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Autore: Lafilledesfleurs96    04/06/2016    2 recensioni
Chanel Hemmings è la classica brava ragazza: bella, dolce ed ingenua, non fuma, non beve e non esce dai suoi canoni di figlia modello.
Harry Styles, suo fidanzato, è il suo perfetto opposto: il don giovanni di tutta la scuola, affascinante e carismatico, ma non abbastanza innamorato... o forse si?
Justin giocherebbe sporco pur di portarsi a letto Chanel, ma perchè tanto interesse attorno a una ragazza che non vuole saperne di lui?
Un mix di risate, gioie, dolori, delusioni, per una fanfiction un pò alternativa....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9 

CHANEL

Quella mattina la mia voglia di andare a scuola era pari alla voglia di un gatto di fare il bagno. Come se non bastasse avevo dovuto prendere l'autobus perché la macchina di Luke era ancora dal meccanico, e lui sarebbe entrato solo alla seconda ora, visto che si era ritirato dalla festa di william nemmeno 3 ore prima. 

Per quanto riguardava me, volevo solo dimenticare la stupidaggine che avevo fatto andando a quella festa e per fortuna ne mia madre ne mio fratello se ne erano accorti o un mese di punizione, senza telefono ne PC, non me lo avrebbe tolto nessuno. 

Harry una volta accompagnata Marine, mi aveva fatto una bella ramanzina in macchina e anche se forse era stato un po' duro, io ne ero stata davvero felice. Poteva sembrare stupido forse ma questo significava che sotto sotto si preoccupava per me, e che potevo ancora sperare in qualcosa di positivo.

 Quando Louis era andato a chiamarlo, non ci aveva pensato più di due volte, e come un vero cavaliere era corso in mio aiuto. Alla sua vista il mio cuore si era tranquillizzato, e sapevo che sarebbe andato tutto bene in quel momento perché c'era lui. Alla fine Garrison era scappato, ma forse era stato meglio così, perché altrimenti ero sicura che Harry l'avrebbe ucciso,e non volevo che per difendermi finisse nei guai.

 Garrison da quello che Harry mi aveva detto era un ripetente, ma non frequentava mai le lezioni, quindi non avrei avuto il timore di incontrarlo di nuovo a scuola e almeno questo mi fece tirare un sospiro di sollievo. 

Già dovevo costantemente guardarmi le spalle a causa di Justin, un altro maniaco non mi serviva o davvero sarei stata costretta a cambiare scuola. Già per colpa di quell'idiota,avevo dovuto mettere una sciarpa quella mattina, perché il succhiotto che mi aveva fatto non si era ancora tolto del tutto ed ero certa che il trucco non sarebbe durato fino alla fine delle lezioni. 

Harry non si era accorto di niente, e non doveva accorgersene. Se solo per quello che aveva fatto Garrison sarebbe stato capace di spedirlo in ospedale, non osavo immaginare cosa avrebbe fatto a Justin se avesse scoperto che mi aveva fatto quel succhiotto.

Entrai nella scuola e come al solito mi diressi verso il mio armadietto dove trovai Karen e Micheal che stavano cercando di aprire l'armadietto della ragazza.

"Micheal mettici un po' più di olio di gomito" disse Karen sbuffando

"Ci sto provando da un quarto d'ora, ma non si apre" rispose il rosso esasperato

"Certo, hai la forza pari a quella del mio criceto!"

"Ehiii" dissi avvicinandomi e cercando di attirare le loro attenzione

"Chanel per fortuna sei arrivata" disse Karen facendo un sospiro di sollievo "L'armadietto si è bloccato e dentro c'è la relazione di economia che devo consegnare tra..." poi si guardò l'orologio "esattamemte 7 minuti, ti prego aiutami, solo tu conosci il metodo"

Io le sorrisi "Karen tranquilla" feci calma avvicinandomi al suo armadietto "Bastano due schiaffetti..." dissi colpendo l'armadietto un paio di volte "...e un pugno" e a quel punto l'armadietto si aprì da solo.

Karen emise un stridulo di gioia "Finalmente!" disse prendendo subito il foglio che le serviva "Chanel se non esistessi dovrebbero inventarti!" affermò girandosi verso di me.

