e poi si scansò.

…..all’interno….

Ran stava guardando Bouquet di fiori sul comodino, davanti allo specchio. Il suo battito era molto veloce, come se stesse per scoppiare. Sentì improvvisamente la porta aprirsi, si girò e vide suo padre e sua madre che la guardavano. Li guardò un attimo con esitazione e tensione. I loro sguardi invece erano sereni, un po’ sorpresi e dolci, cosa che non si aspettava.

“Sei meravigliosa” disse sua madre.

Ran non rispose, non disse nulla, sentendosi confusa e perplessa.

“Tra poco sarà un grande momento per te..” il padre aggiunse.

“Cosa c’è?” Cominciò la ragazza “Siete venuti a chiedermi se sono sicura di voler sposare Shinichi? Siete venuti ad esprimere disapprovazione e mancanza di fiducia, proprio prima del matrimonio?”

I due genitori sentirono il peso di quelle parole, molto pesanti e dolorose. La loro figlia stava per avere il momento più felice della sua vita, stava per compiere un grande passo…

Eri si avvicinò alla figlia. Ran non reagì, rimase ferma, mentre sentiva la madre abbracciarla. Non capiva nulla, prima la madre aveva mostrato esitazione e scarsa felicità per il suo matrimonio, come il padre, ora invece erano lì, contenti.

“No, siamo venuti per dirti che siamo orgogliosi di te.”

Uno shock. Per Ran fu uno shock, sentire quelle parole, proprio ora.

“Mi spiace se ti ho trasmesso i sentimenti sbagliati. Io, anzi, noi, siamo estremamente orgogliosi di te. Fino a ieri ci sembravi solo una bambina, mi ricordo esattamente il giorno in cui sei nata…. E adesso stai per costruirti una nuova famiglia, una nuova vita…”

“M-Mamma…”

Eri si staccò dall’abbraccio “Scusami, non volevo affatto esprimere dubbio nei tuoi confronti o poca felicità. Ti assicuro che sono la madre più eccitata e felice che ci sia al mondo. Io e tuo padre abbiamo sbagliato, perché ti abbiamo sempre e solo considerata la nostra bambina e probabilmente questo pensiero ci ha accecati. Non ci ha nemmeno permesso di capire quanto sia importante quello che sta accadendo e di quanto sia stupendo.”

L’avvocato appoggiò le mani sulle spalle della figlia “E ti assicuro che ci pentiamo molto, di non averti supportata e accompagnata in questo viaggio, fino ad oggi”

Ran voleva scoppiare a piangere, ma invece abbracciò la madre fortemente, sentendo poi unirsi all’abbraccio anche il padre.

“Ora vado da Yukiko, Yusaku e gli altri, in bocca al lupo, tesoro” Eri salutò con la mano ed uscì.

“Papà, tu non vai?” Ran chiese dolcemente.

Kogoro, con le mani in tasca, fece un sorriso, il meno sborone che conosceva “Sei bellissima figliola. Nessuna sposa, competerebbe con te.”

Le guance di Ran si colorarono di rosso “Grazie papà”

“Ascolta” Kogoro si avvicinò “Lo so, che tu ora sei grande e che Shinichi è un bravo ragazzo e si prenderà cura di te. Meglio lui, tutto sommato, di altri ragazzacci, almeno so che vi amate. Però sappi, che se quel brutto detective in fasce, ti fa qualcosa, lo pesterò e se la vedrà con me.. ok?”

Ran ridacchiò, portando la mano davanti alla bocca “Tranquillo, non ce ne sarà bisogno!”

Kogoro annuì, mentre si allontanava verso l’uscita “Sono fiero di te.Ti voglio bene!”

“Anche io, grazie.” Ran si sistemò i capelli dagli occhi e aspettò di sentire la porta chiudersi. Tuttavia sentì due voci familiari.

“AVANTI ENTRA! NON FARE IL BAMBINO!” sembrava la voce di Heiji.

Tutto d’un tratto, la porta si spalancò e Shinichi cadde a terra, mentre Heiji gli cadde sopra. Ran cercò di trattenere le risate. Il detective dell’ovest alzò lo sguardo e rimase molto colpito da quanto fosse carina Ran. Beh, per lui mai quanto Kazuha, ma di sicuro non era niente male.

