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Autore: Black_Mad_Hatter    31/05/2016    1 recensioni
Kaori è una ragazza di 17 anni che si è appena trasferita alla scuola Cross insieme alla cugina Suzume. Appena arrivata, diventa una guardiana e attira l'attenzione di Aido. Il ragazzo tenta di avvicinarla nonostante il cugino gli abbia consigliato di non farlo, ma viene ignorato da Kaori portandola addirittura ad odiarlo, ma lui continuerà a provarci. Aido riuscirà a farsi amare o l'odio di Kaori continuerà a crescere?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quel dolce bacio, il ragazzo leccò il collo di Kaori ed era pronto a mordere la ragazza, ma un rumore di passi attirò l’attenzione dei due. Il ragazzo sbuffò e liberò la ragazza dal ghiaccio.
<< Questo sarà un nostro piccolo segreto.>> disse lui per poi fare un passo indietro.
Kaori fece un passo in avanti e si girò appoggiando una mano sul proprio collo ancora umido. Lo riconobbe: era Aido. Quest'ultimo se ne stava tranquillamente andando come se non fosse successo nulla. La giovane, però, non poteva fare finta di nulla, perciò mise una mano sulla coscia e impugnò il pugnale. Stava per avvicinarsi per colpirlo, ma qualcuno la prese per il colletto della camicia. Kaori girò la testa e vide Zero.
<< Che intenzioni hai?>> chiese il ragazzo severamente.
<< Lasciami! Lo uccido!>> replicò Kaori tornando a fissare Aido con sguardo assassino.
<< Ehi! Aido! Cosa le hai fatto?>> urlò Zero facendo girare il biondino.
<< Niente. Le ho solo impedito di avvicinarsi a una ragazza della Day che era con Kaname.>> replicò Aido.
“Bugiardo!” pensò Kaori stringendo con forza l’impugnatura del pugnale.
<< Vattene in classe e non interrompere mai più il lavoro di un guardiano.>> ribatté Zero.
Quando Aido se ne andò, Zero prese per un braccio Kaori e la guardò dritta negli occhi.
<< Il compito dei guardiani è di evitare litigi, non di crearli. Capito?>> la rimproverò Zero.
<< Scusami…>> disse Kaori abbassando la testa.
<< Domani non ci sono le lezioni, vai a farti un giro in paese e rilassati.>>
<< Sì…>>
<< Adesso vai a dormire e lasciami il pugnale. Potrai riprenderlo domani nell’ufficio del preside.>>
<< Sì…>>
La ragazza diede il pugnale a Zero e se ne andò. Gli occhi le diventarono lucidi a causa della rabbia: la sua prima giornata di lavoro era stata rovinata da un odioso e vanitoso vampiro. Aprì la porta della sua stanza e trovò Suzume che giocava a solitario sul proprio letto.
<< Hai fatto presto! Com’è andata?>> domandò entusiasta Suzume mentre Kaori chiudeva la porta.
<< Lascia stare!>> replicò Kaori andando verso il bagno.
<< Cos’è successo?>> domandò Suzume seguendola dopo aver sistemato velocemente le carte.
<< Niente.>> replicò fredda Kaori togliendosi le lenti a contatto.
<< Sicura…?>> continuò la mora un po’ preoccupata.
<< Sì.>>
La biondina si mise il pigiama, andò a letto e si sdraiò di lato dando le spalle alla cugina.
<< Notte.>> disse Kaori tirandosi le coperte fin sotto gli occhi.
<< Notte…>> rispose tristemente la cugina spegnendo le luci.
Suzume s’infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi.
<< E’ colpa di Aido.>> disse Kaori dopo alcuni minuti di silenzio.
<< Eh?>> replicò confusa Suzume sedendosi sul letto e accendendo la lampada del comodino.
<< E’ colpa di Aido se Zero si è arrabbiato e mi ha ordinato di andarmene.>> disse Kaori sedendosi a sua volta sul letto.
