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Autore: Gloria Lovely    01/06/2016    1 recensioni
La misteriosa (e sconosciuta) sorella di Tai Lung, Kame Lin, vuole vendicare suo fratello dopo che esso è stato esiliato nel Regno degli Spiriti.
Po cercherà di non farle del male e cercherà in qualche modo di renderla buona. Ce la farà?
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[Kung Fu Panda's Missing Moments - Seconda storia]
Spero vi piaccia!
Buona lettura.
© Gloria Lovely 2016
Genere: Azione, Demenziale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Po, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Kung Fu Panda's Missing Moments'
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- Capitolo 4 -








Ci fu un'enorme tempesta quella notte, tutti si erano alzati e di colpo chiusero le porte.

Capii che quello che stava accadendo proveniva dal Regno degli Spiriti, di sicuro non poteva essere il fantasma di Oogway o qualche altro maestro di kung fu defunto.

Sarebbe stato senza ombra di dubbio il fantasma di un nemico sconfitto in precedenza, ad esempio Kai oppure il Demone di Fuoco.

Non poteva essere altrimenti.

La nuvola nera emanava una luce viola e lanciava un forte vento.

"Kame Lin - udii una voce familiare - dove sei?"

"Cosa significa tutto questo?" domandò Tigre.

"Non lo so" risposi.


Intanto, la voce continuava a chiamare il mio nome.

"Sorella mia, dove sei? Fatti vedere!" gridò.

"Sono qui, cosa vuoi?"

"Non riconosci la mia voce? Sono tuo fratello"

Era proprio Tai Lung che mi chiamava dal Regno degli Spiriti, cominciai a piangere dalla commozione.


"Tu vedi me ma io non vedo te" dissi.

"Mi rivedrai presto, stanne certa"

La nuvola scomparì lentamente e il vento si placò, i Cinque rimasero scioccati dopo aver sentito la voce di mio fratello, volevano spiegazioni ma ciò era difficile da spiegare.


"Non piangere, Kame Lin - disse Po - lo rivedrai prestissimo"

"No, non è vero - risposi - sarà sicuramente una trappola per farmi piangere o, peggio, per rispedirmi in esilio"

"Esilio?" domandò Shifu incredulo.

"Mi spiegate cosa sta succedendo? Perché non mi avete detto del suo esilio?" si rivolse ai Cinque arrabbiato.

"Dobbiamo per forza dirvelo noi? - replicò Tigre - Lei ve lo avrebbe detto di sicuro"

"Non metterla in mezzo!"

"Sono stufa di voi, Maestro. Vuole capire o no che lei ha in mente qualcosa per distruggere noi e il Palazzo?"

"Ancora con questa storia?"

Tutti litigarono di colpo.


Tutto ciò era successo per colpa mia, io volevo solo rivendicare mio fratello invece, avevo combinato un casino.

Avevo fatto litigare i Cinque con il Maestro.

Mi sentivo uno schifo.

Decisi di fermare il litigio usando una mossa di kung fu, in quel momento ero fuori controllo.


"Se non potrò distruggervi uno alla volta, allora vi eliminerò tutti in un solo colpo!" minacciai con una voce maniacale e gli occhi infiammati.

Gli altri mi guardarono sorpresi, non era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere.

"Ti senti bene?" mi chiese Vipera.

Non risposi, in quel momento mi sentii prigioniera di me stessa, del mio lato cattivo.


Iniziava, pian piano, ad impossessarsi del mio corpo, perdetti subito il controllo della mia coscienza. Come essere posseduti dal diavolo.





 

***





Mi ritrovai incatenata al muro, non ricordavo niente di ciò che era successo prima.

Cominciai ad agitarmi.


"Cosa è successo?" domandai.

"Semplice. Hai aggredito Po ed io ho usato una mossa che, di conseguenza, ti ha addormentata" disse Shifu.

"Perché?"

"Sembravi posseduta da un demone"

"Liberami, ti prego!"

"Mi dispiace, Kame Lin. Resterai incatenata al muro finché non ti sarai calmata"

"Io sono calma!" ritornò la voce maniacale.

"Sapevo che, prima o poi, avresti aggredito qualcuno. Ti ho tenuta d'occhio per un bel po' e ho fatto finta di essere cordiale - Shifu confessò - sapevo fin dall'inizio che eri la sorella di Tai Lung, non mi piaci per niente"

"Quindi, cosa hai intenzione di fare?"

"Spedirti in prigione"


Shifu aveva fatto finta di essere cordiale e onorato di avermi dentro il Palazzo, in realtà mi odiava.

Proprio come odiava mio fratello dopo ciò che aveva fatto.

Il mio lato cattivo, ormai, aveva il controllo del mio cuore e del mio corpo. In quel momento era impossibile tornare indietro.

   
 
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