Aiutò Shinichi ad alzarsi, che imbarazzato, si girò verso la ragazza. Come i suoi occhi caddero su di lei, non riuscì più a muoversi. Sentiva pulsare il cuore nel petto, che a poco sarebbe uscito dal suo petto. Un brivido, un calore molto forte. Era semplicemente perfetta, meravigliosa e splendida. La guardò nei suoi occhi azzurri/lilla, che brillavano. Il suo sorriso dolce di Ran lo stava letteralmente facendo sciogliere. Con quel vestito da sposa, la sua fidanzata era proprio bella, meglio di come l’aveva sempre sognata. Ancora più bello era che non si stava sognando tutto, stava accadendo davvero! Fece di tutto per non sanguinare dal naso, mentre arrossiva come un pomodoro.

“S-Sei uno spettacolo…!!” balbettò Shinichi, avvicinandosi alla futura moglie.

“Grazie! Anche tu stai benissimo!” disse Ran.

Shinichi in effetti era vestito elegante. Tutto di bianco, con un papillon blu, che si intonava agli occhi del ragazzo.

“Sai.. forse dovresti cambiare papillon!” aggiunse Ran esitante.

Shinichi la guardò confuso “uhm?”

La ragazza andò vicina alla sua borsa e tirò fuori una cosa che fece brillare gli occhi a Shinichi. Non lo vedeva da anni.. il suo modulatore vocale. Ran sistemò il papillon rosso al collo di Shinichi, rimuovendo quello blu. Poi prese una delle due rose che aveva sul vestito e la posizionò sul taschino, sopra il petto dello sposo.

“Ora si, che sei perfetto!”

Il silenzio calò nella stanza, Shinichi e Ran rimasero a guardarsi per un po’, sorridendosi. Heiji sentì come la sensazione di essere di troppo, quindi prese e se ne andò silenziosamente.

“R-Ran… non so cosa dire, in un momento come questo.. dovrei fare un discorsone, di quelli lunghi e romantici… Ma riesco solo a dirti che…. Ti amo.. ti amo infinitamente!”

Ran e Shinichi si abbracciarono forte, perché anche se sarebbero rimasti per sempre amici, grandi amici d’infanzia inseparabili, era il loro ultimo vero momento in quel rapporto. Da lì in poi sarebbero diventati marito e moglie.

“Ti amo anch’io all’infinito!” Ran rispose.

“Ora io devo andare… mi raggiungi in chiesa?”

“Certo! Ovvio!”

Shinichi sorrise “Sono orgoglioso di te..” mormorò mentre usciva.

Ran allora ricordò ciò che gli aveva detto una persona “Ayumi aveva ragione…”

“Hai detto qualcosa?” Chiese Shinichi.

“No, no! Pensavo ad alta voce!”

“ooook!” Shinichi uscì.

“Conan, Shinichi.. sono orgogliosi di me…. E io sono orgogliosa di loro” Pensò fra sé e sé.

…Dopo qualche minuto, tutti i presenti cominciarono a radunarsi. I piani erano un po’ diversi, visto che alla fine si decise di svolgere il tutto non dentro, bensì fuori dalla chiesa. Yukiko aveva preparato all’ultimo momento un palco, sotto un gruppo di ciliegi. Le sedie erano moltissime, così come gli ospiti.

“Bene ragazzi, cerchiamo i nostri posti e sediamoci!” il dottor Agasa si fece strada tra gli invitati, cercando le loro sedie.

“Si, Professor Agasa!” Genta e Mitsuiko esclamarono.

“Li ho trovati!” chiamò Genta, indicando i posti con le targhette dei loro nomi.

Mitsuiko lo raggiunse insieme al professore “Peccato che Ai e Ayumi non si siedano con noi!”

“Si, ma ricordate che loro sono le damigelle. Quindi avranno un ruolo importante! Si divertiranno anche più di noi!”

“Già..” iniziò Mitsuiko. Il ragazzino guardò Genta un po’ rattristato “Sarebbe bello se anche Conan fosse qui.. le cose non sono più le stesse senza di lui.”