<< Racconta.>>
<< Prima ho visto una studentessa della Day con uno della Night, così ho cercato di raggiungerli, ma Aido mi ha immobilizzato e mi ha impedito di avvicinarmi. Mentre quei due studenti si allontanavano, mi ha baciato sul collo e poi l’ha leccato… Non è andato oltre, perché stava arrivando qualcuno e perciò mi ha lasciato. Ho tentato di reagire, ma Zero mi ha fermata e mi ha sgridata per poi ordinarmi di andare a dormire…>>
<< Non ti preoccupare… La prossima volta andrà meglio. Ne sono sicura. Devi solo ignorare il comportamento di Hanabusa.>>
<< Giusto… Grazie…>>
<< Se vuoi ringraziarmi, domani aiutami con matematica!>>
<< Ma se abbiamo appena fatto una lezione!>>
<< Ma io ho saltato un anno per studiare a casa e matematica, in qualche modo, riuscivo a saltarla!>>
<< Va bene…>> disse Kaori dopo aver sospirato.
<< Bene! Adesso dormiamo! Buonanotte, Kyo.>>
<< Buonanotte, Suzu.>>

La mattina successiva Kaori non andò a riprendersi il pugnale, perché si era svegliata tardi ma soprattutto perché non aveva voglia di essere sgridata anche dal direttore: era ancora triste per i fatti accaduti la notte prima.
Arrivò anche il pomeriggio che lei passò a spiegare matematica a Suzume. Dopo di ciò, Kaori aveva appena finito di mettersi le scarpe per uscire, quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza. La ragazza andò ad aprire la porta e si trovò davanti Yuki.
<< Il direttore ti vuole parlare…>> disse Yuki.
<< Sì…>> rispose Kaori con un tono triste, perché sapeva che sarebbe stata sgridata.
Quest’ultima prese la borsa e uscì. Andò, con Yuki, dal direttore e, lungo il tragitto, si preparerò psicologicamente per la sgridata che si aspettava. Fece un respiro profondo e aprì la porta. Yuki entrò con Kaori e chiuse la porta. Il direttore guardava per terra e a Kaori sembrò terribilmente arrabbiato. Lei si bloccò quasi paralizzata dalla paura di aver deluso qualcuno.
<< Yuki, potresti lasciarci soli?>> disse il direttore.
<< Sì…>> rispose Yuki per poi uscire dall’ufficio del direttore.
<< Mi spiegheresti cos’è successo ieri sera?>> domandò il direttore.
<< Ecco, io…!>> disse Kaori per poi bloccarsi e abbassare lo sguardo: non era il momento per saltare sulla difensiva << Avevo visto una studentessa della Day Class con un ragazzo della Night… Stavo per raggiungerla, ma Hanabusa Aido mi ha fermato e mi ha detto che Kaname non le avrebbe fatto niente… Io mi sono arrabbiata e ho tentato di colpire Aido, ma Zero mi ha bloccata…>>
<< E’ la verità?>>
<< S-sì…>>
<< Non è successo nient altro? Magari Aido ti ha infastidito in qualche modo…?>>
<< No… Non è successo nient altro…>>
Lo aveva inspiegabilmente protetto. Aveva parlato d'istinto, senza riflettere, ma non aveva l'intenzione di ritirare ciò che aveva detto.
<< Va bene…>> rispose lui con un tono di insicurezza: sembrava non fidarsi delle parole di Kaori << Prima di tutto, conosco molto bene Kaname e ti assicuro che non farebbe male a nessuna studentessa della Day, perciò di lui ti puoi fidare e poi vorrei che non capiti più. Capito?>> le spiegò.
<< Sì…>>
<< Adesso riprenditi il pugnale. Stai per uscire, vero?>> disse il direttore prendendo il pugnale da un cassetto della scrivania.
La ragazza riprese l’arma e la mise nella sua borsa.
<< Sì, vado in paese…>> rispose Kaori abbozzando un sorriso.
<< Stai attenta e divertiti.>> disse il direttore guardandola e sorridendo lievemente.