"Già, non potevi arrivare un quarto d'ora prima!" fece il povero Micheal massaggiandosi le mani ancora doloranti per lo sforzo di poco prima.

"Ma sta zitto che tu non hai fatto niente" disse Karen facendogli la linguaccia

"Chanel vado in classe prima di commettere un cuginicidio" fece guardando la cugina con finta occhiata omicida per poi superarci e salire le scale del secondo piano.

"Tanto lo so che mi ami!" gli urlò da dietro Karen e lui in tutta risposta gli alzò il dito medio.

Karen scosse la testa girandosi di nuovo verso di me "Sono la sua cugina preferita"

Io risi "Certo, quando non lo mandi al manicomio però"

"Ragazze" disse Marine venendoci in contro col fiatone

"Ehi, hai partecipato ad una maratona?!" le domandò Karen in tono sarcastico

"No...sono tornata indietro... perché avevo dimenticato.... la relazione di economia" disse prendendo aria ad intervalli.

"Tu l'avevi dimenticata a casa, a Karen gli si era bloccato l'armadietto, menomale che io non seguo economia allora, o con la mia "fortuna" il motore dell'autobus sarebbe andato in panne!" feci ironica, ma in realtà in quelle parole c'era un fondo di verità.

"Ragazze voi dovete ancora spiegarmi cos'è successo ieri alla festa" affermò Karen curiosa.

A quelle parole Marine mi guardò e io semplicemente abbassai lo sguardo sulle mie superstar. Sinceramente non mi andava nemmeno di ricordarlo, perché era stata una serata penosa e se non fossero intervenuti Louis, Zayn e subito dopo Harry, forse a quest'ora sarei stata nella mia camera a piangere sulla mia verginità perduta, e nel modo peggiore che potesse esistere.

"Karen te lo spiego io mentre arriviamo in classe dai, lo sai... Mr Adam da di matto se arriviamo anche un minuto in ritardo" disse Marine percependo il mio turbamento a quella domanda "Chanel ci vediamo dopo a chimica, va bene?"

Io annuì, ringraziandola mentalmente "D'accordo" gli dissi e poi anche io mi diressi verso la classe dove avrei dovuto seguire storia. M.ss Wright alle prime ore arrivava sempre una decina di minuti più tardi perché ci aveva spiegato che accompagnava i figli della sorella che non portava la macchina all'asilo, ragion per cui me la prendevo con tutta comodità per arrivare al corso, senza ansia e senza stress.

D'un tratto qualcuno alle mie spalle richiamò la mia attenzione "Ehi dolcezza"

Mi girai e non appena vidi Louis che veniva verso di me gli sorrisi "Ciao Louis" lo salutai educatamente

"Come... si insomma come stai?" mi domandò naturalmente riferendosi a quello che era successo la sera prima alla festa.

Trovavo molto dolce da parte sua che si fosse interessato "Abbastanza bene" risposi non volendo che si preoccupasse "E comunque volevo ringraziare sia te che Zayn per l'aiuto di ieri. Davvero, se non ci fosse stati voi, Garrison mi avrebbe sicuramente...." ma non volendo dire l'ultima parola mi bloccai e ripensando alla festa, mi strinsi nelle braccia come a sopprimere quei brutti ricordi.

"Ehi, dai non pensarci" disse cominciando ad accarezzarmi la schiena in segno di conforto "E se fosse successo davvero, ti assicuro che a quest'ora Garrison starebbe volando tra gli angioletti del cielo e non di certo a dormire nel suo fottuto letto della sua fottuta casa. Harry non scherzava quando diceva che l'avrebbe mandato in coma"

Io al nome del riccio abbozzai un mezzo sorriso "Già, Harry"

"Sai è molto possessivo e quando toccano le cose che gli appartengono non ci vede più dalla rabbia, diventa incontrollabile"

"In effetti se devo essere sincera, non pensavo reagisse così" ammisi

"Chanel sei pur sempre la sua ragazza, e normale che ti difenda" spiegò il castano

"Si ma lui non mi tratta mai come se lo fossi, quindi tanta possessività a pro di cosa? Se si fosse degnato di rispondere alle mie chiamate, non mi sarei neanche trovata in quella sit..." ma mi tappai subito la bocca prima di finire la frase. Ad Harry avevo raccontato una bugia e avevo detto che ci ero andata perché Marine voleva vedere Ashton o altrimenti si sarebbe sentito in colpa per ciò che mi era successo e non volevo.