Genta ricambiò, con un espressione triste. Il dottor Agasa sorrise tristemente, rimanendo un po’ dispiaciuto nel dover mentire ai ragazzini. Conan in verità era al matrimonio, che a dire la verità era proprio il suo di matrimonio. Non fu facile gestire i bambini, dopo la sua presunta morte. Era stata dura, visto quanto si erano depressi. Quando avevano sentito la notizia alla televisione, anche con Ai, tutti avevano avuto un terribile colpo al cuore. Loro che credevano che il loro migliore amico fosse morto, cosa che li stravolse terribilmente. Ai e il dottore invece, che credevano fosse morto Shinichi, avevano avuto davvero un periodo difficile.

Ai aveva paura ad uscire di casa e altre cose simili, mentre Agasa era molto rattristato, visto quanto era affezionato al ragazzo. O almeno fino a che Ai non aveva scoperto che qualcuno si era introdotto nel laboratorio e aveva sottratto uno degli antidoti temporanei dell’APTX. Un mese dopo, scoprirono che Shinichi stava bene ed era vivo, cosa per cui si procurò parecchie sgridate.

Certo, purtroppo i bambini dovettero credere al fatto che Conan fosse davvero morto, perché Shinichi non se la sentiva di dire loro la verità. Li avrebbe sconvolti. I primi mesi, i ragazzini piansero molto, non volevano andare in campeggio o risolvere casi. Piano, piano, riuscirono a superare il trauma e a ricominciare a vedere il mondo con spensieratezza. Ai, che preferiva stare con loro, come bambina, riuscì ad integrarsi di nuovo nel gruppo, come una volta. Poi decisero di continuare la loro attività, ma con moderazione ed evitando i casi di omicidi, visto che ora che non c’era Conan, potevano anche cacciarsi in guai seri.

“Ragazzi, sono sicuro che Conan ne sarebbe felice, ma ricordate che non vorrebbe che siate tristi. Lui è comunque sempre qui con voi.”

“Lo sappiamo!” I due ragazzini sorrisero.

Il dottore si sedette sulla sua sedia “Ora sedetevi, che a breve incomincerà il matrimon… oh!” Agasa vide per terra un fazzolettino di stoffa. Lo afferrò e si rivolse alla donna, seduta vicino a lui “Mi scusi, è suo questo fazzoletto?”

La donna si girò, sorridendo. Proprio quando i loro sguardi si incrociarono, i due rimasero di stucco. Agasa davanti a sé aveva proprio lei, la ragazzina che aveva conosciuto da piccolo, il suo primo amore: Fusae.

“Ah si! Ayumi e Ai, ci hanno detto che Ran aveva una sorpresa per lei Professore!” dissero Genta e Mitsuiko, senza capire che in effetti qualcosa di sorprendente stava accadendo.

“L-L’ho notato..” Il professore balbettò. Ran aveva pianificato quell’incontro, gli aveva proprio giocato un bello scherzetto. Quella ragazza… ne aveva approfittato. Un gesto molto dolce.

“La ringrazio, il fazzoletto è mio” La donna prese il fazzoletto e lo mise in borsa. “Sono i suoi nipotini?”

Agasa abbassò lo sguardo sui due ragazzini e poi tornò a guardare la donna “Ah no! Vede sono amici del ragazzino di cui si occupava Ran, di cui io ero lo zio. Li porto spesso in gita e me ne occupo, visto che sono anche amici della mia figlia adottiva, nonostante ora Conan non ci sia più. Io non ho avuto mai una relazione e non ne ho una nemmeno ora”

Fusae rimase un attimo sconcertata, quando lo aveva rincontrato dopo anni, sotto gli alberi di Ginko, lei credeva fossero i suoi nipotini, invece no.

Agasa, nonostante ritenesse la domanda inadatta, chiese lo stesso “Suo marito non è venuto?”

“Mio marito? Oh, lei intende l’uomo che era con me l’ultima volta? Lui era solo un amico che mi aveva accompagnata quel giorno, in verità io non sono sposata, né fidanzata.”

Fu ora il turno di Agasa, a rimanere sconcertato. Forse, la speranza non era veramente persa. “Sarebbe un piacere, chiaccherare un po’, dopo il matrimonio”

Fusae arrossì “Si, mi farebbe piacere”

Tutto d’un tratto, si accorsero che gli ospiti intorno a loro erano ormai seduti e il silenzio era calato.



Nota d'autrice: Andrà tutto bene? Chi lo sa!
   
 
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