<< Sì, grazie.>>
Kaori uscì dall’ufficio e fece un sospiro di sollievo, perché pensava che avrebbe avuto una reazione peggiore. Capì che il direttore era una persona davvero gentile. Andò al cancello d’entrata dove trovò Suzume ad aspettarla. Cenarono insieme, ma poi Suzume se ne andò lasciandola sola. Ormai stava calando il sole e Kaori, dopo aver girato, per un po’ di tempo, per il paese decise di tornare a scuola, ma, lungo il tragitto del ritorno, vide una gelateria e decise di fermarsi. Entrò, si sedette a un tavolo e ordinò un gelato. Stava mangiando il suo dolce, quando qualcuno si sedette accanto a lei.
<< Ciao, come va?>> domandò quella persona.
Kaori la guardò e vide Aido. Voleva alzarsi e andarsene, ma lui le bloccava la via d’uscita.
<< Vattene.>> disse Kaori riprendendo a mangiare il gelato.
<< Perché? Io sono venuto a mangiare un gelato! Non c’è nulla di sbagliato.>> replicò Aido.
<< Vattene dal mio tavolo. Ce ne sono molti altri liberi.>>
<< Perché sei così scontrosa?>> 
<< E me lo chiedi anche?! Zero si è arrabbiato con me e anche il direttore! E poi, per difenderti, visto che mi fai pietà, non ho detto che volevi mordermi!>> rispose un po’ arrabbiata Kaori guardandolo negli occhi.
Era scattato qualcosa nella mente della biondina che le aveva fatto trovare una spiegazione a quella sua omissione nell'ufficio del direttore.
<< Sei sicura che io ti abbia fatto pietà e non paura?>> domandò Aido avvicinando il suo volto a quello della ragazza con un sorriso malizioso.
<< S-sì…>> rispose Kaori un po’ insicura.
Aido rise lievemente e la guardò divertito. Allontanò il viso dal suo portando una mano davanti la bocca mentre rideva ancora.
<< Si vede lontano un miglio che hai paura.>> disse il biondino riprendendo il sorriso malizioso.
Kaori arrossì lievemente e si alzò nonostante stesse stretta tra il tavolo e la panchina.
<< Fammi passare.>> disse ferma.
Aido si alzò e uscì dalla gelateria per poi appoggiarsi alla vetrata mentre aspettava Kaori. La ragazza pagò il suo gelato, uscì e si trovò Aido accanto che camminava con lei. La sua presenza la infastidiva, perché in quel momento voleva solo rimanere sola per potersi calmare e rilassare. Voleva trovare un parco in quella città dove si sarebbe potuta sedere ad ammirare le chiome degli alberi alla luce del tramonto.
<< Che ci fai qui?>> borbottò Kaori.
<< Ti ho aspettato.>> rispose Aido.
<< Ti ho detto di andartene.>> replicò.
<> disse lui prendendola per un braccio e iniziando a trascinarla per il paese.
Kaori tentò di liberarsi e continuava a dirgli di lasciarla, ma non ottenne nulla. Il ragazzo la trascinò fino a una piccola chiesetta abbandonata su un piccolo sentiero poco fuori la città, la portò dentro e le prese le anche facendola arretrare. Kaori si ritrovò con le spalle al muro, le mani di Aido sul bacino e il corpo del biondino a pochi centimetri del suo. Lui poggiò le labbra sul suo collo e lo baciò. La ragazza chiuse istintivamente gli occhi e, visto che il biondino le bloccò le mani, non tentò nemmeno di liberarsi. Aido iniziò a leccarle il collo, ma poco dopo si fermò e sbuffò, perché si ricordò delle parole di suo cugino. Lasciò la giovane, che aprì gli occhi, e la guardò. La ragazza, incrociando lo sguardo freddo del ragazzo, non poté fare a meno di abbassare la testa notando che le aveva preso la borsa.
<< Ridammela! E' mia!>> esclamò arrabbiata.
Tentò di riprenderla, ma Aido alzò un braccio per evitare che la prendesse. Kaori appoggiò una mano sulla spalla di Aido, si mise in punta di piedi e provò a raggiungere la borsa. Era più bassa di lui e non riusciva ad arrivarci nonostante si stesse sforzando. 
<< Te la ridarò solo se mi baci.>> affermò il ragazzo.
<< Non ci penso nemmeno!>> replicò Kaori.