"Vuoi dire che sei andata alla festa solo per vederlo?" mi domandò sorpreso sgranando gli occhi

Io annuì "Louis ti prego, promettimi che non lo dirai ad Harry" lo supplicai con gli occhi languidi "Promettimelo" ripetei

"Chanel sei in assoluto la persona più adorabile che conosca e non smetterò mai di ripetere che quell'idiota del mio migliore amico non ti merita" io abbozzai un mezzo sorriso per il nomignolo che aveva affibbiato al riccio "Comunque tranquilla, il tuo segreto è al sicuro con me"

Io gli sorrisi grata "Grazie Louis"

"Di nulla dolcezza, ci si vede in giro" disse poi facendomi l'occhiolino e entrando nel laboratorio di chimica, probabilmente a seguire la lezione con la Dixon. Era lei che faceva chimica a quelli del quarto, infatti la sentì urlare da fuori non appena Louis fece il suo ingresso. Ora come minimo lo avrebbe interrogato sulla tavola periodica e lo avrebbe mandato in punizione dopo la fine delle lezioni. Era una delle professoresse più severe della scuola e aveva una psicosi per la tavola periodica, nel senso che si sarebbe anche scopata Mendeleev, il suo inventore, se solo fossero vissuti nella stessa epoca.

Non appena entrai in classe, notai subito Kelsie, la ragazza di Zayn, con la camicetta sbottonata che le mostrava il reggiseno di pizzo mentre con limetta si stava limando le unghie, finte come le sue tette. 

Seguiva il corso di storia con me, ma in realtà non sapeva neanche chi fosse Cristoforo Colombo, e quell'unica volta che la professoressa le aveva chiesto il nome di uomo che avesse fatto la storia nel nostro paese, lei aveva risposto Louis Vuitton, che tra l'altro era anche francese.

Quando la superai per prendere posto dietro di lei, il profumo stucchevole che si era spruzzata mi fece starnutire.

"Cos'è Hemmings? Allergica alla classe" mi domandò con i suoi soliti modi altezzosi.

"Se stare con tre quarti di seno da fuori la chiami classe, allora temo proprio di si" le risposi decisa mentre mi sedevo nel banco.

Lei si girò nella mia direzione "E giusto che le cose belle si mettano in mostra, poi c'è chi può, e chi non può" disse puntando lo sguardo all'altezza del mio seno, come a ricalcare che non fosse prosperoso quanto il suo finto.

Io scossi la testa mentre con i denti mi mordevo le labbra cercando di trattenermi dal ridere "Preferisco avere meno seno e più cervello, piuttosto che una quinta e poi non essere in grado di concludere un discorso"

A quel punto la vidi diventare rossa di rabbia ma prima che potesse controbattere, fece il suo ingresso M.ss Wright "Buongiorno ragazzi!" disse poggiando i suoi libri sulla cattedra.

"Non finisce qui Hemmings" la sentì borbottare prima di rigirarsi

"Ieri ho corretto i vostri test e devo dire che sono andati leggermente meglio rispetto ai precedenti, stavolta per lo meno non ho dovuto mettere solo F" disse cacciandoli dalla sua borsa cominciando a distribuirli per i banchi. Non mi aspettavo granché da quel quiz ma speravo quantomeno di essere riuscita a prendere una D.

"Signorina Barton fu George Washington il primo presidente americano non Napoleone Bonaparte"

Poi si avvicinò al mio banco "Signorina Hemmings" mi chiamò mentre io già mi stavo preparando all'esito disastroso del mio test "Volevo farle i complimenti, il suo compito è stato uno dei migliori" disse porgendomi il foglio con su segnato B+. Sgranai gli occhi non appena lo ebbi tra le mani e vidi il voto. Su alcune domande mi ero basata su quello che già sapevo, ma il resto me le ero giocate tutte a testa o croce, e non credevo me la sarei cavata così bene "Grazie mille M.ss Wright" le dissi incurvando le labbra in messo sorriso mentre non riuscivo a staccare gli occhi dal foglio ancora stupita.