<< Sei diversa da poco fa... Perché sei così interessata alla borsa?>>
<< Perché è mia!>>
<< Non è per quello. Cosa c'è dentro?>>
<< Niente d'importante.>>
<< Allora non ti dispiacerà se ci guardo dentro.>>
<< Non farlo!>>
<< Tanto non c'è nulla d'importante, no?>>
Aido la spinse contro il muro per poi iniziare a frugare nella borsa, ma Kaori tentò comunque di riprenderla. Ancora una volta, il biondino evitò che la prendesse e subito dopo prese il pugnale mostrandolo alla ragazza.
<< E' questo che volevi?>> domandò.
La biondina si morse il labbro, perché la risposta era un sì, ma non voleva dirlo.
<< Bene.>> continuò il vampiro lanciando dall'altra parte della piccola chiesa l'arma e lasciando cadere a terra la borsa << Adesso non lo hai più.>>
Kaori s’incamminò per raggiungere l'altra parte della chiesa ma lui le prese un braccio e la tirò a sé per poi spingerla verso delle panche. La giovane fu costretta a sdraiarsi sopra a una delle fredde panche di legno e chiuse nuovamente gli occhi appena Aido le leccò il collo. A differenza di qualche minuto prima, il vampiro si fece trascinare dalla voglia di sangue e, dopo averla presa per le spalle per tenerla ferma, affondò i suoi canini nel collo della giovane e iniziò a succhiare il liquido che fuoriusciva dalla ferita. Lei si trattene dal gemere per il dolore e delle lacrime si posarono tra le palpebre chiuse minacciando di uscire. Strinse i pugno mentre lo sentiva succhiare il suo sangue. Si lasciò sfuggire un "basta" tremante dalle labbra mentre sperava che si fosse stancato presto.
"E' buono." rifletté il ragazzo mentre le leccava il collo "Ne voglio ancora."
Stava per morderla nuovamente, ma Kaori, mettendo le mani sul suo petto, lo allontanò.
<< Ti prego, basta...>> disse lei con un filo di voce evitando di guardarlo negli occhi.
Aido le alzò il mento e incrociò il suo sguardo intimorito, perciò la bacio affettuosamente. La biondina, però, non apprezzò il gesto: lo spinse indietro e appoggiò una mano sulle sue labbra sedendosi sulla panchina e guardandolo sconvolta. Lui si leccò il labbro ancora sporco di sangue, sorrise e avvicinò la sua bocca all’orecchio della ragazza. 
<< Grazie per il tuo sangue. Spero che tu voglia offrirmene ancora.>> sussurrò.
Le sorrise maliziosamente e poi se ne andò lasciandola sola. Kaori, ancora un po' scioccata, raccolse le sue cose, si asciugò le lacrime, nascose accuratamente la ferita con il colletto della camicetta rossa che indossava e tornò al collegio. Arrivata nella sua stanza, si chiuse in bagno e si medicò. Tirò un pugno allo specchio in segno di frustrazione e giurò a se stessa che lo avrebbe ucciso. Andò poi a dormire ignorando la cugina che continuava a farle domande. 
Mentre Kaori ignorava la cugina, Aido era seduto nella hall del dormitorio Luna e, con la punta dell'indice, sfiorava il bordo del bicchiere che aveva davanti. Era in compagnia di altri vampiri, ma lui non stava ascoltando i loro discorsi: stava ripensando al sapore del sangue che aveva appena assaggiato. I suoi occhi erano persi nel vuoto e la sua mente già immaginava la prossima volta che avrebbe affondato i canini nel collo di quella ragazza. Sospirò pensando al sapore delizioso del sangue caldo che aveva bevuto poco tempo prima. 
<< Aido, non bevi nulla?>> domandò il cugino Kain riportandolo alla realtà.
<< Ehm... No... Non mi va.>> rispose il ragazzo per poi alzarsi << Vado a riposarmi: sono stanco.>>
Andò così in camera sua e ricominciò a pensare stavolta in tutta tranquillità senza nessuno che lo interrompesse.