"Il signor Hemmings dovrebbe prendere esempio da te, invece di pensare solo a buttare un pallone in un cesto" disse riferendosi a mio fratello e al fatto che pensasse solo al basket.

Una volta distribuiti tutti i compiti, prese un pezzo di gesso e cominciò a scrivere alla lavagna "Okay ragazzi, ora posate i cellulari, le limette per le unghie e qualsiasi altra cosa non abbia a che fare con la mia lezione, voglio vedere solo i libri di storia sui banchi che oggi parliamo delle..." si spostò dalla lavagna per farci vedere cosa aveva scritto "Tredici Colonie britanniche" esclamò con entusiasmo la professoressa.

Storia era la materia più pallosa di tutte a mio parere, era solo guerre, conquiste, nomi importanti e date difficili da ricordare e cosa ci trovasse di divertente M.ss Wright proprio non riuscivo a capirlo, era solo una madornale rottura di scatole. Certo preferivo che parlasse senza tregua piuttosto che fare un altro quiz, perché quelli avrebbero fatto media sulla pagella del prima semestre, e avevo quasi tutte B, tranne qualche C in matematica ed educazione fisica, sulle quali ero negata. il mio pensiero come al solito volò su Harry, chissà cosa stava facendo in quel momento,chissà se magari mi stava pensando...

 

 

 

 

HARRY 

Quando mi svegliai, avevo la testa che mi rimbombava, mi sentivo un autentico schifo. Cosa cavolo ci avesse messo quella Kendall in quel bloody Mary proprio non riuscivo a capirlo e per di più non me l'ero nemmeno portata a letto e dovevo rimediare. 

L'ultimo cosa che mi aspettavo era di ritrovarmi Chanel alla festa di William, ma come cavolo le era saltato in mente?? Solo perché l'amica voleva vedere il fidanzatino stava quasi per essere.... non volevo neanche pensarci o sarei solo dovuto andare a spaccare la faccia di cazzo di Garrison.

 Quando avevo visto le sue luride mani su di lei, non ci aveva visto più, la vista mi si era offuscata e volevo solo ammazzarlo di botte. Avevo dovuto trattenermi quando lo avevo visto puntarle il coltellino alla gola, e alla fine era riuscito a scappare. 

Chanel si era rifugiata tra le mie braccia come un cucciolo impaurito e quando avevo sentito le sue piccole mani stringere il tessuto della mia camicia, non ce l'avevo fatta a lasciarla per inseguire il biondo e questo era l'unico motivo per cui non era ancora finito su un letto d'ospedale. 

L'avevo vista così piccola e fragile tra le mie braccia, che il desiderio di stare con lei e proteggerla, era diventato più forte del desiderio di rompere il culo a quello stronzo.

Era così bella con quel vestitino rosa, i capelli ondulati lasciati sciolti e le guance lievemente rosate che mi ero perfino dimenticato di Kendall al piano di sopra e alla fine l'avevo riaccompagnata a casa insieme a Marine.

 In macchina ad un certo punto, avevo visto una lacrima rigarle il viso ma che lei aveva subito asciugato, così le avevo preso la mano per rassicurarla e l'avevo tenuta stretta nella mia per tutto il tragitto anche quando dopo che era scesa l'amica le avevo detto che non avrebbe dovuto più azzardarsi a mettere piede ad una festa se non con me. 

Avevo chiesto a Louis e Zayn di tenerla d'occhio a scuola, anche se sapevo che Garrison non frequentasse mai le lezioni quindi non c'era da preoccuparsi, ma in tal caso, Louis mi avrebbe chiamato immediatamente.

"Tesoro" mi chiamò mia madre con il suo solito tono dolce entrando nella mia stanza "Come ti senti?"

"Bene, sono solo un po' frastornato" le risposi facendo spallucce

"Per fortuna ieri sera tuo padre non si è accorto di niente. Gli ho detto che stavi studiando e che non volevi essere disturbato, ma se avesse insistito ci saremmo ritrovati entrambi nei guai, soprattutto io per averti coperto. Quando la smetterai di disubbidirgli?" mi domandò poggiando le mani sui fianchi esasperata.

"Mamma era solo una festa, lo sai com'è fatto papà, esagera sempre"

"Mi raccomando, in questi giorni che sarò via comportati bene e non cacciarti in altri guai" mi raccomandò come si faceva ad un bambino di 5 anni, e non ad un ragazzo di quasi 17. 