La sera dopo, i tre guardiani si riunirono davanti al dormitorio. Kaori si scusò con Yuki e Zero per il proprio comportamento. Dopodiché, accompagnarono i ragazzi della Night Class all'edificio dove avrebbero seguito le lezioni. Solo uno si fermò: Kaname Kuran. Kaname era un vampiro purosangue dagli occhi rossi ed i capelli marroni. Era alto e con un aspetto nobile degno dell'importanza della sua famiglia all'interno del mondo dei vampiri. Fermò la guardiana bionda e le chiese se stesse bene accarezzandole il collo. Lei fece un passo indietro mettendosi una mano sul collo e si accigliò.
<< Che vuoi?>> chiese sgarbatamente lei.
<< Percepisco l'odore del tuo sangue. Chi ti ha morso?>> domandò tranquillamente il vampiro mantenendo il suo comportamento elegante.
All'inizio la ragazza non rispose, ma poi si ricordò delle parole del direttore Cross allora sussurrò il cognome del vampiro che l'aveva morsa la sera precedente.
<< Aido sarà punito per le sue azioni.>> affermò il purosangue per poi dirigersi verso l'entrata della scuola.
La ragazza lo raggiunse con un'espressione preoccupata. Riempì il ragazzo di domande su ciò che sarebbe successo ad Aido. Era preoccupata perché si sentiva in colpa per ciò che gli sarebbe successo. Inoltre provava un po' di pena mista a paura per quello che Aido le avrebbe potuto fare per vendicarsi. Kaname le disse di seguirlo e lei ascoltò l'ordine. Arrivarono fuori dall'aula dove avrebbero avuto lezione i ragazzi della Night Class. Il purosangue fece uscire Aido dalla stanza e, appena la porta si richiuse, gli tirò uno schiaffo. Lo rimproverò severamente a causa delle sue azioni e gli disse che sarebbe stato escluso dalle lezioni per una settimana a partire da quel giorno dopodiché entrò in classe. Hanabusa guardò male la ragazza, la prese per il polso e la trascinò all'entrata dell'edificio. La buttò per terra e la guardò male.
<< Questa me la paghi.>> disse arrabbiato lui.
<< Allontanati da me e non toccarmi mai più. Se lo fai di nuovo lo dirò a Kaname.>> rispose Kaori capendo che quello era il suo punto debole.
Aido sbuffò e se ne andò arrabbiato: gli sembrava di aver perso il proprio giocattolo. Quando arrivò al dormitorio, si chiuse in camera e si sdraiò sul letto a pensare. Cercava un modo per poterla tenere con sé per sempre. Scartava tutte le idee che gli venivano in mente, perché o sarebbe successo il finimondo con Kaname o sarebbero state impossibili da realizzare. Si lamentò anche degli umani che avevano gusti strani nell'amore. Dopo svariato tempo pensò che avrebbe potuto corteggiarla come avrebbe fatto un comune mortale, ma questo avrebbe significato dover conoscere bene i suoi gusti. Decise così di spiarla un po' anche se questi modi di fare non erano i suoi e non gli andava molto a genio farlo.
Intanto Kaori finì il suo lavoro senza problemi. Era felice che Aido non le avesse dato problemi. Sorrideva quella sera e tornò in camera con lo stesso sorriso. Entrando nella stanza notò che Suzume era ancora sveglia e la salutò allegramente. La cugina, vedendola, ne rimase molto sorpresa: sua cugina non sorrideva quasi mai quando doveva svolgere dei compiti che richiedevano serietà.
<< Cos'è successo?>> domandò lei sorpresa.
<< Aido è stato sospeso dalle lezioni per una settimana e non lo avrò per un bel po' tra i piedi. Posso fare il mio lavoro tranquillamente.>> esultò Kaori per poi mettersi il pigiama.
Si tolse accuratamente le lenti riponendole nel loro contenitore e si guardò allo specchio. Sorrise di nuovo. Suzume rimase ancora più scioccata: Kaori non avrebbe mai sorriso vedendo i propri occhi rossi. La biondina andò a dormire tranquillamente mentre la cugina cercò di evitare di pensare a quei fatti sconcertanti che aveva appena visto: cercò infatti di convincersi che tutto quello che era appena successo fosse stato tutto un sogno.
  
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