Sarebbe stata via per un convegno di lavoro a Chicago fino alla prossima settimana, e senza di lei che metteva acqua sul fuoco, sarebbe stato difficile non litigare con mio padre.

"Tranquilla Mà!" la rassicurai facendole l'occhiolino

"Veramente è proprio quando mi dici di stare tranquilla che mi preoccupo di più"

"Non preoccuparti, non farò danni. A che ora hai il volo?" le domandai scompigliandomi i ricci fin troppo in ordine quella mattina.

"Fra un ora esatta, quindi ora devo proprio andare amore"

"Vuoi che ti accompagni all'aeroporto?" le proposi sbadigliando

"No caro non preoccuparti. Ci penserà tuo padre, preferisco che tu stia a riposo, ti vedo un po' pallido oggi sai" disse provando a mettermi le mano in fronte per vedere se avessi l'influenza, ma mi scostai.

"Mamma la smetti di trattarmi come un bambino, ti ho già detto che sto benissimo" sbuffai scocciato.

"Allora io vado, e mi raccomando vedi di non farti arrestare mentre sono via" mi prese in giro salutandomi con un bacio sulla guancia.

"D'accordo" le risposi mentre usciva dalla mia stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

Mi sentivo davvero una merda, forse mia madre aveva ragione riguardo all'influenza. Forse avrei fatto meglio a ritornare a letto anche perchè Louis e Zayn erano a scuola e non avevo nessuno con chi cazzeggiare, di studiare non se ne parlava nemmeno, l'unica soluzione era rimettersi a dormire e così feci. Mi rimisi sotto le coperte ma proprio mentre avevo appoggiato la testa sul cuscino, il telefono lampeggiò, segno che mi era arrivato un messaggio.

Lo presi in mano seccato, ma il numero di quello che me l'aveva mandato, non l'avevo salvato in rubrica così lo aprì e lo lessi:

 

A: Harry

Hey ma che fine hai fatto ieri sera? Noi dobbiamo ancora concludere la nostra chiacchierata in camera mia....

 

 

Kendall.

Sicuramente il mio numero glie lo aveva dato quell'idiota di William.

 

 

Da: Harry

Scusami baby ma purtroppo sono dovuto scappare. Quando mi offrirai un altro drink?

 

 

Le scrissi giusto per provocarla e la risposta arrivò subito

 

 

A:Harry

Anche adesso. I miei sono usciti in questo momento, vieni che ti aspetto...

 

 

Quello era esattamente il via che stavo aspettando.

 

 

Da: Harry

Sarò subito lì da te

 

 

Salvai il suo numero in rubrica e poggiai di nuovo il telefono sul comò.

Mi alzai dal letto per avvicinarmi all'armadio, ma nell'istante in cui poggiai i piedi per terra, la stanza cominciò a girare vorticosamente intorno a me. Sentii la testa sbattermi forte e improvvisamente era come se non avessi più il controllo del mio corpo e non riuscissi più a reggermi in piedi. D'un tratto, un dolore lacerante investì tutto il mio corpo e la vista cominciò ad offuscarsi, finché il buio più totale non mi inghiottì completamente....




 

 

 

 

MY LITTLE SPACE ^-^

Bentrovate ragassuole!!!

Eccomi con un altro super capitolo. Lo so di avervi lasciato sul più bello ma insomma un po' di suspence fa sempre bene. Mi è arrivato un piccolo messaggio ma vabbè mi basta per il momento, spero che più persone in futuro potranno dirmi cosa pensano della storia. Magari potreste pensare "Vabbè gliela commenteranno le altre la storia, io non sono tenuta a farla", ma naturalmente non è un obbligo dico solo che sarebbe carino se lo faceste e che mi rendrebbe davvero felice trovare una sola recensione anche di una parola, o ripeto di uno smile, ma vabbè capisco che talvolta accedere all'account e tutto può sembrare scocciante quindi a questo punto non so che dirvi davvero, fate ciò che volete anche perchè non è che posso elemosinarvi a ogni capitolo di lasciarmi un commento (che comunque è inutile) 

Al prossimo capitolo ;) 


 

   
 
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